Il tempo è perso
Sognavo:
di respiri sospesi come lucciole umide;
di carezze leggiadre come farfalle in fiore;
di risate disperse come volute di fumo;
di baci rapaci come ambra fagocitata da lupi;
di corse alienate come formiche indaffarate.
Quanto mi perdo nella fatua attesa
nello sterile miraggio di vita altrui
nell'inutile ricerca di purezza.
Sogno:
di steli avizziti come veli tarlati;
di colori sbiaditi come le graffianti nuvole in cielo;
di vagiti spenti come fardelli cuciti su ferite bianche;
di pensieri sparsi come macchie scure su pelli selvatiche;
di giorni smorti come trottole dimesse.
Quanto mi spezzo nella vana certezza
crude rughe scavate nel vilipendio
nulla confa e tutto addice.
Sognerò:
di prati neri come fuligginosi camini;
di cieli viola come pesanti coltri tarlate;
di oceani grigi come colate di cemento grezzo;
di cosce tumide come rosari sgranati;
di pareti rosse come morse meccaniche.
Quando mi illudo per un tozzo di pane
sveglia sul giaciglio concretizzo
Sono un giardino al crepuscolo violato dall'inverno*.
Note autrice: * Questo verso è una gentile concessione di un'artista veramente brava dotata di una sensibilità come poche persone ho incontrato nella vita. Non credo di aver reso giustizia ma lo sento mio perchè mi rappresenta. Grazie.