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Autore: xValar Morghulis    27/04/2015    2 recensioni
La storia prende l'avvio dall'incontro tra Sasuke e Sakura e Naruto. E' tratta dal manga ma ci saranno delle sostanziali differenze, inizialmente solo nelle relazioni e nei dialoghi, ma poi anche nella storia.
Le relazioni verranno approfondite, in particolare SasuSaku SasuNaru NaruSaku.
E' una storia oscura, introspettiva, sentimentale.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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I suoi passi riecheggiavano nel luogo spoglio in cui si trovava. Continuava ad aprire una porta dopo l’altra senza arrendersi. Sasuke era lì e lei lo avrebbe trovato. Non aveva fatto tutta quella strada per nulla, non si era allenata senza riposo per niente. Lo avrebbe riportato a casa, ce l’avrebbe fatta. Lei non poteva fallire, non di nuovo. Poi udì l’esplosione.
“Avverto il chakra di Sai. Da questa parte” fece il capitano Yamato
Lei e Naruto lo seguirono. Si voltò verso l’amico, osservando i suoi occhi determinati. Insieme ci sarebbero riusciti.
“E’ lì” fece, incredula e timorosa. La figura di Sai si ergeva al centro di un cratere causato dall’esplosione. Corse precipitosamente verso di lui e lo afferrò per il colletto della giacca.
“Come hai potuto farlo di nuovo? Quante volte hai intenzione di tradirci?” domandò arrabbiata
“Ciao Sakura” Quella voce la bloccò. Aveva cercato di ricordare il suo tono per molto tempo, ma con gli anni, il suo ricordo si affievoliva. Tuttavia le bastò risentirla per riconoscerlo.
“Sasuke” pronunciò sussurrando. Alzò lo sguardo verso di lui con il cuore che le batteva spropositatamente e dopo tre anni, finalmente, incontrò di nuovo il suo sguardo. Era cresciuto molto dall’ultima volta che lo aveva visto. I suoi occhi però adesso le facevano paura, molta paura.
“Sasuke” sentì Naruto affermare una volta raggiunti. Sakura guardò il compagno, meravigliandosi di non averlo nemmeno sentito arrivare. Era così assorta nel contemplare Sasuke, che se avesse ricevuto un attacco a sorpresa da Orochimaru, non l’avrebbe nemmeno avvertito. Si riscosse dall’incanto e provò a concentrarsi. Non poteva permettersi più quelle distrazioni. Non era più la ragazzina stupida di una volta, non si era allenata così duramente con Tsunade per niente.
“Naruto, ci sei anche tu” disse l’Uchiha “Quindi c’è anche Kakashi?” chiese poi
“No Kakashi non c’è. Ci sono io al suo posto. Noi Team Kakashi ti riporteremo a Konoah” spiegò Yamato
“Non credo ci riuscirete” li sbeffeggiò
“Ma come fai a non capire? Orochimaru ti vuole solo per impossessarsi del tuo corpo!” urlò Naruto
“A me interessa solo una cosa, ed è la mia vendetta contro Itachi. Se donando il mio corpo, posso ottenerla, allora lo farò, sacrificando persino la mia vita per raggiungere quell’unico obiettivo”
La rivelazione la raggelò, mentre Naruto tremava dalla rabbia.
Sai nel frattempo aveva sollevato la sua spada in alto.
“Cosa vorresti fare?” domandò Sakura furibonda a Sai
“E quindi lui sarebbe il mio rimpiazzo” parlò Sasuke con disprezzo, cambiando discorso “Un altro perdente fissato con i legami sta bene nella vostra squadra”
Sakura guardò Sai stupita. Che significava?
“La mia missione segreta era ucciderti” iniziò “Ma dopo aver conosciuto Sakura e Naruto e dopo aver visto quanta fatica hanno fatto per venire qui e riportarti a casa, per salvare il vostro legame, voglio pensare con la mia testa e quindi aiuterò i miei compagni a realizzare il loro desiderio”
Le lacrime premevano sugli occhi della rosa. Oh Sai..Quel ragazzo così distante, così strano, aveva finalmente capito l’importanza delle emozioni e dei sentimenti e se lui, addestrato a sopprimerli era cambiato, anche per Sasuke c’era speranza.
“Lo sapevo, un’altra femminuccia” disprezzò l’Uchiha “L’unico legame che riconosco è quello formato dall’odio mio fratello. Tutti gli altri legami mi hanno indebolito, distraendomi dal mio unico obiettivo. E’ per questo che me ne sono andato. Per stroncarli”
Quel modo di parlare distante colpì Sakura nel profondo. Sasuke non era mai stato un ragazzo espansivo, né aveva mai mostrato del vero affetto per lei. Ma con Naruto era diverso. Loro due avevano legato, in un modo strano fatto da litigi e competizioni, ma avevano legato. E quelle parole lo avevano ferito, lei lo riusciva a vedere chiaramente.
“Se è così, allora perché non mi hai ucciso quella volta?”
“Non è come pensi. Ti ho lasciato in vita, non perché mi fosse mancato il coraggio di finirti, ma perché non mi piacevano le condizioni di mio fratello per ottenere più potere. Se sei vivo, è solo per un mio capriccio”
L’Uchiha ricomparve al fianco di Naruto. Lei non era nemmeno riuscita a vederlo talmente era veloce.
“Non avevi detto di voler diventare Hokage? E invece di allenarti hai perso tutto questo tempo a cercarmi. Peccato, oggi tu morirai Naruto e solo per un mio capriccio”
“Che Hokage sarei se non riuscissi a salvare un amico dal male?” ammise Naruto
Sasuke stava estraendo la sua katana. Le sue intenzioni erano chiare, lui voleva ucciderlo.
“Sasuke!” urlò lei notando il colpo che stava partendo e fortunatamente Sai intervenne bloccandolo.
“Buona scelta di difesa” lo elogiò senza emozione, poi successe qualcosa. Dalla spada partirono come dei fulmini. Stava rilasciando la tecnica dei mille falchi da tutto il corpo e persino sulla spada. Sia Naruto che Sai vennero spazzati via facilmente. Sakura era incredula, come aveva fatto a diventare così forte? Osservò i suoi compagni per terra. Lei non poteva stare ferma sperando di essere protetta. Lei era cambiata. Era diventata forte e come Naruto era determinata. Doveva provarci, se lo era ripromesso più volte. Strinse forte il pugno e richiamò il chakra. Iniziò a correre verso il ragazzo pronta a combattere. Lui si voltò e la guardò in un modo che non aveva mai visto. Non l’aveva mai degnata di sguardi lusinghevoli, ma nemmeno mai come se lei fosse solo una da eliminare. Stava per colpirla con la katana quando comparve il capitano Yamato di fronte a lei e l’arma lo colpì sul petto.
“Capitano Yamato” gridò Sakura. Vide la spada dentro l’uomo e vide anche come Sasuke lo guardava soddisfatto.
“Pessima scelta di difesa” disse
Era quello che avrebbe fatto a lei se il capitano non fosse intervenuto? Non ci voleva credere, Sasuke l’avrebbe davvero colpita così? Senza pietà? Guardò di nuovo Sai, poi Naruto che si stava riprendendo. Anche l’Uchiha lo stava guardando intensamente con lo Sharingan e lei sapeva cosa significava. Aveva letto molto su tutte le abilità innate. La signorina Tsunade voleva che lei fosse pronta di fronte a qualsiasi nemico e la qualità fondamentale per lei era conoscere le capacità nemiche e anche i suoi limiti. La ferita del capitano Yamato continuava a sanguinare. Che stava facendo? Non poteva continuare così. Doveva cogliere quel momento e colpirlo. Fece uno scatto con il pugno in avanti, ma Sasuke se ne accorse e per schivarla distolse lo sguardo da Naruto, tolse la spada dal petto del capitano e si preparò a colpire lei. Sakura raccolse il chakra sui piedi, toccò una pietra e si slanciò per evitarla.
“E così sei cambiata Sakura” fece il ragazzo guardandola con lo Sharingan “Non sei più patetica come ti ricordavo”
Quanta cattiveria c’era in lui?
“Non permetterti di parlare così a Sakura, Sasuke!!” urlò Naruto con gli occhi rossi della volpe, avventandosi sull’amico, ma quello lo colpì di nuovo facendolo cadere.
Sakura notò che era affannato. La trasformazione di prima doveva averlo provato fino in fondo.
“Ora sei tu ad essere patetico” lo insultò “E’ tutto qui quello che sai fare?”
Sakura prese lo slancio e indirizzò il pugno verso Sasuke, però lui le bloccò il braccio. Una fitta atroce partì dalla ferita ancora non rimarginata. L’Uchiha se ne accorse.
“Che brutta ferita che hai Sakura. Chi è stato a farti così male?” la canzonò
Non doveva accorgersi di quella ferita. Naruto non doveva sapere. Guardò l’amico. I suoi occhi erano tornati azzurri e la fissava con dolore e rimorso. Possibile che sapesse? Purtroppo Sasuke non si era perso quello scambio di sguardi.
“Non ci credo, sei stato tu!” affermò sorpreso puntando la katana sul ninja a terra “Tu Naruto, così innamorato di lei, sempre pronto a proteggerla con la tua vita, le hai fatto questo?” adesso il tono era divertito “Sicuramente è stato il demone dentro di te. Tanto potere e non lo riesci a controllare! Ahaahah”
La rabbia la invase. Come osava deridere così una persona che aveva sofferto tanto e che per colpa di quel demone continuava a soffrire?
“Cosa c’è da ridere?” gridò buttandosi contro di lui e finalmente con tutta la sua forza lo colpì in faccia, scaraventandolo contro le pareti rocciose. Sasuke si riprese dalla caduta, si asciugò il sangue e la guardò.
“Adesso, mia cara Sakura, mi hai fatto proprio incazzare”
D’un tratto sentì il suo corpo venirle meno. Era tutto rosso e nero, solo sensazioni di terrore e paura. Quello era il potere dello Sharingan. Le voci arrivavano lontane, sentiva di perdersi, sentiva di non esistere più. Non doveva arrendersi, doveva lottare. Concentrò il chakra e si liberò dall’illusione come la sua insegnante le aveva insegnato.
“Non mi stupisce che sia riuscita a liberarti. Sei sempre stata la migliore nel controllo del chakra” si complimentò Sasuke “Ma adesso mi sono stancato” disse saltando sul terreno al di sopra del buco.
“Naruto, Sakura, fatevi indietro ora tocca a me. Non volevo arrivare a questo punto, ma dobbiamo portar a termine la missione e quindi dovrò fare sul serio” esordì Yamato dopo essersi ripreso
Sasuke sogghignò “Non ne avrai il tempo. La finirò qui per sempre” puntò la katana a terra, alzò la mano e…Orochimaru lo bloccò.
“Lasciami” ordinò
“Suvvia Sasuke non vorrai usare quella tecnica”
“Ho detto lasciami”
“Ragazzo, vedi di portare rispetto. Stai parlando al maestro” si intromise Kabuto
“Nessuno ha chiesto la tua opinione”
“Loro ci servono” spiegò “Possono eliminare i membri dell’Organizzazione Alba”
“E quindi?”
“Quindi più membri eliminano, meno se ne intrometteranno quando andrai a sfidare Itachi”
“Mi sembra un po’ debole come scusa”
“Tuttavia, non pensi che se ti permetterà di avere anche solo l’1% in più di possibilità di batterlo, vale la pena lasciarli vivere?”
L’Uchiha li guardò. Prima lei e poi Naruto. Una folata di vento le scompigliò i capelli.
“La prossima volta voglio proprio sfidarti e vedere cosa sei in grado di fare senza quella ferita” le sussurrò il ragazzo dietro di lei. Brividi si mossero sulla sua schiena al suono della sua voce. Per la seconda volta era stato talmente veloce che non l’aveva visto. Si girò e lo trovò talmente vicino che i loro nasi si sfioravano. Il suo cuore batteva così forte da farle male.
“Sasuke non andare, ti prego” implorò lei a bassa voce. Il suo sguardo la bruciò da dentro. Si fece ancora più vicino.
“Una cosa non è cambiata almeno” iniziò sempre sussurrando al suo orecchio “Sei ancora noiosa” avvertì per un attimo un contatto con la sua pelle e poi sparì, tornando sopra con Orochimaru e Kabuto. Si accasciò a terra provata da quello scambio. Lo guardò mentre si dileguava con una tecnica che non conosceva, ma lui fissava Naruto, non lei. E lo fissava intensamente. Il rapporto tra quei due era intenso, forse anche più intenso di quello che lei potesse immaginare.
Ormai erano andati via. Naruto piangeva a causa della delusione.
“Non sono riuscito a fermarlo. Ho fallito per la seconda volta” pianse “Sono debole”
Anche a lei uscirono delle lacrime e questa volta non le fermò. “E’ inutile piangere Naruto. Ci alleneremo insieme e diventeremo più forti e la prossima volta ci riusciremo”
“Inoltre se siamo in tre è meglio” aggiunse poi Sai sorridendo
“Si hai ragione” sorrise lei
La ferita le provocò un’altra fitta. Dannazione non poteva più rimandare, doveva usare le gocce. Prese la provetta e fece uscire una goccia sulla parte dolente. Dopo nemmeno un minuto, guarì. Il capitano Yamato la guardò con curiosità. L’aveva già vista usare quelle gocce per Naruto, per guarirlo dopo l’uscita della quarta coda. E adesso l’aveva vista usarle di nuovo per guarire se stessa. Doveva essere più attenta. La signorina Tsunade aveva detto che nessuno doveva scoprirlo. Quell’arma, se conosciuta, sarebbe diventata più ricercata del chakra dei demoni con le code. Quello era il suo segreto, un segreto che mai nessuno doveva scoprire.
 
 
Naruto sedeva sulla panchina di pietra fuori alla biblioteca. Stava aspettando Sakura per andare insieme dal maestro Kakashi in ospedale. Mentre attendeva, i ricordi si riaffacciavano in lui. Sasuke..era diventato veramente fortissimo. Non avrebbe mai potuto competere con lui. E così ritornò alla mente il momento intimo che avevano condiviso.
Naruto era stato messo ko. Dentro il suo inconscio, la volpe lo incitava ad usare il suo chakra.
“Vattene” lo aveva intimato. Non avrebbe più permesso a quel demone di prendere il sopravvento. Non avrebbe più perso il controllo. Soprattutto non avrebbe più ferito Sakura.
“Cosa stai dicendo? Avanti usa il mio chakra”
“Ti ho detto di andartene!” urlò imperioso
“Tu, che hai sempre chiesto il mio aiuto, adesso lo rifiuti?” chiese nervosa la volpe
“Vai via!!”
“E così è qui che si nascondo il tuo potere, Naruto” Sasuke si era fatto avanti, apparentemente imperturbabile, ma chiaramente più pericoloso che mai
Naruto si voltò con gli occhi sgranati.
“Che ci fai qui?” domandò con un filo di voce
“Volevo vedere la fonte della tua forza”
“Mi sorprende che tu sia riuscito ad arrivare fin qui. Deve essere merito dello Sharingan. E’ sempre stata un’abilità disgustosa” disse il demone
“Devo dedurre che hai già combattuto con un Uchiha”
“L’ultimo che ricordo è Medara Uchiha”
Sasuke afferrò il chakra della volpe “Questo nome non mi dice niente” e con un movimento lo dissolse
“Sorprendente che sia riuscito a sopprimere il mio chakra, ma ti voglio dire una cosa. Non uccidere Naruto. Lo rimpiangeresti” e la volpe sparì.
Naruto guardò l’amico spaventato. Non era forte, era davvero su un altro livello.
“Sai è difficile credere che quel demone sia sempre stato dentro te” affermò il ragazzo avanzando verso di lui
Lui era rimasto immobile, pietrificato. Incapace di muoversi. Perché gli faceva questo effetto?
“Perché?” chiese debolmente
“Tu sei diverso, sei sempre stato così…” si fermò davanti a lui e gli poggiò una mano sulla spalla, stabilendo un contatto con lui. Quel legame lo sentiva scorrere nel suo corpo. “così..innocuo” finì. Lui sgranò gli occhi sentendo una delusione crescere in lui. Poi Sasuke sparì. Quindi era così che lo vedeva, semplicemente…
…Innocuo..
“Ehi Naruto” chiamò Sakura distogliendolo dai pensieri. Le sorrise e poi notò Sai.
“Che ci fa lui qui?” domandò leggermente infastidito
“L’ho incontrato in biblioteca e l’ho invitato ad unirsi con noi per incontrare il maestro Kakashi”
“E io che volevo invitarti ad uscire come un appuntamento” si lamentò mettendo il broncio
“Se vuoi un appuntamento con una ragazza lo devi chiedere” rispose lei con sufficienza
“Ma se non faccio altro!” si giustificò lui
“Tsè. Evidentemente non lo fai nel modo giusto” continuò Sakura con uno sguardo divertito
“Ragazzi” li interruppe Sai “Posso partecipare anche io?” domandò “Ho letto che per entrare in intimità bisogna dare dei soprannomi. Ma non so come si fa”
“Semplice” iniziò Sakura con il suo fare da maestrina “Per dare un soprannome devi vedere le caratteristiche della persona. Prendi Naruto per esempio. La prima cosa che ti viene in mente è: Testa Quadra, Stupido, Idiota e così via”
“Sakura, non sei gentile” fece Naruto abbattuto
“Ho capito” rispose Sai squadrando Sakura. A Naruto venne un groppo in gola, se Sai avesse sbagliato…”Il tuo soprannome è..Brutta Cagna!” finì sorridendo
Naruto osservò terrorizzato Sakura. Lei sorrideva, ma lui sapeva cosa sarebbe successo e infatti…
Stavano davanti a Kakashi in ospedale. Sia lui che Sai avevano dei lividi in faccia. Lui per aver provato a fermare Sakura, Sai per quello che aveva detto. La sua amica quando si arrabbiava diventava terribile.
“So tutto di Sasuke. Il capitano Yamato mi ha riferito ogni cosa” iniziò il maestro
“Ma maestro come è possibile che sia diventato così forte?” domandò Naruto abbassando gli occhi al ricordo
“La signorina Tsunade mi ha detto che è possibile che Orochimaru abbia usato su di lui tecniche proibite e droghe per dargli potere”
“Probabile” ammise Kakashi
“Se è così, non riusciremo mai a sconfiggerlo”
“Suvvia non dire così. Secondo voi che ho fatto tutto questo tempo qui? Ho ideato un metodo di allenamento che alla fine potrebbe rendervi più forti di me. Tuttavia l’unica persona adatta a questo allenamento è Naruto”
“Quindi potrei diventare più forte di lei” fece sorpreso. Se fosse così allora c’era ancora una speranza”
“Si ma non sarà facile”
Uscì dall’ospedale con Sakura e Sai. Vide la sua amica pensierosa. Forse anche lei continuava a pensare a Sasuke come lui.
“Sakura posso parlarti?” domandò serio. Lei si voltò e lo guardò
“Certo”
Salutarono Sai e si diressero al parco insieme. Si sedette vicino a lei. Quell’intimità lo innervosiva molto
“Pensi anche tu a Sasuke ancora?”
Sakura spalancò gli occhi poi li restrinse abbattuta, mordendosi il labbro
“Sembra così irraggiungibile Naruto. Ho paura che lo perderemo”
Le prese la mano che stringeva a pungo.
“L’abbiamo già raggiunto una volta, ci riusciremo ancora”
Sakura si voltò e gli sorrise con gli occhi lucidi. Naruto perse un battito. Gli piaceva così tanto. Voleva baciarla. Ma nello stesso momento in cui aveva formulato quel pensiero, aveva visto il volto di Sasuke e da lì arrivò una consapevolezza. Loro appartenevano a Sasuke. In modi differenti certo, ma entrambi erano legati a dei fili invisibili che conducevano a lui, la loro vita sarebbe stata diversa dagli altri. Non sarebbe esistita serenità per loro, fin quando Sasuke non fosse tornato.
“Noi lo riporteremo a casa, te lo prometto” e l’abbracciò.
“Oh Naruto” fece Sakura piangendo. E rimasero così, su quella panchina a piangere il loro compagno, insieme.


Salveee!
Per chi avesse letto già la prima parte mi scuso. Ho sbagliato a postare il capitolo, tranciando la parte di Naruto. 
Le lacrime di Sakura è la prima storia che scrivo. Spero vi piaccia.
Ho deciso di cambiare delle cose inizialmente nelle relazioni, ma poi penso cambierò tutto. Soprattutto ho cambiato Sakura. Non mi piace come viene descritta, sempre debole e inutile. Per cui adesso ho deciso di scrivere ciò che avrei voluto leggere o vedere :)
La storia tenderà ad essere molto più oscura.
Che ne dite?
Alla prossima

 
   
 
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