La città era ridotta a un cumulo di macerie, così come i cuori di tutte le persone presenti. camminai in mezzo alle rovine sperando di vedere qualcuno dei miei compagni.  Poi, un urlo incredibile si levò dalla terra per raggiungere il cielo. Non sapevo da dove venisse, ma sapevo che era abbastanza forte da tirarsi dietro l'inferno. Avanzai ancora zoppicante finché un pensiero non mi sfiorò con la delicatezza di una meteora.
"Natsu." pensai con un moto di preoccupazione e uno sguardo di puro terrore.
Cominciai a correre finché non lo vidi.
Era in lacrime, seduto di fianco a Igneel. 
"Natsu" il dragone rosso lo chiamava, ma lui non riusciva ad alzare lo sguardo.
"Natsu" ripetè il drago
"Ascoltami. Devi reagire, Natsu. I tuoi compagni hanno bisogno di te."  Silenzio. Prima di allora non avevo mai capito come fosse possibile sentire un silenzio tanto assordante.
"La vita saprà esser crudele, figliolo. Ti butterà a terra e farà di tutto perché ci rimanga. Ti ferirà la cattiveria degli uomini e dovrai essere forte. Dovrai sforzati di restare in piedi, di non perdere la fiducia, di non arrenderti mai. Devi continuare a cercare, ad aiutare, a vivere. Sarà difficile e ti chiederai se non abbia più senso lasciar perdere tutto. Ma non aver paura di difendere, di amare, di perdonare, e soprattutto di chiedere scusa.
Sii orgoglioso di te stesso. Sempre. Tu sei un drago figlio mio. A te lascio il compito di mostrare al mondo che non possiamo solo distruggere, possiamo anche amare. Lotta per te, per le persone che ami che sono il tuo  bene più prezioso.
Io sarò sempre con te. Anche se non potremo vederci, anche se saremo separati, io veglierò sempre su di te.
Abbi cura di splendere, Natsu. Abbi cura di essere."
Il drago spirò. Mi misi una mano sulla bocca per attutire i singhiozzi, mentre Natsu urlava forte il nome di suo padre. Cominciai a correre verso di lui. Lo abbracciai da dietro mentre lui continuava ad urlare.
Piano piano smise di dimenarsi e sembrò calmarsi, nonostante ancora i singhiozzi scuotessero il suo petto e le lacrime inondassero ancora i suoi meravigliosi occhi, solitamente così raggianti.
"Lucy, è morto. Ha cercato di proteggermi e questo l'ha ucciso."
Lo tenni stretto. Avrei voluto dirgli che tutto si sarebbe risolto, che il dolore sarebbe passato, ma era una menzogna. Così dissi semplicemente: 
"Lo so che adesso pensi che sia colpa tua, ma non è così. Lui ti ha voluto bene fin dal primo istante, ti ha protetto per amore e continuerà a farlo."
Ha alzato la testa e mi ha urlato contro
"Non dire stronzate, Lucy, un morto non può proteggere una persona viva, è la legge del mondo."
All'udire quelle parole, mi misi davanti a lui e poggiai la mia fronte sulla sua, come quella volta, ai grandi giochi magici. La prima volta che toccai con mano tutta la fiducia lui aveva in me.
"Sai, Natsu." Gli dissi " Anche io la pensavo così. Poi però ho realizzato l'unica verità degna di nota in questa vita. L'unica che ci aiuti ad andare avanti.*"Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amati non c'è più." Mi abbracciò forte e restammo così, forse per ore. Non importava. Avremmo superato anche questa, insieme. Come sempre.




*Citazione presa dal primo libro di Harry Potter.