MORTE LUNGO IL FIUME Ciao. Sono una di voi, una quattordicenne adolescente. Sto andando a casa di mia cugina, non la vedo da molto tempo così mi chiedo come sta, se le è successo qualcosa di interessante...ma ve ne accorgerete anche voi, voglio dire altro che abbracci e saluti, questo è un vero incubo da cui non posso scappare...è la realtà. Prendo il treno che va da Belleville, casa mia a Ottawa, da mia cugina. Dopo un pò di tempo mi ritrovo dentro la stanza di mia cugina, sistemo le valige vicino al suo letto e mi rilasso. La prima cosa che penso è di non pensare. Mi sdraio, mi addormento per un paio d’ore, ma non me ne accorgo dalla stanchezza. Al mio risveglio ho difronte mia cugina ed il suo cane, Toni.Usciamo in giardino e dato che c’è anche suo fratello, giochiamo a nascondino...che sia chiaro, siamo obbligate, non è che io provi disprezzo verso questo stupido gioco, ma è a causa di questo stupido gioco che succede quello che non deve succedere. Mi stanco di contare così mi metto in testa l’idea di voler esplorare il vicinato. Mi avvio verso una tetra stradina sinistra e buia, scura avvolta dalle tenebre della notte e tra la nebbia fitta vedo la luce della luna riflettersi come uno specchio d’acqua sul fiume. Cammino per alcuni metri finchè non scorgo una casetta spettrale, distrutta e in rovine. L’atmosfera è paurosa, travolgente, perfetta per vivere e poi morire. La casa si fa sempre più vicina ed inquietante.