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Autore: Viltynes    27/04/2015    1 recensioni
"Quale sogno stai inseguendo? O meglio, quale incubo insegue te?"
Shard non capisce. Quel sogno continua a tormentarlo, ad opprimerlo. Quale significato si nasconde nella figura dietro allo specchio? E poi quegli ululati, quella belva famelica... cosa vogliono da lui?
La notte si porterà via l'umanità del ragazzo, il quale, nel suo nuovo corpo da lupo, cercherà in tutti i modi di restare aggrappato alla vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shard si muoveva silenzioso dietro al lupo corvino. Era da un bel po' che correvano e finalmente aveva rallentato l'andatura. Il capobranco si muoveva ora strisciando nel dedalo delle vie della città, con la sicurezza di chi ci viveva da tutta una vita. Il lupo rossiccio si guardò intorno. Da quando erano usciti dalla boscaglia, il dolore pungente della paura si era fatto più acre, più forte, mescolandosi a quello dolce e caldo del sangue… per il lupo non era del tutto spiacevole. Gli donava un senso di euforia. Ogni tanto avevano udito un ululato esplodere nel cielo, un ululato di vittoria, un ululato di esultanza… un ululato che subito Shard non aveva compreso. Non sapeva che cosa gli stesse dicendo. Piano piano, però, ne aveva afferrato il significato. Preda. Uccidere. Sangue. Caccia.. Morte. Il canide color ruggine stava cominciando a capire il linguaggio delle creature ed era desideroso di apprenderlo al meglio. Un altro ululato esaltato squarciò il buio della notte, poco distante da lì e Shard fremette, pronto a lanciarsi all'attacco. Il lupo nero davanti a lui colse le sue intenzioni e lo bloccò con un ringhio autoritario. No. Doveva stare lì. Dopo qualche minuto, i due sbucarono in una piazza, ma non erano soli. Mille sguardi taglienti si posarono sul nuovo arrivato, il quale si sentì schiacciare da quell'invisibile peso. Molti altri lupi erano sparsi, a piccoli gruppetti, intorno a loro. C'era chi sonnecchiava sui cassonetti della spazzatura, chi si divertiva lanciandosi contro le auto per sfasciarle, chi mangiava cadaveri. La piccola parte di umanità che ancora sostava nell'anima di Shard rabbrividì disgustata. Il lupo però represse quella sensazione e, sentendo che i morsi della fame gli stringevano lo stomaco, si avvicinò alle prede. Il gruppo che stava mangiando alzò il capo e cominciò a fissarlo, in silenzio. Il canide color ruggine ricambiò lo sguardo, senza abbassare gli occhi per non mostrare segni di sottomissione. Quando arrivò davanti alle vittime ignorò i compagni di branco e, scegliendo con cura quello che doveva essere stato un braccio, si chinò per raccoglierlo fra le zanne. Improvvisamente Shard avvertì un forte dolore alla testa ed, in un attimo, si ritrovò a terra. Mugugnò, riaprendo gli occhi. Aveva battuto il capo contro il grigio cemento ed ora un rivolo di sangue gli scivolava giù da una delle tempie. Un lupo color bianco sporco torreggiava sopra di lui, con un ghigno beffardo dipinto sul muso. Shard digrignò i denti e si accucciò, pronto a saltare verso l'alto. L'avversario lo intercettò e gli si avvinghiò addosso, azzannandogli una scapola. Il canide color ruggine non guaì per non mostrare debolezza e reagì istintivamente, girando di scatto la testa e serrando la zampa del nemico tra le proprie mascelle. Il lupo bianco lasciò immediatamente la presa e si liberò, balzando indietro. Shard tirò indietro le orecchie ed i due cominciarono a girarsi attorno, lo sguardo gelido dei silenziosi spettatori puntato addosso. L'avversario muoveva abilmente la spalla per non far vedere che zoppicava, ma la zampa perdeva molto sangue ed il canide rossiccio se ne accorse. Ringhiò più forte e con un latrato si lanciò nuovamente all'attacco, dando una spallata al nemico bianco e facendolo rotolare a terra. Shard si slanciò contro di lui per l'ennesima volta, cercando di immobilizzarlo a terra, ma l'altro approfittò della foga del lupo color ruggine per tentare di azzannare la sua gola. Appena il quindicenne sentì le zanne chiudersi sotto al suo collo, portò la coda vicino al muso del canide bianco ed, innervosendolo, lo frustò finché questi non mollò la presa. Shard imitò l'avversario e le sue zanne affondarono nella gola del nemico, cercando la giugulare. Il rossiccio cercò di ignorare il dolore pungente alla coda, morsa dall'altro lupo, ed affondò ancora di più i denti. Lentamente, il bianco smise di dimenarsi ed allentò la presa, per poi spirare a terra.
Il lupo rossiccio si staccò dal corpo leccandosi le labbra per ripulirsele dal sangue e si guardò intorno. I suoi compagni di branco erano rimasti ad osservare la scena senza muovere un muscolo ed una scintilla di curiosità si era accesa nei loro occhi. Non sembravano affatto addolorati per la perdita e non sembravano volersela prendere con lui, così, ignorandoli, si voltò e si trascinò in un angolo buio per pulirsi la ferita alla coda.
Shard aprì gli occhi, innervosito. Il dolore per la ferita era troppo forte, non riusciva a dormire. Digrignando i denti si alzò e si avviò verso il centro della piazza, sedendosi al fianco di un lampione. Tutt'intorno i compagni avevano ripreso le loro attività, senza più curarsi di lui. Evidentemente aveva trovato un posto nel branco, ora. La luce del lampione si spense, per poi riaccendersi subito dopo con un fastidioso ronzìo. L'ombra si alternava al bagliore giallastro, accecando un poco Shard. Egli strizzò gli occhi e brontolò un'imprecazione, mentre alcune macchioline verdi cominciavano a danzargli dinnanzi agli occhi. Il canide rossiccio sentì una risata cristallina e voltò la testa di scatto, ritrovandosi a fianco una lupa bianca maculata di castano scuro. Shard rimase pietrificato e sgranò gli occhi. Come aveva fatto a sedersi lì senza che lui se ne accorgesse? La nuova arrivata smise di ridere ed un ghigno le contrasse il corto muso "Un lupo educato come te non dovrebbe usare termini tanto scurrili, lo sai? Non è elegante!" Il rossiccio ancora non si muoveva "Eh?" riuscì a dire con un'aria da stolto. La lupa inarcò un sopracciglio e si morse la guancia, cercando di reprimere una risata e solo allora Shard si riscosse "Che cosa intendi per "lupo educato"?" "Mi rivolgevo alla battaglia di prima. Quando Lith era ferito ha perso per un attimo la concentrazione. L'ho visto io. Lo hai visto tu. Lo hanno visto tutti. Però non lo hai attaccato alle spalle, come se volessi un combattimento leale. Beh, se è quello che volevi fare, non ti aspettare rispetto solo per la tua azione. Qui l'importante è sopravvivere." Gli occhi color acqua marina della lupa luccicarono per un secondo, aprendo un varco nella sua anima. Shard colse un'emozione soppressa in quell'abisso, un'emozione che, persa, vagava nel buio senza meta… il canide color ruggine però non riuscì ad identificarla "Lith? Il lupo bianco?" chiese invece. "Proprio lui." annuì l'altra "Tu sei…?" "Shard" La lupa chinò bruscamente il capo "Io sono Shannon." lo scrutò ancora un attimo, poi disse "Può darsi che sopravviverai." detto questo si alzò e, girandosi, pestò intenzionalmente la coda ferita del rossiccio, per poi allontanarsi a balzi, ignorando il ringhio minaccioso dell'altro "Ops! Scusa!" rise beffarda ormai lontana. Un latrato distolse l'attenzione di Shard da Shannon: il lupo nero dallo sguardo smeraldino stava fissando quest'ultima, muovendo a scatti le orecchie e la coda. Gli occhi della lupa scintillarono sotto la luce della Luna ed ella si lanciò verso i resti di una macchina, saltandoci sopra. Guardò per un attimo il branco e poi alzò la testa verso la volta celeste, facendo vibrare le corde vocali in un potente ululato:  la caccia era aperta.
 
   
 
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