Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: dennis_boo    27/04/2015    0 recensioni
un racconto di come una persona normale puó perdere le staffe se gli viene toccato qualcosa di caro.
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
salve a tutti :3 questo racconto mi é venuto in mente ascoltando la canzone omonima dei coldplay, probabilmente é l'unica canzone fra quelle che vi ho consigliato fino ad ora che giá conoscete. Spero che vi piaccia tanto. 
prima di lasciarvi vi volevo ringraziare per le 60 e piú visuallizzazioni negli altri racconti. Se volete lasciarmi qualche recensione anche se é una critica (costruttiva possibilmente) mi faarebbe molto piacere.


OS A sky full of stars

-"Perché ha scelto questo lavoro?"- 
-"Ho un lucido ricordo di uno dei pochi momenti di felicitá che ho mai trascorso con mio padre-"
-"Mi racconti, la prego"- 
A quarant'anni suonati, mi é stato ordinato di andare dallo strizza cervelli,altrimenti il capo mi avrebbe licenziato... Insomma una rottura immensa.
-"Come le ho detto mio padre era un generale dell'aviazione e voleva che suo unico figlio maschio seguisse i suoi passi nell'esercito. Vivere con lui era un costante addestramento, non passava giorno che potessi stare tranquillo."-
-"Potremmo definirla una deformazione professionale."- 
A quarant'anni passati mi dovevo mettere a cercare nella mia infanzia, un periodo che avevo sempre cercato di dimenticare.
-"Sí, forse quella é la definizione corretta. Ad ogni modo, un giorno mio padre propose a mia madre di andare in campeggio tutti e tre insieme, e voleva andare in un posto a suo dire "perfetto per il ragazzo". Mia madre ovviamente non sospettava nulla e cosí accettó. Il giorno dopo partimmo, mio padre mi permise di portare con me solo un unico zaino, nella quale misi solo le cose che mi sembrarono necessarie: un cambio completo, un paio di scarponi, una bottiglia d'acqua per il viaggio e un coltellino svizzero... insomma non si puó mai sapere che accadrá"-
-"In questo caso posso immaginare che tale prudenza sia stata un bene"-
Il dottore spesso faceva dei commenti che descrivere come inutili era un complimento.
-"Esattamente. Arrivati al campeggio, mia madre andó ad accendere un faló per bollire l'acqua, io e mio padre andammo a pesca. Mi sembró al quanto strano che nessuno si preoccupó di montare la tenda, quando feci notare lo strano fatto a mio padre, egli mi rispose semplicemente, dicendomi che per diventare uomini non si puó contare sull'aiuto degli altri. Detto questo si allontanó con la scusa di dover aiutare mamma. Mi ordinó di continuare a pescare. Sapevo cosa stava succedendo, cosa mio padre avesse in programma, avevo undici anni ma anche un bambino di cinque avrebbe capito che si trattava di un piano di mio padre. Mi sentí un piccolo Hans ma senza Gretel, non c'era nessun altro eccetto me in quel boschetto, nessun altro con cui condividere quella che stava diventando una disavventura."-
-"Lei ha appena detto di essersi sentito come Hans, quindi il sentimento é di abbandono. Ma nel suo tono non recepisco nessuna rabbia, nessun risentimento. Come mai?"-
Il dottore faceva raramente faceva domande e quando le faceva era perché stranamente non capiva cosa stava capitando nella mente del paziente che aveva davanti a sé.
-"Il sole sarebbe tramontato dopo un oretta al massimo e io avevo pescato giusto due pescetti. Decisi che era ora di accendere un bel fuoco per tenere lontani tutti gli animali, oltre che per mangiare ovviamente. Quei due pesciolini sembrarono i piatti piú prelibati che avessi mai mangiato. Li gustai come non avevo mai fatto con del cibo prima, ebbi quasi un orgasmo gustativo. Ma quando finí di godere, il sole era giá praticamente tramontato. Non sapevo come fare a procurami un rifugio e non avevo il coraggio di andare a cercarmene uno. Quindi mi arrampicai su un albero vicino, gli alberi lá erano altissimi e non sarei mai riuscito ad arrivare in cima."-
-"Ma, mi lasci dedurre che, anche in questo caso superando i suoi limiti é rimasto estremamente soddisfatto di sé stesso."
Annuendo diedi ragione al dottore, annotó qualcosa sul taccuino, rivolse lo sguardo a me dicendomi di continuare.
-"Mi arrampicai fino ad un ramo abbastanza largo dove potermi sedere, cercai di mettermi nella posizione piú comoda possibile. Quello che vidi non ebbe mai eguali in tutta la mia vita: si vedeva la mia cittá tutta luminosa bellissima, stupenda, probabilmente una bellezza che raramente una persona puó vedere normalmente."-
-"Questo é ció che voleva suo padre secondo lei? Farle vedere la bellezza della cittá?"-      
Scuotendo la testa di lato, diedi torto al dottore, annotó qualcosa sul taccuino, rivolse lo sguardo a me chiedendomi spiegazioni.
-"Il panorama che vidi fu bellissimo ma appena girai la testa, dimenticai subito il panorama appena visto. C'era di meglio dalla parte opposta: Niente luci della cittá, alla luminositá ci pensava il cielo pieno di stelle. Il laghetto nella quale avevo pescato rispecchiava i corpi celesti ma li dava vita grazie alle onde che si muovevano con il vento."-
-"Tutto questo mi emoziona e sono contento che lei abbia deciso di parlarne con me, ma la domanda che le avevo posto era di spiegarmi il motivo della scelta del suo lavoro."-
Non sono gli psicologi quelli che capiscono chi siete,perchè esistete, a cosa servite e se dovete continuare a vivere. Gli unici che possono capirlo siete voi stessi.
-"Ho scelto di fare l'avvocato ambientalista proprio per salvaguardare quella panorama che vidi da bambino. Vede in tribunale ho tirato un pugno a quell'uomo perchè sosteneva che quel campeggio ormai abbandonato non avesse alcun valore per nessuno. Io non sono nessuno"-
-"Signor Heaven..."- Sospiró e si tolse gli occhiali guardandomi con un'aria meno professionale -"Benvenuto nell'inferno della vita reale dove nessuno puó fare niente contro i potenti e le loro volontá. Mi dipiace ammetterlo, ma siamo sulla stessa barca e non solo io e lei ma siamo in poco meno di sette miliardi. Diciamocelo io e lei abbiamo ottimi lavori che ci possono far guadagnare uno stipendio onorevole, ma anche se mettessimo i nostri soldi insieme, non saremmo mai abbastanza ricchi per poter essere ascoltati. Giá perché per essere ascoltati servono prima di tutto i soldi e poi una valida ragione. Non le sto certo consigliando di arrendersi, anzi spero lei continui a combattere per i suoi ideali, ma sappia che la strada che vuole percorrere é la salita piú ripida che puó immaginare ed é invasa da ostacoli di ogni tipo."-
Uno psicologo che si espone cosí tanto é una raritá
-"Sono pronto a dare la mia pelle per il luogo che ha fatto di me ció che sono"-
-"Mi permetta di farle notare che , potrebbe non essere solo un'espressione figurata."-
Una persona realista,con un cervello che funziona in modo indipendente questa sí che é una raritá

*A sky full of stars, Coldplay * https://www.youtube.com/watch?v=VPRjCeoBqrI
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: dennis_boo