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Autore: TotalEclipseOfTheHeart    27/04/2015    3 recensioni
Nota:L'opera si ispira,più precisamente,a The Lost Canvas-Il Mito di Hades
Fish osserva in silenzio la giovane del villaggio che ancora una volta è venuta a trovarlo.
Agasha è il suo nome,e da quando le aveva prestato il mantello in quella sera di pioggia viene sempre presso la sua Casa,speranzosa di incontrarlo.
Sarà anche lei attratta solamente dal mio bell'aspetto?
Si chiede mentre in un attimo di malinconia ripercorre gli anni passati.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pisces Albafica
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Innocent, perfect and letal beauty'
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LA ROSA DELLA DODICESIMA CASA


  
L'aria è calda e quieta, quasi pesante e pregna di intrinseca stanchezza, sebbene sia primavera, il torbido tepore dei raggi dorati avvolgono in un limbo di eterno splendore il marmo bianco e soffuso di luce della Dodicesima Casa.

I viticci di rose, che si avvolgono come in un passionale abbraccio intorno alle raffinate colonne doriche, sono ora traboccanti di fresche e perlacee gocce di rugiada, simili a lacrime di ninfa che pigramente scivolano via, per poi spegnersi sul marmo lucente del pavimento.

Un silenzio pieno di torpore avvolge il santuario, mentre presso l'entrata un dolce figura giace appoggiata ad una delle colonne color avorio. Al confronto, persino lo splendore purpureo delle rose, il caldo fulgore del sole e le tenere forme dei marmi paiono come sbiadire.
Il Custode della Dodicesima Casa è un giovane in fiore, dai tratti delicati e quasi femminei, il viso perfetto incorniciato da fluenti boccoli color zaffiro che gli cadono mollemente sulle spalle perfette e dritte, sul petto tonico e possente, sulla vita piccola e dolce.
Gli occhi color lapislazzuli si socchiudono sotto i raggi del sole, che come amanti passionali paiono quasi voler avvolgere la divina figura nel loro geloso abbraccio, due pupille del colore dell'oceano, sveglie e pregne di una tristezza profonda e insondabile.
Un piccolo e giocondo neo nero gli decora l'angolo dell'occhio sinistro, spiccando sulla carnagione color perla, delicata come petali di rosa.
Veste di una fulgida armatura interamente in oro che nonostante la sua magnificenza non può che far da contorno a quella figura già tanto perfetta, sotto di lui sta il suo mantello, bianco come l'avorio con leggere sfumature azzurrine.

Albafica dei Pesci osserva in silenzio la giovane del villaggio che lo spia incerta da dietro il tronco degli alberi di pesco che decorano l'entrata del suo santuario. Sospira, mentre un dolce sentimento d'affetto gli invade il cuore.
La fanciulla è ben più giovane, eppure mostra già il modo delle donne del villaggio, e la sua determinazione non ha nulla da invidiare a quella di un adulto.
Quando, pochi giorni prima, l'aveva vista sotto quella pioggia battente, non aveva potuto fare a meno di associarla a un piccolo micetto spaurito, i grossi occhioni color cioccolato parevano quasi supplicarlo mentre le si avvicinava appena, e nel fissare quelle deliziose labbra color pesca non aveva potuto evitare di pensare per qualche secondo a come sarebbe stato poterle assaggiare.
Tuttavia sapeva bene che, se lo avesse fatto, presto quel dolce girasole sarebbe anch'esso appassito, spegnendosi per sempre.
Perchè quello era il destino scelto per lui, il suo corpo, che tanto tempo aveva passato tra quelle gemme rosse tanto letali, col passare degli anni era diventato esso stesso una lama a doppio taglio.
Sapeva di dovere molto a quella sua abilità, grazie alla quale il Santuario poteva considerarsi al sicuro, ma era anche vero che soffriva terribilmente a causa di quel suo aspetto che tanto faceva palpitare i fragili cuori delle fanciulle del villaggio, temeva di poter essere giudicato solo in base al suo viso al punto che ormai aborriva anche solo l'idea di specchiarsi.
Non sopportava la vista di quei lineamenti perfetti, quegli occhi fin troppo attraenti, eppure che poteva fare? La sola soluzione era separarsi dal mondo, evitare contatti che avrebbero potuto ferire innocenti.
Nonostante tutto, però, quando l'aveva vista sperduta, coperta da pochi stracci sotto la pioggia battente, non era riuscito a trattenersi dall'avvicinarsi per porgerle il suo mantello. Da allora aveva preso a seguirlo un po' ovunque.
Inizialmente era convinto che, come sempre succedeva quando le sue giovani fan capivano che mai le avrebbe avvicinate, prima o poi avrebbe smesso di seguirlo, eppure in cuor suo quasi sperava che non andasse così.
Sebbene sapesse di non poterle stare accanto, gli faceva piacere che nella sua eterna solitudine qualcuno venisse a trovarlo, gli bastava la sua sola presenza per sentirsi non più solo, ma ancora una terribile ombra gli offuscava l'animo, un timore inespresso che sin dall'infanzia lo tormentava quando si trovava ad avere a che fare con persone a lui sconosciute.
E se tutto ci fosse solo per il suo aspetto? Se lei davvero non lo apprezzasse per quello che era, ma solo per il suo bel viso? 

Volge lo sguardo al cielo, ripensando agli anni passati.

Era stato trovato dall'ex Cavaliere di Pisces, Lugonis, quando era ancora in fasce, nel mezzo di un intrico di rose demoniache, praticamente intatto.
Già allora il futuro maestro era rimasto ammaliato dal fascino dell'infante, che a parte i grossi lacrimoni e le stridule grida affamate pareva un vero e proprio Cupido in fasce. Inoltre era riuscito a sopravvivere, chissà come, nel mezzo di quei boccioli venefici, cosa non da poco per un frugoletto simile.
Lugonis decise quindi di prenderlo con se come allievo.
Crescendo il giovane Albafica dimostrò una naturale affinità con i veleni, che parevano non sortire alcun effetto su quelle sue membra che anno dopo anno si facevano sempre più dolci e seducenti, fino a quando non raggiunse la maturità, sbocciando nel pieno del suo fulgore e sorprendendo persino il maestro nel suo naturale fascino.
Lugonis lo iniziò allora nel Rituale dei Pesci, che avrebbe deciso il suo destino. 
Una tradizione centenaria, che spingeva i contendenti a scambiarsi il sangue fino a quando il più debole, corroso dall'interno dal liquido mefitico dell'altro, non fosse perito. In fondo, era essenziale che il Custode della Dodicesima Casa controllasse appieno il veleno, al fine di bloccare col suo giardino fiorito qualunque nemico avesse tentato di raggiungere il Santuario.
Il tempo passò e dopo anni di scambi alla fine Lugonis perì tra le braccia dell'allievo, facendosi promettere dal giovane di essere un degno Cavaliere di Pisces fino alla morte.
E così fu, servì Athena con tutto se stesso.
Evitò i contatti diretti anche con gli altri Cavalieri d'Oro, per paura di ferirli.
Visitò i rado il villaggio, vigilando giorno e notte sui suoi abitanti.
Protesse i deboli, ma nessuno potè proteggerlo da se stesso.
Il rancore verso il suo aspetto lo condusse a odiare quella sua situazione, quelle rose che tanto gli somigliavano, belle eppure estremamente letali.
Solo l'onore e il giuramento fatto al maestro gli permisero di proseguire.
E l'amore per il villaggio, per i suoi abitanti.

La giovane si muove nervosa, osservandolo in silenzio.
Vorrebbe toccarlo, ma sa che, se lo avrebbe fatto, lui per primo ne avrebbe sofferto terribilmente.
Rimangono dunque così, guardandosi in silenzio.
Una delle sue rose decora i capelli biondo scuro della fanciulla.
Albafica sospira...chissà, forse un giorno imparerà ad apprezzarle, e con loro, anche se stesso...


Note dell'Autrice:
Ciao a tutti e ben ritrovati!
Questa OS mi è venuta in mente proprio ieri, quando, guardando la serie animata di Lost Canvas, mi sono ritrovata a sbavare dietro al nostro bellissimo signorino dorato dal pollice verde impeccabile.
Albafica è il mio Gold Saint preferito in assoluto, sebbene debba ammettere che anche Manigoldo sappia il fatto suo, e sono immensamente contenta che in questa serie non abbia lo stesso, pessimo, carattere del suo successore, Aphrodite di Pisces, il quale se non fosse mai nato avrebbe fatto un favore al mondo intero, ma non dilunghiamoci nei dettagli.
Parlando di Aphrodite, avete visto come lo hanno surclassato alla grande nel recentissimo film sui Cavalieri e il Grande Tempio? Roba da record, e non nascondo il fatto che ne sia intimamente soddisfatta...
Spero di ricevere presto i vostri commenti su questa piccola Fanfic.
Teoth
   
 
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