Ora che suo fratello era uscito poteva finalmente rimanere un po' in compagnia di se stesso e pensare.
Dean era disteso sul letto scricchiolante di quella piccola e trascurata camera di motel; spostò l'hamburger ormai freddo che avrebbe dovuto essere il suo pranzo, posandolo sul piccolo comodino scuro ed impolverato lì accanto. I suoi spenti occhi verdi percorrevano la stanza, vagabondando senza meta. Si sentiva così vuoto ed al contempo traboccante di dolore e rabbia. Perché non ricordava nulla? Mani al viso. Stringendo i denti come per non far uscire nessun sentimento dalla propria bocca le scostò verso il basso, graffiando quel volto dai lineamenti delicati e ben scolpiti.
Avrebbe voluto strapparsi la carne di dosso, avrebbe voluto urlare. Catene, fiamme, sangue. Tutto gli passava davanti così velocemente e poi scompariva, come uno di quegli incubi confusi ed assurdi da cui ci sveglia urlando, sudati.
“I guess that's what I do. I let down the people I love.”