Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Rei Murai    29/12/2008    1 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari. Si prega inoltre di fare attenzione alla chiusura corretta dei tag.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Sasori sapeva che non si sarebbe mai più innamorato di nessuno, era stanco di soffrire, ormai la sua vita era dedita alla morte e solo a un tipo d’amore; quello che provava per le sue marionette. E presto o tardi anche Orochimaru sarebbe entrato a far parte della sua collezione.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Orochimaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

first meeting

 

Correva.

Correva così velocemente che non riusciva a vedere dove stesse andando, il vento gli sferzava il volto, le gambe gli dolevano laddove i kunai avevano ferito la pelle, il sangue colava lento lungo i tagli orizzontali lasciando scie scarlatte al suo passaggio, segnalando la sua posizione agli inseguitori.

Sasori correva inspirando a fondo l’aria e aumentando la propria velocità ad ogni passo fuggendo ai ninja di Suna che lo inseguivano senza sosta.

Lui era un traditore

Lui doveva morire.

 

Alla fine aveva ucciso anche loro.

Stanco di scappare, provato dal peso delle armi che portava ancora in dosso, il dodicenne si era fermato in una radura e dopo un breve scontro aveva utilizzato il proprio armamentario di marionette per eliminare i cinque ninja che lo stavano inseguendo.

Lui che aveva tradito il villaggio, lui che aveva lasciato tutto ciò che gli apparteneva per cercare una fortuna maggiore, per diventare più forte, ora si ritrovava seduto a terra, ricoperto di quel sangue che fino a qualche istante prima era fonte di vita dei suoi inseguitori.

I corpi senza vita degli uomini e della donna che fino a qualche ora prima lo inseguivano, si trovavano ai suoi piedi, privi di vita e martoriati dalle molteplici ferite che era stato in grado di affliggergli grazie alle sue marionette.

Il suo obiettivo però era un altro, il suo obiettivo si trovava ancora a suna e uccidere lui avrebbe segnato per sempre la sua forza e la sua superiorità su qualsiasi altro ninja di Suna e dintorni.

Lui avrebbe ucciso il Kazekage e ne avrebbe fatto la sua migliore opera perché era colpa sua se era scappato, per quell’amore che provava per lui e che sua nonna aveva reputato sbagliato, malato, immorale…lui avrebbe ucciso sandaime kazekage perché era colpa sua.

Un fruscio alla sua sinistra ne attirò l’attenzione, il corpo del dodicenne si tese allo spasmo, il kunai stretto tra le piccole dita, pronto a difendersi con le unghie e con i denti pur di non tornare indietro.

Il rumore si arrestò poco distante da lui, vedeva chiaramente una figura nascosta tra le fronde delle foglie – era palese che volesse farsi vedere – ma prima che avesse la possibilità di lanciare il kunai qualcosa lo fermò.

Una mano dalla carnagione pallida e le dita affusolate si era poggiata con estrema velocità sulla sua, afferrando il polso in una stretta presa. La figura che poco prima si trovava tra le fronde degli alberi, ora stava dietro di lui, mostrandosi per quello che era: un uomo sulla trentina d’anni, dalla carnagione pallida, quasi bianca e lunghi capelli neri che attorniavano il volto dai lineamenti appesantiti dal trucco violaceo.

Puzzava di sangue e di morte, il ghigno che aveva stampato sul viso era rivoltante e spaventoso ma aveva qualcosa di affascinante.

Era…era…non riusciva nemmeno lui a trovare le parole per descrivere cos’era quell’uomo che ora aveva lasciato la presa sul polso carezzandogli lentamente il braccio e portandosi poi le dita sporche di sangue alla bocca.

Un fremito di paura gli scosse la schiena costringendolo a scostarsi di scatto da lui, il kunai, ancora stretto tra le dita pallide, riluceva sinistramente sotto la poca luce solare che penetrava dagli alberi.

- chi sei –

Sentiva che era pericoloso ma non avvertiva alcun pericolo per se stesso.

Solo per quello riuscì a calmarsi un poco davanti all’espressione divertita dell’altro.

- Mi chiamo Orochimaru –

La voce melliflua gli scivolò addosso quasi con la stessa velocità dello sguardo dagli occhi gialli, serpentini.

- ti osservavo prima, sei bravo. Hai le giuste potenzialità per ciò che cerco…-.

Il rosso strinse di più la presa sul kunai.

Non gli piaceva e ciò toglieva tutte le possibilità all’uomo di avere un qualsiasi rapporto con lui anche se…

- ti voglio con me. Ti voglio PER me –.

C’era qualcosa di tremendamente affascinante, qualcosa che non gli permetteva di tirarsi indietro.

- tu stai cercando il potere…ed io posso dartelo, Sasori –

 Sussultò appena a quelle parole avvertendo la mano tremare.

Come faceva…com’era a conoscenza dell…

- è da tanto che ti guardo –

L’uomo gli si avvicinò costringendolo a indietreggiare.

- e ho deciso che sarai tu. Il mio compagno sarai tu. –

Si era fermato a pochi centimetri da lui, il kunai gli era caduto dalle mani.

- posso farti diventare forte ma devi accettare di venire con me. Tu non hai un posto dove stare ed io posso dartelo…so che verrai con me -.

Annuì lentamente fissando gli occhi serpentini dell’altro.

Non si fidava ma lo sentiva…avvertiva quell’elettricità di due corpi simili che entrano in contatto, percepiva la presenza dell’altro come qualcosa d’essenziale per il raggiungimento del suo scopo per questo, e solo per questo, lasciò dietro di se i corpi privi di vita di quelli che dovevano essere i suoi compagni seguendo il mukenin.

Allontanandosi definitivamente da quella che doveva essere la sua strada.

 

A distanza d’anni ancora ci pensava.

Orochimaru era riuscito, con un solo incontro, a cambiare totalmente la sua vita, a renderlo quel ninja che poi era diventato.

L’aveva formato, l’aveva trascinato con sé in quell’organizzazione di pazzi e poi l’aveva lasciato li. Solo.

Si era portato dietro Kabuto, il suo fido servo, il ninja che aveva formato con il suo sudore ma che, lo sapeva, aveva sempre avuto un debole per il suo sensei ed era sparito.

Rinchiuso nella camera che divideva con lui, quella in cui non aveva mai permesso a nessuno d’entrare, nemmeno a Pein, si richiudeva nei suoi ricordi, pensava ai lunghi discorsi dell’uomo e alle ore interminabili passate in quel letto che avevano condiviso per anni.

Anche lui come il kage alla fine l’aveva tradito.

Anche lui come il kage meritava di morire.

Sasori sapeva che non si sarebbe mai più innamorato di nessuno, era stanco di soffrire, ormai la sua vita era dedita alla morte e solo a un tipo d’amore; quello che provava per le sue marionette.

 

E presto o tardi anche Orochimaru sarebbe entrato a far parte della sua collezione.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Rei Murai