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Autore: Margo Malfoy    28/04/2015    4 recensioni
|Spoiler!The Avengers: Age of Ultron|
Non ero più la ragazzina potenziata che era cresciuta in Sokovia con il suo inseparabile gemello.
Non ero più nulla di tutto questo.
Ero vuota, fredda, arrabbiata, desiderosa di vendetta.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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You found me, The Fray:
In the end
Everyone ends up alone
Losing her
The only one who's ever known
Who I am
Who I'm not, who I wanna be
No way to know
How long she will be next to me

 
Non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato così doloroso. Era stato come se, dentro di me, tutti i fili che mi legavano si fossero spezzati. Mi ero allontanata per un momento dalla realtà circostante. Avevo perso il comando di ciò che stavo controllando, la percezione di ciò che c’era intorno a me; le informazioni, tutto ciò che potevo vedere o sentire, venivano immagazzinate in ritardo, come se fossi stata segregata in una bolla di vetro che mi separava dalla realtà dei fatti. Non potevo credere che fosse vero, non potevo credere che dopo così tanti anni passati insieme fosse tutto finito. Ero cresciuta insieme a lui, ero stata potenziata insieme a lui. Sola, non servivo a nulla.
I palmi delle mie mani si erano alzati al cielo, tutto ciò che stavo controllando aveva recuperato i suoi poteri. Mi ero lasciata cadere tra le macerie, con le ginocchia che avevano toccato il cemento sotto di me violentemente. I muscoli delle mie dita non erano più tesi, non riuscivo a controllarli. Mi ero lasciata sfuggire dalle labbra il mio grido più add0l0rato, chinando la testa verso l’alto.
Era questo ciò che vedevano i pochi superstiti non ancora saliti sulla navicella: una ragazza bruna, dalla pelle incredibilmente pallida, in ginocchio tra le macerie di una città che, di lì a poco, sarebbe stata distrutta; una ragazza che urlava al cielo, rivolgendo la voce rotta all’aria. Avrei fatto qualsiasi cosa per sapere che tutto ciò che stavo provando non era reale. Che il dolore, la disperazione e la rabbia che mi battevano nel petto erano tutta un’illusione e che tutti noi, tutti i Vendicatori, eravamo sani e salvi ed eravamo riusciti a portare a termine la missione. Ma sfortunatamente ero fin troppo consapevole che non ne eravamo usciti tutti incolumi. In realtà, non ero ancora del tutto sicura che ne fossimo davvero usciti, non lo sarei stata fino a quando non avessi messo piede sulla navicella. Ma come potevo abbandonare la città così, come se niente fosse? Ero vuota, fredda, arrabbiata, desiderosa di vendetta. Mi alzai da terra, con lo sguardo fisso nel cielo, dove guardavo un punto indistinto delle numerose nuvole che incombevano sulla città. Mi misi a camminare velocemente tra le macerie, le case distrutte, i cadaveri delle persone che non ce l’avevano fatta.
Sapevo perché inizialmente ci eravamo schierati con Ultron: eravamo accomunati dallo stesso odio nei confronti di Stark. Ma ora tutto ciò che desideravo era porre fine alla “vita” di quell’androide. Senza neanche saperlo aveva messo fine alla mia ed io, al suo contrario, avevo dei sentimenti e la disperazione che mi riempiva il petto era insopportabilmente straziante. Mi ero chinata sull’androide e gli avevo puntato addosso i miei occhi addolorati e stanchi, così straziati dal dolore che mi stava devastando. Avevo caricato con tutti i miei poteri le mie mani, vi avevo aggiunto tutta la forza, il dolore, la disperazione, la cattiveria e la rabbia che mi invadeva e mi distruggeva. Avevo fatto in modo che provasse ciò che avevo provato io, anche se sapevo che non sarebbe mai stata la stessa cosa. Lui aveva ucciso la persona che più amavo, colui con cui ero cresciuta, con cui avevo condiviso tutto ciò che mi era stato concesso dalla vita. Mi aveva spezzato il cuore, aveva risucchiato parte integrante di me, mi aveva svuotata.
Me ne ero andata da quella città in rovina consapevole che non ero più la ragazzina potenziata che era cresciuta in Sokovia con il suo inseparabile gemello. Non ero più nulla di tutto questo.
Ora ero parte degli Avengers ed ero sola. Sapevo che avrei preso parte al team senza mai rendermi conto di cosa mi aveva profondamente cambiata, e che mi sarei dovuta ripetere ogni mattina cosa era successo, per realizzare che sarei sempre stata sola: Pietro era morto.


Note dell'autrice:
Ehiehiehi!
Ehm, premetto: non ho mai letto i fumetti Marvel (so che è una cosa di cui vergognarsi), ma sono innamorata di tutti i film dei supereroi Marvel e mercoledì ho visto al cinema "Age of Ultron". Mi è piaciuto tantissimo e ho amato fin da subito i personaggi di Wanda e Pietro - sono anche rimasta sconvolta, o meglio, devastata dalla sua morte, non me la sarei mai aspettata.
Questa fic è un breve insieme dei sentimenti che prova Wanda quando capisce che suo fratello è morto, ed è la prima storia che scrivo sugli Avengers, e so che non sono molto "esperta", ma è comunque un fandom che adoro e quindi ho voluto buttare giù qualcosa.
Fatemi sapere cosa ne pensate! Le vostre opinioni sono importanti: critiche costruttive e apprezzamenti sono ben accetti!
Grazie della lettura,
A presto!

 
   
 
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