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Autore: kira_92    28/04/2015    1 recensioni
"Dean?" lo chiamò.
"Uhm, si?"
"Perchè stai osservando insistentemente il punto in cui mi sono sbottonato i primi due bottoni?"
"Non lo sto facendo, Cas" negò ostinato, non distogliendo ancora lo sguardo.
Cas si mosse in modo tale da essere faccia a faccia con lui. Dean riuscì finalmente a incrociare il suo sguardo, per poi distoglierlo immediatamente.
"Dean, che succede? Sei distratto."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ok, da premettere che sono da poco nel fandom di Supernatural e che ho visto dieci stagioni in un mese ( mi sono messa in pari con la 10x18 ed è qualcosa che dovevo dire perché ne vado fiera u.u una delle poche cose di cui vado fiera di me stessa, forse u.u). E’ stupida come ff, ma dovevo scriverla perché le parole mi si formavano in testa mentre il mio professore spiegava a lezione xD Quindi si, l’ho iniziata a scrivere all’università mentre la mia collega mi diceva “continua, prendo io gli appunti per te”.
Whatever, dato che è la prima volta che gestisco questi due, datemi pure tutte le critiche che volete! So, Enjoy!
p.s contesto nona stagione! In particolare un episodio di cui non ricordo il numero xD ma se avete visto tutta la nona, o siete in pari, allora lo capirete al volo.
 
 
 
"Vuoi un passaggio?" aveva proposto Dean, quasi senza pensarci. La sua faccia impassibile, nascondendo la sua delusione. Il fatto che Cas doveva andare a quell'appuntamento, con una ragazza così carina, lo aveva scosso alquanto.
"Grazie, Dean. Sei un buon amico" era stata la sua risposta. Quest'ultimo aveva annuito e si era diretto verso la macchina, aspettando che concludesse le ultime faccende. Cas era così attento in tutto ciò che faceva. Era una dote dell'ex angelo che apprezzava tantissimo. Ma ovviamente non glielo avrebbe mai detto. Dean Winchester era noto per tenersi dentro tutti i suoi sentimenti, o beh, poteva sempre annegarli nell'alcool.
 
Adesso erano lì: di fronte casa della fortunata ragazza. In macchina era calato uno strano silenzio che li avvolgeva, come se si aspettasse qualcosa dai quei due. Dean non sapeva spiegarsi il motivo per cui si sentiva in quel modo. Era triste, era deluso. Come se dentro di sè si fosse aspettato altro, qualcos'altro che non si era avverato. Sapeva di dover essere felice per Cas; sapeva di dover dare al suo migliore amico qualche consiglio prima di farlo scendere dalla macchina. Ma semplicemente non ci riusciva, non riusciva a lasciarlo andare.
Cas, dal canto suo, era come in attesa di qualcosa.
Dean si girò ad osservarlo per un lungo momento: Cas aveva lo sguardo perso, distante, rivolto verso la strada davanti a loro.
"Togliti quella razza di cosa blu, devi fare una buona impressione." Disse per rompere il silenzio.
Cas obbedì senza dire una parola, rimanendo con una semplice camicia bianca.
"Sbottona i primi due bottoni della camicia" continuò.
"Perchè?" chiese questa volta l'amico con genuina curiosità.
"Perchè darai un'impressione migliore"
Cas obbedì, non capendo a fondo quelle parole. Ma era Dean l'esperto e lui si fidava di Dean. D'altronde lui aveva fatto esperienza con Mag e con Mag avevano fatto tutt'altro. Per non parlare che Mag era un demone e quella sera doveva uscire con un'umana. Era sicuro che non sarebbe stata la stessa cosa.
Quando concluse l'opera si voltò verso Dean e notò che l'amico non riusciva a distogliere lo sguardo da quel punto, come se fosse stato incantato.
"Dean?" lo chiamò.
"Uhm, si?"
"Perchè stai osservando insistentemente il punto in cui mi sono sbottonato i primi due bottoni?"
"Non lo sto facendo, Cas" negò ostinato, non distogliendo ancora lo sguardo.
Cas si mosse in modo tale da essere faccia a faccia con lui. Dean riuscì finalmente a incrociare il suo sguardo, per poi distoglierlo immediatamente.
"Dean, che succede? Sei distratto."
Dean rimase in silenzio, a corto di parole per dare una risposta giustificabile. Era nervoso, agitato. Le mani iniziarono a sudare e sentiva un certo calore.
"Dovresti andare all'appuntamento, Cas." disse semplicemente.
"Non finchè non mi dirai il motivo per cui sei agitato."
Dean era confuso. Ancora una volta non proferì parola. Conosceva i segnali di ciò che stava provando, ma non riusciva a capirne il motivo.
'E' Cas, dannazione!' pensò. Rilasciò un sospiro profondo. Non poteva continuare in quel modo. Era sempre stato una persona che si prendeva ciò che voleva. Smise quindi di farsi domande ed iniziò ad agire, ignaro della possibile conclusione. Si voltò nuovamente verso l'ex Angelo, che lo stava ancora osservando con sguardo preoccupato, paziente, aspettando che fosse lui a parlare. E quello era Cas, l'angelo che nonostante tutti gli errori del passato, c'era sempre stato per lui.
Senza pensare, d'impulso come sempre, si mise a cavalconi sopra di lui.
Gli occhi blu di Cas si allargarono leggermente, "Dean?" proferì semplicemente e sembrava davvero che in certi momenti non sapesse dire altro.
"oh, sta zitto Cas!"
Dean poggiò le labbra alle sue, baciandolo con lentezza, assaporando la consistenza di quelle labbra. Cas, incerto, rispose poco dopo. Le mani del cacciatore si posarono attorno al suo collo, carezzandolo, finendo per circondare le sue guancie. Cercava una migliore angolazione, mentre il bacio diventava più intenso e Dean si sentiva proprio come quella volta in cui era stato trasformato in un vampiro. Solo che non aveva bisogno di sangue adesso, ma di Cas. La lingua si insinuò nel mezzo delle labbra dell'uomo sotto di lui, chiedendo il permesso di entrare. Cas glielo concesse e nel momento in cui le loro lingue si toccarono, intrecciandosi, seguendo i passi di una danza solo a loro conosciuta, l'ex Angelo gemette, insinuando le mani sotto la maglietta di Dean. Quest'ultimo sorrise nel bacio. "Cosî ti voglio" sorrise sulle sue labbra. Cas lo guardò intensamente e Dean poté scorgere in quegli occhi un sentimento talmente profondo che gli fece tremare le gambe, con la voglia di fuggire e restare allo stesso tempo. Distolse lo sguardo, tornando a baciarlo, rispondendo nel modo in cui poteva. Passò al collo, scivolando le mani verso il basso, finendo il lavoro iniziato da Cas. "Dean" gemeva quest'ultimo. "Dean, Deeeaaan". E Dean sorrideva ogni volta che veniva pronunciato il suo nome. Si sentiva importante; si sentiva lusingato, per certi versi. Il tono di Cas, nel pronunciare il suo nome, aveva sempre un qualcosa in più. Non lo aveva mai ammesso a sé stesso fino a quel momento, ma adorava la voce dell'ex Angelo, soprattutto quando lo chiamava.
Dean era passato al petto, passando le mani fin dove gli era consentito dai vestiti ancora addosso. Fu in quel momento che Cas decise di muoversi avanti, quel tanto che bastava per togliersi la camicia. Una volta liberatosi, aiutò di Dean a fare lo stesso. Ma a Dean questo non bastava, aveva bisogno di più. Aveva bisogno che l'ex Angelo lo toccasse. Gli circondò di nuovo il collo con le mani. "Ho bisogno di te" sussurrò al suo orecchio.
Cas lo guardò incerto. Cercò conferma nei suoi occhi.
"Dean... non l'ho mai fatto con un uomo." sembrava avere paura di non riuscirci, di deluderlo, di fargli del male.
Dean lo guardò sorridendo, "Nemmeno io Cas", gli disse.
Cas tornò a baciarlo con una certa insicurezza. Le mani che vagavano nel petto di Dean, scivolando sempre più giù. Sbottonò i jeans, intrufolando una mano dentro i boxer del cacciatore. Si sentiva vittima di un incantesimo. Sentiva l'ardente desiderio di andare avanti e fu mosso dal suo istinto ormai umano.
Dean sentì quella mano intrufolarsi e gemette, poggiando la testa sulla spalla di Cas. Sentiva di volere di più. Aveva bisogno che Cas gli dasse di più. E glielo sussurrava all'orecchio il suo bisogno, gemendo il suo nome, incoraggiandolo. E tra gemiti di piacere e parole sussurrate, tra sguardi incrociati e distolti per la paura, Cas riusci a spogliare completamente Dean, insinuandosi dentro di lui. Prendendolo in quella macchina che Dean amava tanto, portandolo forse per la prima volta nel vero paradiso.
Dean, si aggrappò a lui come non si era aggrappato mai a nessun altro. Non lasciando la presa di quel collo, baciando quelle labbra ad ogni spinta verso il cielo. Finchè non liberò tutto il suo piacere, seguito dall'uomo sotto di lui. Dean si poggiò sfinito alla sua spalla, mentre Cas lo abbracciava, felice di poterlo finalmente fare liberamente. Si guardarono per un momento, occhi verdi su occhi blu, pieni di parole non dette e parole non più celate.
"Pensi che sia tardi per l'appuntamento? Magari potrei scendere e scusarmi con lei." propose Cas.
"Cas, sta zitto." Dean si spostò al posto di guida, rivestendosi e mettendo in moto la macchina.
Cas sorrise, non prendendo più l'argomento.
"Mh...Dean? Dovremmo pulire questo disastro, lo sai vero?"
"Si, ma lasciamo un po' di tracce per Sammy. Tanto non lo saprà mai." rispose, mettendo della musica.
Cas, lo guardò senza dir nulla.
***
"Sei stranamente contento" proferì Sam, mentre il fratello maggiore saliva al posto della guida.
"Ho mangiato e bevuto come non so cosa, direi che lo sono" fu la sua risposta, ma Sam no ne era convinto. Aprì lo sportello e si sedette accanto a Dean.
"Cosa è successo in questa macchina? Perchè ci sono i sedili spostati?"
Dean lo guardò sorridendo semplicemente.
"oh, no. Oh no. Oh no."
Cas li raggiunse, sedendosi dietro. "Oh Sam, io e Dean abbiamo fatto... sesso ieri sera nel tuo posto. Magari vuoi fare cambio? Vuoi sederti dietro?" chiese speranzoso.
Dean a quel punto scoppiò a ridere, non riuscendo a controllarsi.
"E non potevi avvertirmi prima?"
"Volevo, ma Dean me lo ha proibito. Diceva che sarebbe stato divertente."
Sam si limitò a guardare malissimo il fratello maggiore che non riusciva a smettere di ridere.
  
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