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Autore: maryjane80    28/04/2015    5 recensioni
Candy aveva dichiarato guerra a Terence, o meglio all'amore che ancora provava per lui, dopo tanti anni dalla loro separazione. Grazie anche ai consigli dell'amica Annie era decisa a voltare pagina, dimenticando il passato, ricominciando a vivere e realizzando i propri sogni, anche senza Terence. Soprattutto Candy era pronta ad innamorarsi di nuovo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Candy si era diretta correndo verso la grande terrazza esterna che dava sul giardino; il cuore le batteva all’impazzata, gli occhi rigati di lacrime “sono una stupida, una terribile stupida” continuava a ripetersi “ma chi credevo di ingannare questa sera? La realtà è tornata subito a galla, è bastato un valzer…”, Candy si era appoggiata alla ringhiera della terrazza, cercava di ritrovare la calma osservando il giardino buio e respirando profondamente.
Ad un certo punto sentì dei passi veloci farsi sempre più vicini e qualcuno che le appoggiava una giacca sulle spalle nude.
“Grazie Marck, non è niente, è stato solo un lieve capogiro”, disse prendendo la giacca senza voltarsi.
“Non sono Marck e tu non hai avuto alcun capogiro…”
Quella voce inconfondibile! Candy trasalì, in preda ad una fortissima emozione e si girò immediatamente senza più preoccuparsi di nascondere i suoi occhi rigati di lacrime: “Terence, che ci fai qui?!?”
“E’ una lunga storia…tu piuttosto?”
“Sono venuta insieme ad Archie ed Annie…”
“Lo so…” la interruppe Terence “ho visto quando sei arrivata, è tutta la sera che ti osservo…”
“Strano, ieri non parevi particolarmente felice di vedermi…”
“Ma che dici Candy? Ieri sera mi hai preso alla sprovvista, non mi sarei mai aspettato di vederti, non mi hai dato neppure il tempo di riprendermi che ti sei volatilizzata. Eri bella da togliere il fiato, ma stasera forse lo sei ancora di più…” la voce di Terence si era fatta più roca, il suo sguardo più intenso, Candy sentiva le gambe che le tremavano e di essere avvampata in volto; sperava che con il buio lui non se ne accorgesse.
“Per me questa sera è stata una sofferenza vederti insieme a quel damerino…”
“Terence, come ti permetti? Si chiama Marck!” Candy finse di essere indignata, ma in realtà era compiaciuta.
“Questo Marck ti stava troppo addosso per i miei gusti e mentre ballavate ti stringeva in modo inopportuno, stavo impazzendo di gelosia nel vedere come tu gli sorridevi, ma mi sono trattenuto, pensando che avevi il diritto di amare qualcun altro, di trovare finalmente quella felicità che io non ero stato in grado di darti…”
“Terence, ma che stai dicendo…”
“Sto dicendo che ti ho visto Candy, ho visto che quando l’orchestra ha attaccato a suonare il nostro valzer della festa di maggio sei fuggita via, non sei stata in grado di ballarlo con lui, non hai potuto far finta di niente. Questo significa che non sei cambiata, come non sono cambiato io, che i nostri sentimenti in questi anni sono rimasti gli stessi, anzi forse sono addirittura cresciuti con noi. Desideriamo la stessa identica cosa, di poterci finalmente amare liberamente…” Terence continuava a guardarla dritto negli occhi e si faceva pericolosamente sempre più vicino.
Candy era bloccata tra Terence e la balaustra e non poteva indietreggiare come avrebbe voluto “Terence, non puoi dire questo, tu stai con Susanna!”
“Ti sbagli Candy, non sto con Susanna, non ci sono mai stato! Credimi, ci ho provato, ma è stato inutile. Tra noi non c’è mai stato nulla, nessun bacio più audace di quello che potrebbe esserci tra un fratello ed una sorella, nessuna promessa d’amore: non l’ho mai desiderata Candy…Lei ci ha provato in tutti i modi a mutare i miei sentimenti, ma non ci è riuscita, anzi mi ha allontanato ancora di più.
A volte mi invita ad andare a cena da sue amiche felicemente sposate, con bimbi piccoli, nella speranza che anch’io mi convinca a cedere alle gioie della vita domestica. Credimi Candy, io desidero tantissimo avere una famiglia, ma ogni volta che vedo quelle mamme con i loro bambini non posso fare altro che immaginare te con i nostri figli in braccio”.
Candy si sentì quasi mancare a quelle parole: come erano simili i loro pensieri e desideri: “Oh Terence, per me è stato lo stesso in questi anni, tante volte ho immaginato cosa sarebbe stato di noi se le cose fossero andate diversamente”.
“Ma non è tardi Candy, tutto può ancora succedere, non sono più il giovane sprovveduto di un paio di anni fa, in balia di Susanna, di sua madre e del senso di colpa che mi avevano creato. Sono cresciuto, come pure Susanna, il suo infortunio si è stabilizzato, può fare praticamente tutto da sola ormai, a parte far battere il mio cuore! Il mio cuore non le è mai appartenuto, è sempre stato qui, tra le tue mani, ed ora puoi decidere se darmi una speranza, se darla al nostro amore, o se uccidermi per sempre. Questa volta non ti lascerò andare via nuovamente senza lottare, senza dichiarare apertamente i miei sentimenti, che sono sempre gli stessi, e non cambieranno mai”

Candy scuoteva la testa “non possiamo Terence…”
“Io ti amo Candy, e mi ami anche tu…”
Candy taceva e teneva lo sguardo basso, se avesse incontrato i suoi occhi non avrebbe resistito un solo secondo.
“Candy, mi dici a cosa è servito questo sacrificio che ci siamo imposti? In questi anni nessuno è stato felice, neppure Susanna che avrebbe dovuto beneficiarne! Anzi, questa situazione continua a farle sperare che un giorno anch’io potrò amarla; è una fonte di frustrazione e risentimento e le impedisce di trovare altrove l’amore, che anche lei merita”
Terence era sempre più animato, convincendo Candy stava convincendo anche sé stesso, stava dando voce a pensieri che da tempo gli frullavano in testa, senza avere mai avuto il coraggio di esprimerli “Candy, se io e te stiamo insieme a chi facciamo del male? A chi sottraiamo qualcosa? Non puoi rubare a Susanna qualcosa che non ha mai avuto”
“Sono sempre stato solo TUO Candy…”
Terence aveva bisogno di stabilire un contatto fisico, di toccarla, di stringerla: la prese per mano e la condusse al centro della terrazza “vieni, balliamo il nostro valzer”.
Così Candy dopo tanto tempo si ritrovò nuovamente tra le braccia di Terence e capì quanto si era sbagliata ed ingannata poco prima, quando aveva creduto di stare bene tra le braccia di Marck…
Terence era tutto ciò che aveva sempre desiderato ed ora era lì, tra le sue braccia, un amore insperatamente ritrovato, che forse ora avrebbe avuto una chance di essere vissuto…Candy temeva di illudersi troppo, ma intanto assaporava quel momento magico, il profumo della sua pelle, identico a come lo ricordava, il contatto con il suo petto, gli sembrava perfino di sentir battere il suo cuore.
Con lui poteva chiudere gli occhi, abbandonarsi alle emozioni, lasciarsi guidare, fidarsi, assaporare ogni momento. Candy era totalmente inebriata da quelle sensazioni, eppure era certa che l’effetto dello champagne fosse ormai passato. Era solo Terence la sua ebbrezza.
Terence le accarezzò i capelli dolcemente e le sussurrò all’orecchio “Candy, se tu ora desiderassi stringermi di più toccheresti semplicemente ciò che  ti appartiene ed è sempre stato tuo…” fece una breve pausa “…se mi baciassi placheresti in parte la sete di un uomo che muore di desiderio per te…”.
Terence trattenne il fiato, il cuore che galoppava impazzito, non era sicuro di poter osare tanto, ma quando sentì la stretta di Candy farsi più decisa e le sue mani accennare una timida ed impacciata carezza sul suo collo, fu percorso da un brivido e capì che la sua Tarzan si era finalmente arresa, allora abbassò il viso, la guardò un lungo istante negli occhi e appoggiò le labbra alle sue. Candy si sentì letteralmente sciogliere, dapprima non seppe cosa fare, poi si lasciò guidare dall’istinto e rispose al bacio di Terence, con uguale trasporto. Per anni aveva rivissuto il timido bacio che si erano scambiati durante la festa di maggio ed aveva rimpianto di aver reagito così male; ma questo era tutta un’altra cosa.
E’ difficile, se non impossibile esprimere a parole il vortice di emozioni che travolse i due giovani innamorati: la gioia ed il sollievo di ritrovarsi insperatamente dopo tanti anni di ingiusta separazione, con gli stessi sentimenti e desideri di quando si erano lasciati, la leggerezza di aver sciolto il giogo che li aveva oppressi per tantissimo tempo, la trepidazione di un futuro che finalmente si offriva loro carico di promesse e senza ombre all’orizzonte, l’insaziabile desiderio di poter finalmente essere tutt’uno l’uno con l’altra…
Fu Terence a staccarsi per primo da lei, con enorme fatica, ma non voleva andare oltre, non voleva approfittarne, non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, non prima di aver chiarito la situazione con Susanna, non prima di essersi formalmente impegnato secondo le regole della buona società: voleva essere degno di lei, il gentiluomo che meritava. La prese per mano e disse “domani parlerò con Susanna, le spiegherò come stanno le cose, anche se già lo sa e poi potremo stare insieme…”
Candy gli sorrise raggiante, finalmente quel sorriso e quello sguardo erano rivolti a lui, Terence si sentì l’uomo più fortunato della terra.
“Senti, ma domani sera sei libera?” “Certo, cos’hai in mente?” gli chiese Candy ridendo, tenendo ancora la sua mano “Oh niente..,” rispose Terence vago “solo di portarti fuori a cena…”.
In realtà Terence stava pensando al modo migliore per darle finalmente l’anello con il solitario che conservava per lei da anni, quello che avrebbe voluto infilarle al dito dopo la prima di Romeo e Giulietta a New York, per giustificare il biglietto di sola andata del treno che le aveva inviato…se solo quel maledetto riflettore non fosse caduto ad interrompere le loro vite! Ma ora avrebbero potuto ricominciare, voltare insieme quella pagina di sofferenza che avevano dovuto sopportare e che forse li aveva resi ancora più consapevoli dell’amore che provavano l’uno per l’altra. Terence era finalmente felice.
Candy però sentiva di dover dire qualcosa, non voleva ripetere gli errori del passato, quando per timidezza o immaturità, non era stata in grado di esprimere i propri sentimenti “Terence…” disse esitante, “Che c’è Candy?” nella voce di Terence c’era una punta di apprensione ed il terrore che la sua Tarzan avesse cambiato idea…
“Io…Terence, ti amo” disse finalmente tutto d’un fiato, “ ti amo da sempre, come nessun altro mai…” ecco, l’aveva detto, e si sentiva bene, il riferimento ad Anthony era chiaro, non voleva che Terence potesse avere anche solo il sospetto che l’amore che aveva per lui non fosse assoluto. Quando aveva conosciuto Anthony era poco più che bambina, il sentimento che aveva provato per lui era stata una dolcissima infatuazione, ma con Terence era stato da subito tutto diverso. L’amore che provava era cresciuto insieme a lei, era resistito agli anni, alle separazioni ed era ancora lì, più forte e profondo che mai.
Per tutta risposta Terence la strinse forte tra le braccia, con lo sguardo ardente di desiderio dritto nei suoi occhi stava avvicinando il viso al suo, ma quando ormai la distanza tra le loro labbra era minima si fermò, la guardò un lungo istante, trasse un profondo respiro, ma si limitò ad accarezzarle dolcemente le labbra con un dito. Con voce roca le sussurrò all’orecchio “Candy, se ti baciassi ancora non credo che questa volta riuscirei a staccarmi tanto facilmente da te…ma tu domani sera presentami il conto di tutti i baci e le carezze che non ti ho dato in questi anni e prometto che te li renderò con gli interessi…”. Fu una Candy inaspettatamente audace a cercare le labbra di Terence per un rapido ma intensissimo e dolcissimo bacio.

Marck era arrivato in terrazza con una frazione di ritardo rispetto a Terence, aveva assistito non visto a tutta la scena e capì che non era stata certamente un’idea astuta quella di pretendere di avere un rappresentante della compagnia teatrale Stratford al proprio ricevimento. Gli sarebbe servito di lezione: la prossima volta al massimo avrebbe insistito per invitare la protagonista femminile, certamente non avrebbe creato inconvenienti del genere…
Così pensando Marck se ne tornò alla sua festa, a cercare qualche altra bella ragazza con la quale concludere la serata.

Intanto, all’interno del salone Annie era preoccupata, da un pezzo non vedeva più né Candy né Marck e sebbene Archie l’avesse rassicurata sul fatto che il suo amico era un gentiluomo, non era sicura che Candy fosse già pronta a romantici e solitari incontri ravvicinati. Quando Annie vide riapparire Candy insieme a Terence passò dallo stupore alla preoccupazione, che lasciò ben presto il posto al sollievo ed alla felicità non appena si accorse di come erano sorridenti e raggianti i suoi amici, stretti l’uno all’altra. Annie corse a salutare Terence calorosamente, poi si rivolse verso Candy e con aria di finto rimprovero le disse “ allora è così che applichi le mie strategie?!?”
Candy scoppiò a ridere, Terence si rivolse verso Archie : “ma di che strategie stanno parlando?” , Archie alzò le spalle e rivolse gli occhi al cielo: “boh, chi lo sa, misteri tra donne…” “iniziamo bene…” disse Terence massaggiandosi il mento pensieroso “stiamo insieme da 5 minuti e già iniziamo con i segreti…”. Archie gli battè una mano sulla spalla con aria complice : “preparati amico mio, è solo l’inizio, con queste due c’è da aspettarsi di tutto…” e scoppiarono a ridere insieme.
Archie dovette ammettere che tutto sommato non gli dispiaceva di rivedere quell’antipatico di Terence, era stanco di veder soffrire la sua bella cugina e pensò che d’ora in poi avrebbero passato molto tempo loro quattro insieme, tanto valeva instaurare un buon rapporto fin da subito.
Candy da quella sera rinunciò alle strategie e terapie d’urto, mise in soffitta i libri per curare i mali del cuore e si rassegnò a restare per sempre ammalata di folle amore per il suo meraviglioso Terence.

 

 

   
 
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