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Autore: SinisterKid    29/04/2015    3 recensioni
“Va tutto bene, va tutto bene”, continua a ripetere Wanda.
Clint le si avvicina silenzioso, l’abbraccia e si fa custode insieme a lei di un dolore troppo grande da sopportare per una sola persona. “Va davvero tutto, Wanda, va davvero tutto bene. Continua a cantare”.
E Wanda continua, perché solo così può combattere, può sentirsi al sicuro. Perché solo così può sentirlo più vicino.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vicino a te non ho paura

Wanda tremava come se fosse nel bel mezzo di una tempesta di neve e non avesse di che coprirsi. Muoveva i piedi contro le caviglie di Pietro, le mani serrate in due pugni e il volto spossato dall’ansia e dal terrore. Pietro la teneva stretta a sé, con tutta la forza che un bambino della sua età può avere: le aveva cinto la vita con un braccio e con l’altro le spalle, in modo da poter sentire il cuore della sorella battere. E correva il cuore di Wanda, eccome se correva! Ma quello di Pietro andava anche più veloce, veloce come un lampo, come il battito di una palpebra, come quello di chi sa di star per morire da lì a poco.
Wanda aveva paura, eccome se ne aveva, e Pietro anche di più. Temeva di non farcela, di non riuscire a proteggere la sua sorellina. Sentiva la pelle di lei indurirsi, il tremore prendere il sopravvento e pregava di essere forte, pregava che Wanda sopravvivesse, pregava di sopravvivere per lei. Pregava che quella bomba sparisse e che le cose tornassero come prima, che mamma e papà si alzassero e venissero a prenderli. Pregava per Wanda, sempre, soprattutto.
Wanda piangeva, non riusciva a farne a meno. Il mondo che conosceva, la sua casa, la sua famiglia, era caduto a pezzi e a lei veniva naturale affogare nelle lacrime. Tanto singhiozzava che a volte non riusciva a respirare e ansimava ancora più terrorizzata. Sentiva la morte addosso, nelle ossa, intorno a sé: ne era circondata e non vedeva una via d’uscita; ormai attendeva solamente di saltare in aria con quella maledetta bomba. Anche Pietro avrebbe voluto piangere. Dio, se avrebbe voluto piangere fino all’ultima lacrima! Ma Wanda? Chi si sarebbe occupato di lei mentre lui pensava a sfogarsi, mentre lui si comportava da egoista?
Pietro, allora, le stringeva la mano, le dava un bacio e cantava la ninna nanna più dolce che conosceva con una voce altrettanto amabile e confortante. Le sussurrava di essere paziente, di stare tranquilla .. tutto sarebbe finito, prima o poi: Pietro ci credeva davvero. Pietro credeva nella luce, credeva nella speranza, credeva che sarebbe andato tutto bene. Credeva in Wanda e sapeva che solo insieme ce l’avrebbero fatta. Solo insieme sarebbero stati imbattibili, solo insieme potevano andare avanti, solo insieme potevano uscire da lì. E continuava a cantare, Pietro. Pietro cantava, cantava, e Wanda si sentiva più al sicuro. Pietro cantava e Wanda trovava la forza di combattere.
Pietro cantava e adesso non più. Adesso è Wanda a farlo, mentre culla tra le sue braccia il bimbo che porta il nome di suo fratello. La sua voce è potente, ma incrinata, dolce e allo stesso tempo amara. Perché Pietro non è qui? A cosa serve andare avanti senza di lui, a cosa serve intonare la sua ninna nanna se non ad alimentare un dolore che non cesserà mai? Wanda si ferma un attimo, guarda il piccolo Nathaniel Pietro negli occhi e si risponde da sola.
Pietro sarà sempre qui, dietro di lei, e ogni qualvolta ne avrà bisogno, lui la abbraccerà. Suo fratello non se n’è andato, Wanda lo sa, come sa bene che cantare la sua ninna nanna serve a farla diventare più forte, ad impedirle di arrendersi. Serve affinché questo bambino abbia qualcosa di suo fratello, oltre al nome.
Wanda dà un bacio al piccolo e gli sussurra di stare tranquillo perché, anche se non si vede, lo zio Pietro è qui con loro e va tutto bene. “Va tutto bene, va tutto bene”, continua a ripetere Wanda.
Clint le si avvicina silenzioso, l’abbraccia e si fa custode insieme a lei di un dolore troppo grande da sopportare per una sola persona. “Va davvero tutto, Wanda, va davvero tutto bene. Continua a cantare”.
E Wanda continua, perché solo così può combattere, può sentirsi al sicuro. Perché solo così può sentirlo più vicino.
“Ci vuole solo pazienza, sii paziente, sorellina. Io sono qui con te, non aver paura.
Non averne”.
E Wanda continua.






Note: Fa un po' schifo, avrei potuto fare sicuramente di meglio *si dispera*. Infinitamente grazie alle mie muse ispiratrici Gabri e Mary: disagiare in compagnia è sempre magnifico, soprattutto se permette di creare robe del genere che spezzano il cuore.
   
 
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