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Autore: Clitemnestra    29/04/2015    4 recensioni
Giovanissima, Servilia sposò Marco Giunio Bruto, tribuno della plebe dell'83 a.C.
Poco dopo il matrimonio conobbe Gaio Giulio Cesare, amico del marito, del quale sembra fosse divenuta l'amante.
Da questa relazione nacque Marco Giunio Bruto, riconosciuto dal marito di Servilia, che in seguito diventerà l'assassino del vero padre
Genere: Angst, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Quattro furono le mogli di Giulio Cesare
 e numerose le sue amanti,
ma “più di ogni altra egli amò Servilia,
la madre di 
Bruto

 (SvetonioVite dei dodici Cesari, I, Cesare, 50).


Lo scoprii in autunno,
quando, furiose, si muovono le foglie
il vento le molesta, un nuovo seme,
germogliato in me

Che ne sarà di te,
Frutto del mio ventre,
quando capiranno che non sei 
simbolo di matrimonio

Pranzo di cani e di lupi.
E io gemerò, udendo
il lamento di carne
per le bestie brute

Mai vedrò il tuo corpo lacerato
Meglio vivere inchinata
scalza e inginocchiata 
tra le ceneri

E tu sarai condottiero, re.
Si aprirà la grande strada degli allori
E gli dei stessi verranno
a chiederti udienza.

E l'empio che mi prese
gemerà d' invidia,
vedendo la mia felicità
con te, Frutto del nostro tradimento

Ma mai svelerò il suo nome 
ne a te , ne ad altri
troppo poco l'odio
per l'amore che ci lega

Ma se tu vorrai,
Figlio mio,
forse un giorno,
ci rivedremo a Filippi

  
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