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Autore: Defiance    30/04/2015    1 recensioni
Scott e i suoi amici si preparano per un nuovo anno scolastico, l'ultimo al liceo.
Dopo la sconfitta di Peter, sperano di poter avere un anno tranquillo, ma quando un gruppo di nuovi - e strani - studenti arriva in città, si rendono conto che a Beacon Hills ci sarà sempre una nuova minaccia in agguato...
Riusciranno i nostri protagonisti a vincere le forze del male un'altra volta? Sopravviveranno tutti al nuovo scontro?
Leggete per scoprirlo!
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Teen Wolf e i suoi personaggi non mi appartengono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.






Age 
of
Demons





1





 
"Ultimo primo giorno di scuola, Scott! Ultimo primo giorno di scuola!!!"
Tuonò un euforico Stiles, saltellando attorno al suo migliore amico di sempre e dandogli una pacca sulla spalla.
"Nella speranza di avere solo la scuola cui pensare quest'anno" sospirò l'altro, pur non credendo nemmeno lui alla possibilità di condurre una vita normale, neanche per un breve lasso di tempo.
"Oh, andiamo. Non essere così negat..."
Stiles avrebbe voluto davvero terminare la frase, ma un gruppo di ragazzi vestiti in pelle nera, fece il suo trionfale ingresso nella scuola, attirando tutti gli sguardi dei presenti.
C'erano due ragazzi dai capelli neri e gli occhi scuri, fisico scolpito e un'agilità nei movimenti che fece subito pensare loro ad una competizione all'interno della squadra di Lacrosse; uno di loro, stringeva la mano ad una giovane, forse più piccola di lui, dai lunghi capelli biondi e le iridi di un disarmante verde acceso.
Accanto a lei, un tipo dai riccioli d'oro e gli occhi azzurri come il mare camminava disinvolto, probabilmente consapevole dei muscoli che esibiva spudoratamente e delle occhiatine rapite che le ragazze della scuola gli stavano rivolgendo; si assomigliavano al punto che Stiles pensò potessero essere gemelli.
Forse era il loro pallore a suggerirlo, ma quella constatazione lo portò a notare che erano tutti pallidi. Bianchi cadaverici. 
A guidarli, infine, c'era una fanciulla dai lunghi e mossi capelli rossicci e gli occhi neri come la pece; si muoveva autoritaria, come se fosse l'alpha e gli altri i suoi beta.
"E quelli chi sono?"
Scott fece spallucce e provò a studiarli con i suoi poteri da licantropo, non ottenendo però alcun risultato.
"Non lo so... hanno uno strano odore, però" notò e nell'esatto istante in cui terminò la frase, quella che percepiva essere la leader del gruppetto diresse il suo sguardo di ghiaccio verso di lui e abbozzò un sorriso. 
Fu un istante, talmente tanto rapido che il giovane credette di esserselo immaginato.
"Sono licantropi?" indagò Stiles, avrebbe davvero voluto incontrare qualcuno di normale, ogni tanto.
"Lo scopriremo" gli assicurò, poi si richiuse l'armadietto alle spalle e si incamminò verso la classe dove avrebbe dovuto tenersi la loro prima lezione dell'anno.

Fu istintivo gettare lo sguardo sul banco che era stato sempre occupato da Kira finchè i genitori non l'avevano costretta a tornare a New York, poi su quello dove era solita accomodarsi Allison prima che... beh, non voleva pensarci.
L'universo doveva aver deciso di accanirsi contro di lui e distruggere ogni sua relazione, ne era sicurissimo; forse era il prezzo da pagare per essere un vero alpha.
"Indovina quale membro del tuo branco ha deciso di fare ritorno a Beacon Hills" lo sfidò una voce alle sue spalle, riportandolo alla realtà.
"Isaac!" esclamò contento Scott, dandogli il ben tornato con un abbraccio fraterno. 
"Cosa mi sono perso?"
L'alpha cercò di sintetizzargli gli eventi dello scorso anno, degli assassini che avevano ripetutamente cercato di ucciderli, del fatto che la mente di tutto ciò fosse stata Peter Hale e di come se l'era data a gambe levate dopo l'intervento dei Cavalera.
"Wow! Decido di staccare la spina per un po' e rischio di perdere il mio alpha e tutto il branco" ironizzò l'altro, gettando un rapido sguardo al banco di Allison e incupendosi leggermente.
No, Scott non aveva intenzione di parlare di lei con lui; non aveva intenzione di parlare di lei e basta.
Si concentrò su Lydia che aveva una strana espressione dipinta in volto, come se stesse per percepire qualcosa, ma poi si rilassò quando la vide ricambiare il suo sguardo e sorridergli; alla sua sinistra, Malia e Stiles parlottavano sottovoce del loro programma di studi del pomeriggio, come se non fossero affatto consapevoli che lui ed Isaac potessero sentire tutto.
"Sei stato solo per tutto il tempo?" 
L'amico scosse il capo. 
"Sono stato con Ethan e Danny, a Londra, da Jackson. A proposito, sono tornati anche loro"
"Jackson ed Ethan sono tornati?" chiese incredulo McCall, spalancando la bocca per lo stupore.
Non pensava fosse possibile.
"Vogliono fare parte del tuo branco, non fare quella faccia sorpresa" 
"Jackson vuole fare parte del mio branco?" ripetè sempre più sbigottito il ragazzo, esibendo un'espressione che fece scoppiare a ridere Isaac.
"Non crederai mai a quanto è cambiato" 
"Questo banco è libero?" domandò a quel punto una sensuale voce che costrinse Scott a voltarsi per guardare negli occhi chi gli stava parlando.
Ed eccoli di nuovo, freddi, neri, quegli occhi che aveva incrociato solo pochi minuti prima, lo scrutavano in attesa di una risposta.
Annuì.
C'era un tale gelo attorno a quella sconosciuta che continuava ad attirarlo, come se avvertisse la necessità di scoprire cosa la rendesse così diversa dal resto delle persone in quella stanza. 
Si riscosse dai suoi pensieri solo quando il frastornante suono del fischetto del Coach gli perforò i timpani, attirando la sua attenzione.
"Uh, Lahey! Ben tornato! E ho saputo che anche Jackson quest'anno sarà di nuovo dei nostri! Con voi, Dunbar e McCall vinceremo sicuramente il torneo quest'anno!" 
Stiles scosse la testa. Quell'uomo viveva solo per il Lacrosse.

Quando suonò la campanella che sanciva la fine di quell'estenuante giornata, Scott quansi stentava a crederci; sapeva che ad attenderlo dopo scuola c'era il lavoro, ma stare da Deaton gli piaceva e quindi non se ne lamentava affatto.
Era già sulla moto, pronto a partire, quando Stilinski gli si accostò con l'auto e abbassò il finestrino.
"Questa sera c'è la festa a casa di Lydia. Ci sarai?" 
Lui annuì e lo salutò con un cenno della mano.
Proprio in quel momento, però, qualcosa attirò la sua attenzione: era di nuovo quella ragazza, quella nuova. Aveva parcheggiato la moto accanto alla sua, per cui aveva finalmente l'opportunità per scoprire qualcosa in più sul suo conto.
"Una ragazza che va in giro con una moto? Potrei pensare che sei una tipa tosta" 
Cercò di attaccare bottone, non proprio sicuro di ciò che stava dicendo; le si voltò, scostando indietro i suoi rossi capelli e, senza nascondere un sorrisetto malizioso, indossò il casco.
"Lo sono" gli assicurò, accendendo il motore con un rombo e sfidandolo con lo sguardò.
Poi sfrecciò via e a Scott non restò altro che seguirla al massimo della velocità.
Erano testa a testa quando due moto gli si accostarono.
"Fermati!" gli urlò contro, accelerando, con la chiara intenzione di seminarlo.
Il giovane corrugò la fronte e si accorse che i tipi le stavano alle calcagna, cercando di disarcionarla in tutti i modi. 
Quando McCall li raggiunse, uno di loro volse lo sguardo verso di lui e li vide: non avevano pupille, i loro occhi erano completamente neri.
Rimase così sconcertato che quasi perse il controllo del veicolo; poi lo notò: la sconosciuta aveva tirato fuori una frusta e aveva scaraventato fuori strada uno dei suoi inseguitori. L'altro, però era nel frattempo riuscito a farla cadere sull'asfalto, ma non se ne rese conto in tempo e finì col caderle accanto.
"Stai bene?" le chiese, preoccupato, ma lei ringhiò e si tolse il casco stizzita.
"Ti avevo detto di andartene!" sbottò, estraendo un pugnale dallo stivale e lanciandolo dritto nel petto del tipo che l'aveva disarcionata, il quale si dissolse immediatamente dinnanzi ai loro occhi.
"Che accidenti era quello?!" esclamò Scott, confuso da quegli avvenimenti come mai lo era stato in vita sua.
La sconosciuta sbuffò e si rimise in piedi.
"Quello era un demone" spiegò, saltando di nuovo in sella della sua moto.
"Un demone" ripetè sarcastico l'altro, "un demone. Fantastico."
"Ci sono molte cose che devi ancora imparare del nostro mondo, Scott McCall" asserì con fare emblematico lei,  facendolo sbiancare.
"Come sai il mio nome?"
"Quando sei in giro per molto tempo, impari un sacco di cose" rispose lei con un'ulteriore dose di evasività che irritò a tal punto il giovane da fargli spuntare gli occhi rossi.
"Non sono un tuo nemico. Non sono qui per combattere te" lo informò, facendo per partire, ma vendendo immediatamente bloccata da Scott. 
"Chi sei?" le domandò autorevole, ma lei si limitò a sorridergli divertita.
"E come sai il mio nome?"
"Caitlin. Caitlin Blood." si arrese infine, "E tutto il mondo soprannaturale sa chi sei, McCall. Il Vero Alpha. Non è esattamente qualcosa che si sente tutti i giorni"
Sentendo quelle parole, il giovane lasciò di scatto la presa sul suo avambraccio, una distrazione che la fanciulla non si lasciò scappare e corse via.
Scott imprecò, ma non la seguì; l'avrebbe sicuramente rivista.
Andavano a scuola insieme, dopo tutto.




Angolo Dell'Autrice
Salve a tutti!
Questo è il mio orribile esordio in questo fandom.
Non so neanche da dove mi sia uscita questa storia, nè tanto meno perchè io abbia deciso di
pubblicarla, ma mi auguro di cuore che a qualcuno piaccia.
Se vi va, lasciatemi una recensione per dirmi cosa pensate a riguardo, ne sarei davvero felice,
qualunque sia la vostra opinione.
Alla prossima,
Bell.

  
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