-Ciao.._
Silenzio.
Ho immaginato per anni ogni tua possibile parola, frase, gesto.
Notti spese a sognare illusioni inverosimili, strazianti nella loro impossibilità e reali nella mia fragile anima, sere in cui, accasciata su di un letto bordò, ricamato d’oro, osservavo attonita la figura che si stagliava al mio fianco, e tremavo nel constatare quanto fosse banale eppure essenziale quella macabra, irrisolta, segreta situazione.
Lui su di quel letto, tu in un’altra città.
Lui con la sua bocca nivea e focosa, bramante di baci, tu lontano su di una poltrona, in compagnia di una famiglia ingiustamente tua.
-Ciao..-
Rispondo piano e leggero, scosto gli occhi, allontano la mano, indietreggio il respiro, so che se anche solo ti sfiorasse sarebbe l’inizio di un tutt’uno talmente desiderato quanto sbagliato.
Non mi guardi, non ti guardo.
Non vuoi che legga nelle tue iridi il folle amore, non voglio che tu scruti nelle mie, perse in un grigio cobalto, una nuova vita, che va avanti anche senza di te, soprattutto senza di te.
-Come va?Ti sei sistemata bene in questa nuova città?-.
Ogni parola è vuota, sillaba gelida e triturata di ghiaccio, cerchi la mia vita , ma richiedi solo ciò che sai che , uscendo fuori dalle mie sottili labbra, non ti ferirà che in superficie.
Non mi chiedi il vero, dunque non ti dirò il vero.
-Bene , bene non mi posso lamentare, non è una reggia..ma meglio di una sistemazione provvisoria.
No?E tu..?Come è a Los Angeles? Novità?-.
Lascio cadere le mie sottili gambe avvolte nel tull del bianco vestito su di un divano miele, aspettando una tua qualsiasi mossa dalla quale dedurrò se sarai falsamente sincero o crudelmente veritiero.
-Nulla di nuovo-.
Crudelmente sincero, compattamente assoluto.
-Mai niente di nuovo..-
-Già..-
Il suono della tua voce non mi scalfisce..mi
annienta.
Non abbiamo più nulla da dirci, non siamo in grado di
fissarci negli occhi, siamo due anime in pena che vagano in oscure vie
tortuose, preda della più insensata inquietudine.
-Come..come mai questa visita
Angel?Non ti aspettavo..-
Ecco la domanda cruciale..me la
rimangio subito..adesso te ne andrai ammontando a qualche scusa ed io mi
perderò il febbrile, casto contatto della tua pelle vicina alla mia, anche se
vari centimetri la separano poi effettivamente dal mio braccio, che ora è teso,
lungo, quasi a volerti toccare.
Le dita sfiorano il tull , ancora niente..non mi hai risposto.
Non è da te rimanere senza parole..forse
cerchi il modo migliore per dirmi che mi hai dimenticato, che questa è solo una
visita di cortesia, o forse volevi semplicemente godere della mia vicinanza, un
minuto strappato alla tua irreparabile eternità e speso con la sola compagnia
di una donna dal viso solcato da sofferenze e dalle mani tremanti.
-Pensavo..ecco..volevo vederti-
Tu tum tu tum
tu tum tu tum
Il mio cuore sta scoppiando, volevi vedermi?
60 kilometri di strada solo per specchiarti nei miei pozzi
chiari e salutarmi freddamente come due vecchi amici?
Hai deciso così, di spezzare il debole equilibrio su cui ho
lavorato in tutti questi anni solo per un desiderio privo di alcun significato
se non volto solo a farmi del male?
La furia si sta prendendo gioco di me e le mie risa
sarcastiche ti stanno spaventando.
E’ assurdo come non indietreggi davanti a qualsiasi mostro
ma appena scorgi un’ironia malsana in me ti allontani in fretta.
-Ma bravo..ora mi hai visto, bene,
non abbiamo più nulla da dirci, ciao .-
I tuoi occhi si appoggiano a terra, prendi la tua giacca e
ti dirigi verso la porta, ma prima di solcare la soglia ti giri..ed ecco che le forze mi abbandonano.
I tuoi occhi..Dio..quanto mi erano
mancati i tuoi occhi.
Non rifletto, non riesco a pensare, una forza immane mi
spinge incontro alle tue braccia, mi strappa dal divano e mi getta su di te.
Rimaniamo così, per minuti..o
forse ore.
Abbracciati, davanti alla porta, le nostre iridi non si
incontrano, ma le nostre mani intrecciate si cercano e ci avvinghiano sempre di
più..stiamo sbagliando tutto.
Di nuovo.
Ma sai che ti dico?Non mi importa, non mi importa più
Angel, non me ne frega più nulla.
Hai ragione, so già cosa mi stai per dire: non possiamo,
qualcuno ti sta aspettando e qualcuno sta cercando me, immaginandomi sola
immersa in una fredda tv, ma chi se ne frega ?
Hai fatto bene a venire amore mio, hai fatto bene.
So che fra poco scomparirai da questa porta lasciandomi di
nuovo qui sola, ma almeno so, che comunque, non ho mai smesso di appartenerti,
e questo è abbastanza.
Mi basta, mi soddisfa, fa si che io riesca a perpetuare la
mia esistenza finchè non avrò la grazia di poterla
affrontare al tuo fianco.
Al fianco del mio Angelo.