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Autore: lady lina 77    01/05/2015    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Massima ispirazione: aggiornamenti veloci :D

Grazie come sempre a tutti quelli che leggono questa storia. Le vostre recensioni mi fanno sempre piacere. Spero che anche questo capitolo vi piaccia!

Alla prossima!!!



Le parole che non riesco a dirti



Il pallido sole dell'alba le baciò il viso, scaldandole le guance con un lieve tepore. Lina si stiracchiò, aprendo lentamente gli occhi e tirandosi sù a sedere. Gourry dormiva ancora, accanto a lei, e tutto attorno era pace e quiete. La spiaggia assumeva i riflessi rossastri del sole che nasceva e il mare era azzurro e cristallino e brillava, sulla superficie, baciato dalla luce del nuovo giorno che iniziava.

Lina guardò il cielo, azzurro e limpidissimo, solcato da stormi di gabbiani. Si sentiva leggera quella mattina, svuotata e allo stesso tempo piena di energia. Aveva pianto tanto, la notte precedente, lasciando scivolare fuori da lei tutto il dolore che aveva covato in quegli ultimi, terribili mesi. E versando quelle lacrime brucianti era finalmente riuscita a dire addio a Yonas e ad accettare la sua morte. Faceva male, era stato come essere trafitta da mille frecce, era stato doloroso proprio come le aveva detto Gourry. Ma aveva dovuto farlo, per non impazzire e per tornare ad essere se stessa e vivere. Come, del resto, aveva desiderato Yonas per lei.

Incrociò le gambe, osservando il placido andirivieni delle onde. Il mare era calmo e meraviglioso e sembrava invitarla ad immergersi in esso. Fissò Gourry che ancora dormiva, a pochi passi da lei, apparentemente tranquillo. Certe volte non riusciva a capire come lui facesse a sopportare il suo carattere impossibile, la sua rabbia, i suoi sfoghi. Sempre, senza lamentarsi mai, le era stato vicino senza chiederle nulla in cambio. Lo adorava, voleva bene a Gourry in un modo talmente profondo da lasciarla disorientata. Amava Yonas e avrebbe portato sempre nel cuore il suo ricordo, ma allo stesso tempo sapeva che non sarebbe riuscita a fare a meno della vicinanza di Gourry tanto facilmente. Lo spadaccino era stato la sua spalla, la sua forza, l'unico che l'avesse davvero capita e sorretta, da subito. Senza sapere nulla, senza chiederle niente, le era stato accanto con infinita pazienza e affetto. La faceva sentire bene, al sicuro, al caldo e protetta, averlo a fianco. Sorrise a quel pensiero, osservandolo respirare piano nel sonno. In fondo era sempre stato così, fra loro, non se ne stupiva. Ma ora però... tutto le appariva diverso, più profondo... Ancora non riusciva a decifrare bene cosa la unisse tanto profondamente a lui ma quell'incertezza non le faceva paura. Lui era lì e lei stava bene. Solo quello importava, per il momento!

Poi si alzò, stiracchiandosi nuovamente. Si avvicinò al mare, immergendo i piedi in quella splendida acqua trasparente, desiderando, forse per la prima volta da quando aveva intrapreso quel viaggio in quelle acque cristalline, di nuotare libera per una manciata di minuti. Camminò lentamente, mentre l'acqua le sfiorava prima le caviglie, poi le ginocchia, la vita ed infine le spalle. Indossava solo una canottierina nera e dei pantaloncini corti che si sarebbero asciugati in un niente, una volta uscita dall'acqua, sotto il sole cocente del mattino. L'acqua era fresca e cristallina e sembrava avere il potere di risvegliarla dal torpore del sonno e di ripulire le sue guancie dalle lacrime che si erano cristallizzate su di esse. Nuotò, sfiorata dalle onde, inseguita da una moltitudine di piccoli pesciolini coloratissimi ed incuriositi dalla sua presenza. E ad ogni bracciata si sentiva più forte, sollevata e piena di energia. Aveva bisogno di quel bagno, di quella sensazione di libertà e di infinito, che solo il mare riusciva a farle scorgere davanti a se, nella sua immensa vastità. Il mare, come la vita, in fondo racchiudevano in sé infinite possibilità e avventure. Ricordò quanto le aveva detto Jack nella loro prima notte di navigazione e finalmente capì il significato delle parole che le aveva rivolto il pirata in quell'occasione. Era vero, il mare non era mai uguale a se stesso e bisognava conoscerlo, amarlo e rispettarlo per sopravvivergli e trarre da esso insegnamenti importanti. Il mare era vita e maestro insieme, se lo si sapeva guardare dalla giusta angolazione...

Prese un profondo respiro e si immerse completamente nell'acqua, sfiorando i fondali tempestati di coralli e poi tornò a galla, respirando a pieni polmoni. E sorrise. Era vero, era stata annientata dalla morte di Yonas. Ma allo stesso tempo, in quel momento, provò l'immensa felicità di essere viva. Ed era da tanto che non le capitava. Strinse il ciondolo al suo collo, con forza. "Sei in me, in ogni cosa che farò. E se saprò essere felice, lo sarai anche tu, lo so..." - sussurrò, lasciando finalmente che i ricordi felici prevalessero su quelli tristi che l'avevano tormentata tanto a lungo in quegli ultimi mesi.

Poi, con le ultime bracciate, raggiunse la riva, lasciando che il sole le baciasse il viso e i lunghi capelli, fradici. Poi si inginocchiò accanto a Gourry, bagnandogli il viso con le goccioline d'acqua che le scivolavano dalle ciocche rosse.

Lo spadaccino mugugnò nel sonno, come lottando per non svegliarsi. Ma quando una minuscola gocciolina d'acqua fredda gli cadde sul petto, fu costretto a spalancare gli occhi, rabbrividendo. "Lina!" - esclamò, trovandosela davanti fradicia – "Ma che diavolo hai combinato?".

La maga ridacchiò. "Ho fatto una fantastica nuotata! L'acqua è splendida, dovresti farlo anche tu!".

Gourry alzò gli occhi al cielo rosato del primo mattino. L'alba non doveva essere passata da molto e l'acqua probabilmente era ancora gelida. Non erano bastate che poche gocce per farlo rabbrividire, dopo tutto. "Non ci penso nemmeno! Cosa ti è saltato in testa, Lina?".

"Gourry!". La maga si impuntò, prendendolo per il braccio e costringendolo a tirarsi su, contro voglia. "Ti serve un bagno! Mi servi sveglio e attivo, quindi, in acqua!".

"Linaaaa" – protestò Gourry, inutilmente, prima che la ragazza lo gettasse nel mare con uno spintone.

Lo spadaccino cadde in acqua, finendo per bagnarsi dalla testa ai piedi. Rabbrividì, mentre il fiato gli si mozzava in gola per il freddo che gli invadeva le ossa senza pietà. Non capiva davvero come facesse Lina a trovare piacevole quel bagno ghiacciato. "Se vuoi la guerra... ti accontento subito, Lina" - sussurrò minaccioso, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a lei a grandi passi.

Lina fece un sorriso furbo, arretrando fra la sabbia. "Basta giocare Gourry! Fatti una nuotata e vedrai che ti scalderai. E lascia in pac...".

Con un balzo Gourry le fu addosso. La prese fra le braccia con un gesto veloce, impedendole di parlare e di reagire in alcun modo. Poi di corsa tornò in acqua, facendola cadere fra le onde del mare. Ora erano pari, pensò soddisfatto.

"Non vale, io avevo già fatto il mio bagno!" - protestò la maga, cercando di mettergli una mano sulla testa e di spingerlo sott'acqua. Ma lo spadaccino fu più forte di lei, bloccandole ogni movimento e stringendole i polsi fra le mani. "Fregata!".

"Non vale usare la forza bruta su una dolce e delicata fanciulla che dopo tutto ti ha aiutato a lavarti" - mormorò la maga, non distogliendo lo sguardo da lui. "Sveglio e pulito come non ti capitava da tanto, Gourry Gabriev! Per merito SOLO mio!".

Gourry tentò di sostenere quegli occhi rosso smeraldo, ma dopo un pò di secondi dovette volgere lo sguardo altrove. Lina era vicina, così vicina a lui da poterne avvertire il respiro sulla sua pelle. Quei capelli rosso fuoco bagnati che le ricadevano disordinati sulle spalle, il viso abbronzato, quel corpo minuto e assolutamente perfetto che adorava, quel sorriso allegro che vestiva quella mattina. Era bellissima, di una bellezza che gli faceva quasi male perché non avrebbe mai potuto gridarle quanto lo inebriava, la desiderava, la amava. In quel momento il peso della decisione che ormai si era radicata in lui, si abbatté sulle sue spalle con violenza. La adorava, sarebbe stato infernale separarsi da lei ma Gourry era convinto delle sue scelte, era consapevole che per Lina sarebbe stato meglio così. Lei cercava in lui amicizia e lui non poteva che darle quella e null'altro. Anche se la amava, anche se la desiderava, si era imposto di porre rimedio ai suoi errori passati, errori che facevano di lui un uomo finito, un uomo che non si meritava nulla e che non avrebbe mai potuto rendere felice nessuno. E Lina meritava di meglio, meritava qualcuno come Yonas. Lei ora sembrava stare meglio e ne era contento. Finalmente rideva, serena, ed era per quel sorriso che si era battuto fin dall'inizio. Ed ora che era riaffiorato sulle sue labbra, era arrivato il momento di togliere il disturbo, per sempre. Lina non aveva più bisogno di lui, era pronta a riprendersi in mano la sua vita e ricostruirla. E lui doveva andarsene prima che quei sentimenti che provava verso di lei diventassero tanto forti da distruggerlo. Doveva andarsene prima di cedere alla tentazione di allungare una mano, stringerla a se e amarla. "Usciamo dall'acqua, dai!" - si risolse a dire, improvvisamente serio, quasi a disagio dal sentirla tanto vicina. Ne era attratto, non poteva negarlo a se stesso, la desiderava con talmente tanta violenza da farsi quasi paura da solo. Il giorno prima, quando lei l'aveva baciato, aveva dovuto ammetterlo a se stesso, non poteva più continuare a mentirsi. Aveva voluto essere suo amico, un buon amico. Lo era e lo sarebbe sempre stato, certo, ne era consapevole! Ma al contempo avrebbe desiderato che quel bacio continuasse, che non finisse mai... Avrebbe desiderato toglierle di dosso quei pochi vestiti che indossava, sprofondare con lei nella sabbia bianca e fare l'amore finché ne avessero avuto la forza. Se solo Lina l'avesse desiderato e amato come aveva amato Yonas... Se solo lui fosse stato un uomo migliore, senza tanti errori nel suo passato da scontare per il resto della vita...

"Che ti prende?". Lina si accigliò, davanti al repentino cambio di espressione del suo compagno.

Gourry sciolse la stretta sui suoi polsi, allontanandola lievemente da lui. "Niente. E' solo che... ecco... non dovremmo stare quì a giocare nell'acqua. Siamo dispersi su un'isola deserta, non abbiamo una nave e non sappiamo che fine abbiano fatto i nostri compagni. Dovremmo cercare di elaborare un piano per uscire da questa situazione. Tutto quì!". Si allontanò bruscamente da lei, improvvisamente scuro in volto, raggiungendo a grandi falcate la riva, scappando da lei, da quel desiderio che rischiava di travolgerlo ogni volta che l'aveva vicina.

Lina sospirò. Si, Gourry aveva ragione, ma... Il suo comportamento la straniva. Era come se lui avesse fretta di allontanarsi da lei, dall'acqua, da quella specie di gioco tanto piacevole a cui avevano dato vita fra le onde. Le spiaceva porre fine a quel momento che aveva il sapore di cose antiche, di tempi passati in cui lei e Gourry sapevano ridere e scherzare insieme. Ma in effetti, lo spadaccino aveva ragione. Erano in grossi guai, sperduti chissà dove e senza la minima idea su come uscire da quel pasticcio. Il giorno prima era stata sopraffatta dal suo passato, aveva pianto, non era riuscita a pensare a nulla che non fosse la morte di Yonas. Ma ora era un giorno diverso, lei si sentiva diversa. Carica di energia, forza, con la voglia di fare mille cose. Certo, sapeva che ci sarebbero stati ancora momenti bui, che il dolore per Yonas sarebbe ancora affiorato in lei tante e tante volte ma... ora si sentiva pronta ad affrontarlo e a non farsi sopraffare da lui. "Sì, forse hai ragione" – commentò, uscendo dall'acqua. Si strizzò i capelli e si stiracchiò, mentre Gourry gettava della sabbia sugli ultimi rimasugli di cenere del fuoco che avevano acceso la notte precedente. Lo osservò, stranita. Gourry era diventato improvvisamente silenzioso e cupo e non ne capiva il motivo. Certo, non era una situazione rosea la loro, ma... "Che cosa faremo?" - chiese infine, più per dire qualcosa che perché si aspettasse qualche soluzione da lui.

Gourry sollevò lo sguardo su di lei. "Sei tu la coordinatrice, di solito". Sorrise. "Mi affido a te e alle tue idee, di solito sempre vincenti".

La maga rispose al sorriso. Forse non c'era proprio niente che non andava, forse erano solo paranoie sue e Gourry in realtà era semplicemente stanco e preoccupato per la situazione. "Esploriamo l'isola, per tutto il suo perimetro, a piedi. Noteremo prima, dalla spiaggia, eventuali segni di vita, se ce ne fossero. E forse qualche nave, se qualcun altro è approdato quì in seguito alla tempesta. Esplorare l'isola dall'interno non ci servirebbe a nulla se non a perderci. E' ampia, montuosa all'interno e non sappiamo che animali ci vivano e se sono pericolosi. Al massimo dopo aver fatto il giro dell'isola dalla spiaggia, la esplorerò dall'alto con la levitazione".

Gourry annuì. "Buona idea. Ma... E se non trovassimo nessuno?".

"Ci penseremo a tempo debito".

"D'accordo! E allora, in marcia!" - esclamò lo spadaccino alzandosi in piedi.

"In marcia" – rispose di rimando Lina, fiaccamente. Fissò Gourry, pensierosa, mentre si accodava a lui. Era strano quella mattina, non riusciva a toglierselo dalla testa. Ma non capiva a cosa fosse dovuto quell'umore torvo che si era improvvisamente impossessato di lui. Non era da Gourry! Certo, era gentile e dolce come sempre, dimostrava fiducia in lei ma... c'era qualcosa che gli sfuggiva, se lo sentiva. Forse ne capiva anche il motivo, pensandoci bene. Il giorno prima era stata pessima con lui, gli aveva urlato cose che non pensava, in preda alla disperazione, alla rabbia e al dolore. Ma la verità era diversa da quelle parole che gli aveva gridato, in lacrime, su quelle stesse spiagge. "Gourry!".

Lo spadaccino si fermò, voltandosi verso di lei accigliato davanti al suo tono di voce serio. "Dimmi".

Lina abbassò lo sguardo, giocando distrattamente con la sabbia, smuovendola coi piedi. Era morbida e fresca, piacevole. "Ieri...".

"Non parliamo di ieri, è tutto a posto".

"E invece c'è qualcosa che ti devo dire". Si avvicinò a lui a piccoli passi, fino a fronteggiarlo. "Ieri ti ho detto che avrei voluto essere su quest'isola con Yonas. E non è vero, non del tutto almeno. Sono contenta che ci sia tu quì con me, sono contenta di vivere questa avventura con te. Nessun altro sarebbe riuscito a starmi vicino, in questo periodo della mia vita. Viaggiare con te, cacciarmi nei guai con te... l'ho sempre trovato fantastico. E le cose non sono cambiate. Ieri ero sconvolta, fuori di me ed arrabbiata con te. Se fossi morto, io...". Le parole le morirono in gola. Già, se Gourry fosse morto, lei si sarebbe sentita persa davvero, per sempre. Non si sarebbe più rialzata, non avrebbe trovato più alcun appiglio per tornare a vivere, alcuna persona che avrebbe potuto consolarla.

La mano di Gourry si appoggiò alla sua fronte, scostandole i ciuffi di capelli che le cadevano disordinati su di essa, poi andò a riposarsi sulla sua guancia. "Non sono morto ed è per merito tuo. E sai, anche a me piace cacciarmi nei guai insieme a te. Ti ringrazio per queste parole ma davvero, non c'era bisogno che me le dicessi. Sono felice che tu oggi stia meglio, tutto quì. Era l'unica cosa di cui mi importasse. Mi spiace di essere stato tanto duro con te, ieri. Ma...".

"Ma ne avevo bisogno. Qualcuno doveva dirmela in faccia, quella verità da cui fuggivo! Solo tu potevi riuscirci, solo tu hai trovato il modo e le parole giuste per aiutarmi davvero. E' vero, oggi sto meglio, oggi sono contenta di vivere e di essere quì, anche in mezzo a mille guai. Ed è solo grazie a te".

Gourry alzò le spalle. "Non ho fatto niente di eccezionale".

"Non è vero". Lina scosse la testa, avvicinandosi a lui ed accarezzandogli la guancia col palmo di una mano. "Mi sei stato amico, un vero amico. Hai avuto una pazienza infinita con me, mi sei stato accanto e mi hai aiutata a rialzarmi, lo hai fatto senza aspettarti nulla in cambio da me e so che è stato difficile perché anche tu hai i tuoi problemi da affrontare e lo fai da solo, senza farli pesare a nessuno. Non avevi certo bisogno di sobbarcarti anche i miei, in fondo".

Gourry abbassò lo sguardo. "Non... non ho nessun problema serio in questo momento".

"E allora perché sei così triste? Sei così strano oggi, cosa c'è che non va?".

Gourry, con un gesto gentile, scostò la mano della maga dalla sua guancia, allontanandosi da lei. "Non ho niente, te l'ho detto! E' solo una tua impressione, sono solo stanco e preoccupato ma in fondo so che ne usciremo come sempre. Però adesso dai, riprendiamo a camminare o finirà che non combineremo niente oggi".

"Come vuoi". Lina sospirò, affiancandosi a lui e camminando in silenzio. Il sole ora scaldava la sabbia e il caldo cominciava a farsi sentire. Ormai i loro capelli e i loro abiti erano asciutti e l'acqua del mare che lambiva i loro piedi era diventata calda. Se non fossero stati nei guai, sarebbe stata una splendida passeggiata, quella. Ma nonostante il pericolo incombente, nonostante non ci fosse anima viva che potesse autarli, nonostante non sapesse che fine avessero fatto i suoi compagni, non riusciva ad essere preoccupata davvero. Con Gourry era sempre stato così, dopo tutto. Nemmeno davanti ai pericoli più mostruosi aveva avuto paura, mai si era sentita persa quando aveva combattuto con lui al suo fianco. E dopo tutto, Alix e Daryl erano con Jack e lui era un pirata esperto. Idiota ma esperto! Di certo stavano tutti quanti bene e in un modo o nell'altro si sarebbero rivisti. Guardò Gourry, ancora silenzioso e cupo. E si chiese cosa sarebbe successo a loro due, una volta finita quell'avventura. Lo spadaccino aveva sempre dato per scontato che le loro strade si sarebbero separate e pure lei aveva dato per implicita quell'eventualità. Eppure, ora, non riusciva a credere che si sarebbero separati di nuovo, che ancora una volta avrebbero preso strade diverse. Voleva averlo a fianco come una volta, ridere con lui, scherzare, vivere ogni tipo di stramba avventura che il destino avesse posto sul loro cammino. Non voleva che lui se ne andasse... Fino a poco tempo prima aveva dato per scontato che, finito quel viaggio, sarebbe tornata a Zephilia, a casa di Yonas. Ma ora... ora non desiderava farlo. Perché tornare in una casa vuota che di fatto apparteneva a un uomo che non c'era più? Perché farsi del male, tornando in un posto che gli ricordava costantemente un amore perduto? Perché allontanarsi ancora da quel mondo e quel modo di vivere che tanto amava e che anche Yonas desiderava per lei? Perché viaggiare sola, quando il destino gli aveva rimesso a fianco, come un regalo, il migliore amico che avesse mai avuto? Avrebbe potuto girare il mondo il lungo e in largo ma, ne era certa, un altra persona come Gourry non l'avrebbe mai incontrata. Era unico, era buono e gentile, la conosceva meglio di chiunque altro e sapeva farla sentire bene. Non voleva che se ne andasse ed era un sentimento, un desiderio che, inconsciamente, aveva sempre cullato in se, ma che solo ora veniva alla luce, con prepotenza. "Gourry?" - lo chiamò, ancora.

"Cosa c'è?".

"Ecco io...". Deglutì. Perché diavolo le riusciva tanto difficile dirglielo, chiedergli di rimanere con lei, tornare a viaggiare insieme come una volta? Perché quelle parole non riuscivano a prendere forma fra le sue labbra? C'era qualcosa che ancora gli sfuggiva, qualcosa che ancora non aveva compreso di loro... Non sapeva ancora cosa voleva dalla vita, ma sapeva che Gourry lo avrebbe voluto accanto. Avevano attraversato mille guerre loro due, avevano rischiato di perdersi, si erano allontanati e ritrovati tante volte. E la loro amicizia, benché messa a dura prova, aveva superato ogni battaglia, anche la più dolorosa. Se insieme sapevano vivere e stare tanto bene, perché non proseguire per la stessa strada? Era un concetto tanto semplice, un desiderio talmente genuino eppure non riusciva a formularlo...

"Lina?".

La maga strinse i pugni, si fermò e lo guardò in volto. Oh, al diavolo, era Gourry, si erano sempre detti tutto! Di cosa aveva paura? Di stravolgersi la vita, di intraprendere strade nuove che non aveva preso in considerazione fino a quel momento, certo... Ma era cosciente che con sarebbe stato facile, divertente, bello. Come una volta! Erano amici, lo sarebbero sempre stati e quindi, forte di questa certezza... "Cosa farai quando questo viaggio sarà finito?".

Gourry spalancò gli occhi, colto di sorpresa. Scostò lo sguardo da lei, prendendo a guardare distrattamente il mare, improvvisamente a disagio. "Beh ecco... Dovrò cercarmi un altro incarico, un nuovo lavoro. Ormai a Sayruun non ho più un lavoro, anzi, visto il modo in cui siamo fuggiti, sarà meglio che mi tenga alla larga da quel posto per un bel pò! Non so cosa farò, per ora non ci penso. Perché lo vuoi sapere?".

"Così, sono curiosa, lo sai!".

Gourry sospirò. Non amava la piega che aveva preso il discorso, lo metteva in difficoltà. Ma doveva far finta di niente e fingere che tutto sarebbe andato per il meglio. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto alla fine di quel viaggio, sapeva solo che sarebbe stato solo per sempre. Era questa la vita che si era scelto e avrebbe mantenuto fede a quell'impegno che si era preso dopo la morte di Madeline. Sapeva che lasciare Lina lo avrebbe devastato, che avrebbe pensato a lei ogni giorno della sua vita, che le sarebbe mancata sempre, sapeva che se ne sarebbe andato in silenzio senza dirle nulla perché altrimenti sarebbe stato troppo difficile allontanarsi da lei. No, non sarebbe mai riuscito a dirle faccia a faccia addio per sempre, non avrebbe mai trovato le parole adatte per farlo e sarebbe stato troppo doloroso. Forse lo avrebbe odiato, probabilmente non lo avrebbe mai perdonato ma era meglio così. L'importante era che Lina ora stesse bene, solo quello contava per lui. In fondo lei era forte, non aveva più bisogno di averlo attorno ai piedi. E per quanto lo riguardava, sapeva che senza di lei nulla lo avrebbe più riscaldato e fatto sentire vivo, nemmeno il più cocente dei soli. E che in fondo era giusto così, si riteneva una persona orribile e questo era esattamente quello che si meritava. "Tu che farai? Tornerai a casa di Yonas o ti metterai nuovamente a mettere a ferro e fuoco l'intera penisola dei demoni?" - chiese, in tono forzatamente leggero.

"Entrambe le cose, probabilmente. Dovrò tornare a Zephilia perché ho delle cose in sospeso da sistemare, ma poi... credo che tornerò a viaggiare. Non posso continuare a vivere rintanata in casa di Yonas, a piangere la sua morte per sempre. Se lo facessi, probabilmente mi apparirebbe il suo fantasma a tormentarmi. Lui voleva che fossi felice e io tenterò di esserlo. Però... tu ecco... se davvero non sai cosa fare, dove andare... ti piac...".

"INVERSE!!! GABRIEV!!!".

Una voce improvvisa, forte, ruppe il silenzio che li circondava. Lina e Gourry si allontanarono l'una dall'altro di scatto, stupiti da quella interruzione.

Si voltarono verso la direzione dalla quale proveniva la voce, notando un uomo che correva verso di loro. La maga spalancò gli occhi, riconoscendolo all'istante. "Ma quello è Daryl!".

"Già!". Gourry sospirò, sollevato. Non era mai stato tanto contento di vederlo come in quel momento. Se Daryl era lì, probabilmente c'erano anche Jack e Alix. Erano salvi! "Hei, Daryl!" - gli urlò alzando la mano in segno di saluto, dirigendosi verso di lui.

Lina sbuffò. Ok, vedere Daryl in quel frangente era una cosa positiva. Ma... la aveva interrotta proprio quando aveva trovato la forza per chiedere a Gourry di tornare a viaggiare con lei. E ora, quando avrebbe ritrovato il coraggio e il momento giusto per farlo?

Daryl corse verso di loro, raggiungendoli in una manciata di secondi. "Finalmente vi abbiamo trovati! Temevo foste morti nella tempesta, giuro! Avete più vite di un gatto, voi due!" - esclamò, trafelato dalla corsa.

Lina gli si avvicinò, stupita. Che diavolo stava succedendo? "Che cosa ci fai quì?".

Daryl la guardò storto. "Stavo cercando noci di cocco! Da spaccarvi in testa, nel caso vi avessi trovato!".

"DARYL!!!" - lo fulminò la maga.

L'uomo sbuffò, sostenendo lo sguardo della ragazza. "Oh bellezza, vedi di non arrabbiarti! È da quasi due giorni che vaghiamo per mare, alla vostra ricerca. Io e Jack vi credavamo morti, ma vi abbiamo cercato nonostante la nave fosse in pessime condizioni a causa dei danni riportati nella tempesta. Abbiamo attraccato quì alla ricerca di legna per riparare i danni ed Alix ha insistito affinché mi mettessi ad esplorare l'isola, alla vostra ricerca. Le ho detto che sarebbe stato inutile ma lei ha insistito. E ora che scoprirà che ha ragione, me la farà pesare a vita. E' tanto bella quanto impossibile, quella donna! Quindi ora, Lina Inverse, in virtù di tutto questo, sta zitta e fai la brava!".

"Siamo felici di rivederti Daryl! E soprattutto di sapere che siete tutti sani e salvi. Io e Lina stavamo esplorando l'isola alla vostra ricerca, disperavamo di trovarvi ed invece..." - rispose Gourry, notando lo sguardo truce che Lina stava rivolgendo a Daryl.

"Che danni avrebbe riportato la nave?" - chiese Lina, gelida.

"Lesioni alla chiglia e allo scafo. E l'albero maestro è spezzato. Su, venite con me, vi porterò dagli altri" – propose Daryl, facendo loro segno di seguirlo.

Lina guardò Gourry negli occhi ma non aggiunse altro. Era sollevata e allo stesso tempo irritata. Non ne capiva il motivo ma era così. Sapeva solo che avrebbe desiderato che Daryl arrivasse qualche manciata di secondi dopo...

Camminarono dietro il cercatore di tesori per quasi un'ora, sotto al sole cocente. Finché, adagiata mollemente sulla riva, videro la loro imbarcazione e Jack e Alix sulla spiaggia, indaffarati a sistemare le parti della nave danneggiate.

Daryl alzò la mano, per richiamare la loro attenzione. "Hei ragazzi! Guardate chi ho trovato?".

Alix alzò lo sguardo e il suo viso si illuminò. Si alzò e di corsa li raggiunse, abbracciando Lina. "Sei viva, siete vivi! Ahhh, sono contentissima".

"Già!". Lina le sorrise, strizzandole l'occhio. "Come vedi, io e Gourry abbiamo la pellaccia dura".

Anche Jack si avvicinò a loro. "Finalmente vi abbiamo trovati! Vi credevamo morti, ad essere onesto. L'unica vostra speranza era quest'isola. Solo lei avrebbe potuto salvarvi, era l'unico lembo di terra su cui potevate rifugiarvi. Siete stati fortunati a raggiungerlo, in quelle condizioni".

"Ti sono mancata, Jack?" - chiese Lina, divertita dal tono sollevato del pirata.

Jack le diede un pizzicotto sulla guancia. Lina gli sembrava diversa, con una luce nuova negli occhi e una forte determinazione nello sguardo. "Mancata? Non proprio... Ma sei il mio asso nella manica e fai parte del mio piano per recuperare la Perla Nera! Mi sarebbe seccato ripartire da capo e cercarmi un'altra socia".

"Ahah, quanto sei gentile!!!". Lina ricambiò il pizzicotto, rifilandogliene uno fortissimo a sua volta. Poi osservò in tono accigliato la loro nave. Era danneggiata piuttosto malamente e grosse falle nella chiglia non la rendevano né stabile né sicura in mare. Avrebbero imbarcato acqua senza dubbio, finendo a picco al primo accenno di mare mosso. Dovevano richiudere quegli squarci e quanto meno si trovavano in un'isola piena di alberi. "Possiamo ripararla ma... dubito che sarà stabile come prima. Dobbiamo alleggerire il carico affinché sia il più stabile possibile".

"Se lavoreremo bene, non sarà necessario preoccuparsi troppo per questo!" - asserì Daryl in tono convinto.

Jack scosse la testa. "Forse Lina ha ragione, ma rimane il fatto che non abbiamo nulla di inutile di cui disfarci, sulla nave. Abbiamo portato dietro solo l'indispensabile".

"Sbagliato!". Lina si avvicinò all'imbarcazione, sopra pensiero. Poi sorrise, furba. La soluzione era così facile, come poteva non esserci arrivato prima, Jack? C'era decisamente bisogno che lei prendesse in mano la situazione, finalmente! "E tutte quelle casse di rum? Pesano e sono inutili. Le scaricheremo, useremo il rum per accenderci il fuoco la sera e il legno delle casse per riparare la nave. Piano perfetto, massimo risultato con il minimo sforzo. Sì, faremo così!".

"IL RUM? HAI DETTO RUM? TU VUOI BRUCIARE IL MIO RUM?". Jack si avvicinò a Lina con gli occhi fuori dalle orbite. "No, non ti permetterò di farlo! Lina Inverse, mi hai capito? Tu, NON toccherai il mio amato, prezioso rum! O mi pentirò per sempre di essere venuto fin quì a cercarti!".

Lina gli picchiettò la mano sulla spalla, per nulla intimorita dalla scena madre del pirata. "Avanti Jack, fai il bravo! E' necessario e tu lo sai...".

Gli occhi del pirata si fecero lucidi. "Ma perché proprio il rum? Daryl dille qualcosa".

"Lina senti..." - tentò Daryl.

Ma Alix lo bloccò. "Ottima idea Lina, peccato non averci pensato prima! Ti do una mano a scaricare le casse!".

Daryl la guardò con gli occhi lucidi a sua volta. "Ma no Alix, ti ci metti pure tu adesso? Gourry, aiutaci a fermare questo delirio!" - implorò, come ultima risorsa, lo spadaccino.

Gourry tossicchiò. Lui se ne teneva fuori, decisamente! Non conveniva inimicarsi Lina, quando faceva qualcosa con quella convinzione. Ed inoltre la riteneva un'idea saggia, come tutte quelle di Lina del resto.

Jack corse davanti alla nave, sbarrando il passaggio a Lina ed Alix. "NO! Avete capito? NO!!! La nave è mia, io sono il capitano e il rum non si tocca! Già ho dovuto sorbirmi Elizabeth, quando ha sua volta ha fatto la stessa cosa dopo un naufragio. Non posso sopportare di vedere nuovamente il mio rum bruciare. Ne morirei!".

Lina sbuffò, annoiata, imitata da Alix. "Sopravviverai, tranquillo...". Ridacchiò, fra se e se. Aveva già avuto modo di apprezzare Elizabeth e dopo quel che aveva appena detto Jack, le piaceva ancora di più. Lei ed Alix sarebbero state un bel gruppo insieme alla piratessa, in quel viaggio...

Gourry si avvicinò loro, divertito. "Lascia perdere, è una battaglia persa con loro due e tu lo sai" – disse, ponendo amichevolmente una mano sulla spalla di Jack e strizzandogli l'occhio. Gli spiaceva per lui e allo stesso tempo si sentiva sollevato. Per la prima volta da quando erano partiti, Lina aveva tenuto testa al pirata, aveva preso in mano la situazione, si era incaponita su qualcosa e sicuramente l'avrebbe avuta vinta senza difficoltà. Era felice per lei, finalmente stava ritrovando in se stessa quella forza che sembrava sopita e sopraffatta dal dolore. Ora la riconosceva, quella era la sua Lina! Avrebbe rivoluzionato il mondo, i sette mari e recuperato insieme a Jack Sparrow la Perla Nera, senza difficoltà. Sorrise, di un sorriso in parte triste... Era davvero arrivato il momento di dirle addio e di lasciare che vivesse la sua vita. Lina non aveva più bisogno di lui e appena gli fosse stato possibile, appena avesse trovato i mezzi per andarsene, avrebbe dovuto dirle addio per sempre...





  
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