Pairing&Characters: Destiel, Sam, references to Claire Novak.
Rating: Verde;
Genere: Generale, fluff, vagamente malinconico?;
Words: 1559;
Summary: piccola coda della 10x20, dove non solo vediamo dare attenzione a Cas e al suo cuore spezzato dai sensi di colpa e da un amore che non riesce a godersi, ma anche una piccola idea di quello che potrebbe essere il cuore di Dean. Forse Claire potrebbe essere il collante giusto, per loro due. Chissà.
Tema scottante – Hot Topic
Fino a quel pomeriggio, Marchio di Caino o meno, Dean avrebbe detto a
chiunque
di aver non solo già scontato abbastanza tempo
all’Inferno a soffrire nel
peggiore dei modi, ma anche di averne già passate abbastanza
in una vita sola
per non meritare altra frustrazione.
Naturalmente, fino a quel pomeriggio, Dean non aveva avuto ancora il
piacere
estremo di girovagare per un negozio Hot Topic con un Angelo del
Signore, il
Marchio del primo assassino pronto a trascinarlo giù con
sé e un regalo da
trovare per una teenager testa calda.
“Cas. Perché accidenti ci troviamo a Hot Topic?
Perché non le compri… che ne
so… smalti ed elastici per capelli? Mh? Dei trucchi,
magari?” suggerisce Dean,
infilando le mani nella giacca nera e sospirando. Castiel si gira a
guardarlo,
allora, aggrottando le sopracciglia con la solita aria da
“non dire idiozie”. E
Dean ha tanta voglia di baciarlo quando fa così.
“Non dire idiozie, Dean. Voglio che il mio regalo per Claire
sia sentito.
Voglio che sia qualcosa che possa farla sorridere, anche solo per un
breve
istante. Ne ha passate troppe… è mio
dovere…” mormora, rigirandosi e tornando a
scrutare con la solita faccia pensierosa gli scaffali pieni di
cianfrusaglia
nerd.
Ora, non è che a Dean Hot Topic non piaccia. Ci sono un
sacco di cose fighe in
questo negozio su cui spenderebbe i milioni, ma, voglio dire, ha
trentasei
anni, non sedici, e di certo non
può
spendere 120 dollari per quel bellissimo modellino del Millenium Falcon
anche
se, cazzo, è stupendo.
“Cas, niente di tutto questo è tuo
dovere, te l’ho già detto. Non mi hai
sentito?”
“Certo che ti ho sentito, Dean”.
“E allora perché siamo ancora qui?!”
esclama, allargando le braccia ai suoi
lati esasperato.
“Perché ho deciso di ignorarti, mi sembra
piuttosto evidente…”. Cas allunga
così una mano, prendendo il gomito di Dean e avvolgendoci
attorno le dita in
quel suo modo sempre eccessivamente delicato di toccarlo.
“Vieni. Chiediamo a
un dipendente. Sono certo che questo esercizio commerciale ha uno staff
competente a nostra completa disposizione”.
Così Dean viene trascinato, finalmente zitto, verso un altro
scaffale, dove una
ragazzina coi capelli rossi visibilmente tinti, troppa matita e troppo
mascara,
mastica una gomma mentre piega come si deve delle t-shirt con qualche
cretino
di Hollywood sopra e… ehi, ma è Robert Downey Jr
quello?
“Signorina? Ci perdoni, potremmo chiedere il suo
aiuto?” domanda Cas, il
perfetto accento americano e gli occhioni blu spalancati e speranzosi
di trovare
una soluzione ai suoi dilemmi.
La ragazza allora si volta e li squadra, battendo piano le lunghissime,
finte,
ciglia. “Woah. Cavolo. Mai visti due cosplay
così”.
Cas allora fa un piccolo passo indietro e aggrotta le sopracciglia
confuso. Dean
lo sa, lo conosce bene, Castiel detesta quando le cose non vanno come
si aspetta.
“Mi scusi? Non…”
“No, dico… mh. Cioè. Siete dei perfetti
Castiel e Dean, porca miseria!” La
ragazza ride e scoppia poi il palloncino della gomma praticamente in
faccia a
Dean. “Cioè, davvero. Siete fighissimi. Mi piace
come lo tieni per il braccio!”
continua, indicando la mano di Cas ancora saldamente stretta
all’avambraccio di
Dean. “Molto possessivo. Personalmente io preferisco quando
Dean sta sotto,
quindi per me è perfetto…”
“OK!” Dean squittisce, allontanandosi dal calore di
Castiel e infilando di
nuovo le mani nelle tasche della giacca, le guance rosse scarlatte.
“Senti,
tesoro, non so di cosa tu stia parlando. Non abbiamo tanto tempo,
quindi…”
“Cioè, non state facendo cosplay
Destiel?” La ragazza scoppia a ridere di
nuovo, scuotendo la testa. “Ma tu guarda… è che con le
nuove ristampe di Supernatural il
Destiel è diventato un
culto. Abbiamo anche un intero reparto dedicato, guarda!”
Sorridente si sposta e indica una parete lì vicina, dove
piccole bamboline
spaventosamente simili a loro stanno, a parere di Dean, fin troppo
appiccicate.
“Pensavo fosse per quello… non è
così strano vedere una coppia di fidanzati
fare un po’ di live action”.
“Figli di puttana…” mormora Dean,
boccheggiando senza parole. “Questo è un
incubo”.
“Dean.” lo chiama Cas, paziente. “Ti
consiglierei di prendere un bel respiro,
stai diventando viola”. Si volta poi verso la ragazza, che
ancora li guarda
confusa, soprattutto dopo aver sentito il nome. “Signorina,
mi perdoni, sto
cercando qualcosa per una teenager. E’… una
ragazza estremamente forte. E
ribelle. E polemica. Ma di gran cuore. Cosa suggerirebbe come
regalo?”
La commessa, masticando la gomma sempre più forte e con gli
occhi sempre più
vividi per la curiosità, gli fa segno di seguirla e si
allontana verso un’altra
parte del negozio. La pagheranno una miseria, però, cavolo, un po’ di dramma gay
ogni mattina e questo lavoro diventerà
perfetto.
Dean, dal suo canto, rimasto indietro, non riesce a staccare gli occhi
dallo
scaffale di Supernatural e da quelle seriamente inquietanti bamboline.
Quando
finirà mai di scontare la sua pena all’inferno?
*****
“Non posso credere che le abbia comprato un peluche del
Grumpy Cat…” dice Sam,
sbuffando una risata leggera, mentre si schiena al sedile
dell’Impala. “Penso
che Cas sarebbe un buon padre, sai, Dean? Uno di quelli adorabili per
cui le
amiche della figlia si prendono una cotta, di quelli che portano tutta
la
squadra di calcio femminile del vicinato
all’allenamento…”.
Dean sorride appena. “Ti fai troppi film mentali,
Sammy.” risponde l’altro
pensoso, gli occhi fissi sulla strada e le mani strette al volante.
“E confondi
Cas con Jimmy Novak”.
“Oh, andiamo. Cas non è più quello di
un tempo e lo sai. Vivere da umano lo ha
cambiato completamente e definitivamente. Adesso capisce perfettamente
ogni
sentimento umano…” continua Sam, girando la testa
e guardando il profilo del
fratello. Dean, allora, decide finalmente di donargli uno sguardo
perplesso.
Dove vuole arrivare Sam? “Non so se… se mi sono
spiegato, Dean…” continua il
minore, inclinando la testa e sollevando le sopracciglia.
Ah, ecco dove voleva arrivare.
“Sam. Non ho voglia di parlarne. Siamo quasi arrivati al
bunker e Cas è dietro
di noi che ci segue con quella sua penosa macchina. Non è davvero il momento” grugnisce,
tornando a fissare torvo la strada.
Sam quindi sospira, tornando a guardare fuori dal finestrino.
“Con te non è mai
il momento, Dean. Anzi, con noi. Mi chiedo quando ci fermeremo anche
solo un
istante per trovarlo, questo momento…”
Dean non gli risponde più, a quel punto. Non
perché sia arrabbiato o triste, no.
Non solo almeno. E’ che sa perfettamente che suo fratello ha
ragione a dire
quello che dice, ma, semplicemente, non ha una risposta.
*****
Due ore dopo sono finalmente giunti di nuovo al bunker e mentre Sam
porta le
loro borse dentro, magari cominciando a preparare qualcosa per cena,
Dean si
trattiene fuori con Cas.
“Allora… mh…” comincia il
biondo, schiarendosi la voce. Cas ha gli occhi bassi,
l’espressione abbattuta, le spalle leggermente incurvate. Non
sembra nemmeno
lui così com’è. Gli manca Claire,
è preoccupato, e Dean vorrebbe solo poter
essere in grado di trovare il coraggio per consolarlo, ma, anche
‘stavolta, non
ci riesce.
“Cas… non è colpa tua. Amelia
è finalmente con Jimmy e Claire sta bene. Jody si
prenderà cura di lei, non ti devi preoccupare”.
Castiel annuisce, visibilmente mogio, ma almeno alza gli occhi per
guardarlo e
Dean deglutisce. Forte. Due volte. Perché quegli occhi sono
sempre la sua
debolezza e ‘stasera, vuoi per la stanchezza o per
onestà intellettuale, non
riesce proprio a far finta di niente.
“Allora, Cas… rimani qui ‘stasera?
Insomma, c’è… c’è
la tua stanza, lo sai. So
che non mangi, ma… mh. Puoi stare con noi. No?”
Cristo santo, Dean è alla stregua di un ameba quando fa
così.
“Penso che mi tratterrò qui, per
‘stanotte. Se non è un problema”
risponde
cauto l’altro, lo sguardo di nuovo attento e vivido.
“No, assolutamente!” esclama Dean, mentre un
sorriso gli increspa le labbra e
la postura cambia. Sapere che Cas sarà al sicuro e vicino a
sé almeno nelle
prossime dodici ore lo rilassa. Bisogna godere delle piccole vittorie,
no?
“Ok, quindi, mh…” Dean si sposta,
chiudendo il bagagliaio ancora aperto dell’Impala
con un colpo secco.
“Dean…” comincia, la voce di Castiel
calda, bassa in modo patologico, ma sempre
soffice nel pronunciare il suo nome, come fosse l’unica cosa
bella rimastagli
da citare. Dean si gira a guardare l’amico e strabuzza gli
occhi quando vede
una mano tendersi, schiudersi e mostrare un piccola scatola.
“E’ per te”.
Dean allora si ferma e deglutisce ancora - mai avuta tanta saliva in
vita sua. Prende
la scatoletta, il logo rosso di Hot Topic ben evidente sullo sfondo
bianco
quasi gli brucia gli occhi. Sospirando, la apre e in un secondo ha fra
le dita
una minuscola Impala nera, di al massimo cinque centimetri, con
dettagli
orribili e probabilmente made in China, ma ugualmente, fottutamente, perfetta.
“Cas…”
“Buonanotte, Dean.” Castiel si muove e lo supera,
batte affettuoso la mano
sulla sua spalla in una riproduzione spudorata del classico gesto
– e scusa –
che Dean usa solo per toccarlo un po’. Però la
mano, a differenza di quando è Dean
al suo posto, non si solleva subito dopo. Scende, invece, lungo il
deltoide,
poi il bicipite e sino al gomito e l’avambraccio. In una
carezza.
Poi Cas sospira appena e si allontana, andando a cercare Sam e
lasciando Dean
lì, mentre appoggiato alla sua Impala e in petto una
preoccupante tachicardia, stringe
forte il modellino fra le dita.
Innamorarsi fa schifo.