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Autore: Daeva    18/02/2005    1 recensioni
Sì, ambivo da tempo immane a questa fanfiction *_* Un racconto dal sapore un pò shojo, un pò saggio di psicocialtroneria.
L'ipotetico seguito di "It's You that I Adore" e "Suite for Cello", con come protagonisti i figli delle nostre coppie preferite.
Ed ecco quindi Tsuki, ragazza impenetrabile e folle con la sua amica Azami, intelligentissima e disponibile, Shizuka, la capoclasse sempliciotta e Mizuo, sadico per vocazione.
Il tutto condito da episodi di vita famigliare, con i problemi irrisolti dei vari genitori a condizionare la vita dei loro pargoli...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SAEZURITE "1. Cinguettii" (prima parte) Cinguettii (1)
Quella ragazza strana della mia stessa età


Camminò velocemente lungo il tragitto verso scuola.
Solitamente aveva sempre la stessa andatura.
Abbastanza lenta da non sembrare corsa, abbastanza veloce per farle agitare sulla schiena i capelli castani.
Solitamente niente la distraeva durante la sua marcia mattutina, ma quella mattina fu costretta ad essere interrotta, appena fu urtata da una tipa che sembrava molto allenata per la corsa.

-Ah. Scusami.- si affrettò quella, con un leggero tono di sufficienza, riapprestandosi a correre.
Se in condizioni normali non avrebbe dato importanza a un fatto così meschino, quella mattina Tsuki Ayanami era di pessimo umore, e aveva deciso di sfogarsi su quella svampita dai capelli rossi.

-Ehi, tu.- mormorò appena Tsuki.
-Eh? Dici a me?- rispose la rossa bloccando la corsa.

Tsuki vide che indossava la sua stessa divisa scolastica, i colori bianco e celeste della First Municipal High School di NeoTokyo 3.
Si sorprese, perchè non le sembrò un viso conosciuto nonostante conoscesse praticamente tutti in quella scuola.

-Vedi altri con cui potrei avercela..?-
-No, ci sono solo io. Ma mi sfugge il motivo per cui potresti mai avercela con me.-

Stupida femmina arrogante!
Era sicuramente nuova: nessuna si sarebbe mai rivolta ad Ayanami in quel modo.

Tsuki si avvicinò lentamente, passo dopo passo.
Sollevò lo sguardo su di lei e rimase in silenzio.
La rossa sembrò infastidita.
-Beh?-
Tsuki si limitò a sollevare la cartella, un modello vecchissimo e assolutamente poco trendy e sbatterlo sulla faccia della sventurata, che cadde a terra rovinosamente.

Azami Ikari, quindici anni a Febbraio, percepì il suo cranio come uno scatolone fragile per la prima volta nella sua vita, e non fu una sensazione piacevole.
Le bruciava la guancia e il naso le sembrava essere stato strizzato tra gli zoccoli di un cavallo.
Uscì una lacrimuccia dal suo occhio destro, poi si alzò in piedi di scatto e iniziò a sbraitare dalla rabbia.

-MA BRUTTA CRETINA!!! SI PUO' SAPERE CHE CAZZO FAI?!!!-
Tsuki non si scompose affatto -Semplice. Ti ho punito perchè mi hai mancato di rispetto.-
-COOOOSA?!!!-
-Non osare mai più parlarmi con quel tono di voce.-

Naturalmente Azami mollò un ceffone alla tizia strana, che sgranò gli occhi sconvolta.
-Sai stronzetta?! Credo proprio che al mio tono di voce dovrai abituartici.-
-Se frequenti la mia stessa scuola stà tranquilla che ti ucciderò.-
Azami rabbrividì un pò per quella frase piuttosto esplicita, ma non c'era davvero il tempo di mettersi a parlare con una pazza in mezzo alla strada.

-Sì, sì, come no!-
Rispose riprendendo a correre verso scuola.
Tsuki si portò una mano al viso cercando di capire se era proprio la sua guancia a bruciare così tanto.

***

-In piedi!- trillò la capoclasse Suzuhara.
Tsuki si alzò all'unisono con gli altri.
-Inchino!-

-Buongiorno. Oggi faremo la conoscenza di una nuova studentessa. Si è trasferita in questa classe da una prestigiosa scuola privata dove aveva il massimo dei voti e dove ha vinto ben due tornei interscolastici di pallavolo. Date il benvenuto a...-
La voce del professore e l'attenzione degli altri furono interrotte dal rapido rumore di gesso sulla lavagna.
Tsuki rimase impassibile appena riconobbe il caschetto rosso.
Adesso sulla lavagna nera capeggiava un grande scritta bianca, in un elegante corsivo occidentale.

"Azami Ikari"

-Sono Azami Ikari, molto piacere!-
Tutti rimasero in silenzio, poi la voce del professore ruppe l'imbarazzo -Bene, molte grazie per aver scelto la nostra scuola, Azami. Spero sarai fonte di orgoglio e soddisfazione per noi tutti.-
-Naturalmente, la ringrazio.-
-Bene, prendi posto vicino a...Uh... Ayanami.-
Gli occhi di tutti andarono al posto vicino la finestra.
Tsuki sembrava come al solito disinteressata verso tutto, e guardava distrattamente fuori tenendo il mento posato tra i palmi delle mani.
Azami riconobbe la pazza violenta che gli aveva promesso di ucciderla e si dimostrò un pò titubante.
-Aehm... Non c'è un posto più vicino? Ho problemi di vista e la lavagna mi sembra piuttosto lontana da...-
-Quello davanti ad Ayanami è l'unico posto libero, e dubito che qualcuno voglia fare cambio con te, Azami.-
-Ma..-
-Suvvia, è un pò taciturna, ma Ayanami è un'ottima ragazza. Una vera studentessa modello: non ti sarà difficile legare con lei.-
Ad Azami non resto che obbedire, anche perchè dimostrandosi titubante provocò un leggero brusio di commenti e risatine, e non le andava di fare la figura della debole sprovveduta a causa di una persona così mediocre.
-Va bene.- annuì quindi con decisione, attraversando a testa alta la fila di banchi.
Si sedette poi educatamente al suo posto senza degnare della minima occhiata la brunetta, che dal canto suo si comportò esattamente allo stesso modo.

***

-Azami sei stata davvero grande!-
-Già, sapevamo che sei un asso della pallavolo, ma non immaginavamo fossi anche così brava a nuoto!-
Azami adorava quel tipo di complimenti, tuttavia non le risultò molto difficile fare la modestina.
-Vi ringrazio, ma non ho fatto poi nulla di speciale...-
-Scherzi?!- mormorò Aida sistemandosi gli occhiali e abbassando la voce -Sei riuscita a battere persino Ayanami, la "donna pesce"!-
-Beh, ma per qualche secondo... La differenza di una bracciata...-
-Non fare la modesta! Ayanami nel nuoto è praticamente imbattibile! Sai, lo pratica regolarmente, ha anche un brevetto!-
-Beh, chiunque segua lezioni di nuoto da molto riceve un brevetto e...-
Ma le altre non sembravano capire molto le risposte di Azami e dopo un pò fecero capannello approfittandone per parlar male della scontrosa Tsuki.
-Era ora che quell'acidona ricevesse una lezione!-
-Quell'arpia usa i suoi risultati scolastici per farsi bella davanti ai professori, che chiudono sempre un occhio o due davanti le sue cattiverie!-
-Già, Ayanami è proprio una superstronzona!-
-Sarà così perchè non avrà il padre!-
-Si dice che sua madre vada a letto con un sacco di uomini e..-

La porta dello spogliatoio femminile si aprì con un cigolio raggelante.
Nella controluce la sagoma di Tsuki con i suoi occhi chiari sembrò la silhouette di un demonio.
Le parole si bloccarono di colpo, e le ragazze ripresero a vestirsi, ma stavolta con più sollecitudine.
Solo Azami sembrava come bloccata.
Fissava la taciturna Tsuki entrare nella doccia dopo aver sistemato con la capoclasse gli attrezzi nello stanzino.
Subito dopo entrò la capoclasse, una tipa strana, dalla carnagione scura ma dagli occhi vivaci e brillanti.
I lunghi capelli neri liscissimi sembrarono ad Azami delle bisce d'acqua, il che le fece venire in mente l'omonimo quadro di Klimt.
Per un implicito linguaggio fisico, Azami capì che Suzuhara era molto amica di Ayanami.

Poi riflettè sulle frasi delle compagne di classe nei riguardi di Ayanami, ed essendo stata anche lei priva di padre si sentì paradossalmente legata a quella specie di psicolabile.
Per un'indefinita sensazione viscerale si rivestì il più lentamente possibile.
Quando Tsuki uscì dalla doccia, Azami si era appena infilata la camicetta.

-Che ci fai ancora qui?-
-Ti ho aspettata.-
-Sarò costretta a farti del male.-
-Voglio parlarti.-

Tsuki rimase un pò in silenzio, guardandola.
Poi andò verso il suo armadietto, finendo di asciugarsi.
-Sei molto bella.- mormorò dopo, mentre si sistemava il vestito dell'uniforme.
L'altra arrossì visibilmente -Ah. Davvero..?-
Tsuki tacque e la squadrò dall'alto in basso col suo sguardo gelido.
Azami si stava allacciando il fiocco rosso della divisa, e trasalì avvertendola dietro di sè.
Si voltò di scatto e trovò il viso di Tsuki a pochissimi centimetri dal suo.
Inspiegabilmente, il cuore le iniziò a battere all'impazzata.
"E' la paura" cercò di ripetersi.
Ma mentre chiudeva gli occhi e rispondeva ai baci dell'altra con dolcezza, il cuore di Azami non sembrava deciso a smettere di sobbazzarle nel petto.

***

Sul ritorno di casa Azami si fermò in una gelateria.
Lì vi trovò con sorpresa Suzuhara, in fila come lei per una coppetta a due gusti.
Si sentì imbarazzata, e solo vedendo i capelli lisci e lunghi della sua compagna di classe si rese conto per la prima volta di cosa in tutta la giornata di quanto assurdo fosse quello che era accaduto nello spogliatoio.

LEI AVEVA BACIATO UNA RAGAZZA!
E si erano pure palpeggiate!
Menomale che non si erano più rivolte la parola per il resto della giornata!
E adesso?
Cosa voleva dire?
Si erano messe insieme?!
Ma lei non era lesbica!
E se Tsuki le avesse dato il bacio della morte, come Shan Pu con Ranma?!
Insomma, tutto è possibile nella vita!!!

-Ah! Buona giornata Ikari!-
-Ehilà, Suzuhara...-
-Anche tu con un languorino?..-
-Sai, spuntino pomeridiano...-
-Ti capisco, anche io mangio come un porco! E fortuna che mia madre mi prepara sempre dei bento abbondantissimi!-

Azami sorrise alla ragazza.
Che linguaggio bifolco!
Comunque nonostante fosse amica di Ayanami non sembrava una folle come lei.
Forti del loro gelato, le due decisero di fare il tragitto insieme, visto che andavano nella stessa direzione.
Azami decise di approfittarne per instaurare una discussioncina.
-Senti, Suzuhara..-
-Oh, chiamami pure Shizuka!-
-Oh..Er..Ok, Shizuka... Senti, ho notato che tu sei l'unica persona che sembra andare d'accordo con Ayanami...-
Shizuka infilò il cucchiaino nel cioccolato -Tsuki, dici? Immagino già cosa ti avranno detto le altre... Sai, ha un carattere un pò strano, ma non è una persona cattiva...-
-Sì..?-
-Certamente! E' solo abituata ad aggredire prima di essere aggredita... Non credo sia perchè è una persona insicura ma...-
-Ho sentito dire che non ha un padre... Sò quali cattiverie sono in grado di inventare gli altri per questo genere di cose... Forse la sua è una reazione al fatto di essere sempre stata maltrattata dagli altri...-
-Mh. Non è che non abbia un padre. E' solo che la sua situazione famigliare è piuttosto...Strana. Comunque ufficialmente Tsuki non ha un padre.-
-Eh? Che significa?!-
La capoclasse cercò di cambiare discorso.
-Non serve fare di Tsuki una vittima. Ti assicuro che non lo è affatto!-
-Ma allora? Perchè si comporta in quel modo con le persone?-
-Beh, io credo...- Shizuka leccò il gelato dal dorso del cucchiano -...Credo lo faccia perchè le piace.-
Azami riflettè un pò sulla personalità di Tsuki.
-E poi senti...-
-Mh?-
-...Quali sono i tuoi rapporti con lei?-
-Rapporti?-
-Beh, sì, la...La vostra relazione...-
Shizuka sembrò stupita -Siamo compagne di classe... Come te ed io... Perchè questa domanda?-
-No...Niente...- arrossì Azami.
-Ikari? Mi nascondi qualcosa..?-
-Beh, ecco...Io...-

***

Tsuki si bloccò davanti la porta di quel tetro appartamento.
Si trovava in un tipico quartiere da ricchi, nonostante fosse in periferia: quella zona era ormai stata eretta da qualche decina di anni, e paradossalmente era la zona più signorile e nuova di tutta la prefettura.

Tsuki guardò con attenzione il nome sul campanello, scandendo ogni kanji sottovoce per essere sicura.
Suonò, e una voce dura di uomo rispose al citofono.

-Chi è?-
-Sono io, Tsuki.-
-Ah. Sei qui, finalmente.-

La porta si aprì, e Tsuki ne approfittò per entrare.
L'appartamento di Gendo Ikari aveva qualcosa di inquietante, nell'apparenza.
Tsuki sentì dei rumori in cucina, e si diresse verso essa.
Vi trovò Gendo a smaneggiare tra i fornelli.

-Uhmpf, Gendosan, non era necessario.- mormorò posando la cartella su una sedia e affiancandosi al vecchio -Avevamo detto che avrei cucinato io.-
-Non mi andava di aspettarti, io avevo fame.-
-Menomale che ho fatto il prima possibile.-
-Potresti iniziare a darti da fare mettendo un pò in ordine il soggiorno.-
-Tsk, mi inviti a trovarti solo quando c'è da sfacchinare.-
-E' tua madre che ti dà il permesso di venirmi a trovare solo quando c'è da pulire.-
-Già, come se non vi conoscessi, tutti e due...-
Tsuki rassegnata si diresse verso il bagno, e iniziò a riempire un secchio d'acqua.
-...Tsuki...-
-Sì, Gendosan?-
-...-
-Che c'è?-
-Forse è meglio se prima mangi qualcosa.-
-Ah. E' già pronto?-
-Non che ci voglia molto a preparare un precotto...-
Tsuki chiuse il rubinetto dell'acqua e corse in cucina.

Gendo la fissava mentre mangiava il suo pasto.
Che nostalgia: assomigliava sempre di più alla sua Yui.

-...Che c'è?-
-Mh?-
-Perchè mi fissi?-
-Assomigli a una persona.-
-La mamma?-
-No, non la mamma.-

***

Durante l'intervallo Tsuki si trovava all'ombra del solito albero a leggere un fumetto di scarso interesse.
Un'ombra le coprì la pagina, e la ragazza alzò lo sguardo ostile verso chi la importunava.
-Ah, Shizuka.- mormorò poi -Il CD te lo porto domani. Ieri sono stata da Gendosan.-
-Non sono qui per il CD, ma per sapere che combini!-
-A che ti riferisci?-
-Ikari mi ha detto tutto! Si può sapere che diamine ti salta in mente?!-
Tsuki sembrò sorpresa -Oh. Wonder Girl si è confessata con te?-
-Ma perchè le hai fatto questo? Tu non sei mica omosessuale! E se lo sapesse Mizuo?-
-Guarda che mica l'ho stuprata. Anche se avrei potuto chiedere un piacere alle teste calde della 3B.-
-Tsuuuuuki?!-
Seccata, Tsuki lanciò il fumetto in faccia all'amica che mandò un urletto soffocato.
Poi si alzò e si allontanò da lei.
-Tsuki?! Che cavolo!- sbraitò Shizuka.
La brunetta rispose alzando il dito medio.

Azami era rimasta in classe e leggeva un libro sulle origini dell'Universo.
Sbadigliò un pò dopo quattro capitoli, si sfilò gli occhiali da lettura e guardò fuori.
Non le andava di andarsene all'aria aperta.
Il silenzio della classe le era decisamente più gradito, ma se un professore le avesse detto di andare giù in cortile con gli altri sicuramente avrebbe acconsentito di buon grado.
Si fece un pò rabbia per la sua indolenza e sbuffò seccata, rendendosi conto di odiare quella parte del suo carattere.

-Ikari?-
Azami scattò in piedi vedendo Tsuki -Ayanami!-
Tsuki rimase sulla porta -Vieni con me. Voglio presentarti una persona.-
-Una.. Persona?-
-Sì, il mio fidanzato.-
   
 
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