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Autore: Camstories    02/05/2015    6 recensioni
[TRATTO DAL TESTO]
- E così sei venuto.
Gin è davanti a me con una pistola in una mano e il suo braccio nell’altra. Quando la vedo mi sento sbiancare e un brivido gelato mi percorre la schiena, ha le mani legate, i suoi occhi sono immobili e mi guardano con stupore, produce un solo sussurro, chiaro e distinto “Conan”. Certo, lei non sa niente, non sa chi sono in realtà, è ovvio che si sia stupita vedendo un bambino varcare la porta. Sono immobile, quasi pietrificato, non riesco a dire una sola parola, nella mia testa scorrono così tante immagini e pensieri che neanche io riesco a decifrarli. Gin riprende la parola, si è accorto che sto guardando lei.
- Pensavi davvero, che saresti stato al sicuro? Che non ti avremmo mai scoperto?
Non lo pensavo, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato,ma poco importava ora, così riesco a dire solo...
Questa è la mia prima fan fiction, spero vi piaccia ;-)
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And then came the dark
 

                                                    - è l’uomo che genera pene,
                                                       come scintille volano in alto.
 
 -  E così sei venuto.
Gin è davanti a me con una pistola in una mano e il suo braccio nell’altra. Quando la vedo mi sento sbiancare e un brivido gelato mi percorre la schiena, ha le mani legate, i suoi occhi sono immobili e mi guardano con stupore, produce un solo sussurro, chiaro e distinto “Conan”. Certo, lei non sa niente, non sa chi sono in realtà, è ovvio che si sia stupita vedendo un bambino varcare la porta. Sono immobile, quasi pietrificato, non riesco a dire una sola parola, nella mia testa scorrono così tante immagini e pensieri  che neanche io riesco a decifrarli. Gin riprende la parola, si è accorto che sto guardando lei.
- Pensavi davvero, che saresti stato al sicuro? Che non ti avremmo mai scoperto?
Non lo pensavo, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato,ma poco importava ora, così riesco a dire solo:
- Lasciala andare, Gin, lei non centra, è me che vuoi no?
- Oh lei? Non se ne parla.
Mi guarda con uno sguardo serio e malefico mentre punta la pistola sulla tempia di Ran, poi riprende a parlare.
- A quanto pare sei un bravissimo attore e un ottimo bugiardo, ti sei nascosto per tutto questo tempo, devo ammetterlo, sei stato davvero bravo a fingerti un bambino, a mentire alle persone che ami…Dicendo questo indica Ran, lei mi guarda confusa, in cerca di una risposta e io vorrei dirle tutto, vorrei ribattere ma la voce non mi esce, non mi era mai successo, sento una specie di formicolio allo stomaco, e allora capisco. Ho paura. Non di Gin, ma della verità che uscirà fuori da un momento all’altro, credo di aver sempre avuto paura della verità; e poi ho paura di quel grilletto , così vicino a mettersi in funzione, così dannatamente vicino che potrei perderla per sempre, potrei perdere per sempre il motivo delle mie bugie. Gin ricomincia a parlare.
- Ma la realtà è una sola, tu dovevi essere morto,quando ti ho dato quella pillola dovevi morire, sei un esperimento andato male, tutto qui. Dico bene Shinichi Kudo? Oppure ti devo chiamare Conan Edogawa.
Vedo Ran socchiudere gli occhi e abbassare lo sguardo. Lei sapeva, lo ha sempre saputo. Abbasso un po’ il capo e faccio un piccolo sorriso.
- Bene, allora uccidimi. E questo che vuoi fare, ma lasciala liberala, lei non sapeva niente, non è coinvolta
- Tsk , pensavi di proteggerla nascondendole la tua identità , un piano davvero stupido direi.
Sbarro gli occhi ,come ho potuto essere così imbecille, che Ran sappia o no non ha mai avuto importanza, finora non l’ho protetta l’ho solo distrutta. Gin impugna l’arma con decisone e la preme di più sul cranio di Ran e…delle sirene stridono fuori dal capannone. L’uomo vestito di nero mi guarda confuso e arrabbiato.
- Hai chiamato la polizia, molto bene, vorrà dire che ci sarà meno tempo per gli addii.
- Io non…
Provo a ribattere, si sente un forte sparo e Ran che grida il mio nome, il mio vero nome. Il mio cuore si ferma per un attimo e vedo a malapena Gin che corre via. Mi si offusca la vista e non sento più niente , improvvisamente ho una forte fitta al cuore, mi inginocchio vicino a lei. Non respira. Qualcosa di caldo mi scorre giù per le guancie, prima piano, poi in modo veloce e disperato. Grido. Grido il suo nome nella speranza che mi senta, che si alzi e mi circondi con le sue braccia ma niente. E a quel punto capisco che è stata solo colpa mia. Non ho reagito prima, non ho saputo proteggerla. È stata colpa mia. Le mie mani si sporcano di sangue, del suo sangue , ma non mi importa. Niente a più importanza ormai, e ancora non riesco a crederci, continuo a urlare e a chiamare la mia Ran, la mia piccola Ran  che ora sembra un fiore appassito, rigido e pallido. I suoi occhi, ancora aperti, non trasmettono niente, sono spenti come lo può essere una lampadina, e la luce che gli animava prima vola in alto in piccole scintille. Così non sopportando quella vista glieli chiudo. E poi arriva, il buio, mi avvolge completamente e non riesco a sentire neppure le mie grida che continuano disperate e incessanti, e continuano anche quando percepisco che qualcuno mi ha sollevato da terra e mi sta portando via, provo a ribellarmi, mi dimeno, grido ancora più forte quel nome che potrei pronunciare per ore, senza stancarmi mai, e poi improvvisamente mi ritrovo a urlare il mio nome, lo urlo come per scacciarlo via, come per cancellarlo, lo grido con disprezzo. Mi sento vuoto , morto dentro, ma per una volta vorrei morire davvero.

 
 
 
Angolo autrice:
salve a tutti, sono nuova come autrice, mi chiamo Camilla
(non badate al mio nickname) e sono una fan sfegatata di Detective Conan, perciò visto che sono iscritta a questo sito da un anno ormai mi sono detta “ perché no? Potrei provare anche io a scrivere” e quello che è venuto fuori è questa one shot  che…bha io sono soddisfatta del risultato però…diciamo che mi sento un po’ in colpa per aver ucciso Ran ecco, sono una gran fan della ShinxRan , tuttavia sono solita a farmi film mentali sul finale del manga e la morte di Ran mi ha sempre intrigato, così anche la morte di Shinichi ma ammetto che non potevo proprio uccidere il mio adorato Shin *-*; parlando in modo più approfondito del testo credo che i dialoghi non siano un granchè ma li ho dovuti mettere per necessita, riguardo a Shinichi lo so che un po’ strano che lui non reagisca ma ho pensato che forse era troppo sconvolto *si nasconde dietro la sedia pronta a ricevere i pomodori*,poi, ho sempre pensato che la cosa "non dico niente a ran per proteggerla" sia una cavolata,perchè che lei sappia o no l'organizzazione la farebbe fuori comunque. Se  la ff vi è piaciuta, vi prego, lasciate una recensione sotto ;) se non vi è piaciuta, pazienza, ma scrivetemi lo stesso , sono aperta a critiche e a consigli. Un grazie anche ai lettori silenziosi.

 
 Alla prossima ,
Alaska
  
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