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Autore: _Mikaislife    02/05/2015    0 recensioni
Ambientata a Sydney, in Australia, questa è la storia di Michael e Matthias, due ragazzi che, quasi per caso, si ritrovano sullo stesso cammino.
Nessuno dei due vuole ammettere ciò che prova per l'altro ma, si presenteranno situazioni in cui non potranno fare a meno di capire ciò che sentono l'uno per l'altro.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Matthias.


Quella mattina mi svegliai a casa di Jeremy. Mi sentivo proprio come la sera prima: arrabbiato; nervoso; voglioso di ammazzare qualcuno; e con un'immensa volgia di vendetta.
Quel Christopher aveva passato ogni limite, ed io l'avrei dovuto fermare, a tutti i costi. Michael è mio; lui è il MIO ragazzo, e non il suo. Questa storia doveva finire.
So benissimo che è sexy; che fa impazzire chiunque, ma sta con ME. E quell'Americano del cazzo doveva capirlo, anche a suon di pugni.
Ero contento che Jeremy fosse con me, almeno lui mi avrebbe ascoltato, senza rompersi le palle e senza dirmi di stare zitto. Io e lui ci capiamo alla perfezione, e anche se spesso litighiamo, lo adoro. Lui è l'amico perfetto, ed io non potrei vivere senza lui ma nemmeno senza Michael.
Entrambi sono molto importanti, ma adesso c'era qualcuno che stava tendando di portarsi con se l'unica persona che amo davvero.
So che sono troppo giovane per usare questa parola, ma non m'importa più di tanto. Io sono innamorato di Michael, e farei di tutto pur di averlo per sempre al mio fianco e... Non posso credere che proprio io stia pensando tutte queste cose dolci e a dir poco bellissime.

- Fratello, sei pronto per la scuola?- Mi chiese Jeremy, aspettando che uscissi dalla stanza.
- Si, eccomi. - Risposi con un tono di voce scocciato.
- Matt, promettimi che non aggredirai quel Christopher. Ti prego, non metterti nei guai per quel tipo, non ne vale la pena. - Disse, mentre stavamo uscendo di casa, per recarci a scuola.
- Vuole rubarmi Michael, non ti assicuro nulla.-
Jeremy fece una smorfia con le labbra e sospirò. Lo ammetto, faccio arrabbiare molto le persone, non ascolto mai nessuno, ma questa volta era per un validissimo motivo. La gelosia mi stava mangiando vivo, ma non volevo farlo notare. Cercavo di controllarmi, anche se quando quel tipo faceva quelle battutine, mi veniva solo voglia di prenderlo e di farlo finire dritto all'ospedale.
Mentre eravamo per strada, ci raggiunse Gabriel, il quale capì subito che ero arrabbiato già di prima mattina.
- Matthias, come stai? Ho saputo che ieri sera hai pestato quel tipo che viene dal Bronx.- Affermò, guarandomi.
- Come devo stare? Me la cavo. Starò meglio solo quando gli avrò rotto ogni singolo osso del corpo.-
- Ti ho detto che non devi metterti nei guai! Andiamo, per favore.. Michael ti ama, non ti farebbe mai del male, e lo sai.- Disse subito Jeremy, guardando prima me e poi Gabriel.
Non dissi nulla e, dopo qualche minuto arrivammo a scuola. Andammo nello spiazzale prima del bagno dei maschi, e cominciammo a parlare; io accesi anche una sigaretta, dovevo scaricare in qualche modo il nervosismo. Mentre chiacchieravo con i due ragazzi, notai che Mickey si era avvicinato a noi.. Era solo.
- Matthias, è da ieri che cerco di chiamarti. Vuoi spiegarmi perché mi stai evitando?- Mi chiese.
Buttai il fumo fuori, facendoglielo arrivare in faccia, e lo guardai: - Ah ciao, scusami non ti avevo visto.- Affermai, leccandomi poi un labbro. - Perdonami, ieri ero con Jeremy, comunque sia, adesso sono qui.. Cosa devi dirmi di così urgente?-
- Oh... Non importa. Volevo solamente sentirti per sapere come stavi.. E perché avevo voglia di parlare con te.-
- Mh. Okay, e allora dimmi.- Ad un certo punto sentii Jeremy e Gabriel accennare una risata, ma non sapevo perché.
- Tra me e Christopher non c'è stato nulla... Sappi solo questo.- Non appena disse queste parola, suonò la campanella.
- Devo andare, ciao.- Spensi la sigaretta e mi recai verso la mia classe.
Alla prima ora avevo inglese. Non avevo voglia di vedere quel professore, dopo quello che era successo. Feci un respiro profondo ed entrai in classe... Ero in ritardo.
- Signor Davis, è in ritardo.- Affermò il prof.
- Sì, chiedo scusa, sono stato trattenuto.- Dissi, sedendomi poi al mio posto.
- Per questa volta è andata bene. La prossima volta scriverò il ritardo.- A quel punto annuii, senza dire nulla e presi i libri.
Durante tutta l'ora, mi guardò per tutto il tempo. Mentre spiegava; mentre interrogava; anche mentre stavamo correggendo gli esercizi. Era abbastanza inquietante, ma cercavo di non farci molto caso.
Quando finì la lezione, mi chiese di restare in classe e, quando tutti andarono via, cominciò:
- L'altra volta mi è piaciuto.- Disse, accennando un sorriso malizioso. - Tu mi sei piaciuto moltissimo, e volevo chiederti se possiamo vederci altre volte.-
Non appena disse quelle parole, alzai subito lo sguardo. - Ahm.. Io.. - Scossi il capo. - Professore, io sono fidanzato. L'ho fatto con lei perché non volevo che chiamasse i miei. Mio padre è molto severo, e non voglio avere problemi con lui. - Affermai.
- Ah.. Hai la ragazza?-
- No.. Io ho un ragazzo, ma questo non credo importi. Posso andare?-
- Puoi andare.- Disse, indicando la porta e, prima che uscissi sentii un: - Non finisce qui, Davis.-
Mi ero cacciato in un bel guaio, e non sapevo come uscirne. Avevo tradito il mio ragazzo solo per evitare di essere messo in punizione da mio padre e.. E non avevo detto niente a nessuno..
Io non mi capisco.. Sicuramente quando lo verrà a sapere s'infurierà ed avrà ragione a farlo! Sono uno stronzo, ecco perché Roxy e il suo gruppetto di amici mi odiano.. Ma non posso cambiare, io sono fatto così.. E non credo di poter essere migliore.

Alla fermata del bus notai che Michael non c'era. Così presi il telefono e, in un primo momento avrei voluto chiamarlo, ma poi ci ripensai e lasciai perdere.
Una volta a casa, vidi mio padre seduto in salone; posai lo zaino per terra e cominciai a salire per andare nella mia stanza quando: - Matthias Davis, vieni subito qua.-
Mi fermai, e sospirai. Sapevo già come sarebbe andata a finire. Così tornai al piano di sotto e mi sedetti di fronte a lui.
- Hai rotto un labbro a Christopher, il poveretto l'ho trovato a terra, che si teneva il labbro. Ma perché l'hai fatto!?-
- Mi ha provocato, ed io ho reagito.. Ho sbagliato, lo so.-
- Almeno hai ammesso di aver sbagliato. Matthias, figliolo, io sono molto deluso. Continui a fare ciò che vuoi; continui a non ascoltare né me né tua madre. Per questo, per almeno tre settimane non metterai piede fuori casa. Potrai solo andare a scuola, per il resto del tempo in camera tua.. A studiare.-
Spalancai gli occhi, e lo guardai. - Papà.. No, ti prego.. Io, gli chiederò scusa, ma non farmi rimanere chiuso qua dentro.-
- Ho deciso, va in camera tua, ed esci solo per mangiare e per andare in bagno. Non dire nient'altro, o diventeranno quattro settimane.- E così dicendo, si alzò , e se ne andò.
Sbattei un pugno sul tavolo e salii nella mia camera. Ero ancora più arrabbiato, non avrei potuto vedere Michael, mentre quell'Americano avrebbe potuto fare quello che voleva.
- Che merda! - Urlai, buttandomi poi sul letto, iniziando a piangere.

Verso le 6:30pm vidi la porta aprirsi, era Christopher.
- Ehi, Matt!- Affermò accennando un sorriso.
Non risposi al suo saluto continuai a giocare al pc.
Mentre continuavo il mio gioco, con la coda dell'occhio notai che il ragazzo si stava vestendo abbastanza bene; si stava anche mettendo il profumo e si stava aggiustando i capelli. Così chiesi: - Ma dove vai vestito così?-
- Oh, che curioso. Io sto andando ad un appuntamento, ci si vede! - E uscì fuori dalla mia camera.
Si era dimenticato di Michael! Stava passando avanti... Quindi.. Potevo stare tranquillo? Beh, era stato facile!
Dopo qualche secondo sentii il telefono squillare; risposi e, all'inizio, sentii solo della musica ma poi: - Davis! Vieni subito al "The Black Whole". Sbrigati! -
- Mio padre mi ha messo in punizione, Gab. Non posso uscire di casa.-
- Ah.. Allora lascerai che Christopher si faccia il tuo ragazzo?-
Chiusi di scatto il pc, e mi alzai dal letto.- Cosa? Che succede? Che c'entra Michael?-
- Il caro Americano è venuto qui, con Mickey, e stanno parlando amichevolmente .. Per adesso.-
- L'appuntamento lo aveva con...- Sospirai. - Resta lì, io sto arrivando. Vaffanculo a mio padre, adesso quel ragazzo lo ammazzo sul serio.-
Chiusi la chiamata, e misi vari cuscini sotto le coperte del mio letto. Così, se fosse entrato mio padre, avrebbe pensato che stavo dormendo!
Mi vestii e uscii di casa sbattendo violenemente la porta. Ero arrabbiato, molto arrabbiato. Ricevetti anche un messaggio di Gabriel, il quale diceva: "Fratello, cerca di fare in fretta!".
Posai il telefono in tasca, e camminai il più velocemente possibile.
Non appena arrivai, dissi alla signorina che stava all'entrare che ero con Gabriel. Essendo un locale per minorenni, dovevi essere con un adulto.
Quando mi lasciarono entrare, mi guardai intorno e vidi Gab che m'indicava un tavolo. Eccoli! Finalmente gli avrei potuto mettere le mani addosso.
Mi avvicinai e sbattei la mano sul tavolo, in modo tale che i due si accorgessero che fossi lì. Notai che Michael si girò, ma io nemmeno lo guardi, e afferrai Christopher la maglietta. - Questa volta ti uccido, lui è mio!- 
- Matthias! Fermo!- Urlò Mickey, alzandosi ma Gabriel intevenne dicendo: - Piccolo, siediti.-
Alzai Christopher e lo lanciai su un tavolo, con tutta la forza che avevo. Non appena il ragazzo si alzò, lo buttai a terra, sedendomi a cavalcioni su di lui, in modo tale da poterlo prendere a pugni. Subito dopo lo afferrai per i capelli, e gli sbattei la testa contro il terreno. Ricevetti qualche pugno in faccia, e arrivai a spaccarmi un labbro, ma non m'importava.
Tutta la gente ci stava guardando, alcuni tentavano di fermarmi, ma non c'era Dio che mi tenesse.
Dopo qualche minuti arrivarono degli agenti di polizia che mi presero con la forza e mi portarono fuori dal locale. Ero nei guai, avrebbero chiamato i miei genitori, e mio padre non sapevo che io ero uscito di casa.. Come glielo spiegavo? Mi portai una mano sul viso, leggeremente sudato, e mi mordicchiai il labbro. Non sapevo cosa fare; cosa dire; come reagire; mi sentivo molto confuso.
Quando vidi la macchina di mio padre feci un respiro profondo.
- Ma che cazzo hai combinato!? Ti avevo detto che devevi restare in casa! Matthias, adesso sei nei guai fino al collo.- Urlò mio padre, prendendomi per un braccio.
- Papà io..- Stavo per continuare la frase, quando il padre di Mickey si avvicinò. - Sentitemi bene, Michael non dovrà più vedere nessuno di noi. Siete solo dei teppisti senza un Dio e la vostra infedeltà vi porterà all'inferno. Quindi, Michael, dimenticati le facce di questi tipi perchè sarà l'ultima volta che li vedrai.-
- No, aspetti!- Dissi, afferrando il signor Hemmings per la camicia. - Non lo faccia, è stato un errore, ciò che è successo.. Le chiedo scusa.. E, per favore, mi permetta di vedere suo figlio..- Afferami, guardadolo.
Questo non disse nulla, e fece infilare Michael in macchina, andando via. - No, Michael!-
- Christopher, in macchina!- Esclamò mio padre, per poi avvicinarsi a me. - Con te parlerò domani, in macchina, adesso.-
Mi mordicchiai un labbro, e guardai l'auto di Michael andar via, per poi entrare in quella di mio padre.
Durante tutto il tragitto non dissi nulla e, quando arrivammo a casa, salii nella mia stanza mentre mia madre aiutava Christopher con le varie ferite che gli avevo procurato.
Volevo parlare con Michael, dovevo chiarire con lui; dovevo chiedergli scusa.. Avevo tanta voglia di baciarlo.. Dovevo andare a casa sua!
Uscii di casa, cercando di non farmi vedere, e andai verso quella di Mickey. Per fortuna la sua camera era al piano terra.
Bussai alla sua finestra e, non appena aprì, entrai e lo guardai negli occhi.
- Io.. Vorrei solo chiederti scusa.. Mi dispiace per tutto quello che ho fatto..- Mormorai, abbassando poi lo sguardo.
Il ragazzo si avvicinò e mi abbracciò. Io mi strinsi a lui, e lo guardai non appena mi accarezzò col pollice la ferita che avevo sul labbro. - Ma guarda un po com'è finita.. Il principe azzurro deve anche farsi picchiare per avere la sua principessa tutta per se. - Disse, sorridendo e mi lasciò un bacio sulle labbra. - Dispiace anche a me, non avrei mai voluto che ti facessi male a causa mia. Io ti amo, Matthias... Non andare più via da me, ti prego.-
- Ti amo anche io, Michael.- Affermai, socchiudendo gli occhi e iniziando a baciarlo.
Mentre continuavamo a baciarsi, si accese la luce e si sentì un..: - Michael tutto b...-
Non appena ci girammo, vidi che il padre di Mickey era sulla soglia della porta.. Ci aveva forse visti? Oppure non aveva visto nulla, ed era solo arrabbiato perché io ero lì?
Non so perché, ma qualche mi diceva che eravamo un'altra volta nei guai.



Michael.


Quella mattina mi svegliai più presto del solito, erano le 5:30 a.m. e non avevo più sonno. Avrei potuto dormire per lo meno un’altra ora ma il sonno sembrava essere completamente sparito.
 Mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno per potermi fare una bella doccia ghiacciata; magari in quel modo i brutti pensieri sarebbero in un certo senso spariti.
 Dopo essermi vestito e sistemato per bene, scesi al piano di sotto dove mia madre e mio padre stavano facendo colazione come erano soliti fare.
-Buongiorno tesoro!- Esclamò mia madre.
 -Buongiorno, Michael.- Disse mio padre.
-Buongiorno mamma, buongiorno papà..-
Mi sedetti al mio posto e presi uno dei toast che mamma aveva appena finito di fare. Ci spalmai su un po’ di burro e della marmellata alle ciliegie per poi dare il primo morso ed accompagnarlo con del cappuccino.
-Oggi non tornerò a casa dopo scuola, Roxy ha organizzato una specie di uscita tra amici.. e ci sono anche i ragazzi dello scambio, quindi andrò con loro.-
 -Per lo meno la smetti di stare sempre chiuso in casa, ragazzo mio.-
Evitai quindi la battuta poco divertente di mio padre e guardai mia madre per sapere cosa ne pensasse.
 -Va benissimo! Ti lascio direttamente la cena allora.-
-D’accordo.. Ora scappo. Ci vediamo stasera.-
E così dicendo salutai i miei, misi lo zaino su entrambe le spalle e dopo aver preso il portafoglio e il cellulare, uscii di casa dirigendomi alla fermata dell’autobus. Fortunatamente il bus arrivò in fretta ed io ci salii cercando immediatamente con lo sguardo Matthias. Come mai non era lì? Era successo altro dopo ieri sera, o non voleva semplicemente vedermi?
 Scossi la testa per cercare di non pensare al peggio e andai a sedermi accanto a Roxy.
 Durante il tragitto da casa a scuola cercai di non toccare l’argomento “Matthias” con Roxy, non avrei avuto la forza di sostenere una conversazione anche con lei.
 Arrivati a scuola sospirai nel vedere che Matthias non era neanche nei paraggi; mi mancava davvero tanto, avevo bisogno di vederlo.
 Mi avvicinai a Daniel per chiedergli di più e lui mi indicò il piccolo spiazzale prima del bagno dei maschi. Lo raggiunsi rapidamente per accertarmi che Matt fosse effettivamente lì…e fu veramente così. Stava con Gabriel e Jeremy mentre fumava ed io decisi di avvicinarmi per tentare di avere un minimo di dialogo con lui.
-Matthias, è da ieri che cerco di chiamarti. Vuoi spiegarmi perché mi stai evitando?-
(…)
-Ah ciao, scusami non ti avevo visto. Perdonami, ieri ero con Jeremy, comunque sia, adesso sono qui.. cosa devi dirmi di così urgente?-
Scossi la testa quando il fumo mi arrivò praticamente in faccia e tornai a guardarlo subito dopo.
-Oh…Non importa. Volevo solamente sentirti per sapere come stavi.. e perché avevo voglia di parlare con te.-
 -Mh. Okay, e allora dimmi.-
In quel momento i suoi due amici ridacchiarono, ma io feci finta di nulla e continuai a parlare con lui.
-Tra me e Christopher non c’è stato nulla… Sappi solo questo.-
Avrei voluto dirgli altro, essere più diretto.. ma la campanella era appena suonata e quello non era il momento più adatto per parlare.
-Ciao…-
Dissi quando ormai lui ed i suoi amici erano entrati a scuola per raggiungere le loro classi. Io feci lo stesso e una volta in classe mi sedetti accanto a Christopher che per le prime tre ore avrebbe seguito i miei stessi corsi.
 Devo ammettere che quel tipo non era poi così cattivo.. Inoltre non potevo prendermela con lui per ciò che era successo con Matt, alla fine il mio ragazzo era un tipo parecchio geloso e quel Christopher non poteva saperlo. Cercai di essere gentile con lui durante le tre ore nelle tre classi diverse e provai anche a parlare un po’ del più e del meno, giusto per fare amicizia.
 Finite le sei ore di scuola, il nostro gruppetto aveva appuntamento nel bar di fronte alla fermata del bus. C’eravamo tutti: Roxy, Elena, Ian, Paul, Christopher ed io. Ci incamminammo tutti insieme verso la piazza centrale e cercammo un posto dove poter mangiare qualcosa di veloce; decidemmo di andare al McDonald’s !
-Dire che gli hamburger del Mc sono buoni è dire poco!-
Constatò Elena ridacchiando mentre dava una patatina ad Ian che la raccoglieva direttamente dalle sue mani, con le labbra.
 -Quoto Elena. Io adoro queste schifezze! Diciamo che se mi togliessero gli hamburger, mi arrabbierei ed anche molto.-
 Disse Roxy catturando la nostra attenzione che scoppiò poi in un misto di risate.
 -Offro un gelato a tutti quanti se dopo accettate di giocare a bowling!-
 Esordì quindi Paul ricevendo il consenso da parte di tutti quanti.
 Quindi dopo aver mangiato il gelato che Paul ci aveva offerto, ci dirigemmo verso il bowling più vicino. Era un locale piuttosto spazioso e c’era brava gente che lo frequentava, anche per questo mi sentivo piuttosto tranquillo. C’era comunque il pensiero di Matthias che mi stava torturando. Per quale assurdo motivo si stava comportando in quel modo? Non capiva che la situazione mi faceva stare davvero male?
 Mi sedetti in una poltroncina mentre Paul e Roxy giocavano il loro turno e Chris si venne a sedere accanto a me.
 -Un ragazzo solare come te non dovrebbe privare la gente che lo circonda del suo splendido sorriso.-
 A quelle parole non potei che sorridere.. In effetti era stato più che gentile ed era riuscito a strapparmi un sorriso!

Il pomeriggio passato con i ragazzi fu piuttosto divertente e tutto era andato bene.
 Tornai a casa verso le 5:30 p.m. e avvisai i miei dell’invito a cena fattomi da una persona. Diciamo che durante il pomeriggio passato al bowling, Chris mi aveva proposto di uscire insieme la stessa sera… magari per svagarmi un po’, ed io avevo accettato.
 Mia madre e mio padre mi diedero il permesso per uscire la sera ed io andai direttamente in camera mia per poter pensare a come vestirmi. Mi sarebbe venuto a prendere verso le 7 p.m. dato che voleva fare una piccola passeggiata prima di andare a cena, ed io dovevo muovermi per evitare di farlo aspettare.
 Dopo aver tirato fuori dall’armadio quasi ogni capo d’abbigliamento che avevo scelsi di indossare una camicia bianca con una giacca di pelle, un paio di skinny jeans di colore nero e delle scarpe nere un po’ più eleganti rispetto a quelle che indossavo di solito.
 Avevo dato una rapida sistemata ai capelli e mi ero in qualche modo reso più.. presentabile. Alle 7:00 p.m. ero pronto e dopo aver salutato i miei genitori, ero uscito direttamente nel vialetto di casa mia.. in questo modo i miei non avrebbero visto che la persona con la quale avrei passato la serata, era un ragazzo.
 In effetti, Christopher fu puntuale e dopo venti minuti di strada, parcheggiò la macchina praticamente di fronte alla spiaggia. Il mare era uno dei miei posti preferiti, e quel punto esatto mi ricordava il mio primo “appuntamento” con Matthias. Cercai però di non fare notare a Chris che mi sentivo un po’ triste e iniziai a camminare sulla sabbia insieme a lui.
 -Hai il cielo negli occhi, sul serio.-
-Beh… Qualcuno dice che c’è il mare. Ad ogni modo, grazie.-
E così dicendo diedi un piccolo calcio ad una lattina di birra che stava ai miei piedi.
- Credo che la persona che ti avrà per tutta la vita, sarà quella più fortunata del mondo.-
Scossi la testa per l’affermazione del ragazzo ed accennai un sorriso.
 -Adesso non esagerare.-
 In quel momento, Chris avvolse il bacino con le braccia e mi tirò praticamente a sé.
-Se dovessi mai avere un’opportunità con te, sappi solo che ti renderei felice.-
E così dicendo si avvicinò per lasciarmi un bacio sulle labbra; bacio che restò un semplice bacio a stampo, dato che io lo invitai a raggiungere il ristorante..poichè iniziavo ad avere fame.

 Raggiungemmo il ristorante insieme e ci sedemmo al nostro tavolo. C’era già parecchia gente, ma non così tanta da arrecare fastidio in qualche modo.
-Come mai non ci sono ragazzi della nostra età?-
 -Diciamo che qui fanno entrare a raccomandazione i minorenni, ecco perché.-
Scrollai le spalle dopo aver sentito la sua risposta ed aspettai che il cameriere si avvicinasse per prendere le nostre ordinazioni.
 La cena fu deliziosa, avevo intenzione di tornare nuovamente in quel ristorante… magari tra qualche annetto.
 Io e Chris stavamo parlando del più e del meno e lui non la smetteva di riempirmi di complimenti… Non che la cosa mi desse fastidio, ma mi metteva a disagio… Avevo in mente solo Matthias e non riuscivo neanche minimamente a prestare attenzione a ciò che diceva Christopher; per me erano solo parole senza un vero significato.
 -Michael, farei di tutto per poterti avere.-
 E così dicendo poggiò la sua mano sulla mia che era già da un po’ ferma sul tavolo, accanto al mio piatto. Io ritrassi la mano ed accennai un sorriso nel guardare il ragazzo, cercando di non sembrare più sgarbato di quanto non fossi già stato.
 Chris si avvicinò ancora una volta a me, ricambiando il sorriso e sembrò quasi che volesse provare a baciarmi.. di nuovo!
 Io non mi mossi e in quel preciso momento vidi Matthias che aveva appena dato un colpo sul tavolo. Mi voltai verso di lui e prima che potessi dire qualcosa, Matthias prese Chris dal colletto della camicia e gli disse che lo avrebbe ucciso.
 Mi alzai rapidamente ed urlai a Matthias di smetterla. Tutto ad un tratto vidi Gabriel che mi aveva invitato a sedermi. E lui che ci faceva lì?!
 Tornai a sedermi e mi sporsi un po’ dal mio posto per cercare di capire cosa stesse facendo a quel ragazzo. Sembrava proprio che lo stesse uccidendo, e non potevo permetterlo. Mi alzai nuovamente e mi avvicinai cercando di fermare Matthias che era ormai addosso a Christopher, il quale veniva riempito di botte.
 Gabriel non faceva nulla ed io non sapevo come aiutare Chris e fermare Matt. Mi passai una mano tra i capelli, in preda alla disperazione e notai che la polizia era entrata nel locale per cercare di porre fine a tutto ciò.
-Finalmente…-
Pensai tra me e me mentre gli agenti ci spingevano verso l’uscita del locale e ci raggruppavano tutti insieme di fronte all’entrata.
 Mentre stavamo lì ad aspettare che cosa sarebbe successo, uno degli agenti si mise a chiamare i nostri genitori e li pregò di presentarsi lì il più presto possibile.
 Non ci volle molto prima che mio padre arrivasse di fronte al locale, e scendesse dalla macchina con tutta la rabbia di questo mondo.
 Non disse nulla ma dai suoi movimenti si capiva benissimo quanto fosse arrabbiato e.. deluso.
 Il padre di Matthias, nel frattempo stava sgridando suo figlio ..sembrava che fosse alterato.. molto.
 Mio padre mi prese per un braccio e mi avvicinò al resto dei ragazzi.
-Sentitemi bene, Michael non dovrà più vedere nessuno di voi. Siete solo dei teppisti senza un Dio e la vostra infedeltà vi porterà all’inferno. Quindi, Michael, dimenticati le facce di questi tipi perché sarà l’ultima volta che li vedrai.-
E così dicendo mi prese nuovamente per un braccio, prima che Matthias lo fermasse…
-No, aspetti!- (…)
-Non lo faccia, è stato un errore, ciò che è successo.. le chiedo scusa.. e per favore, mi permetta di vedere suo figlio..-
Mio padre non diede retta alle parole di Matt e mi trascinò con lui dentro l’auto per poi mettere in moto e guidare verso casa.
 Non dissi una parola in macchina ed una volta arrivati a casa, salutai mio padre e mi chiusi dentro la mia stanza per poi buttarmi sul mio letto e stringere il cuscino al petto.
 Quella sera era stato tutto un vero schifo. Come avevo potuto accettare di uscire con un ragazzo che era ovviamente attratto da me? E intanto lo avevo forse fatto perché la situazione irrisolta con Matt mi faceva parecchio male? O volevo dargli una possibilità? Non poteva sicuramente essere così, quel ragazzo non mi interessava neanche un po’; io volevo solo Matthias nella mia vita e sapere che non lo avrei più potuto vedere, mi distruggeva.
 Mentre stavo sul letto a pensare a tutto ciò, sentii uno strano rumore provenire da fuori.. quindi mi avvicinai alla mia finestra e vidi Matthias lì fuori; aprii la finestra e lo invitai ad entrare.
 Una volta dentro, Matt mi guardò negli occhi ed io ricambiai lo sguardo mentre mi mordicchiavo il labbro.
-Io… Vorrei solo chiederti scusa.. mi dispiace per tutto quello che ho fatto..-
Ed abbassò lo sguardo. Io mi avvicinai a lui e lo strinsi dolcemente in un abbraccio. Gli presi il mento tra due dita e lo guardai nuovamente negli occhi mentre sfioravo il suo labbro rotto con il pollice, stando attento a non fargli male.
-Ma guarda un po’ com’è finita.. Il principe azzurro deve anche farsi picchiare per avere la sua principessa tutta per sé.-
Gli sorrisi dolcemente e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra.
-Dispiace anche a me, non avrei mai voluto che ti facessi male a causa mia. Io ti amo, Matthias… Non andare più via da me, ti prego.-
 -Ti amo anche io, Michael.-
E così dicendo mi avvicinai al suo viso per ricambiare quel bacio.
 Lo strinsi a me senza staccarmi dalle sue labbra e accarezzai il suo viso col dorso della mano.
 Fu in quel momento che sentii la voce di mio padre..
 -Michael, tutto b..-
… notai la luce accesa e mi voltai verso di lui.
 Questa volta, ero sicuro che non l’avremmo passata liscia.


 

  
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