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Autore: Becky2000GD    02/05/2015    3 recensioni
-DAL TESTO-
Billie si sentiva immensamente stupido, colpevole...un bastardo di prima categoria. Perchè gli era stato vicino per anni ed anni e non aveva mai davvero intuito quanto Michael stesse soffrendo. Sapeva che quella loro storia non poteva continuare così, non per sempre. Qualcosa prima o poi doveva succedere.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era rimasto solo. Solo al mondo, non aveva più nessuno. Non si trattava più di disagio adolescenziale, di solitudine dentro se stessi, nella propria mente. Era una cosa più seria ormai. Oh, aveva realizzato tante cose, così tante cose durante tutta la sua carriera lavorativa! Aveva tanti fans, innumerevoli CD venduti nel corso degli anni. E quanti concerti aveva suonato, con la sua band? 
Aveva conosciuto la maggior parte dei suoi idoli, persone famose con cui aveva avuto modo di lavorare a diversi progetti, tutti dei grandi successi. Recitava nei film, come aveva sempre voluto... e la famiglia? Wow, era incredibile. Quell'uomo aveva proprio tutto! Era sposato da tanti anni con la donna migliore del mondo, aveva due figli adorabili ma, che essendo ormai grandi, avevano scelto il loro percorso e stavano percorrendo entrambi le loro strade: due giovani vite, ma già colme di successi! Infatti, il più grande dei suoi figli suonava la batteria in una band piuttosto famosa, mentre il più piccolo si dilettava tra il suonare ai concerti e andare sullo skate, come suo zio Steve, fratello di sua madre.
Che cavolo, direte voi, che si può pretende di più? Quest'uomo aveva praticamente tutto! 
E invece... no. Il suo piccolo universo era improvvisamente crollato: tutto quello che era stato costruito aveva perso ormai ogni sapore, il colore. Non sentiva più profumo di vita nell'aria, dopo quell'avvenimento... Billie Joe scoppiò in una fragorosa risata, quasi isterica: le copiose lacrime, bollenti e salate, scendevano lungo le gote dell'uomo, mescolandosi al sudore gelato che gocciava addirittura dall'attaccatura dei capelli fino al mento. I capelli nero corvino erano appiccicati alla pelle chiara del viso.
"Che cazzo..." disse Billie, ancora con quell'espressione di terrore misto a un insano divertimento, mentre con lo sguardo smarrito fissava il mare. "Maledetto!" gridò in un secondo. "Che tu sia maledetto... brutto idota. Perchè...perchè mi hai fatto questo? Eppure lo sapevi. Io avevo..." si fermò, in preda a singhiozzi rumorosi e disperati, mentre il vento gli stropicciava la camicia nera e gli altri indumenti. Si infilò le mani in mezzo ai riccioli mori, prese fiato. "Io avevo maledettamente bisogno di te! Cazzo, se ne avevo!" urlò. 
Il sole stava ormai tramontando: oh, era uno spettacolo mozzafiato! Quella era la loro spiaggia segreta! Là la gente non ci andava, non sapeva neanche dell'esistenza di quel Paradiso in Terra. La luce di un color rosso aranciato si infrangeva sull'acqua blu del mare e creava un contrasto di colori incredibile. Quanto avrebbe voluto condividere quel momento con Lui, ancora con Lui... sarebbe bastata un'ultima volta, una soltanto! Voleva solo dirgli addio, voleva... voleva tutto e non voleva niente. Desiderava tornar indietro, cancellare tutto quello che c'era stato!
"No...non lo fare Amore. Ti prego! No... torneremo indietro nel tempo. Io non so come, non so dove, ma noi lo faremo. Lo faremo assieme. Azzereremo tutto quanto: abbiamo creato il nostro personale impero, in questi anni! Ma nulla vale la sofferenza che abbiamo provato... e io lo so bene, cosa senti nel petto. Per favore, ti prego! Farò di tutto, quello che hai sempre voluto, sempre desiderato! Andremo lontano, non ci troveranno più. Sarà come se nulla fosse mai accaduto! NULLA È MAI STATO COSTRUITO PER DURARE, MIKE! Ascoltami, ti scongiuro!" .
Ripensava a tutto quello che gli aveva gridato, da qualche metro di distanza. Billie si sentiva immensamente stupido, colpevole...un bastardo di prima categoria. Perchè gli era stato vicino per anni ed anni e non aveva mai davvero intuito quanto Michael stesse soffrendo. Sapeva che quella loro storia non poteva continuare così, non per sempre. Qualcosa prima o poi doveva succedere. Tuttavia, lui non aveva le palle per far niente. Non le aveva mai avute. Si divertiva a far il ragazzaccio, quando infondo non c'era poi tanta sostanza in lui. Non era neppure riuscito a curare il cuore di Mike... quei baci rubati, quegli abbracci quando nessuno li poteva vedere... erano costretti a rubare istanti di intimità da una vita. Anche solo andar a guardar assieme quei tramonti tanto belli in spiaggia, era difficile.
E tutto era cominciato per colpa sua: perchè si era sposato? Perchè improvvisamente lo aveva fatto, così, trascurando qualsialsi cosa, Mike compreso? Nel suo cuore sapeva che lui non l'avrebbe mai e poi mai accettato, se lo sentiva. 
"Sono il peggior stronzo del mondo, Mike! Lo so, lo so! Ricordo ancora la tua espressione quando ti comunicai che stavo per cominciare la mia vita con Adie... accidenti, Amico. Stavi... per piangere. Eppure ti sei comunque congratulato con me..." infuriato, si fermò e si strappò una ciocca di capelli. "Potessi morire, ora e qui, se solo servisse a farti capire quanto ti ho sempre amato! Non ho mai saputo spiegarti perchè ho deciso di fare alcune cose, non so dirti il motivo neppure ora. Ma... oh...potessi morire...potessi morire, se soltanto questo potesse rassicurare la tua anima e farti credere finalmente che ci sei sempre stato tu e tu solamente, nella mia vita!". Si graffiava le guance, rigandole di sangue. Voleva strapparsi gli occhi, voleva infilarsi una mano nel petto e portare il suo cuore lontano dal corpo, voleva morire anche lui. Da lì dov'era, cntinuava a fissare quel punto, quello là in cima, dove stavano seduti l'ultima volta. Si alzò velocemente in piedi e risalì dalla riva, camminando per tutta la spiaggia dalla sabbia dorata. Pian piano, raggiunse la collina di terra e arrivò alla vetta del promontorio. La vista lì lo spiazzava, ma i ricordi erano più forti di tutto, anche della gioia che si può provare di frote a un così bel panorama. 
Tremava di freddo: era tutto un incubo, qualcosa che durava da tanto tempo. Si mise sull'orlo dello strapiombo, fissando il mare. Sparisce tutto là sotto-pensò l'uomo-Sparisce, e non si ritrova mai più. Negli occhi ancora gonfi e colmi di lacrime abbondanti, si leggeva un indecifrabile dolore.
Tirò fuori dalle tasche della giacca di pelle nera un flacone di antidepressivi e, tolto il tappo bianco, lasciò cadere sul palmo della mano destra una manciata di pillole. Be, tutte quelle rimaste... . Aprì la bottiglia di birra che si era portato fin lassù e, dopo averne preso un sorso, buttò giù le pillole. Ancora un altro sorso di birra... oh, aveva la gola così secca. Tutta colpa del pianto, accidenti. E quelle piccole bastarde non andavano giù facilmente!
Billie Joe si sedette, lì dove la terra della collinetta finiva e l'aria salmastra abbracciava i ciuffi d'erba che sporgevano. Con le gambe che penzolavano nel vuoto, chiamò ancora una volta Mike, sperando che fosse tutta una brutta storiaccia e niente più. Che ne sapeva lui,che non era solo uno scherzo? Uno scherzo che durava da un anno, era possibile! Cioè... possibile che in un anno non avessero ancra ritrovato il cadavere di un uomo che, davanti a lui, si era gettato in mare proprio da quel punto? Ma dai, era uno scherzo! Dovevano averlo ritrovato ormai! Si, proprio là sotto, in mezzo agli scogli acuminati, dove onde salate e schiumose si infrangevano quando il mare era agitato! 
Un brivido gli percorse la schiena: Dio, che cosa doveva aver provato Michael quando si era gettato da così in alto, in preda alla disperazione?"Lui aveva sempre avuto paura dell'altezza...tanta paura" mormorò BJ, come perso nei suoi pensieri. Ricordò di aver sentito un tonfo, come di qualcosa che si schiantava contro l'acqua e ciò che c'era sotto. Ma era terrorizzato, impietrito! Non aveva avuto coraggio di avvicinarsi e vederlo...NO! Perchè non era vero! Non poteva... si era limitato a chiamar la polizia...a sparire. Certo, finchè non era stato rintracciato e non gli era stata chiesta la dinamica dei fatti. Lui aveva mentito, mentito su tutto, anche sul perchè era fuggito così. Aveva tanto desiderato, comunque, che ritrovassero il cadavere del suo Amico... voleva vederlo un'ultima volta, toccarlo ancora...sfiorare le sue mani. Per tanto, troppo tempo, aveva immaginato come sarebbe stato: l'avrebbe visto nella bara, vestito di tutto punto: una bella cravatta, una giacca. I suoi capelli biondi perfettamente pettinati... e ogni qualvolta pensava a tutto questo, scoppiava in lacrime. Si, quel corpo non era mai stato ritrovato...Michael era sparito, assieme alla sua storia, al suo dolore. Era sparito, con tutto quel veleno in corpo, l'eroina che si era inniettato prima di buttarsi da lassù, verso la fine. Mike sapeva che quella sarebbe stata la loro ultima discussione, aveva deciso tutto: era tempo di farla finita. Billie l'aveva capito quando l'amico aveva tirato fuori quella siringa, lunga ed appuntita e già pronta. Troppo tardi, Billie Joe... dovevi renderti conto prima, di quanto era depresso, avresti dovuto aiutarlo, maledizione! Rimprovero amaro e continuo che per un anno l'uomo si era fatto, giorno dopo giorno. Mike aveva lasciato un vuoto che niente e nessuno poteva colmare. Lui era l'inizio e la fine, di tutto. Non avevano mai vissuta davvero una storia, semplicemente si rendevano conto di quello che provavano l'uno per l'altro, ed andava bene così... o forse no. Forse non era mai andato bene.
BASTA. Era troppo...tutto quanto era andato avanti per un tempo maggiore del dovuto. Mike era sparito? Molto bene. Lui avrebbe fatto lo stesso. E chissà, se buttandosi anche lui, avrebbe almeno provato le stesse cose che aveva sentito il suo Amato, negli ultimi istanti. 
La testa cominciava a farsi pesante a causa della birra e delle pillole, gli occhi stanchi e arrossati si stavano pian piano chiudendo.
"Ti ho deluso... lo so. In anni e anni, non ho mai avuto per te qualcosa di più dell'amicizia, mentre sapevo bene che meritavi e necessitavi di altro. Va bene così... è finita. Ora so dove trovarti. Sei ancora qui. Arrivo...".
Sorrise, finalmente. Sorrise sincero, dopo tanto tempo. Con uno slancio, forte e veloce, si gettò nel vuoto. Sembrava un baratro infinito. Nella caduta, gli passarono davanti tutte le immagini della sua vita: quando aveva conosciuto Mike, i primi concerti degli Sweet Children, l'incontro con Tré, il matrimonio con Adie, la nascita dei ragazzi...e tutto quello che c'era stato di importante. Si sentì libero, libero da tutto."Finalmente!" gridò.Con le braccia aperte, gli sembrò di volare... fino allo schianto. Un rumore atroce. Ma egli, no, non sentì nulla. Una chiazza di sangue rosso e denso affiorò a pelo d'acqua, mentre il corpo, ormai cadavere, ancora affondava nelle profondità di quel pozzo color blu scuro. Chi l'avrebbe mai detto, che la baia di San Francisco sarebbe stata la tomba di entrambi quei ragazzi che avevano deciso di comune accordo di viver la loro intera vita lì, proprio lì, a due passi da quel mare che avevano sempre adorato?
E anche Billie Joe, scomparve per sempre.

Tales from another broken home
   
 
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