Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: fancyalex    03/05/2015    1 recensioni
Alex e Valerie sono lì tranquille che assistono al concerto di una delle loro beniamine. Quando questo cessa, sono lì su di un terrazzo a godersi il cielo stellato. D'improvviso Alex scorge qualcuno ..
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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8:00 p.m.


Tutte noi eravamo fuori al palazzetto aspettando di entrare e goderci quel favoloso spettacolo. A dir la verità, i posti che avevamo riservato erano piuttosto scomodi ma a nessuno di noi importava sul serio: ciò a cui tutti noi davamo conto era il fatto che Demi Lovato potesse passare di lì e cantare con noi.
Durante lo show riconobbi vari amici, ci scambiammo qualche “Ciao” e qualche “Ci vediamo all’uscita” ma entrambi eravamo consapevoli che ciò non sarebbe successo per vari motivi; uno di questi è che non avevo nessuna e dico nessuna intenzione di lasciare il luogo senza aver avuto la possibilità di poter abbracciare Demi.
Infatti verso la fine del concerto, l’anfiteatro incominciò a svuotarsi: ne eravamo rimasti una cinquantina più o meno e la stessa Demi ci invitò a spostarsi nel prato per passare del tempo con i pochi rimasti mentre lei andava a cambiarsi. Io e Valerie, la mia accompagnatrice, eravamo entusiaste tanto che ci pizzicavamo  per provare che tutto ciò fosse reale. Gli organizzatori decisero di farci giocare per scaricare un po’ d’adrenalina: chi perdeva i pantaloni, chi le maglie, insomma era un vero e proprio delirio. All’improvviso dalla porta centrale uscì una donna raggiante con tanto di sorriso smagliante che cercava di accennare qualche “Buonasera” in un italiano decente, decisamente era la Demi al naturale così simpatica quanto dolce. Tutti noi eravamo lì per abbracciala e quanto toccò il mio turno, quasi non volevo staccarmi e scoppiai in un pianto stile Cascate Del Niagara che quasi mai credo riuscirò a dimenticare perché le sue braccia stringevano forte di me e io facevo altrettanto.
Dopo un po’ mio padre chiamò e io gli spiegai tutta la situazione senza lasciargli modo di parlare, nel modo che potesse capire che non era assolutamente l’orario per venire a prendermi perché stavo decisamente passato la serata più bella di tutta la mia vita con delle persone meravigliose e tra queste la mia accompagnatrice o come meglio direi, la mia migliore amica.
Passata un’oretta ci chiese di seguirci presso un terrazzo che affacciava sul nulla ma dal quale le stelle potevano essere osservate in un modo impeccabile.
Lì, sul quel terrazzo, di fronte ai miei occhi, c’era lui. Impossibile da confondere con qualcun altro sia per il colore ginger dei suoi capelli sia per il suo modo sempre casual di vestire.

Era proprio lui, Ed Sheeran.

Senza neanche pensarci più di una volta, andai a passo svelto verso di lui, si voltò e restò a guardarmi mentre io ero ormai già avvinghiata al suo corpo, quasi come fosse un peluche.
Ed mi strinse in un modo dolce e io ripartii con la solita cascata d’acqua che non riuscivo a fermare, quando lui si allontanò e mi asciugò una delle lacrime che scendeva lungo il mio viso.
Tutto intorno a noi ormai era vuoto; tutte quelle persone con cui ero arrivata lì, non c’erano più se non qualcuno che non conoscevo al quale non avevo dato importanza.
Io e Ed passammo del tempo a parlare e  più parlavamo, più mi rendevo conto che l’immaginario che tutte noi avevamo di quel fatidico Ed Sheeran in realtà non era solo un immaginario collettivo, bensì la realtà. Lui era proprio così come lo si vede in TV, ai concerti, nelle interviste: dolce, disponibile e una persona di cuore. Passammo il tempo abbracciati, mano nella mano come se quel sogno di poter uscire con Ed si fosse realizzato. Quelle poche persone che erano lì, si resero conto dell’intimità che si era creata e continuavano a dire cose carine su di noi alle quali non potevo fare a meno di sorridere.
Ed mi portò in un angolo del terrazzo, voleva che parlassimo.
“Tu non sei solo il mio cantante preferito” gli dissi con molta franchezza.
“Lo sai, io vivo dove vive la Famiglia Reale, in Inghilterra, saremmo troppo distanti”- “Dopo le cose che ci siamo detti mi sono reso conto che, al di là di tutto mi piaci”.
Senza riuscire a respirare in seguito a quelle parole, mi uscì un fievole “Ti amo” dalle labbra.

Mi baciò.
I suoi baci erano dolci, lenti, con quelle labbra così morbide che se avessi potuto le avrei portate a casa via con me, ed eravamo lì, sotto il cielo stellato ed era proprio come diceva la sua canzone “Kiss me under the light of a thousand stars” e tutto cessò di continuare.
Ci staccammo da quell’abbraccio e lui mi chiese se avessi il passaggio per tornare a casa, a malincuore rifiutai perché mio padre era rimasto sveglio fino a quell’ora e di certo non potevo lasciarlo dormire dicendogli che Ed Sheeran mi avrebbe riaccompagnato a casa; sicuramente avrebbe pensato che avessi qualche rotella fuori posto e che avessi preso qualcosa di nocivo per la mia salute.
Mi portò verso la sua auto e si sdraiò sul tettuccio, mi fece cenno ci salire sulle sue gambe e così eravamo a cavalcioni sulla sua auto, anche abbastanza scomodo ma per lui quest’eccezione l’avrei fatta. Senza dirci nulla, eravamo lì che ci guardavamo.

Di sorpresa, due mie compagne di classe, Lucy e Claude arrivarono alla nostra sinistra con dei fogli in mano, Lucy ci mostrò un foglio: era il testo di “Shirtsleeves” e ci chiese di cantarla.
Io e Ed intonammo il ritornello, Claude sorrideva compiaciuta e credo davvero che stesse pensando che avremmo dovuto cantarla sempre insieme, perché sentivo una certa armonia nelle due nostre voci. Durante “your eyes, your lips, your mouth, your tighs, your back, you drive me wild..”  io gli indicavo le parti sul suo corpo e lui  continuava a sorridere con piacere, proprio come se fossimo le due facce di una stessa medaglia.


Ma la luce del giorno colpisce tutti e così quello spiraglio che arrivava dalla mia finestra, colpì dritto agli occhi e fece cessare quel magnifico mondo di cui ero stata parte per qualche ora.
  
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