Quel bimbo che fu
La notte, incombette fluida, silenziosa. In ombra sui capelli,
sciolti, sul fragile corpo d'una donna. E quel leggero sussurro, fastidioso,
come una cancrena, le divorava l'udito. La pazzia s'avvicinò lentamente,
con leggero ronzio, come ali di mosca, in un turbine di follia.
In eco, lunghe voci soffocate. Entrarono, per poi sparire.
In quel che fu il cranio, d'una triste dama, nuda di quiete.
Le lacrime, riflettevano visi ignoti. Come mercurio, scivolavano
lungi la sua pelle liscia, come seta orientale. Bagnando la tristezza.
Il delirio, pian piano prendette forma. Abbracciò i suoi pensieri,
con amore sinistro. E piccole zanzare, succhiarono quel che di puro,
la formava. Il sudore, freddo, come cristalli di neve liquefatti.
Inondò l'ansia, e la rese più reale. Una realtà, dolorosa.