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Autore: Dark side of Wonderland    03/05/2015    1 recensioni
Rieccomi con un'altra one-shot. ebbene si, una dramione, di nuovo. ho solo ripensato al momento in cui Hermione viene torturata dai Malfoy, e a come sarebbe stato se tutto fosse andato in un altro modo ...
spero di avervi incuriosito.
DAL TESTO:
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Alzò la bacchetta e vide Hermione farsi piccola. Si era portata le gambe piegate al petto, e riusciva a stento a guardarlo negli occhi. Draco vide per la prima volta la vera Hermione Granger. Perché lei era li, sotto quelli strati di sporco e di cicatrici, sotto il marchio di mezzosangue. E capì che nemmeno Dahpne, o Pansy o Astoria sarebbero mai potute essere come lei. Anche in punto di morte, era bellissima e con l’aria innocente di una bambina.''
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Hermione! HERMIONE!

Gridò Ronald cercando di sfuggire alla presa potente di Greyback, ma fallì miseramente. Lui e Harry atterrarono sul pavimento umido e maleodorante di una cella. Mentre Ron prendeva a pugni le sbarre e gridava il nome di Hermione fino a diventare rauco, Harry cercava di fare il punto della situazione. il lupo mannaro tornò di corsa al piano di sopra, dove guardò deliziato la mezzosangue, poi, fulminato dallo sguardo truce della Lextrange, si rintanò di nuovo dietro il divano dei Malfoy.

- bene … mezzosangue …

Sibilò Bellatrix scostandosi una ciocca di riccioli neri dalla fronte madida di sudore. Hermione rabbrividì e la Lextrange inspirò profondamente l’odore della sua paura. Poi, alzò la bacchetta e gliela puntò addosso. si contorse a lungo prima di cadere a terra. Ma non gridava. La sua era una pena silenziosa.

- urla, sporca mezzosangue! CRUCIO!

- ahhhh …

Gridò lei non riuscendo a trattenersi, ma subito dopo si pentì di averlo fatto. Non voleva sottomettersi alla puttana di Voldemort. No. Nemmeno ai Malfoy. E non voleva che il suo corpo finisse nelle sudice mani da licantropo di Greyback, e nemmeno nelle sue fauci.

- dillo! DILLO! Tu, Potter e quello stupido rosso traditore del suo sangue avete rubato la spada dalla mia camera blindata! Ammettilo! CRUCIO!

- ahhhhhh…

Gridò lei contorcendosi ancora di più sul suolo pulito e fresco. Nel frattempo, mentre Hermione gridava e Ron ed Harry scalpitavano nelle prigioni, due occhi vuoti e grigiastri seguivano la sagoma di Bellatrix muovere la bacchetta sul corpo preso da spasmi della mezzosangue.

- no! Lo giuro! Non siamo mai … ahhhhhhhhhhhhhhh …

Non riuscì a finire la frase perché la bacchetta di Bellatrix le aveva inferto un altro colpo, doloroso. La strega dallo sguardo folle alzò di nuovo la bacchetta e infierì di nuovo sul corpo dolorante della Granger. Poi si chinò su di lei.

- cos’altro avete preso? C’erano degli altri oggetti che sicuramente avranno attirato la vostra attenzione, mocciosi ladruncoli. Cos’altro avete preso, sangue sporco? DIMMELO!

Gracchiò la strega.  Dagli occhi di Hermione fuoriuscirono lacrime di dolore, poi un altro grido echeggiò nella grande sala.

- noi … noi non … siamo entrati … ahhhhhhhhhhhh … la prego, basta, BASTA! Non abbiamo … ahhhhhhhhhhhh

La mezzosangue cercava in tutti i modi di togliersi Bellatrix di dosso ma la strega stava incidendo qualcosa sul polso della ragazza, che si divincolava e gridava ancora più forte di prima. Bellatrix ridacchiava, giocherellava con il suo pugnale, leccava e sputava il sangue della mezzosangue , le tirava i capelli e la cruciava ancora.

- B-Bellatrix …

Balbettò una sagoma bionda sul fondo della stanza. Tremava, e la sua pelle, già pallida di suo, era diventata candida, bianchissima, come la neve. I capelli di un biondo ossigenato, avevano assunto un colore diverso. Alcuni ciuffi erano grigi, e nonostante avesse l’età di Hermione, di Harry e Ron, sembrava più vecchio di molti anni. Era Draco Malfoy. Nel sentire quella voce la strega si girò di scatto, indignata, arrabbiata, sorpresa.

- si, caro?

Sibilò la Lextrange alzandosi dalla povera Hermione, che singhiozzava nel vedere la frase ‘’ mudblood’’ incisa sul proprio polso.

- non … non credo che torturarla le farà dire la … v-verità …

Balbettò il ragazzo. La mezzosangue alzò lo sguardo verso il biondo che , tremante, le rivolse un’occhiata. Se fossero stati ad Hogwarts, nella sala grande, magari, senza mangiamorte, senza Lord Voldemort, forse l’avrebbe offesa, umiliata, odiata per essere una nata babbana, ma in quel momento … vederla li … per terra … piangere lacrime di puro dolore per mano di Bellatrix Lextrange … lo faceva sentire come suo padre. Vile, crudele e viscido.
Per lui, offenderla, rinfacciarle la sua impurità di sangue, era sempre stato un divertimento, e non sarebbe mai arrivato a tanto. Quel piccolo corpo, contorto da un dolore indescrivibile. Quei capelli ricci appiccicati al suolo , pestati e strappati. Quegli occhi color miele, intrisi di dolore e lacrime. Quelle braccia minute e quelle gambe snelle tese e brucianti. Quella piccola bocca contorta in una smorfia di dolore e rabbia.

- non credo che … abbia … r-rubato la spada …

Disse ancora lui. Lucius gli diede una pacca di rimprovero sulla spalla, ma Draco sembrò non notarla. Narcissa si limitò ad impallidire e ad abbassare lo sguardo.

- tu, la difendi? Difendi una sudicia mezzosangue?

Gridò Bellatrix ad un soffio da Draco. Quest’ultimo scosse la testa e deglutì a fatica, poi anche lui abbassò lo sguardo, affranto. Hermione sentì il dolore invaderle il corpo, di nuovo.

- ahhhhhhh … la prego, la prego. Non abbiamo rubato … ahhhhhhhhhhhh

La strega rideva, e gridava di piacere nel sentire la Granger contorcersi e urlare. Draco indietreggiò e andò a sbattere contro il muro. Narcissa tentò di accarezzare il suo viso, per tranquillizzarlo, ma Draco la spinse via e chiuse gli occhi.

- cos’altro avete preso?

Chiese un’altra volta la furiosa Lextrange. Stavolta nella stanza, cadde il silenzio. Un silenzio sinistro, più inquietante e agghiacciante delle grida di Hermione. La strega stava pensando alle parole del nipote: torturarla non l’avrebbe fatta confessare.

- l-la spada …

Cominciò Hermione.

- è … è un falso.

Terminò poi attirando l’attenzione dei Ghermidori, dei Malfoy, di Greyback e soprattutto di Madame Lextrange.

- che cosa?

Chiese più furiosa che stupita la strega. Hermione sudava freddo, e quel sudore si mischiava con le sue lacrime salate.

- la prego … è un falso … è solo un falso … ahhhhhhh … lo giuro …

Bellatrix sembrò tornare alla realtà, una realtà che non le piaceva affatto. Si mosse verso Greyback, poi verso Narcissa. Infine puntò gli occhi su Draco.

- caro … prendi Unci-Unci e portalo qui!

Ordinò la strega al nipote immobilizzato dalla paura. Draco sospirò e annuì. Tremolante attraversò la stanza cercando di non guardare Hermione stesa a terra. Il suo corpo quasi esanime e i suoi occhi ormai spenti imploravano aiuto. Scese nelle prigioni.

- cosa le avete fatto? Che cosa cazzo le avete fatto? Tu e quei maledetti …

Gridò Ron con le lacrime agli occhi sbattendo con forza i pugni sulle sbarre. Malfoy lo zittì con un gesto. Prese Unci-Unci e richiuse la cella.

- che cosa le stanno facendo, Draco?

Chiese in tono più calmo Harry spingendo via il rosso fin troppo agitato. Draco abbassò lo sguardo.

- non credo finirà bene per lei, Potter.

Disse lui cercando di assumere un tono sprezzante ma il suo tono era preoccupato. Lui stesso era impaurito e disgustato dalla sua famiglia. E aveva paura per le sorti della sangue sporco. Con il folletto tra le mani tornò al piano di sopra e si nascose di nuovo tra le sagome piatte dei genitori.

- folletto …

Sibilò Bellatrix afferrando il folletto per i capelli umidi.

- la spada … è quella vera?

Il folletto sembrò contemplare l’oggetto per qualche secondo. Accarezzò la superficie argentata e l’impugnatura rivestita di rubini. La spada emanava un bagliore argenteo quasi sovrannaturale e impugnarla, anche per un folletto, era un evento magico. Irripetibile.

- allora?

Chiese impaziente Bellatrix. Unci-Unci alzò la testona e la scosse.

- no, madame Lextrange. È un falso.

Hermione sorrise. In quella dichiarazione c’era lo zampino di Harry e Ron. In qualche modo, lo sapeva, avevano convinto il folletto a mentire e ringraziò silenziosamente i suoi amici.

- ne sei sicuro? Osservala meglio …
- ne sono assolutamente sicuro, Madame Lextrange. Non oserei mai mentirle.

Lo sguardo di Bellatrix si assottigliò.

- sarà meglio per te. Greyback! riporta Unci-Unci nei sotterranei e assicurati che ci arrivi tutto intero, o non avrai nemmeno un pezzo della ragazza.

Il lupo grugnì e frettolosamente raggiunse il folletto, lo afferrò per la collottola e lo riportò di sotto. Quando tornò, contento di ciò che aveva fatto, trotterellò rozzamente dietro i Ghermidori. Bellatrix rivolse uno sguardo di disprezzo a Hermione che giaceva a terra più morta che viva. Il suo cuore batteva ancora, si, ma la sua mente si stava spegnendo.

- non mi guardare con quegli occhi, mezzosangue! Non ti risparmierò! Draco!

Gridò di nuovo la strega, e la figura bionda del più giovane dei Malfoy guizzò di nuovo tra le figure ceree dei genitori.

- uccidi. La. Ragazza.

Sibilò Bellatrix strusciando una mano sul volto del nipote. Lui scosse la testa. La zia si avvicinò al suo orecchio.

- il signore oscuro sarebbe molto fiero di te, Dracuccio.

Le pupille di Draco si dilatarono. Fama, gloria eterna, superiorità. ecco per cosa combatteva. Tre cose assolutamente fondamentali, secondo il parere dei Malfoy, ma lui non poté che essere disgustato. Non disgustato dalla strega che aveva davanti e che somigliava molto alla zia che da piccolo gli aveva insegnato a maneggiare la bacchetta. Non dalla madre, pallida e asettica, che non aveva mai provato amore nei suoi confronti. Non dal padre, il viscido Lucius, con lo sguardo di ferro e il cervello spappolato dalla pazzia.
Per la prima volta in tutta la sua vita si sentì disgustato da se stesso. Nemmeno quando stava per uccidere silente aveva provato un simile disgusto nei suoi confronti. Si era solo sentito debole. Ora, sentiva che quel Draco Malfoy con la lingua lunga, la parola sempre pronta, e lo spirito di superiorità, era andato a farsi fottere. Al suo posto era comparso Draco Malfoy, il mago purosangue, che non riusciva più a guardarsi allo specchio, che non riusciva più a vivere con il peso di Voldemort sulle spalle.
Alzò la bacchetta e vide Hermione farsi piccola. Si era portata le gambe piegate al petto, e riusciva a stento a guardarlo negli occhi. Draco vide per la prima volta la vera Hermione Granger. Perché lei era li, sotto quelli strati di sporco e di cicatrici, sotto il marchio di mezzosangue. E capì che nemmeno Dahpne, o Pansy o Astoria sarebbero mai potute essere come lei. Anche in punto di morte, era bellissima e con l’aria innocente di una bambina.
Hermione scrutava il più giovane dei Malfoy non con occhi imploranti, ma con sguardo fermo. Anche volendo, non avrebbe mai avuto paura di lui. Provava solo pietà per quel ragazzo che l’aveva ferita, ma, anche lei, in quell’istante, vide il vero Draco Malfoy, sepolto sotto una pelle pallida, dei capelli biondi ed un espressione spaventata. E vide nei suoi occhi qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di vedere in un Malfoy: disperazione e paura.
Decise di affrontare la morte, se era quello che il destino le aveva riservato. Decise che era meglio morire in quel modo, per mano di Draco, che per mano di Voldemort e della sua spietata Nagini. Decise che morire per Harry e Ron, le bastava. Ma capì che quel giorno non sarebbe morta. Lui non le avrebbe inferto il colpo fatale. Perché tra i due, tra la mezzosangue e il purosangue, a soffrire di più non era davvero lei. Perché lei aveva avuto l’opportunità di scappare con i suoi migliori amici. Aveva potuto scegliere. Invece quel ragazzo che aveva davanti non aveva avuto scelta. Il suo destino era già stato scritto dalla nascita.

- uccidi!

Ordinò di nuovo Bellatrix. Hermione si alzò in piedi, più debole che mai. Sentì le ossa scricchiolare e il dolore accrescere d’intensità. La bacchetta di Bellatrix era fuori dal suo campo visivo al momento, ma sapeva che, fino alla fine, la strega le avrebbe inflitto dolore. Perché era ciò per cui Madame Lextrange viveva. Viveva per Voldemort, si, ma viveva anche per causare dolore a chiunque osasse contraddire lei o il signore oscuro. Viveva per infliggere pena.
Si fissarono negli occhi, ancora, stavolta ad altezza pari. Il grigio degli occhi di Draco era mutato in blu scintillante e il colore spento degli occhi di Hermione, ora, era  tornato color miele. Capì che, se in quegli anni avesse cercato di capirlo, forse sarebbero anche diventati amici o qualcosa di più …
Perché ci doveva essere un modo per curare quella disperazione e quel vuoto. Hermione chiuse gli occhi. la mano di Draco scattò. Dalla sua bacchetta uscì una fiammata verde. Udì uno ‘’ avada kedavra’’ e quando riaprì gli occhi era ancora li, con i piedi a terra. È così che ci si sente quando si muore? Si chiese la Granger, eppure il dolore non è svanito! Sembra presente come prima. 
Si osservò le gambe ed erano salde. Il corpo tremava un pochino. Riusciva ancora a sentire il proprio respiro, e riusciva a vedere Malfoy che abbassava la bacchetta. Si toccò il mento, il viso, il petto, la pancia. Capì che era viva e sorrise istintivamente. Era viva, si, ma Bellatrix Lextrange era stesa a terra, con gli occhi aperti, la bocca contorta, le mani strette a pugno e la bacchetta in una di esse.
Narcissa era sconcertata. Teneva le mani sulla bocca e singhiozzava sommessamente. Guardò il figlio, poi la sorella, poi di nuovo il figlio. Era orripilata dalla situazione e cercava di capire se quello che vedevano i suoi occhi era vero oppure no. Lucius aveva gli occhi sgranati, la bocca aperta. Lui non guardò nemmeno il figlio, si limitò a cadere a terra e a mettersi le mani nei lunghi capelli biondi.
Si girò per vedere Draco e vide che i suoi occhi avevano riacquistato colore. Erano più scintillanti di prima e la disperazione si stava mutando in soddisfazione, per aver fatto fuori una delle schiave di Voldemort e per aver salvato la vita di Hermione Granger.
  
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