Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: gasolina    03/05/2015    1 recensioni
Ambientata dall'inizio della 5° stagione della serie TV. (SPOILER ALLERT)
La fan fiction è un misto tra libro (per elementi narrativi) e serie tv(per i fatti avvenuti).
Petyr e Sansa hanno lasciato Nido dell'Aquila per tornare a Grande Inverno. Ditocorto continua i suoi piani di conquista, sia per quanto riguarda il regno che il cuore della fanciulla. Sansa è messa alle strette e continua, apparentemente, a essere manipolata e usata da uomini che non vedono nulla in lei, se non il titolo e l'avvenenza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petyr Baelish, Ramsay Bolton, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 1

N.B.
"...." : sono i pensieri.
-...- : dialoghi.
Testo in grassetto : flashback

"Il messaggio di Cersei Lannister mi ha messo inquietudine, ma devo comportarmi come se nulla fosse, certo tornare ad Approdo del Re, non sarà così divertente e neanche rivedere quel covo di bugiardi e assasini non sarà affatto piacevole."
Pensava tra sè e sè Petyr Baelish sorseggiando un calice di vino rosso seduto al tavolo che una volta apparteneva alla casa Stark.
Nella sala da pranzo, dove prima vi era lo stemma del lupo sopra i vissilli alle pareti, ora vi erano i colori della casa dei Bolton. 
"Sarà un vero piacere cambiare l'arredamento di questo posto"
- Come vi trovate qui? La servitù è stata accogliente Lady Sansa? -
Chiese  Ramsey Bolton alla fanciulla Stark seduta difronte al giovane mentre assaporava il proprio piatto.
Petyr non potè non notare lo scintillio negli occhi del bastardo di Bolton mentre si rivolgeva a Sansa. 
"Ma guardalo, ha la fama di un massacratore, mentre davanti a un bel visino diventa un cane ammansito" Pensò Ditocorto.

-Si, vi ringrazio Lord Bolton. - rispose cortesemente la ragazza.
Era evidentemente a disagio, dopotutto, quella fino a qualche tempo fa era stata la sua casa, la sua servitù, le sue coperte. Invece ora era un' ospite, e non sapeva ancora se temporaneo oppure permanente.
Ramsay le sorrise - Domani se volete potremmo fare una cavalcata fino al fiume. -
Sansa esitò un secondo prima di rispondere. - Ne sarò lieta. -
In realtà Sansa stava già  meditando per l'indomani, di inventarsi una scusa per declinare educatamente l'invito.

Petyr non disse niente, si limitò ad osservare i due ragazzi.
"Non vedi l'ora di mettere le tue schifose mani su di lei, eh, maiale?."

-Mi fate felice mylady, farò sellare i cavalli dopo pranzo. E vi prego, chiamatemi Ramsay.- riprese.
Sansa sorrise lievemente al ragazzo.
Petyr intanto, con estremo disgusto sul volto, certo che tanto nessuno lo stesse osservando, si portò nuovamente il calice di vino alla bocca e ne prese un lungo sorso, restando però con gli occhi fissi sui due.

-Lord Baelish, voi invece che programmi avete per domani?- stavolta Ramsay si rivolse a lui.
Petyr dovette cambiare velocemente l'espressione in sorriso, prima che il giovane si accorgesse dello sdegno sul suo volto.
-Beh, penso che curerò i miei affari prima della partenza.  Purtroppo non ho tempo per godermi i piaceri di Grande Inverno come vorrei. - 
-Un vero peccato, se cambiaste idea potreste farci compagnia. - 
"Come no, ti vedo così dispiaciuto."  pensò Petyr. - Vi ringrazi del pensiero. Ma sono sicuro che vi divertirete anche senza di me.
Petyr non se ne accorse, ma Sansa lo stava guardando con un'espressione che sembrava voler lanciare una richiesta d'aiuto, ma lui non la colse. 
"Potevi accettare, almeno non mi avresti lasciata da sola con lui."

Le porte della sala si aprirono ed entrò un giovane: "Lord Roose Bolton chiede di voi" disse il messaggero rivolto a Ramsay.
Il ragazzo posò il tovagliolo e le posate sul tavolo e si alzò. Prima di andare fece il giro del tavolo e arrivò fino a dove era seduta Sansa.
Si inchinò dinanzi a lei e le prese la mano e ne baciò il dorso. - A domani lady Sansa. -
Il ragazzo si alzò e si voltò verso Petyr  - Lord Bealish - e si rivolsero un cenno del capo l'un l'altro. 
Il ragazzo uscì, ma nessuno dei due si rivolse la parola per alcuni minuti. 
Sansa non aveva finito il suo pasto, però rimase seduta a guardare il proprio piatto in silenzio, mentre con la forchetta giocherellava con quelle che sembravano olive.
Fu Petyr a rompere il silenzio. -Domani sii compiacente con lui. -
Sansa alzò lo sguardo gelido verso Petyr.  Cercando di rimanere composta, posò la forchetta e il tovaglio. 
-Non so se domani sarò in forma per una cavalcata.-
Petyr sorrise divertito. - Sai, penso che sia davvero preso da te.  -
Sansa rimase in silenzio. C'era tanta tensione nell'aria tra i due. 
-Se non dovessi tornare in tempo per le nozze, sai cosa fare. - Petyr non disse altro di diretto, perchè sapeva che era ascoltato e osservato dalle guardie dei Bolton.
Sansa non ruppe il suo silenzio. Dentro di lei avrebbe voluto urlare ma rimase calma.
"Non sono un oggetto. Non puoi fare di me ciò che vuoi, o che vuole lui."
-Ti stai comportando bene. Si potrebbe anche pensare che lui non ti sia così indifferente...- .
Cercò di stuzzicare la ragazza, che riprese a guardalo.
-Se dovrà diventare mio marito, sarà meglio per me, no?- le rispose lei, senza battere ciglio.
Alcuni domestici bussarono ed entrarono nella stanza  per prendere i piatti e le posate sporche e servire il dolce.
-Lady Stark, questa sera abbiamo un dolce al limone- disse la serva, e le porse con un sorriso il dolce sul tavolo. 
Sansa le sorrise, forse il primo sorriso della giornata che non fosse forzato, e la ringraziò.
Petyr non si fece sfuggire quell'espressione. "Finalmente". Pensò.  Era da troppo tempo che non vedeva il sorriso ingenuo di Sansa, per quanto lui la volesse istruire sulle astuzie e gli intrighi, gli dispiaceva averle fatto perdere parte della sua spensieratezza. Prima era così fanciullesca, ora sembrava una donna adulta. L'unguento che aveva usato per tingere i capelli non si era ancora tolto, e forse quel colore scuro la faceva sembra ancora più matura. Non le stava male, ma i riflessi infuocati dei suoi capelli erano molto intriganti per i gusti dell'uomo.
Sansa iniziò il suo dolce mentre Petyr continuò ad osservarla.
-Sono contento che ti piaccia.-
-Porti i limoni con te?- Sansa non si era dimenticata di cosa le aveva detto la zia, i limoni li aveva portati Petyr dalla Capitale perchè introvabili in quel periodo andando verso il Nord.
Petyr ne fu un po' stupito, poi sorrise. -Beh, se un frutto può farti sorridere, direi che ne è valsa la pena. -
Sansa trovava crudele quel modo di fare. A tratti gentile a tratti provocatorio.
-Hai già deciso quindi? Partirai? -
-Si. Partirò.- Petyr non si sbottonò, ritenne che non fosse il luogo adatto.
Sansa capì al volo e cambiò argomento.
-Hai visto il bosco? E' ricoperto di neve. Non ha mai fatto così freddo al Nord. Anche il castello, è strano, era sempre stato più caldo grazie alle sorgenti sotterranee. 
-Anche la terra su cui stiamo risente dei cambiamenti che stanno avvenendo. Come dice il detto degli Stark...L'inverno sta arrivando- quest'ultima frase fu detta all'unisolo dai due.
Sansa sentì un nodo alla gola. Ripensò alla propria famiglia. Era rimasta sola, non aveva più nessuna speranza di rivedere neanche un solo membro della propria famiglia.
L'amarezza sul suo viso era tangibile, smise anche di mangiare il proprio dolce.
-Scusami, non volevo farti venire in mente brutti ricordi. - disse Petyr, vedendola così tesa.
-Questa sera ti vedo particolarmente nervosa, è accaduto qualcosa che dovrei sapere?-
"Si". Pensò. Ma -No- fu quello che volle far uscire dalle sue labbra.
La ragazza non lo guardò negli occhi, e temette che Ditocorto avesse intuito la sua bugia.
-Beh, qualsiasi cosa sia, spero non sia nulla di preoccupante.- continuò lui.
"Ma perchè non riesco a scamparne una?!" si chiese Sansa.
-Comunque non è qualcosa che possa servire. - Ammise infine Sansa.
-Ramsay?- 
Sansa era spazientita. "Ma come diamine fai a indovinare sempre?"
-Se fosse successo qualcosa di preoccupante, stasera lo avrei notato. Anzi mi sembrava anche piuttosto...incoraggiato. - pronunciò quest'ultima parola con dell'ironia.
"Lo sapevo, ha già tentato di metterle le mani addosso." intuì lui.
Petyr avrebbe voluto sapere i dettagli ma si mantenne, non voleva mostrarle particolare impazienza. Ultimamente la ragazza era stata capace troppe volte di sorprenderlo, non poteva fargli capire che poteva scalfirlo anche solo con la curiosità. 
Lei non disse niente se non: - Vorrei andare a dormire. Sono stanca, se domani dovrò andare con Bolton a cavallo dovo riposarmi.-
-Certo, va pure mia cara. Anzi credo che seguirò il tuo esempio. -
Petyr e Sansa si alzarono, e mentre la ragazza si allontanava dal suo posto a sedere, Petyr ne prese la mano, la stessa che Ramsay aveva baciato, e se la portò anche egli alle labbra.
-Buonanotte Sansa. - disse con sguardo languido.
-Buonanotte Petyr. - lei si mantenne ferma e mascherò bene la sorpresa. Si allontanarono in due direzioni opposte.
Quando si chiuse la porta alle spalle di Sansa, lei tirò un sospiro di sollievo. Era stata una giornata molto  pesante e anche Petyr le procurava dei gran mal di testa con i suoi comportamenti sfuggenti. Ormai la trattava come una complice, a volte come se fosse la più intima delle compagne, ma aveva sempre paura che anche con lei, alla fin fine, Ditocorto si rivelasse solo un manipolatore.
Se fosse stato così, lei avrebbe perso tutto ciò che le rimaneva, anche l'unica persona che credeva ancora dalla sua parte.


Note di inutili giustificazioni: ho scritto questa ff con no-chalange, con le prime cose e pensieri che mi sono venuti in mente, ma soprattutto a tarda notte, mi scuso nel caso avessi fatto un po' di confusione con nomi o errori/orrori. Rileggo quello che scrivo ma spesso mi scappano degli errori. Se me lo farete notare non mi arrabbierò, anzi ve ne sarò grata così da rimediare alla mia distrazione o alla mia ignoranza. ;)
  
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