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Autore: Lois Lane 89    04/05/2015    1 recensioni
Tess è una costumista e lavora sul set del film Avengers Age of Ultron. Lei e l'intero cast sono diventati come una famiglia allargata. Sono amici e si divertono. Ma quando gli occhi marroni di Tess incontrano quelli coloro ghiaccio del capitano, qualcosa succede. Questa storia è raccontata sia da Tess che da Chris. Ma bisogna leggere per sapere.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Chris Evans, Chris Hemsworth, Nuovo personaggio, Scarlett Johansson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era possibile: Chris era riuscito a baciarmi.
Gli ho spiegato come stavano le cose, ma non era servito a nulla.
Mi ero cacciata in un bel guaio, ma dovevo ammettere che baciava davvero bene.
Ma perchè doveva essere così fantastico? Che cosa dovevo fare? Stare con lui oppure lasciarlo perdere?
Avevo un giorno interno per pensarci, dato che avevamo tutti un giorno libero dalle riprese.
Volevo uscire a fare un giro per distrarmi, ma non mi sentivo affatto bene: mi scoppiava la testa ed ero percossa dai brividi.
Mi provai la febbre: 38 e mezzo.
Fantastico, ci mancava solo la febbre a complicare la situazione.
Chiamai il regista e gli dissi che non potevo andare al lavoro il giorno; lo pregai di dire ai ragazzi che ero solo indisposta.
Lui mi rispose che lo avrebbe fatto, e che avrebbe chiamato Melody, la mia sostituta.
L'avevo già vista al lavoro, ed era una totale incapace: non sapeva che cosa doveva fare, quindi decisi che avrei lavorato da sola.
Il giorno dopo stavo anche peggio, ma ricevetti una chiamata dal produttore per dirmi che Melody stava combinando un disastro con i costumi.
Mi infilai la giacca e la scatola delle aspirine nella borsa e corsi agli studios.
Sentivo le urla provenire dal tendone ancora prima di entrarci.
Appena mi videro i ragazzi ne furono felici, al contrario di Melody che mi incenerì con lo sguardo.
"Ma tu non eri indisposta?" domandò Melody.
"Può darsi. Ma devo rimediare ai tuoi disastri dato che non sai nemmeno cosa devi fare. Ti sembra che Chris riesca ad infilarsi qui dentro? Questo è il costume di Jeremy. Qui ci penso io. Puoi andartene." risposi io.
Melody pestò i piedi e se ne andò; aveva dato a Chris (Thor), il costume di Occhio di Falco.
In realtà aveva confuso tutti i costumi, ma riuscì a sistemare tutto; poi i ragazzi furono liberi di andare sul set.
Quando rimasi sola, misi tutto in ordine.
I ragazzi finirono di girare qualche ora dopo, e quando fui sola mi accorsi che la testa mi stava per esplodere.
Presi la scatola di aspirine e stavo per scioglierne due in un bicchiere d'acqua quando mi accorsi che Chris mi stava guardando.
"Credevo che fossi andato via." dissi io rimettendo la scatola nella borsa.
"Tu sei malata. Perchè sei venuta qui oggi?" domandò Chris.
"Sto bene adesso. Credevi che vi avrei lasciato nelle mani di quell'incapace?" domandai io a mia volta.
Chris aveva un'espressione seria sul volto e s'avvicinò a me posandomi la mano sulla guancia.
"Non stai bene. Hai la febbre, e anche alta direi da quanto scotti." rispose Chris.
"Adesso vado a casa e mi passa." dissi io.
"Non resti sola. Tu adesso vieni a casa mia e mi prendo cura di te. Non stai bene per niente." rispose Chris.
Provai a oppormi, ma Chris era parecchio testardo.
Una volta arrivati a casa sua, mi aiutò a mettermi a letto e mi coprì.
"Forse volevi passare la serata in un altro modo." dissi io.
"No. Voglio solo che ti riprenda. Non ho intenzione di passare un'altro minuto in compagnia di quell'incapace di Melody. Sei tu l'unica che vogliamo. Cerca di dormire. Più tardi vengo a vedere come va." rispose Chris.
Chiusi gli occhi mentre Chris mi accarezzava i capelli e usciva dalla stanza.
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Non avrei voluto passare la serata in altro modo; uscì dalla stanza dopo averla guardata.
Era ancora più dolce quando aveva gli occhi chiusi.
Mi sedetti sul divano con il tablet in mano e iniziai a navigare su internet.
Dopo un pò, andai a controllare Tess; la sua pelle bruciava ancora parecchio.
Le bagnai la fronte e i polsi con una pezza per fare in modo che la febbre scendesse.
Lo sguardo cadde sulle sue labbra: la voglia di baciarla era tanta, ma non potevo farlo finchè era malata.
Mi addormentai sulla poltrona accanto al letto, e quando mi svegliai vidi che era seduta sul letto.
"Come stai?" domandai io.
"Credo meglio. Non ho detto qualcosa di strano stanotte vero?" domandò Tess a sua volta.
"Assolutamente nulla. E direi che la febbre è passata." risposi io.
"Grazie per quello che hai fatto per me stanotte, ma è meglio che torni a casa." disse Tess.
"Tu non ti muovi da qui. La febbre è sparita, ma non voglio rischiare una ricaduta." risposi io.
Tess mi guardò malissimo, ma non ci feci caso.
Si fece una doccia calda e si vestì mentre io l'aspettavo in salotto.
Quando mi raggiunse, aveva un'espressione preoccupata sul volto.
"Che c'è?" domandai io.
"Stavo pensando all'altro giorno. Quando hai detto che non riuscivi a smettere di pensarmi. Dicevi sul serio oppure stavi recitando?" domandò Tess a sua volta sedendosi accanto a me.
"Ero me stesso e stavo dicendo sul serio. Ieri sera ti guardavo mentre dormivi ed eri bellissima." risposi io prendendole le mani.
Ci guardammo per un tempo che mi sembrò infinito; poi ad un certo punto, mi trovai le sue labbra sulle mie.
"Scusa." disse Tess.
"Non devi scusarti. Adesso non è ancora il momento di andare oltre, ma vorrei tanto baciarti adesso." risposi io.
Tess annuì, e tenendole la testa ferma contro la mia con una mano la baciai come non avevo mai baciato nessun'altra donna.
Quando lei me lo consentì, mi impossessai della sua bocca facendo intrecciare le nostre lingue in una danza sensuale.
Ci staccavamo solo per riprendere fiato, e finimmo sul pavimento del salotto; iniziai a baciarle il collo mentre le sue mani erano posate sui miei bicipiti.
"Ti amo Tess. Tu non sai nemmeno quanto." dissi io.
"Anche io. Ma è meglio che al lavoro manteniamo le distanze." rispose Tess.
"Non sarà affatto una cosa facile." dissi io.
"Bè, dovrai riuscirci. Altrimenti non avrai più nulla da me." rispose Tess.

TO BE CONTINUED...
   
 
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