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Autore: Alemortalsweet    04/05/2015    2 recensioni
Com' è diventata Renata la guardia del corpo di Aro? Cosa l'ha fatta legare tanto a lui?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Renata, Stefan, Vladimir, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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~~Come ogni giorno, ero solita correre per le strette vie della città in cerca di svago.
La mattina presto uscivo da casa mia, non c'era nessuno in giro a quell'ora, e per questo potevo godermi la prima parte della giornata per tutto il tempo che volevo.
Con l'avanzare del tempo la mia abitudine non cessò di esistere, ma arrivò un giorno da me inaspettato, non avrei mai più fatto ritorno a casa...
Correvo leggiadra tra le case di pietra della mia città natale, i miei passi veloci riecheggiavano nell'aria circostante, i miei capelli lunghi erano accarezzati dal vento prodotto dalla mia corsa.
Mi guardavo intorno, non vi era anima viva, sentivo solo il mio respiro affannoso e il battito del mio rumoroso cuore.
Mi stavo avvicinando alla piazza principale, sentivo le campane suonare dell'alto campanile che vi era lì, ma improvvisamente era come se avvertissi delle voci farsi sempre più vicine...
Il rumore delle campane era finito, quelle misteriosi voci si facevano sempre più forti, provenivano proprio dalla piazza, sembravano quasi delle grida ,come se fosse scoppiata una rissa.
Dovevo svoltare all'ultimo vicolo e sarei arrivata, ero curiosa di sapere chi urlasse tanto, se avrei potuto intervenire in caso di bisogno...
Al centro della piazza vi erano un gruppo di persone imbacuccate, portavano lunghe vesti, i due in piedi erano vestiti di grigio dalla testa ai piedi e colpivano violentemente l'altra persona vestita di nero che era al suolo.
Di nessuno dei tre si vedeva il volto, approfittai del fatto che erano rivolti di spalle per avvicinarmi ad esaminare meglio la scena.
Girai intorno ai due più volte, per cercare di capire chi mai fosse quella vittima di vandalismo, erano cos' attaccati gli uni agli atri che era quasi impossibile riuscire a vedere.
Avevo paura, temevo picchiassero anche me, ma la mia curiosità andò ben oltre ogni altra aspettativa.
Ma ci fu una cosa che mi spaventò ancora di più: quell'uomo giaceva al suolo con le braccia completamente staccate dal corpo, eppure si muoveva ancora! ma un incredibile particolare attirò la mia attenzione, il rosso intenso dei suoi occhi.
Era un vampiro, l'essere dei miei sogni, la figura che mi rappresentava, il mostro leggendario che per anni e anni aveva affascinato la mia lettura e ora come per magia si era tramutato in realtà.
Odiavo l'idea di vederne morire uno di loro, io non sarei stata mai in grado di ucciderne uno, non ne avevo la forza, il mio amore per i vampiri era troppo forte.
Non ci pensai due volte, mi misi a correre contro uno dei due aggressori e con le mie mani strinsi il collo il più forte che potevo, cercando di soffocarlo.
Era così duro da sembrare fatto di marmo, non riuscì nel mio intento, la sua mano robusta mi colpì, facendomi fare un volo di due metri da terra.
Mi aveva sconvolto la sua forza sovrumana, quasi iniziavo a pensare che anche lui fosse un essere sovrannaturale...
Ripartì alla carica, mi avvicinai di nuovo a loro e iniziai a colpirli il più forte che potetti tirando calci e pugni, ma invano, forse non gli facevo nemmeno il solletico.
Così iniziai a urlare, nel tentativo di attirare la loro attenzione, gridavo a tal punto da distruggere le mie corde vocali, quando all'improvviso il campanaro scese dall'alto campanile accompagnato da un levriero che gli faceva strada, probabilmente era cieco.
''Madonnina santa! Da dove provengono tutti questi lamenti? Chi ha bisogno di aiuto??''.
Appena i due vandali videro l'uomo di chiesa, lasciarono il vampiro steso, mi si avvicinarono e solo allora potetti vedere i loro volti meschini dagli occhi rossi.
Dopo quello sguardo pieno d'ira si dileguarono velocissimamente, in un battito d'occhio.
Non risposi all'uomo, mi precipitai immediatamente dal vampiro, che immobile con gli arti staccati giaceva al suolo immobile, ma non era morto del tutto.
iniziai a rimuginare ‘’Dunque secondo il libro un vampiro muore del tutto se gli si da fuoco...ma fortunatamente c'è un modo per riattacargli le parti del corpo perse, proprio così...''
Non ci misi molto per farlo tornare come nuovo, quasi mi spaventò la sua reazione appena finì di riattacargli il braccio, si alzò di scatto, mi prese per un braccio e mi trascinò via correndo.
Chissà perché aveva tanta fretta, tanto quegli altri due vampiri se ne erano andati, non c'era più traccia di loro...ma allora da cosa si voleva nascondere?
Mi condusse in un luogo isolato, lontano da ogni possibile occhio indiscreto, iniziai a pensare che avesse l'intenzione di succhiarmi il sangue,ma mi sbagliavo....
Dopo pochi metri si fermò e per la prima volta sentì la sua voce armoniosa ''Non devono vederci, mia cara'', io non esitai a rispondere'' I suoi aggressori si sono dileguati, non c'è più alcun pericolo'',''
Non sono loro a preoccuparmi, ma gli umani, non devono sapere dell'esistenza dei vampiri'', ''Perdonate la mia presenza, ma io non potevo lasciarvi morire, è stato più forte di me, io amo i vampiri...'',''Siete perdonata, vi ringrazio molto per il vostro intervento, se permettete...
''appena finì la frase mi prese una mano tra le sue, fredde come il ghiaccio, e per interminabili istanti rimase completamente immobile a fissarmi.
''Renata''. Quella parola mi fece sobbalzare, iniziai ad avere paura, il che era raro dato che non avevo il terrore di nulla, solo allora capì la disuguaglianza tra il vampiro dei libri e quando ti si presenta nella realtà. Come conosceva il mio nome? L'avevo forse già incontrato da qualche parte? Che fosse in possesso di poteri magici?? La risposta non tardò ad arrivare, evidentemente il vampiro si era accorto dalla mia aria interrogativa e spaventata al tempo stesso.
''Voi come conoscete il mio nome?'' chiesi più che sorpresa ''Ogni vampiro ha una dote particolare, o quasi, toccandoti ho catturato ogni tuo pensiero, se voglio posso anche guardare i più remoti nel tuo passato, dal tuo primo giorno di vita, ma non ho fatto nulla di questo, ho esaminato solo il tuo nome, non ho intenzione di turbarti troppo(come se non lo avesse già fatto)e adesso tocca a me, il mio nome è Aro''.

 

   
 
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