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Autore: Jules_Kennedy    04/05/2015    4 recensioni
"-Brutto idiota di uno spadaccino, esci a qui o la prossima cosa che mangerò saranno le tue palle!-
Zoro aveva capito sin da subito che qualcosa non andava nella navigatrice, quella mattina."
Uno spadaccino alla scoperta dell'universo femminile. Riuscirà a reggere il colpo, e a non essere inghiottito dal demone oscuro che dimora in ogni donna?
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Spadaccino Rosso Ciclo
(Zoro alla scoperta delle donne)

 
-Brutto idiota di uno spadaccino, esci a qui o la prossima cosa che mangerò saranno le tue palle!-
Zoro aveva capito sin da subito che qualcosa non andava nella navigatrice, quella mattina. Non era uscita dalla sua cabina se non per intrufolarsi in cucina, atterrando il cuoco biondo con un pugno e rubando una scorta di almeno tre mesi di dolciumi e schifezze. Non che allo spadaccino importasse qualcosa, insomma, lui aveva i suoi dannatissimi allenamenti da svolgere, e non poteva andare dietro ad una ragazzina con attacchi di fame improvvisi. Sebbene quella ragazzina avesse il potere di spaventarlo a morte, vista la sua capacità di mandarlo all'altro mondo temporaneamente con i suoi cazzotti. Eppure, quello che accadde la notte stessa, lo fece ricredere su molte cose.
 
Il cielo scuro era illuminato solo dalla flebile luce delle stelle, e Zoro stava sdraiato sulla polena della Thousand Sunny, sorseggiando sakè. Aveva deciso di fare il primo turno di guardia notturno, considerando quanto avesse dormito durante il giorno e la scarsa stanchezza che lo pervadeva. Mentre il suo sguardo pigro si spostava dal cielo alla distesa scura del mare che stavano attraversando, un leggero e flebile rumore di cardini che scricchiolavano attirò l'attenzione dello spadaccino, il quale era sul punto di appisolarsi per l'ennesima volta. Voltò la testa di scatto verso il prato che rivestiva il ponte della Sunny, poggiando una mano sull'elsa della Shusuui, pronto all'attacco. Nonostante l'oscurità, gli occhi del verde scrutavano attentamente il panorama silenzioso, acuti come quelli di un falco. Una lucina si accese nella cucina della nave, spostando l'attenzione di Zoro su una figura che si stagliava contro la porta della stanza, in piedi.


Il verde scese lentamente e silenziosamente dalla polena per avvicinarsi alla cucina, facendo bene attenzione a non perdere di vista la figura. Quando quella sparì oltre la porta della cambusa, chiudendosela dietro, lo spadaccino decise di agire. Si lanciò violentemente contro la porta, facendola spalancare rumorosamente, mentre sguainava due spade. Si pentì subito di quello che aveva fatto, trovando, intenta a rovistare nella dispensa, proprio la sua rossa navigatrice, solo con una maglietta molto aderente indosso, e in slip.
Il colore del viso dello spadaccino passò dal rosa pallido ad un rosso violento, fortunatamente occultato dall'oscurità della notte. La navigatrice si voltò appena verso di lui, trafiggendolo con lo sguardo. Si alzò lentamente, e avvicinandosi a lui con occhi maliziosi, gli sussurrò:  -Visto che sei così attivo, perchè non giochiamo con le tue spade?- , facendo correre le mani sul corpo immobile del verde.


Non era possibile. La Nami che conosceva Zoro non avrebbe mai detto una cosa del genere. No, lo avrebbe spedito a calci in culo a fare il suo dovere, possibilmente sbraitando e imprecando come uno scaricatore di porto. Quella rossa che lo stava portando con se nella sua stanza non era Nami. Non poteva essere lei, dannazione! E lui non avrebbe approfittato di quel momento di pazzia. Assoltamente..
 Nonostante i propri buoni propositi, Zoro non riuscì tuttvia a divincolarsi dalla presa ferrea della navigatrice, che lo trascinò con se nella propria cabina. Lo spadaccino non ebbe nemmeno il tempo di chiedere una spiegazione (che sinceramente non gli importava poi così tanto di avere), che la rossa si fiondò su di lui, baciandolo avidamente. Sarà il sakè, sarà che Zoro in fondo, non era un insensibile pezzo di metallo, alla fine il verde decise di contraccambiare, stringendo il corpo sottile della navigatrice contro il suo. La gettò sul letto, infiammato come non mai e mentre spostava la sua attenzione dalle labbra al collo diafano della rossa, non si chiese nemmeno come ci erano finiti a quel punto. Semplicemente, non gli importava. Continuarono così per un tempo indefinito, tra baci, lingue, carezze e gemiti. Nel vedere il viso accaldato di Nami, Zoro decise che era arrivato il momento per fare sul serio. Non aveva notato però, che la navigatrice aveva iniziato a guardarlo con un'espressione ambigua, e poco decifrabile, mentre la mano del verde scendeva lungo i suoi fianchi, avvicinandosi pericolosamente all'inguine. Il povero spadaccino infatti, non fece in tempo ad avvicinare una mano agli slip della rossa per strapparglieli, che quella ritirò le gambe, e con un movimento fluido lo spedì fuori dal letto con una pedata.


Arrossato e confuso, il verde si tirò su, piantando i suoi occhi perplessi in quelli dardeggianti della rossa, in una muta richiesta di spiegazioni. Quella, che dal canto suo sembrava realmente intenzionata ad ucciderlo, si avvicinò a lui in modo molto simile a come aveva fatto solo poco tempo prima in cucina, se non per un piccolo particolare: stavolta non gli sussurrò nulla di gentile. Anzi, lo prese per il bavero del pastrano verde, e piantando i fiammeggianti occhi nocciola nei suoi  -Si può sapere che diavolo fai, schifoso porco! NON LO SAI CHE HO IL CICLO?- sbraitò fuori di se, completamente dimentica che fino a due secondi fa lei stessa aveva invitato lo spadaccino a farla sua.  Per accentuare il tono perentorio delle sue intenzioni, la rossa chiarì il concetto accompagnando la sua dichiarazione con una serie di sonore botte in testa.
 
Dolorante e fottutamente stordito, spalancando gli occhi, lo spadaccino fece mente locale."C-ciclo? Quell'oscura leggenda di cui si narra nelle notti senza Luna, quella bestia che si impossessa del corpo delle donne e le tramuta in esseri bisognosi di coccole, dannatamente affamati e lunatici come gli schizzati?"  
Questo pensò , mentre veniva cacciato a pedate fuori dalla stanza della navigatrice, che ancora gli urlava contro epiteti molto poco adatti al linguaggio di una ragazza. Quando finalmente Nami si decise a chiudere la porta, e a smettere di insultare Zoro, il silenzio tornò a regnare sul ponte della Sunny. 

Rimasto solo e col culo per terra, con un'erezione ben evidente sotto la pesante stoffa dei pantaloni, ed una faccia da ebete come raramente se ne erano viste, Roronoa Zoro si guardò attorno, e mortalmente serio, fece una promessa a se stesso.
-MAI PIU' AVVICINARSI AD UNA DONNA SE STA TRAFUGANDO UNA DISPENSA, SE CERCA COCCOLE O SE VUOLE FARE SESSO. MAI PIU' DANNAZIONE. VAFFANCULO, CICLO!- ringhiò tra i denti, mentre si rimetteva sulla polena della nave, ancora tremendamente incazzato, e peggio ancora, rosso di vergogna.
 


ANGOLO AUTRICE
Chi di voi, donne, non si è sentita almeno una volta come la nostra Nami? E Uomini.. chi di voi non è mai stato maltrattato dalla propria donna, durante quei giorni? xD Sinceramente, mi diverte troppo far fare a Zoro la figura dello stoccafisso. Anche se ovviamente, lo adoro u.u
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se volete che scriva di altri personaggi, fatevi avanti! ^^
Un saluto,
 
Jules
   
 
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