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Autore: Jules_Kennedy    04/05/2015    4 recensioni
"Quando si separarono per una sola frazione di secondo, Kidd appoggiò la sua fronte contro quella di Law, sussurrando (quanto più delicatamente possibile) qualcosa che il chirurgo voleva sentire disperatamente, e che non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.
-Grazie Law.-"
A volte, amare qualcuno, significa anche rinunciare all'orgoglio.
LawxKidd senza un ritegno.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dannato chirurgo, fa male!" sputò tra i denti Eustass Kidd, accasciato sulla brandina dell'infermeria del sottomarino dei pirati Heart, mentre il capitano della nave gli teneva ferma la testa, disinfettando con cura la grossa escoriazione attorno all'occhio. Per tutta risposta alla sua acida lamentela, il dottore gli rivolse un'occhiata perentoria e per niente sarcastica, scoraggiando nel rosso altri tentativi di ribellione a quella breve convalescenza forzata. Sbuffò sonoramente, cercando di concentrarsi su altro. Come cazzo era finito li, per esempio.  Come diavolo facesse a infilarsi sempre in quel genere di situazioni, in effetti, non lo sapeva nemmeno lui. E non sapeva nemmeno come facesse il suo compagno di letto (un certo Trafalgar Law, detto il Chirurgo della morte, mica uno qualunque) a trovarsi sempre nel posto giusto ogni qual volta scoppiava qualche rissa, e puntualmente, il rosso vi era invischiato.


Solo che questa volta era stata qualcosa di più di una semplice rissa. Per quanto gli costasse ammetterlo, Eustass Kidd si era spinto troppo oltre i suoi limiti, cercando di attaccare briga (senza una ragione mortalmente valida) con due strani tizi, un leone con degli stupidi occhiali da sole neri schiacciati sul naso, e uno stangone che indossava un uovo (LETTERALMENTE), e portava una tazza da the sulla testa, colpevoli di averlo sbeffeggiato di fronte alla sua ciurma, scatenando in quella testa calda una serie di reazioni a catena che avevano come unico fine la violenza gratuita. Non era andata come sperato, era assodato.  E se non c'è bisogno di aggiungere che l'orgoglio del rosso capitano era andato si a farsi fottere, ma ancora peggio era la sua situazione terminato lo scontro. Alla ricerca della sua nave, diviso dai suoi compagni, con la mente annebbiata per il sangue perso e un'incazzatura di difficile sbollita, Eustass si era accasciato su un viottolo semideserto, sperando di risvegliarsi in condizioni migliori e andare alla ricerca di quei due bastardi per avere la sua (a parere del rosso, meritata) vendetta.


Quello che non si era aspettato era sicuramente di ritrovarsi in una stanza bianca, scarsamente illuminata, pieno di bende e con un ago impiantato nel braccio. Risvegliandosi, aveva socchiuso gli occhi, pregando di essere finito (per l'ennesima volta) su una nave qualsiasi, andava bene qualunque bagnarola, davvero, tranne quel fottuto sottomarino giallo, governato da quel detestabile chirurgo, che per carità, glielo faceva rizzare fino allo svenimento, ma che allo stesso tempo sapeva essere l'essere più irritante sulla faccia della terra, quando si impegnava. Niente da fare, la visione offuscata di un cappello maculato che si avvicinava a lui, accompagnato da un suono di passi fin troppo familiare, avevano dato il colpo finale al rosso, che era caduto in un sonno asettico e senza sogni.


Mentre era ancora concentrato a maledirsi mentalmente per la sua sfiga immane, l'occhio gli cadde sul viso contratto e serio di Trafalgar, che quel giorno non era illuminato nemmeno dal più piccolo dei ghigni. Sembrava, invece, mortalmente incazzato, e se non si fosse parlato di Trafalgar Law, Kidd avrebbe giurato di leggervi anche preoccupazione. Quasi rispondendo all'interrogativo mentale che il rosso si stava ponendo, Law parlò stancamente e con quanta più calma possibile. -Eustass-ya, dannazione. La devi smettere di fare la testa di cazzo con chiunque attacchi briga con te. Non sei un fottuto uomo di metallo, ti è chiaro il concetto?- sibilò risentito, mentre imperterrito gli medicava l'occhio. Non lo aveva guardato negli occhi mentre parlava, e questo, interpretò Eustass, era un cattivissimo segno.

-Trafalgar, non venirmi a fare la ramanzina, quei due se la sono cercata, e io..-
-Cazzo Kidd! Ti rendi conto o no in quella testa di merda che hai che potevi perdere un occhio? O un braccio?! O ENTRAMBI?!- tuonò Law, interrompendo il rosso e lasciandolo completamente senza parole. Trafalgar Law aveva perso la sua proverbiale calma, ed era sbottato. Così, di getto. Lo aveva addirittura chiamato per nome.

Trafalgar Law si stava preoccupando per lui. Sul serio.

Questa consapevolezza colpì Kidd fin nel midollo, facendolo rabbrividire, non seppe se di paura o a causa di qualcos'altro. Non voleva saperlo. Con un enorme sforzo di volontà, voltò la testa verso Law, che aveva distolto lo sguardo e appoggiava passivamente la mano con il tampone imbevuto di disinfettante sul petto del rosso. Quest'ultimo tirò fuori un braccio bendato da sotto le coperte e lo tese per prendere il viso del chirurgo e volgerlo verso di lui. Quando piantò il suo sguardo in quello piombo di Law, gli parve di notare un luccichio negli occhi di quello. Non stava piangendo. Aveva solo gli occhi lucidi. Ma quel luccichio valse più di mille parole per il rosso. Tirò il chirurgo verso di lui, baciandolo piano sulle labbra. Qualcosa che mai si era azzardato a fare, per paura di tante, troppe cose che quel gesto poteva implicare. Ma non gliene importava. Law si era preoccupato per lui, l'aveva salvato. E se questo non significa amare qualcuno, allora l'amore è una cazzata.

Quando si separarono per una sola frazione di secondo, Kidd appoggiò la sua fronte contro quella di Law, sussurrando (quanto più delicatamente possibile) qualcosa che il chirurgo voleva sentire disperatamente, e che non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.
-Grazie Law.-

Beh, non era un "ti amo" vero e proprio, ma era un inizio. Questo pensò Law, mentre lasciato Kidd sulla brandina con un bacio in fronte, si avviò verso la sua cabina sorridendo.
Per la prima volta, era davvero felice di aver seguito il rosso.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Niente, una cosa dolciosa. Colpa della musica, credo, o forse ho bisogno di dolcezza. Non lo so. Spero di non essere andata troppo OOC, ma in ogni caso, questa scena si adatta perfettamente (secondo me) a quella che potrebbe essere una relazione tra questi due. Fatemi sapere cosa ne pensate, e al solito, un saluto <3
 
Jules
   
 
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