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Autore: d r e e m    04/05/2015    1 recensioni
Sembra piacergli quel nome, deve essere stata l’ultima cosa che ha sentito prima di venire al mondo.
Grace lo ripete, lui sembra già capire.

Fitz!centric ; accenni Fitzsimmons
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jemma Simmons, Leo Fitz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Not anymore

 

"Ah, yeah. Well, my mum always said that you shouldn't be afraid
because it's just like the way life was before you were born
which wasn't that bad, was it?
"

−Fitz to Simmons, “Beginning of the End”

 

 

Leopold. Occhi chiusi, naso rosso, il freddo pungente di metà febbraio; all’ospedale la corrente è saltata, una scacchiera di neon si anima di luce per pochi secondi, sospiro elettrico.
Nevica fuori, il parcheggio è un manto di latte bianco. Le infermiere corrono tra i corridoi, distribuiscono coperte, dicono che c’è un malfunzionamento al generatore automatico. Ma Grace tiene al caldo il suo frugoletto, gli tende il dito e lui lo afferra, lo maneggia con abilità.
“Leopold” sussurra. Sembra piacergli quel nome, deve essere stata l’ultima cosa che ha sentito prima di venire al mondo.
Grace lo ripete, lui sembra già capire.
Vorrebbe parlare, dire qualcosa, ma non ci riesce. Non ancora.

 

Fitz. Occhi aperti, labbra scure, odore di salsedine impregnata nei capelli; la luce è troppo forte all’interno di quel laboratorio, sbatte le palpebre, respira – ancora.
Dentro non entra acqua, da nove giorni non entra più acqua, lui questo non lo sa. Uno sfarfallio di camici bianchi, planano su di lui troppi volti, alcuni sconosciuti – tranne il suo. Jemma non ha un camice bianco, è una camicetta blu a pois bianchi quella che indossa.
“Ehi Fitz” sussurra, gli sfiora un dito che Leo non riesce ad afferrare. Jemma ha il sorriso tirato, le lacrime agli occhi. A Fitz non piace, è confuso, quale è stata l’ultima cosa che le ha detto prima di morire?
Lo ripete, ripete di nuovo il suo nome e lui non capisce.
Vorrebbe parlare, dire qualcosa, ma non ci riesce. Non più.

 

[246]


 

*

 

NdA

Almeno una sciocchezzuola su questi due me la dovevo pur concedere prima del finale di stagione (nonostante non apra il pc da settimane ormai). Dunque mi ci sono voluti solo una manciata di minuti, carta e penna, una chiacchierata e canzoni varie per fammi letteralmente uscire dal cuore questa brevissima flash fic. Penso sia abbastanza chiaro il paragone tra la nascita del piccolo Leo tra le braccia di sua madre (sì, Grace: nome abbastanza comune ma è di una dolcezza infinita) e il risveglio dopo il terribile incidente. Ovviamente le due scene con i particolari annessi sono di mia fantasia, non c’è nulla di ciò riportato nel telefilm (purtroppo!).
Ringrazio infinitamente chi ha avuto la bontà d’animo di leggerla e chi ha voluto lasciare anche poche parole per esprimere il suo pensiero.
Un bacio,
Sil

   
 
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