-Come sono le tue Americhe Alfred?- 
Sorrise l'inglese.

-Sono un posto incredibile! Sono il simbolo della libertà e nascondo fantastici tesori, che nemmeno il più ricco dei pirati potrebbe immaginare!!
Sono la terra delle meraviglie, con spazi aperti e sconfinati  e animali mai visti!-
Gli occhi del giovane brillavano di meraviglia mentre pronunciava queste parole, ma non tanto quanto quelli di Arthur nel vederlo così felice.

-Ti piacciono veramente tanto vero? Vorresti andarci il prima possibile, non è così?-

-Certo!- 
Era veramente incredibile il desiderio di avventura di quel sognatore,
per Arthur era sempre stato un concetto completamente astratto, eppure in quel momento riusciva a vedere le stesse cose incredibili che riusciva a vedere Alfred.
Poi... Un dubbio balenò nella sua mente...

-Ma...- Arthur ora sembrava più titubante, prese un lungo respiro prima di continuare la frase.
-Ma se tu partissi come farei a rivederti?- Abbassò lo sguardo malinconico.

-E chi ha detto che ti lascerò qui?!- 
Rispose mentre appariva un sorriso a trentadue denti sul suo volto. 

-Cosa...- non se ne rese nemmeno conto, Alfred si era inchinato davanti a lui prendendogli la mano.

-Arthur Kirkland! Vuoi tu partire con me alla svolta delle Americhe?-
 Arthur era confuso, sì guardò più volte in giro come se qualcuno potesse realmente sentirli in casa, il suo cuore continuava a battere all'impazzata, con le guance rosse boccheggiò prima di rispondere qualcosa.
-S-smettila! Sembra una richiesta di matrimonio!-

-A quello stavo per arrivarci, ma tu non mi lasci mai finire la frase!-

Non passò un secondo che Alfred si ritrovò a terra, con le braccia del più grande che gli cingevano il collo, e gli occhi verdi più belli di qualsiasi smeraldo incastonati nel viso di Arthur che lo guardavano.

-Yes! Yes! I love you! my stupid hero!-