Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: cryleshton    04/05/2015    0 recensioni
-Holding hands
-Cuddling somewhere
-Gaming/watching a movie
-On a date
-Kissing
-Wearing eachothers’ clothes
-Cosplaying
-Shopping
-Hanging out with friends
-With animal ears
-Wearing kigurumis
-Making out
-Eating icecream
-Genderswapped
-In a different clothing style
-During their morning ritual(s)
-Spooning
-Doing something together (this can be anything from watching tv to having sex.)
-In formal wear
-Dancing
-Cooking/baking
-In battle, side-by-side
-Arguing
-Making up afterwards
-Gazing into eachothers’ eyes
-Getting married
-On one of their birthdays
-Doing something ridiculous
-Doing something sweet
-Doing something hot
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Holding Hands

Louis sta attraversando uno di quei periodi neri, quelli in cui si chiude in sé stesso e non apre a nessuno, nemmeno al suo Harry. Vuole stare da solo, scansa tutti quelli che vogliono dargli consigli inutili – ché tanto non li seguirà mai. E’ testardo, chiunque passi almeno cinque minuti con lui se ne accorge, fa solo quello che crede. E, il più delle volte, riesce a far sentire le persone delle vere nullità. Non lo fa di proposito, però, lui è così. E Harry lo sa bene, ne è rimasto bruciato i primi giorni, quando non si conoscevano bene – niente pregi, niente difetti, ancora. Quando provava ad aiutarlo e veniva travolto dall’uragano che Louis aveva dentro. Era un pugno nello stomaco, di quelli che ti fanno mancare l’aria per giorni se provi a respirare, perché voleva salvarlo da sé stesso e non poteva.
Poi, con il tempo, ha imparato a capirlo e a rimanere in silenzio, al suo fianco, ad aspettare che sia lui a parlare, a dare segni di miglioramento. E Louis ne è grato, non ha bisogno di promesse o di discorsi senza senso, vorrebbe stare solo. Vorrebbe stare dannatamente solo. L’unico desiderio è quello di chiudersi in camera a fare niente, con la luce spenta e gli occhi sul soffitto buio. Ma con Harry vicino, quei periodi durano molto meno. Prima passavano mesi, ora qualche settimana e tutto è come prima.
Con Harry vicino, Louis vive meglio.
Socchiude la porta, quello è il suo cenno – Harry, sto male, sembra urlare, e corre a rannicchiarsi sotto le coperte calde. Anche in estate, se è una giornata no, si nasconde nel suo letto. E’ la mia armatura, diceva sempre da piccolo. La sua protezione ora, invece, sono le braccia del ragazzo che ama che lo avvolgono e lo stringono, senza fare male. E Louis vorrebbe essere capace di fingere per rimanere qualche giorno in più in quella posizione. Ogni tanto, vorrebbe quasi che quei periodi durassero un’eternità solo per potersi beare di quel calore, quelle attenzioni riservate solo ed esclusivamente a lui. Perché Harry esce, sorride, vive la sua vita normalmente, ma poi torna a casa ed esistono solo Louis e il suo silenzio, ché dentro è tutto un gran casino. E a Louis quelle gambe lunghe e magre avvinghiate alle sue tutt’altro che eleganti, il respiro caldo e rilassato alla base del collo, il pollice grande che accarezza tutto il braccio e gli fa tremare l’anima, sembrano quasi il paradiso. Pensa sempre che se potesse scegliere come morire non avrebbe dubbi: Harry, Harry – solo Harry, vicino a lui.
Sospira pesantemente e un “sono qui” soffiato nell’orecchio gli scalda il cuore.
Lo so, vorrebbe rispondere, se solo ne avesse la forza. Louis lo sa che Harry è sempre lì, accanto a lui, per proteggerlo da tutte quelle intemperie. Louis lo sa che Harry c’è sempre, anche se non si fa vedere. E’ una costante nella sua vita, un po’ come Nepero nella matematica. E Louis non può che ringraziarlo, nell’unico modo che conosce.
Si volta e lo fissa per qualche secondo di troppo, prima di abbozzare un sorriso timido, debole, di quelli che riservi alle persone importanti, quelle che ti vedono morire davanti ai loro occhi ma rimangono comunque, quelle che ti accettano per come sei. E Harry se lo merita, anche se Louis vorrebbe solo piangere e urlare Harry se lo merita un piccolo sprazzo di felicità. Così tende leggermente gli angoli della bocca e sospira di nuovo, a pieni polmoni, per liberarsi quasi. Di cosa nessuno lo sa, ma lui ha bisogno di togliersi quel macigno dal petto.
La mano piccola scivola fuori dalle coperte lentamente e, con una delicatezza che non ha mai avuto prima, Louis intreccia quelle dita con le unghie mangiucchiate che tanto odia a quelle del suo ragazzo, della sua anima gemella, e sembrano gli ultimi due pezzi di un puzzle che finalmente vengono uniti e danno vita ad un quadro che lascia il mondo senza fiato.
Perché Louis ha tutti i difetti che possano esistere, non ha di certo un buon carattere e la diplomazia non è dalla sua parte, ma quando è insieme ad Harry si sente come se ci fosse un posto anche per lui. Un posto per essere accettato. Un posto fatto solo di sorrisi e cuori leggeri, con tanta luce e colori accesi. Un posto felice.
E quello è il suo modo di dire grazie quando sta male, un piccolo contatto, che per lui è anche troppo. Minuscoli gesti che gli costano energia, ma che farebbe all’infinito per Harry – solo per lui.

Grazie per esserci ogni giorno.
Grazie di amarmi, anche così, anche con l’anima spezzata.
Grazie di esistere.
Grazie e basta.
Grazie. Sempre.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: cryleshton