04/05/2015
2 recensioniLa stanza di Carly era un vero disastro, troppo grande e vuota per una sola persona. Da quando era tornata a Seattle, la bruna non aveva messo piede fuori dalla sua camera, erano settimane che non mangiava, per non parlare del sonno. In quei 2 mesi Carly era riuscita al massimo a dormire per 3 ore a notte, ore disturbate da incubi continui, che la facevano urlare nel bel mezzo della notte e facevano correre subito, in camera, un preoccupato Spencer, ormai abituato alle nottate in bianco della sorellina. I segni del mal nutrimento, della stanchezza e delle mancate ore di sonno erano ben visibili sul volto della brunetta. 2 profonde occhiaie le circondavano gli occhi, la sua pelle era più bianca del solito e il suo corpo, troppo magro, a stento riusciva a sostenere il suo esile corpo.
Erano 2 mesi che Carly viveva così, tutta la sua vita era precipitata in un burrone quando, accendendo la tv per vedere il telegiornale, aveva sentito quella notizia…
“…Incidente aereo avvenuto in mattinata, il veicolo era diretto verso l’Italia. L’aereo aveva avuto problemi tecnici ancor prima di partire, ma i piloti hanno espresso di voler partire lo stesso. Purtroppo non ci sono superstiti. Sul volo era presente anche l’ex-web star dello show ICarly, Samantha Puckett diretta in Italia, forse, per rivedere l’amica Carly Shay, anche lei star nello show…”Da quando aveva sentito quell’orribile notizia, Carly aveva smesso di vivere. Si dava la colpa della morte di Sam, si dava la colpa di essere partita per l’Italia, quando invece doveva rimanere a Seattle, si dava la colpa se ora il suo fratellone non aveva più il sorriso stampato sulla faccia, si dava la colpa per aver contribuito a far cambiare idea a Gibbie sul ristorante che voleva aprire non appena la sua “socia” fosse tornata, si dava anche la colpa se adesso Freddie, il suo migliore amico, non vivesse più, proprio come lei, come se con Sam, fossero morti anche loro.
La bruna si svegliò di soprassalto, aveva avuto un altro incubo, una routine quotidiana per lei ormai. Appena sveglia e con la fronte piena di sudore, si alzò diretta la bagno per darsi una rinfrescata e magari calmarsi un po’. Carly sentì un vento gelido provenire dalla finestra aperta in camera sua. Uscì, titubante, dal bagno per chiuderla, fermamente convinta che non l’avesse lasciata aperta la sera prima. Si guardò intorno… il nulla… Poi un rumore, una foto che cadde, un vento improvviso, un fischio alle orecchie, poi buio… quando Carly riaprì gli occhi le si mozzò il fiato in gola
Era lei…