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Autore: Frida Rush    05/05/2015    2 recensioni
Una vecchia flash che mi ero dimenticata di postare che ha partecipato ad un drabble event del gruppo fb We are out for prompt, con il prompt "Jack non ha più paura del buio".
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jack Frost, Pitch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buio.
È la prima cosa che ricordo. Era buio e faceva freddo.
Avevo paura.
 Ma poi, poi ho visto la luna. Era così grande, così luminosa... Sembrava che cacciasse via il buio.
 

Questi erano stati i primi pensieri di Jack Frost mentre riemergeva dal lago ghiacciato dove era morto, diventando un guardiano. In quei primi istanti di vita aveva associato al buio un significato negativo e decisamente sbagliato. Non si può certo dire che gli piacesse l'oscurità. Così nera, così tetra, piena di sensazioni negative e tana di molti pericoli. Durante i suoi viaggi in giro per il mondo aveva sempre evitato il buio, proprio perché lo temeva, d'altronde anche i bambini sembravano disprezzarlo per gli incubi e la paura che portava con sé e Jack nonostante fosse lo spirito del divertimento, spensierato e sempre allegro, non poteva fare a meno di avere un po' di timore quando si ritrovava al buio da solo.
Jack si mosse appena nel letto su cui era disteso e aprì gli occhi cercando di vedere qualcosa, ma tutto ciò che vide fu l'oscurità del covo di Pitch. Ricordava bene com'era finito lì dentro, la sera prima, avevano parlato della solitudine, del loro incontro in Antartide ed era scattato qualcosa, entrambi lo avevano sentito molto bene. Il giovane, essendosi appena svegliato, non riusciva a focalizzare bene i ricordi di cosa era successo dopo, ma ricordava benissimo le sensazioni che aveva provato quando aveva sentito le mani di Pitch esplorare il suo corpo, ricordava il suo cuore che batteva forte e pompare il sangue molto velocemente rendendo calda la sua carne...
I suoi pensieri vennero interrotti da un lungo boato che proveniva dall'esterno e il ragazzo si appiattì contro il muro. Se c'era una cosa che temeva accostata al buio erano i temporali. Tutti quei rumori, quell'oscurità interrotta dai fulmini che davano un minimo di speranza che potesse esserci la luce ma che svaniva subito dopo... Si rannicchiò contro la parete chiudendosi a riccio dimenticandosi della presenza dell'uomo nero accanto a sé che si destò dal suo sonno e si stropicciò gli occhi.
- ... Jack?- sussurrò Pitch.
Lui fece per dire qualcosa ma un altro boato rimbombò forte e chiaro e continuò ad appiattirsi contro il muro. Pitch lo guardò, ancora con gli occhi assonnati e gli bastarono pochi secondi per capire qual'era il problema.
- Oh... Hai paura del temporale- sussurrò mentre gli circondava la vita con le lunghe braccia e lo stringeva a sé, facendogli poggiare la testa sul suo petto.
- Io... Sì, non mi piace- rispose il giovane con voce tremolante.
L'uomo nero emise un sibilo quasi impercettibile e prese ad accarezzargli le ciocche di capelli per farlo rilassare. Non era solito concedere certe attenzioni alle persone, in realtà non l'aveva mai fatto e quella era la prima volta che gli capitava, ma quei gesti gli venivano così naturali che per una volta si lasciò guidare dall’istinto di protezione che sembrava essersi attivato in lui. Passò le dita sulla testa, sulla nuca e gli accarezzò il collo, solleticandolo appena, cercando di non infastidirlo, ma solo di renderlo più tranquillo. Riuscì nel suo intento quando sentì i muscoli del compagno rilassarsi e gli posò un bacio sulle fronte.
Fuori il temporale continuava ad infuriare, ma Jack non aveva più paura. Sapeva che Pitch era con lui, sapeva che lo avrebbe protetto, l'aveva capito dal modo in cui lo stava accarezzando, abbracciando e baciando. Sapeva che non aveva nessuna intenzione di fargli del male, sapeva che quelle coccole non erano finalizzate a prenderlo in giro e sapeva che non avevano un doppio fine.
Il buio non era un male, anzi, l'avrebbe protetto da quel momento in avanti, non gli avrebbe più fatto paura. Pitch era l'oscurità che lo avvolgeva e Jack non aveva più paura perché sapeva che tra le braccia dell’oscurità sarebbe stato al sicuro.
  
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