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Autore: AlexandraCoffeeTime    05/05/2015    4 recensioni
Dal testo: "L’odore del caffè saliva lento dalla tazza di porcellana: intenso e aromatico, contribuiva a dare alla prima casa un’atmosfera ancora più intima tra gli inquilini presenti in cucina, in particolare un saint del Toro particolarmente assonnato."
Solo una piccola Aldebaran x Mu, coppia che amo molto; quando la colazione può essere provocante.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Taurus Aldebaran
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTA! Ci tengo a precisare che questa è la mia prima ff su Saint Seiya che posto sul sito, e soprattutto la mia prima storia a rating arancione. Se dovessero esserci errori grammaticali e presenza di OOC chiedo perdono in anticipo. Detto questo, buona lettura! 

L’odore del caffè saliva lento dalla tazza di porcellana: intenso e aromatico, contribuiva a dare alla prima casa un’atmosfera ancora più intima tra gli inquilini presenti in cucina, in particolare un saint del Toro particolarmente assonnato.
Aldebaran indossava solo dei boxer bianchi, che risaltavano ancora di più la sua poderosa costituzione e la pelle abbronzata.
Seduto al suo fianco c’era Mu con una tunica orientale color senape, che sorridendogli gli stava porgendo su un piatto di terracotta alcuni manicaretti appena sfornati quella mattina: biscotti di vario tipo, anche quelli leggermente amari che al suo compagno piacevano tanto.
Aldebaran ne prese alcuni, e poi tornò a concentrarsi sulla colazione, anche se era evidente che gli serviva ancora qualche minuto per riacquistare la solita lucidità.
- Dovresti cercare di berlo, prima che si raffreddi. – gli consigliò Mu mentre si accingeva a bere un sorso di tè nero alla cannella.
Aldebaran sorrise e fece come gli aveva consigliato l’ariete; poi si avvicinò a lui, e cominciò a lasciargli lievi baci sul collo….  e sorrise nel ricordarsi che la notte precedente non si era solo limitato a quelli casti.
Non riuscì a trattenersi dal non rammentarglielo.
- Dovresti cercare di non essere così provocante, in certi contesti Mu: almeno non sarei così esausto la mattina. – e continuò la sua opera.
Mu si voltò dalla sua parte e lo baciò con le mani attorno al viso del Toro; il loro baci sapevano sempre di ricordi dolci e amari: gli anni di lontananza nel Tibet, gli allenamenti insieme nell’arena del Santuario insieme al Grande Sacerdote e le prime scoperte amorose all’ombra delle colonne delle rispettive dimore.
Aldebaran si allontanò leggermente dalle sue labbra per poter contemplare meglio il suo uomo: adorava la pelle candida, gli occhi verdi e i caratteristi nei sulle fronte dei lemuriani.
In una parola, era perfetto. Quasi un dio.
Mu prese ad accarezzargli lievemente uno zigomo con fare lento e regolare.
- Senti Aldebaran, Kiki è ospite dal maestro di Libra, a Goro-oh; dovrebbe rientrare domani sera. – disse Mu in un soffio, non senza un briciolo di malizia nella voce.
Aldebaran sorrise: tutti al Santuario erano convinti che nessun pensiero impuro sporcasse la mente del Grande Mu dell’Ariete, tra i più saggi guerrieri di Atena. Che delusione sarebbe stata far scoprire loro l’amara verità.
- Cosa vorrebbe dire tutto questo, Aries? – e allora Mu capì che il gioco era iniziato. Oltre alle occasioni formali nel Santuario, c’era solo un’altra in cui i nomi delle proprie costellazioni venivano utilizzati: ed erano ben lontane dall’essere eleganti e caste.
- Niente di così ambiguo, solo una constatazione realista, Tauros. –
Lentamente si alzò dalla elaborata sedia di legno per dirigersi su un supporto più comodo, per così dire: appena Mu si accomodò a cavalcioni sulle gambe di Aldebaran, quest’ultimo ebbe la netta sensazione che i boxer si fossero rimpiccioliti, e che ben presto sarebbero stati solo un intralcio per ciò che stava per succedere.
- Ottima constatazione allora. Vediamo se indovini la prossima. –
Si alzò sollevando il compagno che avvolse  le gambe attorno ai suoi fianchi, baciandosi ardentemente. Mu premette maggiormente in un punto ben preciso; Aldebaran credette di impazzire, e fu fortemente tentato di spostare le stoviglie sul tavolo e prenderlo direttamente in cucina.
A fatica riuscì a trattenersi e a dirigersi in camera da letto, dove con poca grazia cadde insieme al compagno sotto di lui. Il letto emise un lieve rumore, ma nessuno dei due ci fece caso.
Boccheggiando Toro si staccò da lui, mentre Mu era già alle prese con l’armeggiare la sua biancheria.
- L’avevo detto che dovresti essere meno audace, in momenti come questi... –
L’ariete finalmente riuscì a farlo sollevare quanto bastava per sfilargli quell’inutile pezzo di stoffa e con un’agilità fuori dal comune invertì le posizioni e, con altrettanta velocità si spogliò della tunica rivelando il fisico scolpito e le gambe muscolose.
Lentamente Mu si avvicinò ad un soffio dalle labbra del compagno, mentre l’atmosfera diventava incandescente.
- L’audacia può rivelarsi un’arma vincente, dovresti saperne qualcosa…. – e con una calma disarmante incominciò a tracciare un percorso con la lingua, che ormai aveva imparato a memoria.
Passò dalla gola al petto, poi scese all’addome baciando ogni singolo muscolo presente sul corpo muscoloso del Toro, per poi arrivare al linguine: all’inizio si limitò a sfiorargli il punto di maggior interesse, provocando brividi ad un Aldebaran ormai al limite della sopportazione. Poi finalmente procedette con un lungo lavoro, anche manuale.
Quand’ebbe terminato pochi minuti dopo, Aldebaran lasciò Mu sopra di sé spingendosi all’interno del suo corpo.
Mu ebbe un sussulto di dolore, anche se momentaneo: per quanto la loro relazione andava avanti già da alcuni anni, ogni volta che facevano l’amore sembrava la loro prima volta, un po’ per le preoccupazioni di Aldebaran nel cercare di non procurargli dolore nella penetrazione, un po’ per le evidenti… dimensioni del Toro.
Quando alla fine si abituò a quella sensazione, cominciò il lungo amplesso.
Per loro quei momenti erano il paradiso: c’erano solo loro con i loro sentimenti, senza nessuno che si intromettesse tra di loro, nessun nemico venuto a ucciderli, nessuna persona presente nella prima dimora.
L’orgasmo li colse di sorpresa, urlando a squarciagola e sdraiandosi esausti sulle lenzuola, Mu sul petto di Aldebaran.
Anche se le nove erano passate da un pezzo, decisero all’ultimo che per quel giorno avrebbero rimandato i loro impegni per godersi un po’ di tranquillità, restando a letto abbracciati e raccontandosi a vicenda vecchi aneddoti di infanzia: Atena avrebbe certamente capito il motivo della loro assenza.
Niente poteva essere più perfetto come quell’attimo.

Angolo del manicomio!
E dopo secoli, finalmente riesco a postare qualcosa su EFP. Era ora! Ci voleva proprio per rilassarmi un attimo; merito anche di Soul of Gold, quella nuova serie mi intrappa troppo ( a parte l'animazione carente in alcuni punti, ma vabbé...). Che mi dite? Vi è piaciuta? Vorreste non averla mai letta? Bene! 
Fatemi sapere la vostra opinione, bella o brutta che sia, attraverso una pratica, comoda e indolore recensione alla storia- Alla prossima!

PS Mi scuso in anticipo se non sarò puntuale nello scrivervi le risposte, ma il wi-fi va e viene ultimamente, siate pazienti u.u

 
  
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