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Autore: telesette    06/05/2015    0 recensioni
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Perché le vere sigle, quelle che danno gioia ai bambini e agli adulti di tutto il mondo, sono quelle cantate con il cuore.
Cuore di Eroe.
Cuore di Terrestre.
Cuore di Robot.
O più semplicemente il cuore di chi, viaggiando a cavallo di sogni e avventure, nelle canzoni ritrova la strada che gli anni tendono un po' a smarrire.
Grazie, grazie a tutti voi, amici.
Grazie per ogni momento, per ogni ricordo, per ogni singola lacrima di commozione.
Grazie per l'energia e l'arcobaleno di colori che tinge le giornate in vostra compagnia...
Genere: Demenziale, Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Notte Magica - Roma/24/04/2015


Che notte raga, che nottata... EPICA !!!

Cioé, come scrollarsi di dosso ben ventisette anni dal groppone e ritornare davvero bambini: i pomeriggi alla televisione, le girelle, il tegolino ( il "soldino" ) di cioccolato...
E tutto questo grazie al generoso contributo di ben tre Cover Band che hanno partecipato per rendere davvero unica questa notte. Un ricordo preziosissimo, da tenere nel cuore come un diamante in un cofanetto, che non perderà mai di valore.
Grazie alla Bim Bum Band, agli Animatti e ai Cavalieri dello Zodiaco, che si sono passati il testimone nel ripassare le sigle animate più belle di oltre trent'anni di storia dell'animazione.
Un grazie di cuore anche a Fabrizio Mazzotta e a Cristina Poccardi - due autorità nel mitico doppiaggio italiano! - che ci hanno regalato sorrisi ed emozioni, sia dal vivo che dentro allo studio di registrazione, e che continuano a darci sorrisi ed emozioni ogni giorno semplicemente per il fatto di vivere questi sogni. Li vivono con noi e per noi, perché i ricordi continuano a vivere, ed è questa la vera grande magia dei Cartoni Animati...
Loro vivono di vita propria, vivono fuori e dentro di noi, e continueranno a vivere per sempre!

David Bizzarri

 

***

Delirio Cartoon - siamo tutti pazzi
immagini tratte da internet

"Rossana, dai pensaci un po' tuuu
Perché noi qui non se ne può piùùù"... 

Eccome se ci penso, ci penso sì.
Penso che, se rimetteranno in onda la mia serie su Merdaset, chiederò tanti bei soldini di risarcimento danni.
Ihihihihihih ( risatina diabolica ) Non sanno chi è Sana, ho intenzione di vendicarmi di brutto per tutta quella censura, solleverò un polverone grosso così e obbligherò i mass media italiani a leccarmi la  suola delle scarpe per implorare il mio perdono!
Perché io sono unica indistruttibile invincibile e onnipotente, capitooo ?!?
S-A-N-A... Sana!
Come sarebbe che non mi conoscete?
Eresìa, non è ammissibile una cosa del genere, tutti mi devono conoscere!
Ho deciso, d'ora in poi, voglio puntare in alto: voglio che il mio programma vada in onda in eurovisione, in mondovisione e, se mi va, anche in Galassiavisione... Voglio che la mia sigla venga cantata in tutto il Sistema Solare, in tutto lo spazio, ai limiti del cosmo conosciuto e oltre.
Obbligherò gli alieni ad adorarmi, se necessario, farò della Via Lattea una succursale del Rossana's Empire Commercial Centre, e gli alieni venderanno spille, braccialetti e collanine con la mia faccia su ogni pianeta, roccia o asteroide dell'universo.
Mmm, no, non sono ancora  soddisfatta.
Penso che assumerò quegli scansafatiche di Goku e suo figlio Gohan, anche perché due guardie del corpo Saiyan possono sempre servire, e li obbligherò a portarmi i pasti in camera e la colazione a letto tutti i giorni.
E poi voglio anche...

- Papààà !!!

L'urlo furioso di Gohan riecheggiò attraverso i quattro angoli remoti delle altrettante galassie, facendo tremare persino l'indistruttibile pianeta dei Kaioshin, tuttavia il giovane mezzosangue Saiyan era talmente fuori di sé dalla collera che non se ne avvide. Goku cercò di calmarlo, provando a spiegargli che la fantasia "malata" di quella viziatissima superstar non dipendeva certo da lui, ma il figlio non gli diede ascolto.

- E tu permetti a quella mocciosa di dire cose del genere, solo perché la sua serie è più "nuova" della nostra - ruggì Gohan, rosso in volto come un gambero.
- Figliolo, cerca di ragionare - gemette Goku. - Lo sai anche tu che le serie romantiche vanno molto di moda; certo che, se tu e Videl vi foste fatti vedere più "romantici" a scuola, può anche darsi che la vostra coppia...
- Non dire scemenze - ribatté Gohan, sempre più adirato. - Quello che faccio con Videl sono fatti miei, chiaro? Non voglio che un branco di mocciose urlanti vada in giro a raccontare delle mie faccende sentimentali, io sono una persona seria!
- Ehm - Goku squadrò il figlio dalla testa ai piedi, alludendo timidamente al buffo vestito dei Kaioshin che Kibith aveva pensato bene di materializzargli addosso. - Sai, non prendertela ma, vestito così, sembri più che altro pronto per il Carnevale di Viareggio!

Gohan tacque, imbarazzatissimo, fulminando con un'occhiataccia sia Kibith che Kaioshin il Superiore.
Nel frattempo, tra le risate generali del pubblico, anche un noto trio di simpatici mascalzoni commentava sarcasticamente le disavventure degli amici Saiyan.

-  Che ne dite, lo mettiamo sull'albero di Natale il prossimo anno? - domandò Lupin con un ghigno. - Ci manca giusto l'angioletto biondo con intermittenza!

Sia Jigen che Goemon risero a crepapelle.
Purtroppo non ebbero il tempo di gustarsela la risata che, sibilando nell'aria come tante fruste metalliche, le implacabili manette da lancio di Zenigata si chiusero attorno ai  loro polsi con un triplice e sonoro 'clik-clàk'.

- LUPIN - strillò Zenigata, gli occhi luccicanti e le labbra contratte in un sorriso colmo di soddisfazione.
- Oh no, Zazzà, ma sei una persecuzione - sospirò Lupin.
- Questa volta vi arresto tutti e tre, quant'è vero che mi chiamo Koichi Zenigata!
- Possibile che non si stanca mai di ripetere sempre la stessa cosa - commentò Jigen atono. - Oltretutto usa sempre le stesse manette da vent'anni...
- Mi rifiuto di tagliare simili ferrivecchi con la gloriosa spada dei miei antenati - obiettò categorico Goemon. - Ho una dignità da difendere!
- Su su, Goemon, non fare il melodrammatico - sorrise Lupin sfilando elegantemente i polsi dalle manette come se queste fossero un semplice paio di guanti. - Senza offesa, Zazzà, ma i tuoi braccialetti fanno troppo stile anni '80... Dovresti aggiornarti, sai, sono quasi più robuste quelle di plastica!

Zenigata impallidì, nel vedersi le proprie manette rilanciate addosso, per poi avvampare di colpo come una pentola a pressione sul punto di esplodere.

- Razza di... Siete in arresto, ho detto, tutti e tre!
- Certo, Zazzà, lo sappiamo - rispose Lupin, strizzando l'occhio ai compagni che ricambiarono subito il gesto con uno sguardo colmo d'intesa. - Non ti disturbare, però, andiamo a costituirci da soli... Viaaaaaaaaa!
- Basta così, diamoci un taglio!

La voce calma e profonda, la lama sguainata e alta dinanzi agli occhi luccicanti, Oscar impose dunque il silenzio.

- Che c'è che non va, Oscar? - domandò André perplesso.
- E me lo domandi - rispose seccata la fanciulla. - Abbiamo oltre trent'anni di Cartoni Animati da ricordare, e non mi va di aspettare oltre il mio turno!
- Beh, ma siamo comunque a  posto, voglio dire... Abbiamo persino i cosplayer tra il pubblico!
- E con questo?

Oscar aggrottò le sopracciglia, chiaramente infastidita dalla bonaria semplicità del compagno, pronta a rivendicare il suo orgoglio da militare al posto d'onore nella parata dei cartoni.

- Io non accetterò mai di essere un personaggio "inferiore", nella storia dei manga o dell'animazione, e sono pronta a sfidare chiunque abbia il coraggio di passarmi davanti senza neppure chiedermi il permesso!
- Alludi a qualcuno in particolare?
- Dunque, fammi pensare: Mermaid Melody le ho fatte pescare da Sampei, Peppa Pig l'ho infilzata ieri e messa allo spiedo, le Winx e le W.I.T.C.H. stanno ancora giocando a Skyrim... No, mi sembra di avere già sistemato tutta la concorrenza inutile!
- E con le New Entry come la mettiamo?

Senza dire una parola, Oscar sferrò vari fendenti nell'aria. La lama disegnò un fitto arabesco di luce, ad una velocità tale che l'occhio quasi non era capace di distinguerlo, dopodiché rientrò nel  fodero con la grazia e l'eleganza di un pavone che abbassa le piume.

- Faranno tutti la fine del Duca di Germàin - concluse sagacemente. - Non ho perso il duello alla pistola e non perderò certo contro un branco di stupidaggini senza senso!
- Ma il pubblico non...
- André, giù la testa!

L'avvertimento di Oscar giunse appena in tempo perché, direttamente dalla terra di Grecia, il microcosmo del bianco cavallo alato stava correndo sull'esplosione di energia scaturita da tutte le sue tredici stelle.

- FULMINE DI PEGASUS !!!

Incazzato come una bestia, l'eroe prediletto di Atena scagliò la sua pioggia di colpi contro "l'inascoltabile" ed oscena sigla che Santo Verduci stava quasi per appioppare alla nobile e gloriosa tradizione dei Cavalieri dello Zodiaco.

- Tu, vile fellone marrano - strillò il cavaliere placando momentaneamente la propria collera. - Come osi infangare il nome di Atena, cantando simili bestialità, alla presenza di un Cavaliere? Pagherai con la vita per il tuo gesto sacrìlego, il tuo sangue laverà via l'orrore dalla mia armatura!

Frattanto Verduci, contando con noncuranza i soldini accumulati, prese a sfottere Pegasus e si allontanò meditando su quale altra serie poteva ancora massacrare con una delle sue sigle.

- Zitto tu, Cavaliere per raccomandazione - sibilò. - La Merdaset ci è andata troppo leggera con voi, non vi ha sputtanato come si deve, perciò le mie sigle esistono... Per trasformare i gloriosi Cartoni Animati in carne da macello!

Pegasus tacque, sconfitto.
Di fronte al Dio Denaro, non c'era niente da fare.
Ormai l'amore per i cartoni stava sempre più cedendo il passo ad un abbandono totale. La gente non sognava più, non partecipava più, e i bambini... Beh, molti non lo possono sapere.
Solamente un miracolo poteva riscattare tutti.
E il "miracolo" in questione, sulle vele dell'imponente astronave Alcadia, stava giungendo improvvisamente sulle note di accompagnamento del fiero pirata dello spazio.
Capitan Harlock era appena giunto a salvarci.

- Pronti all'arrembaggio - ordinò.

L'ordine fu passato da uno ad uno dei membri dell'equipaggio, lanciando possenti granate nostalgiche sul fragile baluardo delle generazioni cresciute a forza di Grey's Anatomy e Maria de Filippi, e il male fu ancora una volta sconfitto dal coro eccitato di voci che si levò nell'aria per  combattere al fianco del prode capitano.
Fu allora che giunsero ulteriori rinforzi, dai pugni atomici di Mazinga alla spada infuocata di Daltanious, e poi ancora il suono della chitarra elettrica e del basso che salutavano l'arrivo dell'invincibile Vultus. Il Galaxy Express giunse a raccoglierci tutti a bordo dei suoi vagoni, guidandoci su fra le stelle e i pianeti a noi sconosciuti, e  la Principessa Aurora ripristinò l'Energia Galattica del Grande Pianeta.
Altri eroi, vecchi e nuovi, si unirono ben presto facendo scappare via quel viscido parassita di Verduci a gambe levate.
Perché le vere sigle, quelle che danno gioia ai bambini e agli adulti di tutto il mondo, sono quelle cantate con il cuore.
Cuore di Eroe.
Cuore di Terrestre.
Cuore di Robot.
O più semplicemente il cuore di chi, viaggiando a cavallo di sogni e avventure, nelle canzoni ritrova la strada che gli anni tendono un po' a smarrire.
Grazie, grazie a tutti voi, amici.
Grazie per ogni momento, per ogni ricordo, per ogni singola lacrima di commozione.
Grazie per l'energia e l'arcobaleno di colori che tinge le giornate in vostra compagnia.
Grazie di esistere!

FINE ?

 

Angolo Autore:
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