Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Spensieratezza    06/05/2015    7 recensioni
Storia ispirata alla 2 x 20. "Desideri nascosti".
Dean e Sam non si parlano da anni, ma siamo certi che siano proprio incompatibili? Forse non hanno mai veramente provato a passare del tempo da soli.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Os wincest - episodi, prime stagioni'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean e Sam non avevano un rapporto da…beh, anni. Non erano mai andati molto d’accordo e Sam a 17 anni era andato via dalla famiglia per intraprendere il sogno dell’Università.

Una scelta che sia suo padre che Dean gli contestarono molto. Sua madre Mary no, però.

Mary si era detta orgogliosa di lui.

Sam si era fidanzato con Jessica, una ragazza adorabile, bionda e perfetta come una barbie, poi era finita. Senza un perché.

Continuava ad andare all’Università e con il tempo riprese un rapporto con il padre, ma non con Dean.

John insistè molto per convincere Sam a cercare di recuperare un rapporto con suo fratello. Sam gli voleva bene. Accettò.

Adesso Sam aveva 23 anni. Decise che era maturo abbastanza per cercare di riprendere un rapporto con suo fratello e andò a trovare Dean a Illinois dove si era trasferito e viveva da solo.

Dean si era sorpreso quando Sam suonò alla porta di casa sua.

Sam pensò che l’avrebbe cacciato o trattato con sufficienza, oppure che gli dicesse di prendersi un motel, invece inaspettatamente era stato…gentile.

Gli aveva offerto il caffè con qualche biscotto, gli aveva fatto vedere la sua moto nuova e poi insieme erano andati in un bar e avevano bevuto e si erano raccontati le reciproche vite.

Dopo il bar, erano andati al cinema con l'Impala di Dean, facendo cena con salatini e schifezze varie.

Avevano bevuto ancora, ovviamente.

Sam si sentiva strano. Sapeva che non era la birra. Fin da quando era rimasto da solo con Dean, si era sentito in imbarazzo quasi. Non erano mai stati da soli, a tu per tu. Di solito erano sempre circondati dalla famiglia o dai genitori. Certo, il poco tempo che avevano passato insieme.

Questo sembrava quasi intimo.

Sam non era certo di sentirsi a suo agio quando Dean si avvicinava troppo a lui con il viso. Sentiva il bisogno di…come lo chiamavano? Spazio personale?

Dean era quello che si definiva un vero macho. Biondissimo, occhi verdi e muscoloso e con un profumo da sballo. Un odore pungente da maschio, insomma. Quando si avvicinava a Sam, lui sentiva quell’odore e non gli faceva piacere.

Non era sicuro che non lo trovasse piacevole. Sapeva solo che non voleva sentirlo troppo.

Lo metteva a disagio.
 
Dean comunque, era gentile. Era anche più disponibile di quello che si sarebbe aspettato Sam. Quasi possessivo e qualcosa che non riusciva a definire…malizioso?

Sam aveva l’impressione che Dean si sentisse molto più a suo agio a stare con Sam da solo, che in mezzo a qualcun altro. Il suo atteggiamento di solito sempre distaccato, era in un certo modo….diverso!
 
Fu quando la vicinanza si fece un po’ marcata, che il disagio di Sam aumentò, ma non disse nulla. Si limitò a osservare il viso del fratello, come parlava, come si muoveva, come posava lo sguardo su di lui.
 


Quando il cinema finì, Sam era sempre più dolorante. Il torcicollo che gli era arrivato verso metà mattina, era peggiorato e si era esteso. Ora gli faceva male anche tutta la schiena.

Dean non si scompose e quando arrivarono  a casa, gli ordinò subito di distendersi sul divano. Sam era ancora a disagio, ma per quanto aveva bevuto, era molto più accondiscendente.

Quando si sdraiò, Dean gli levò la maglietta di dosso, come se avessero quella confidenza da sempre.

“Dean, che diavolo fai??” si agitò Sam.

“Stai zitto e sdraiati. Sono bravo con i massaggi.”

Gli salì a cavalcioni e cominciò a massaggiarlo con i palmi aperti, toccando ogni punto che riusciva a raggiungere.

Sam gemette e rabbrividì. Le mani di Dean erano incredibilmente calde e grandi e lui era a petto nudo. Dean non l’aveva mai toccato e il fatto che lo facesse ora con quella disinvoltura, era troppo imbarazzante.

“Rilassati.” Ordinò Dean, cominciando a massaggiargli il collo.

Sam deglutì e cercò di rilassarsi.

Ora il male stava un po’ diminuendo.
 
Dean lo fece voltare a pancia in su e lo guardò con un’espressione seria, dolce, ma senza traccia di sorriso. Sembrava quasi premuroso ma pensieroso allo stesso tempo.


Sam lo fissava con la bocca aperta, sospirando. Dean lo sconvolgeva più di quanto avrebbe mai pensato. Più di quanto avrebbe voluto scoprire.

Dean studiò il suo viso, poi molto lentamente, senza distogliere lo sguardo, posò una mano sulla sua gamba.

Sam aveva il respiro corto ora, ma non disse una parola.

Si scambiarono degli sguardi complici e Dean ora aveva la conferma che poteva continuare.

Continuò a far salire la sua mano verso l’interno coscia di Sam, che respirò sempre più forte, senza riuscire a trattenersi.

Si fermò a un passo dal toccarlo in mezzo alle gambe. Sam strinse impercettibilmente le gambe, senza neanche accorgersene.

Dean però non lo toccò lì. Gli salì a cavalcioni, e poi cominciò  a baciarlo. Piano, poi in maniera più passionale, bramando la sua lingua, la sua bocca.

Sam, la testa premuta contro il divano, avrebbe dovuto sentirsi in trappola, ma lungi dal sentirsi vulnerabile e indifeso, gemette più forte e strinse a sé Dean più vicino a lui.

Dean si staccò poi, sussurrandogli all’orecchio:

“Andiamo in camera mia.”

Andarono in camera e non ci furono dubbi, ripensamenti o altro. Era quello che volevano e non avevano intenzione di rinunciarci o di fermarsi.

Si amarono con passione, lascivia, ma anche con inaspettata dolcezza.

Sam gemeva sotto Dean, mentre suo fratello lo baciava e lo stuzzicava in tutto il corpo con la bocca e la lingua e non smetteva di toccarlo e di stringerlo  a sé.
 
 
 
 
*

Lo fecero una seconda volta, di mattina, appena svegli. Era diverso in un certo senso farlo alla luce e al contrario di come aveva pensato Sam, era bello guardarsi a vicenda bene.

Dean era a cavalcioni sopra Sam e respirava forte, cercando di calmarsi. Vedere Sam sotto di lui, con le gambe aperte e che respirava forte, godendo delle sue attenzioni, vedere il suo piacere, era davvero troppo eccitante per lui.

“Posso…toccarti?” gli chiese Dean.

Sam quasi rise per l’assurdità della richiesta, considerato quello che avevano fatto. Comunque annuì, anche se, arrossendo.

Erano entrambi coperti dal piumone e ancora nudi. Dean lo toccò sotto il piumone e godette nel sentire il corpo di Sam ancora bagnato ed eccitato dal sesso.

Lo accarezzò piano, sorridendo, guardandolo come se fosse la cosa più preziosa sulla Terra.

Senza chiedergli altro, poi, lentamente abbassò la testa, sotto il piumone.

“Oddio!” esalò Sam, gettando la faccia all’indietro, imbarazzato ed eccitato.

Dean aveva preso a baciarlo ancora, a baciare tutto il suo corpo sudato e ancora provato e bagnato.

Non poteva trattenersi dal stringere forte i capelli di Dean mentre aveva la testa tra le sue gambe e lo baciava ora lì, ora sullo stomaco, con un’attenzione che lo faceva impazzire.

Strinse di più le gambe, in preda al piacere, felice che Dean fosse lì con lui in quel momento, che si fossero ritrovati, che lo toccasse in quel modo, come se gli appartenesse, come se gli fosse sempre appartenuto, malgrado in tutti quegli anni fossero stati tutto tranne che fratelli.
 



Ad interrompere quel momento idilliaco, fu il suono del campanello.

Sam guardò Dean alzarsi. Guardò la linea delle sue spalle sudate, mentre usciva dal letto. Deglutì, rendendosi conto di quanto fosse bello e di quanto fosse attratto da lui e forse qualcosa di più. Non fece domande mentre lo guardava rivestirsi e andare ad aprire al campanello.

Sapeva che quel momento così fantastico sarebbe dovuto finire prima o poi.

Si rivestì lentamente e quasi in trance si preparò per uscire.




In corridoio Dean aveva appena congedato una biondina. Non sapeva quello che le aveva detto, anzi a dire la verità si era vestito lentamente apposta per non dover sentire.

La biondina però, non accennò ad andare via, anzi, si rivolse a Sam.

“Ciao!”

“Ciao. Scusa, ma dovrei andare.” Disse acido Sam.

La biondina lo guardò di traverso, mentre Sam si affrettava verso la porta.

Sentì poi una mano bloccargli il braccio.

“Dove stai andando?”

“Mollami il braccio. Non vorrai far una scenata davanti alla tua ragazza.” Ringhiò a bassa voce Sam.

“Non è la mia ragazza.” Disse Dean.

“Allora è solo una che ti scopi, va bene. Non mi importa. Lasciami andare, Dean.”

“Chi è lui, Dean?” chiese la ragazza.

Sam guardò Dean per un momento, che intercettò il suo sguardo, poi disse deciso:

“Sam è il mio ragazzo.

Sam rimase sconvolto, con la bocca aperta e la biondina storse la bocca ma era chiaro che se l’aspettava.

“Bene, tolgo il disturbo. Avrei solo voluto saperlo, no, che fossi dell’altra sponda. Grazie per esser stato sincero da subito, Dean!” disse lei, offesa, andando via senza salutare e sbattendo la porta.
 


Sam rimase a guardare Dean basito.

“Tu non sei gay.” Disse.

“Beh, neanche tu.”

“E non sono il tuo ragazzo.”

“Preferivi le dicessi che fossi mio fratello? A parte che Jennifer non è un tipo che si scandalizza facilmente.” Ridacchiò Dean.

“Sei ancora in tempo per rimediare. Và da lei e dille che scherzavi, che sono tuo fratello e di certo non stavamo facendo quello che credeva lei. Dille che…che sono venuto a farti visita e…”

“Abbiamo scopato?”

Sam fece una smorfia e fece per allontanarsi.

“Sam!” disse Dean, bloccandogli di nuovo il braccio.

“Mi vuoi mollare?? Ti diverte tanto prenderti gioco di me??”

“Non mi sto prendendo gioco di te e poi pensavo che fossi venuto qui per passare del tempo con me!”

“Non sono una puttana, Dean!”

“A differenza delle tipe che frequento io, vorresti aggiungere, ma cosa ti fa pensare che ti vedo così?”


“Tu…non mi hai mai considerato fino ad ora! Non mi sei mai venuto a trovare quando ero a Stanford e ora…solo perché facciamo sesso una notte, dovrei credere che tu ci tieni a me?”

“Sam, io mi preoccupo per te ogni santo giorno. Direi che ci tengo molto a te.”

“Bugiardo.”

Dean gli strinse il braccio che non aveva ancora mollato e lo attirò a sé, intrappolandolo con il suo corpo.

“Non è mia abitudine fare sesso occasionale, Sam. Se pensi che ti lascerò andare, dopo il sesso fantastico di stanotte e stamattina, beh, non mi conosci bene.” Gli disse, respirandogli sulle labbra.

Sam gemette.

“Ti faccio quest’effetto, Sam? Oh, sapessi quante volte ho desiderato vederti tremare sotto di me, fratellino.”

Sam lo guardò stupito e incredulo.

“Davvero?” gli chiese.



Dean gli prese le braccia e se le passò prepotentemente dietro la schiena, costringendo Sam ad abbracciarlo.

“Resta, prendiamo qualcosa insieme. Dobbiamo ancora avere il nostro primo appuntamento. Me lo concedi?”

Sam sorrise con aria ebete, poi rise.

“Dean, tutto questo è folle. Fino a ieri eravamo due fratelli estranei che non si parlavano e ora…”

“E ora sei intrappolato sotto una morsa ferrea, perché finalmente abbiamo avuto modo di conoscerci e la tua conoscenza mi piace così tanto che non sono disposto ad interromperla così presto.”

“Dean.” Rise Sam.

“Sai, la mia bocca è stata molto felice di conoscere il tuo corpo e anche il Dean Yunior qui sotto.” Disse con aria birichina.

Sam lo abbracciò teneramente e i due restarono a crogiolarsi in quell’abbraccio per un po’.

“Oh, Sam, vedi come stiamo bene? Resta qui e staremmo bene. Te lo prometto.” Gli disse dolcemente Dean, tenendogli il viso.

Sam lo guardò adorante, poi si lamentò con il tono di un bimbo che fa i capricci.
“Sono tuo fratello, c’è un milione di motivi per cui questa cosa non può fun…”

Dean bloccò le sue parole con un bacio mozzafiato, accarezzandogli poi gli zigomi con i pollici.

Sam gli toccò le braccia con le mani, in soggezione.



“Resta qui, Sam. voglio davvero che tra noi funzioni. Ci tengo davvero a te.”

Sam lo fissò adorante, sciogliendosi per quelle parole, poi disse:

“Cazzo, non pensavo che i tuoi baci fossero così…”

“È un sì?” disse subito Dean, raggiante.

Sam lo guardò storto.

“Faremo a turno per chi dovrà cucinare.”

“Accetto se mi prepari una torta ogni domenica.”

“E nessuna sgualdrina dovrà entrare in questa casa.”

“Non si dovrà nominare la tua ex ragazza Jessie né il college qui dentro e fuori.”

“Non sono per le coppie aperte.”

“Neanch’io!”

“E se tradisci…”

“Non perdono.” Ridacchiò Dean.

“È una promessa?”

“È una promessa?” ripetè Dean, guardandolo con gli occhi a cuoricino.

I due si mossero simultaneamente a darsi un altro bacio. Sam gli volò tra le braccia praticamente.

“Sto aspettando il mio appuntamento!” disse Sam tenendogli le braccia al collo, guardandolo in viso, mentre Dean se lo sollevò in braccio.

“Dovrei avere ancora dell’acqua di colonia, sasquatch!” disse Dean con il viso luminoso.
 
















Note dell'autrice: 

Ecco un'altra Os ispirata ad una puntata ahhahh

confesso che ero indecisa se scriverla! L'ho pensata oggi, ed era una di quelle idee che ti prendono, sapete...e poi dovete pensare se dare retta a quel flash istantaneo o lasciare perdere! Stavo quasi per rinunciare, perchè non avevo molta voglia di scrivere ancora oggi, ma qualcosa, una vocina interiore mi disse che i flash che ti vengono dal nulla, bisogna dargli sempre ascolto...e così... :))

Ammetto, è un pò erotica ahhah ma neanche tanto, ho evitato di scrivere i particolari, perchè volevo che fosse erotica e fluff allo stesso tempo, ma che non fosse solo sesso :)) Infatti nel finale è uscito il mio fluff abituale :))

L'idea mi è venuta appunto dalla 2 x 20 :))

In questa versione però non c'è nessun djinn. Sono proprio loro :))
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza