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Autore: tixit    07/05/2015    9 recensioni
André sogna di un uomo misterioso, che gli racconta la sua storia. Ma non ne trae nessun insegnamento.
Avvertenza: contiene accenni a violenza sugli animali e sulle donne.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: nulla è mio e nullo il guadagno.


A Ceffate l'Eroina!

 

André si svegliò di colpo – il solito incubo in cui Oscar lo lasciava (in modo irriguardoso, va detto) per una vita tutta sua, che poi era la solita vita di sempre, solo senza di lui.
Prima o poi sarebbe successo pensò amareggiato. Prima o poi lei avrebbe cercato di rendere ancora più scarna la sua già sobria vita affettiva.

Guardò nel buio non riuscendo a capire se si era svegliato o se stava ancora sognando – la stalla era buia, ma non così buia come avrebbe dovuto: un leggero chiarore vicino al box del baio attrasse la sua attenzione. Lì, in piedi, avvolto in uno strano mantello nero, un uomo lo stava scrutando.

“Voi non mi conoscete,” gli sentì dire, con voce cortese, “ma abbiamo condiviso parte della stessa storia e sono venuto  a portarVi la mia esperienza. Da Uomo a Uomo. Spero che Vi servirà.”

“Chi siete?”

“Un Uomo, Uomo quanto Voi, né più, né meno,” fu l’amara risposta “un Uomo con il Vostro stesso spessore, anche se Voi, per ora, non ve ne rendete conto! Un Uomo di cui in molte amano parlare, così come in molte parlano di Voi”.

“Ditemi almeno il Vostro nome...” chiese André incerto - stava sognando, decise, e lo decise in modo così razionale che di colpo cambiò idea: era reale costui? Forse. All’apparenza gli sembrava reale quanto lui, ma... quanto reale?

“Il mio nome... non credo lo sapreste pronunciare correttamente... chi non è Inglese resta sempre nel dubbio” disse l’uomo scuotendo la testa.

“Abbiamo molto in comune, sapete?” riprese cortese, “Anche io, come Voi, da bambino ero rimasto senza famiglia, uno straccioncello...  Anche io, come Voi,  sono stato portato a vivere in una casa accogliente, più ricca della mia, dal padrone di casa.”

André annuì impacciato, non sapendo bene cosa replicare.

“Posso? “ chiese l’uomo, indicando con un cenno una balla si fieno pulita.

“Prego...”

 “Anch’io, vi dicevo” riprese cortesemente, “andai ad abitare in una casa in cui viveva una bambina dai boccoli castani, il più bel sorriso mai visto, con cui dividevo tutto: giocavamo sempre da soli, Lei ed io, nella brughiera. A volte dormivamo insieme, un classico, lo sapete anche Voi... il freddo, gli spifferi delle finestre, la paura del baubau... e allora tutti e due sotto le coperte a scaldarsi e a raccontare storie di fantasmi. Penso che questa sia una esperienza che condividiamo...”

Gli occhi scuri dell’uomo osservarono interrogativi il volto pallido di André, che, a malincuore, annuì.

“Dovunque vi voltate c'è sempre e solo Lei. Dopo un po', è naturale, cominciate a sognarla anche di notte e vi pare che sia talmente parte di voi, che non potreste esistere senza di Lei, non più di quanto potreste senza il cuore o una parte qualsiasi del vostro corpo.”

André conosceva quella storia, eppure non era convinto ”Immagino che la Vostra piccola amica fosse molto bella e delicata, ma Oscar, vedete non è così... con Oscar c’è una complicazione...”

“No, no,“ lo interruppe pazientemente l’uomo dagli occhi scurissimi, con lo stesso tono che avrebbe usato con un bambino, “nessuna complicazione: la Mia era una autentica zozzona, proprio come la Vostra da ragazzina: un piccolo essere selvatico, che crescendo non si evolveva in una giovane dama... non molto diversa dalla Vostra, che crescendo, sembra sempre più simile ad un carrettiere...”

“Ma come vi permettete?” André, indignato, cerco di mettersi a sedere, ma sentì che il corpo non gli rispondeva.

“Mi permetto, mi permetto... ma l'avete osservata bere? Sembra il fratello della Mia amata: un bicchiere dopo l'altro giù per la gola, sbalzi d’umore improvvisi, reazioni sgradevoli nei confronti delle persone che le vogliono bene... che poi, non illudiamoci, si contano sul palmo di una mano. Spero non finisca nello stesso modo: un uomo imbarazzante con una fine imbarazzante anche se discutibile - ci furono chiacchiere.”

“Discutibile come?” chiese perplesso André, strizzando gli occhi.

“Vi narrerò, non temete...” l’uomo ebbe un gesto rassicurante, poi accomodandosi un po’ meglio sulla paglia, riprese “Insomma, la situazione poteva anche andare, se fosse rimasta sempre quella: io nel mio ruolo, Lei nel suo, in un mondo tutto nostro... e gli altri, ai margini della nostra realtà, in visite occasionali .
Che è quello che avete pensato anche Voi, a suo tempo, l’ho capito, per quello volevate che scegliesse di essere una donna: chi avrebbe mai sposato una fanciulla così peculiare? Quale convento l'avrebbe accettata tra le sue mura? Per vederla diventare cosa? Una monaca che girava per bettole, incapace di mantenere il voto di obbedienza? Su quello di castità, per carità, non ho dubbi, ma l’obbedienza... Via!" l'uomo , dalle spalle incredibilmente ampie, fece un gesto sprezzante.
"Speravate che sarebbe rimasta in casa a fare la figlia zitella, quella un po' eccentrica, che da grande si occupa dei genitori anziani... quello che nessuno tiene sotto controllo per cui fa sempre un po' come desidera e la si lascia fare... Ve la immaginavate, lo so, che un giorno Vi diceva tanto ormai non mi sposo più, congiungiamoci orsù! Vivete anche in un'epoca che queste cose le consente... basta che nonsi sappia in giro.
Voi sotto e lei sopra, ovviamente, Voi in silenzio, schiavo suo fino al midollo, una fantasia vagamente passivo-aggressiva, che in fondo vi si addice. Voi siete buono. Avrebbe usato la vostra schiena come scrittoio per redigere la sua corrispondenza...”

“La mia schiena come scrittoio?” mormorò André perplesso.

“E' una fantasia molto stuzzicante... chiedete a Cecile, lei ne dice meraviglie... l'alterna pressione del calamo per tutta la schiena...”

“Voi siete pazzo, mai un pensiero del genere sfiorò la ma mente!”

“Ne siete sicuro? Aspettate e vedrete... verrà un giorno in cui la sbatterete su un letto come un eroe romantico da supermercato del tipo bodice-ripper! Una certa Woodwiss, con una storia con delle scene così, ci ha costruito una fortuna!” scosse la testa, sospirando “Le strapperete i vestiti di dosso, ve lo dico io! E' un topos!”

“Voi siete folle!”

“Si, folle, dite bene, fui anche io come sarete voi: folle d'amore, consumato dalla lunga attesa... costretto a tastare con mano l’impossibilità dell’unione, informato proprio da Lei... vedrete, vedrete anche Voi... un giorno ci terrà a renderVi edotto su quanto poco Voi contate per Lei, mentre penserà alle opzioni della sua vita - discorsi assurdi, ne converrete quando verrà il momento - ben lontana dal capire che il Vostro rapporto non è come le foglie..."

"Che foglie?" chiese André incuriosito.

"Nulla, nulla, mio caro, non inquietatevi, una metafora sull'amore... anche la Vostra se ne uscirà con certe considerazioni solo quando sarà del tutto inutile. Date retta a me che sono pratico: ci sono passato... sono qui apposta per consigliarVi...
Ma torniamo alla Mia storia, se permettete...”

“Prego prego,” mormorò André rassegnato “che sogno interessante...”

“Poi un giorno succede l'episodio del cane. Succederà anche a voi, non crediate di scamparla!”

“Che cane?”

“Un cane, un cane... che importa che tipo di cane ora?  Se vi dicessi che era un bracco francese, puttosto che un corgy, cambierebbe qualcosa per voi? Siete un esperto di cani? Non c'è un cane nella Vostra storia, lo sapete vero? Non appare un solo misero cane, o un gatto. O uno straccio di procione!”

“Un procione? E perché mai dovrei portarmi appresso un procione, scusate?”

“Un procione tiene di molta compagnia. Converrete con me che era di gran moda, in quel... periodo...”

“Lo sapete che i procioni non vivono in Europa, vero?”

“I rinoceronti non vivono in Europa, ma il rinocerante Clara, sì, ora, perché non potevate procurarvi un procione dalle Vostre ex-colonie? Vivono fino a 20 anni! E comunque non divaghiamo... Eravamo in giro per una delle nostre scorribande, spiavamo i vicini di casa...”

“Ma è disgustoso!”

“Ma Voi avete molte occasioni di distrazione, qui dove abitate... noi stavamo nella brughiera, una volta che hai visto quel che c'è da vedere avanza poco da fare e molto tempo far farlo, capirete bene... e poi che differenza c'è tra spiare un merlo e spiare i vicini di casa, scusate? Parlate Voi che avete una balaustra proprio attorno al letto del Re per spiarlo durante il coucher! Voi che spiate un uomo, un Delfino alle sue seconde nozze, mentre inizia a concupire sua moglie e commentate pure che lei la sta prendendo con molta dignità! Mentre lui è in lacrime sotto le lenzuola!”

“Io non faccio di queste cose!” rispose André indignato.

“Perché non siete invitato! Al massimo vi farebbero entrare in quella stanza a svuotare i pitali! A spettacolo finito, ovviamente!” ribatté piccato l’uomo.

“Comunque sia noi spiavamo innocentemente i vicini che giocavano con una palla....”

“Sai che emozione!”

“Questo passava il convento... o quello o il vento nella brughiera! comunque sia il cane morse Lei.”

“Ma povera ragazza!”

“Ma povero me: io ero disperato e loro la tennero lì come ospite per cinque settimane.”

“Cinque settimane è un lasso di tempo accettabile. Non sarà stata certo una tragedia...”

“In cinque giorni Dio creò quasi tutto... se permettete, in cinque settimane, ne succedono di cose.”

“Cosa successe?”

“Oh Lei cambiò: vide cosa c'era oltre la brughiera e vide Lui, e dopo aver visto Lui quando rivide me non vide più il suo compagno, il suo migliore amico ed il suo unico amore, vide un uomo trasandato, destinato ad essere sempre meno raffinato di Lei, e ad una vita da servo: un uomo che l’avrebbe solo degradata, un uomo senza qualità. Un pauvre homme, come direbbe la Vostra Regina, che parla senza pensare, invece di  pensare senza parlare.”

“Senza offesa, voi sarete anche un po' trasandato, ma io non mi sento affatto...”

“Voi ora state dormendo nella scuderia, dopo aver fatto bagordi in modo indegno, rannicchiato sulla paglia, non nell'avena per nutrire il cavallo, nella paglia sul pavimento, dove il cavallo defeca! E qui è pieno di cavalli. Qui pute! Chiamiamo le cose con il loro nome!  O ricordatevi che anche il letame con un  altro nome, avrebbe lo stesso profumo! Sognate di parlare con un  Uomo che ancora non esiste! E sognate che Lei vi lascerà! Non sottovalutate i Segni ché ci sono tutti!”

“Oscar non mi lascerà mai!”

“Siete un servo fedele, è chiaro che non vi licenzierà - per ora - dove lo trova un altro che la segue come un cagnolino? ma Lei intanto conosce uomini di buone maniere, gente che ha le sottocoppe di peltro!”

“Questa mi sembra un'altra storia...” disse André sospettoso, non riuscendo a piazzare bene il ricordo.

“Lo è. Hanno le sottocoppe e tutto il resto: vestono in modo raffinato, parlano in modo raffinato, Lei non potrà che esserne conquistata, è inevitabile! Un uomo resta sempre un animale, anche con le sottocoppei! Ma una donna... una donna la lasciate che è una simpatica zozzona e ve la ritrovate che è una rigida Signora con un palo di legno infilato in luoghi che non posso nominare. In solo cinque settimane.”

“E che successe quindi?”

“Successe che la sentii parlare di me con la nostra governante, Nelly, e quindi me ne andai a fare fortuna.Ed è quello che consiglio anche a Voi!”

“E come l'avete questa fortuna?”

“Bella domanda... di preciso non lo sa nessuno: in soli tre anni accumulai una enorme ricchezza... era troppo presto per il traffico di stupefacenti e per quello di organi umani, per le mie origini non latine non potevo affiliarmi al Licantrupu, ero molto bello, ma anche vendendo il mio corpo... forse il gioco d'azzardo, forse il commercio di schiavi, tipo l'amore della cugina Bette... non lo sa nessuno, vi ripeto. Dicono che sembrava fossi entrato nell'esercito, ma la paga del soldato... sperimenterete anche voi... Potrei aver sposato ed ereditato... Vedete se lo chiedono in tanti, ma a me non lo chiedono e io  taccio misterioso. Se sapessi vi darei tutti i consigli del caso! Pure un indirizzo, per cominciare!”

André scosse la testa, questo sogno non se lo doveva dimenticare!

“Comunque io tornai e lì fu il disastro, non avrei mai dovuto!”

“Disastro?”

“Disastro sì: Lei aveva sposato Lui”

“Oscar è un uomo, non credo si sposerà...”

“Certo certo, ora dice così, che non si vuole sposare, fa la difficile, fa il maschio della situazione, ma un giorno la vedrete uscire dalla sua stanza tutta ripulita e vi chiederete per chi lo sta facendo, non certo per Voi a cui andava benissimo pure da zozzona... e allora capirete che ha iniziato la caccia e che cerca un marito! Ma non lo cerca lì, dove ce ne è uno bello pronto e adorante...il servo disposto ad essere concupito anche senza una fede al dito, mica come quella Pamela che si voleva per forza sposare...
Lo cerca tra gli uomini di buone maniere. E sarà tardi!”

“Tardi?”              

“Da quel momento precipita tutta: faccio commenti da fuori di testa al Marito...”

“Santo Cielo! Vi avrà fatto bastonare!”

“No no, non era interessato, sapeva che tanto... un pauvre homme... mi giudicava un  pauvre homme!
Poi mi trasferisco nella nostra vecchia casa e spingo sempre di più suo fratello a bere - non che avesse bisogno di chissà quali argomenti per essere convinto... un animale, da quel punto di vista, un po' come la Vostra amata... ma... ci metto del mio!”

“Ma è orribile!”

“Appunto! State attento, vi dico... si parte con un sogno in cui ci si duole per l'abbandono e poi ci si ritrova a versare da bere a suo fratello: lo spingo nel tunnel del vizio, gli presto dei soldi, ipoteca la sua casa a me! Lo riduco sul lastrico!”

“Oscar non ha fratelli, per fortuna!”

“Cercate di capire il concetto: diventerete una implacabile furia distruttiva.”

“Io?”

“Si, Voi, lo zerbino! Nel frattempo Lei diventa nevrastenica...”

“Oscar è una fanciulla così equilibrata... intrisa di senso del dovere e di spirito di sacrificio, come un piccolo soldato spartano, che si lascia divorare dal lupo in silenzio. Non sarà mai nevrastenica!”

“Equilibrata Oscar? Ma se appena le fate un discorso che non le va a genio vi molla lì sul più bello! Batte le mani sul tavolo... vi tira dei pugni! Rissa nelle bettole! ma dove s'è visto? Specialmente da Voi dove la politesse è tutto? Un carrettiere in perenne fase di ovulazione, ecco cosa è ! Il peggio del maschio e della femmina messi insieme, quello è la Vostra Oscar, una con cui è impossibilie parlare! Credetemi, ne ho amata immensamente una che era pure peggio: portava le gonne, la Mia! Almeno voi, alla Vostra, con la scusa di allenarvi, potete pure dare uno spintone, ogni tanto! Io no!”

“In effetti... ultimamente è un pochino nervosa... turbata...”

“Ah! So ben io, credetemi, come quelle con cui siamo cresciute possano essere irriguardose...” sospira malinconico, e poi riprende ”E poi  decido di corteggiare sua cognata!”

“Oscar non ha cognate.”

“Ha cinque sorelle... è piena di cognate, credetemi... Scappo con lei!”

“Una fuga d'amore!”

“Più o meno... non ci avrebbero mai fatto sposare, mentre così... cosa fatta capo ha! Le impicco il cagnolino!”

“Ma è disgustoso!”

“E certo! Altrimenti non lo avrei fatto, non credete? Stiamo parlando di implacabile furia distruttiva! E poi da quelle cinque settimane, io detesto i cani!”

“Nient'altro?”

“Una prima notte di nozze da incubo!”

“Beh, qui mi pare la norma - non si lavano molto, non so se mi spiego... e non so quanto conoscano dell'anatomia femminile... anche i nostri romanzi pornografici... beh... viene narrata solo la fase dell'inserimento, non so se mi intendete: l'oiseau dans son nid...”

“Oh, avete letto Thérèse... da solo immagino...  La picchio!”

“Questo è veramente disgustoso!”

“Si, lo ammetto... credo di aver esagerato con la furia distruttiva, ma è per quello che vi sto mettendo in guardia... Tratto suo nipote come un servo, abbrutendolo quasi senza rimedio!”

“Nient'altro? Perché a questo punto direi che vi dovreste essere ampiamente sfogato... io mi sarei già stancato - già lo strappo dei vestiti, non so, sento che poi mi sentirei morire, piangerei, ecco! Piangerei e chiederei scusa...”

“Siete un sentimentale... a ceffate le eroine!  A ceffate! datemi retta... “

Dal buio emerge un giovane uomo, biondo, con degli strani pantaloni aderenti, in scura pelle squamosa, ed un sontuoso mantello verde con dei ricami d’argento “A ceffate, mio caro, dite proprio bene...”

“Oh siete qui anche Voi?”

“Ma certo... non potevo mancare!” si rivolge verso André “io mio caro giovane vi parlo da amico... datemi retta: al mondo ci sono solo due tipi di donna! Una è Cenerentola, una creatura mite e dolcissima, una donna semplice che si contenta di un unico sogno: amare ed essere amata. L’altra è la Sorellastra...”

“Dite bene, come sempre...“ disse l’uomo bruno.

“La Sorellastra non si accontenta di amare chi la ama: ha uno scopo, due scopi, mille scopi, che vuole ottenere da sé, con le sue iniziative discutibili, senza l’aiuto di fate madrine! Sapete come si dice: chi non fa non sbaglia... e la Sorellastra sbaglia anche parecchio! Perché sta sempre facendo qualcosa o pensando di fare qualcosa, o rammaricandosi per aver fatto qualcosa. Sempre in movimento, sempre in cerca di guai, inanella una pletora di errori il cui conto non paga mai lei... sbaglia sempre parecchio”

“Parecchio...” annuì tristemente l'uomo dai capelli neri.

“Oscar non è la Sorellastra di Cenerentola!”

L’uomo bruno scosse la testa “La Sua Amata si fa mille crucci sulla sua inadeguatezza!”

“Una Sorellastra! Cenerentola è equilibrata. Non si pone molte domande ed è attorniata da animali domestici. L'animale domestico fa tanto in una Eroina: chi ce l'ha, gode di una eterna giovinezza interiore, chi non ce l'ha si rode. Il cavallo non conta! E' da considerarsi più tipo una moto, una custom... qualcosa tipo una vecchia Virago della Yamaha, non serve per la pet therapy!”

L’uomo bruno proseguì “La Sua Amata lo tratta in maniera irriguardosa...”

Il giovane biondo fece un gesto deciso con la mano “E’ una Sorellastra, credete a me che sono pratico delle une e delle altre... perché sempre me ne affibbiano una: Cenerentola adora il suo uomo, la Sorellastra lo contraddice in continuazione e lo mette in mille guai!”

“Ma io dico!”

“Ma non ve ne dovete vergognare... la Sorellastra è un gusto acquisito, un po’ come i superalcolici... ci vuole un po’ per apprezzarla, ma poi... se questo è quello che uno vuole... solo che con la Sorellastra ci vuole una mano molto ferma...”

“In senso metaforico?”

“Metaforico e non... a ceffate!”

“Dite bene come sempre, anche io, nel mio piccolo, tornassi indietro... le ceffate! Quante ne darei... Ma non alla cognata!”

“Voi André dovete smetterla di credervi un Tassorosso!”

“Dite bene!”

“C'è un Serpeverde che dorme dentro di Voi, basta cercarlo! Dovete nutrire il vostro Serpeverde interiore! Renderlo libero!”

“Ma cosa diavolo state dicendo?” sbottò André esasperato.

“Scusate, ma devo andare... ho il Marchio che si sta scaldando, mi aspettano!” lo interruppe il biondino.

“Non sapevo che Vi foste affiliato...”

“No, no, niente Mangiamorte, questo è tutto un altro club, tipo il Riot, ma più di classe...”

“Gli Skull?”

“NO, per carità, basta teschi! Devo andare, ma ascoltatemi, date spazio al Serpeverde che è in voi! Addio Amico mio! E ricordatevi... a ceffate!”

Sparì dalla stanza così come era arrivato.

L’uomo bruno sorrise ad André “Poi Lei ebbe una bambina e morì di parto, sapete?”

“Ma è terribile!”

“Si, terribile, anche perché proprio poco prima di morire mi confessa il suo disperato amore per me!Poco prima di morire!

“Sono molto spiacente...”

“Oh, capiterà anche a Voi se non vi svegliate, anche se, visto che siete così buono, è probabile che muoriate prima voi di lei... in qualche modo assurdo...  Comunque oramai, dopo che uno ha acquisito una abitudine al male, non smette, è peggio che un vizio, un gusto acquisito di cui non è facile liberarsi... spingo il fratello di Lei ad uccidersi bevendo: una sera mando il suo servo a cercare un medico mentre sta lì ubriaco fradicio, e quando torna... è morto!”

“Ma cosa avete fatto?”

“Io? Nulla!”

“Non vi credo!”

“Non eravate nella stanza! Non c'erano testimoni e nessuno lo può dire al di là di un ragionevole dubbio!”

“Sono profondmente disgustato! Ci credo che parlavate di chiacchiere...”

“E fate bene... perché la storia va avanti sempre più implacabile e sempre più distruttiva! Una sera profano perfino una tomba! “

“Con Igor? E dopo si mette anche a piovere?” sbotto André infastidito - doveva smetterla di bere la sera pensando ad Oscar... un sogno così--- mai più!

“Aigor! E non celiate mio giovine amico! perché questo mio caro ragazzo, è quello che vi potrebbe capitare!

Uno scenario possibile...”

“Non credo di avere di queste inclinzioni... al massimo penso che mi ubriacherei in una bettola, ecco... ma profanare tombe...”

“E allora, se siete irrimediabilmente buono, vi aspettano solo anni ed anni di lento struggimento accanto a Lei... ed io sono qui per questo, sono come lo Spirito del Natale Futuro! Guardate la solitudine che vi attende! E la Morte! La Morte assolutamente senza senso a cui vi condurrà la Sorellastra, che vi ama così tanto che nemmeno si accorge che non vedete ad un palmo dal naso!”

“Questa mi pare decisamente un'altra storia”

“Ma cosa ne volete  sapere? Scappate ragazzo mio, scappate finché siete in tempo! E non tornate! Mi raccomando non tornate! Nemmeno dopo tre anni!”

   
 
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