Don’t Forget me
E un freddo
mattino invernale e in una graziosa casa di Magdeburg, una giovane
ragazza di
quindici anni, si sta preparando per andare a scuola.
In questo
momento è fissa davanti al suo guardaroba, cercando di
scegliere qualcosa di
carino da mettersi quel giorno.
Dopo cinque
minuti sospirò e decise di mettersi un paio di jeans chiari stretti e una t-shirt rosa
a maniche lunghe.
Erano
vestiti semplici, ma lei era davvero una ragazza molto carina e
riusciva a fare
la sua bella figura, anche senza uno stile troppo studiato e
sofisticato.
Aveva degli
splendidi occhi castani e una folta chioma liscia di una
tonalità rossa, ma
molto chiara, piuttosto alta e con un fisico snello.
Dopo
essersi vestita, sentì i richiami della madre, che la
ammoniva a sbrigarsi, per
non rischiare di perdere l’autobus.
Lei afferrò
lo zaino e corse al piano di sotto, dove bevve velocemente un bicchiere
d’acqua, per poi incamminarsi in direzione della fermata.
Non vedeva
l’ora di vedere Claudia, la sua migliore amica, e Bill il suo
migliore amico
tra i ragazzi.
Quando il
grande mezzo arrivò, fermandosi proprio davanti a lei,
salì sentendosi subito
chiamare da una voce piuttosto squillante:
“Amy
vieni!! Ti ho tenuto il posto!”.
La ragazza
subito riconobbe la voce della migliore amica e si voltò
verso di lei.
“Ciao
Claudia, arrivo!”.
Claudia
aveva la sua stessa età e loro due stavano in classe insieme
dai tempi
dell’asilo.
L’amica
aveva lunghi capelli castani e ricci e dei bellissimi occhi grigi, un
fisico
snello, ma formoso nei punti giusti e un carattere spigliato ed
estroverso come
l’amica.
Le due
ragazze cominciarono a scambiarsi qualche parola e nel frattempo non
vedevano
l’ora di scendere dall’autobus, dato che era colmo
di gente e oltre a non
potersi muovere, faceva anche un gran caldo.
Nel
frattempo due ragazzi, accomodati qualche sedile dietro di loro,
le
osservavano insistentemente parlare e ne loro occhi si potevano leggere
sguardi
di apprezzamento e ammirazione.
I due
ragazzi in questione erano piuttosto alti e a guardarli avevano anche
un’aria
abbastanza simpatica, anche se visti così, senza nemmeno
conoscerli potevano
sembrare strani e associali.
Uno dei due
quello seduto a sinistra era un bel ragazzo, dai lunghi rasta biondi,
sopra i
quali era appoggiato un immancabile cappellino, sotto al quale si
poteva notare
una fascia.
Indossava
jeans piuttosto larghi e delle magliette lunghe quasi fino alle
ginocchia.
Aveva dei
begli occhi profondi e nocciola e come segno di riconoscimento un
piercing al
labbro inferiore.
L’altro
ragazzo, quello seduto alla destra, aveva un look piuttosto strano e
aveva
un’aria piuttosto riservata.
Aveva i
capelli neri, tenuti un po’ alti con della lacca e un ciuffo
lungo, che gli
ricadeva davanti all’occhio.
Era vestito
con degli abiti piuttosto attillati, con la prevalenza del colore nero
e
inoltre aveva anche il trucco nero sugli occhi e le unghie laccate del
medesimo
colore.
“Ehi Bill!!
Hai visto quanto è bella quella ragazza seduta poco avanti a
noi, coi capelli
lunghi e castani, che sta parlando con l’amica? Una
così non esiterei
a farmela nemmeno un istante!”
Il moro
alzò un sopracciglio e rispose: “Santo cielo Tom!!
Siamo gemelli, ma su certi
argomenti non ci somigliamo proprio… mi dici cosa ci trovi
di tanto
soddisfacente nel dover sempre far innamorare di te le ragazze, per poi
piantarle come se niente fosse, una volta che hai ottenuto
ciò che vuoi?”
“Mah cosa
vuoi capirne tu di donne… tu stai solo a fissarle
nell’attesa di trovare il
grande amore!” disse Tom con aria sarcastica, imitando il
fratello quando
diceva quelle parole.
Bill si
voltò verso la strada, dopo aver rivolto una smorfia al
fratello, ma poi
quando girò nuovamente la testa vide il
volto di Amy fissarlo profondamente, in modo diverso da come lei lo
guardava di
solito.
Ma quando
lei vide che se ne era accorto voltò subito il capo e
riprese a parlare con
l’amica.
“E
comunque” continuò Bill verso il fratello
“ se proprio vuoi saperlo, quelle
sono amiche mie”.
Tom sbarrò
gli occhi: “Ma sei uno stupidone!!! Cioè tu sei
amico di ragazze così belle e
non me lo dici? Questa me la ricorderò!” disse Tom
facendo il finto offeso.
Erano
arrivati davanti al cortile della scuola e Bill si alzò
sghignazzando,
dirigendosi verso l’uscita dell’autobus.
Tom seguì
il fratello, obbligandolo nella direzione di
Amy e Claudia.
Bill sbuffò
rassegnato e chiamò la ragazza: “Ehy ciao
Amy!!”.
La ragazza
si voltò e sussultando: “Ciao Bill!! Non ho
trovato posto vicino a te prima”.
“Non
importa, tutto bene?” chiese il ragazzo.
“Sì sì, tu?
Questa è la mia amica Claudia” e poi
continuò “si è trasferita in
città da
poco, ma ci conosciamo da tantissimi anni, per questo non
l’hai mai vista” e
detto questo fece un largo sorriso.
Bill
proseguì: “Questo, invece, è il mio
gemello Tom”.
Tom si
presentò e mise anche un po’ in imbarazzo la
timida Claudia, che già aveva
sentito di provare qualcosa per il rasta, poiché la
continuava a fissare in
continuazione.
La
campanella suonò e i ragazzi dovettero entrare tutti nelle
loro classi.
La
mattinata passò piuttosto in fretta.
Bill la
trascorse fissando in continuazione Amy, che ormai aveva capito che le
attenzioni dei suoi occhi erano ricambiate dall’amico.
Si
conoscevano da qualche mese, ma era bastato per far innamorare Amy del
sorriso
e della simpatia di Bill.
Lo stesso
valeva per lui, che però aveva sentito interesse per la
ragazza ancora prima di
conoscerla.
Bill stava
fissando il profilo delicato di Amy e nel frattempo pensava:
“E così bella, non
ho mai visto nessuna ragazza così dolce e attraente,
racchiusa in tanta e
sincera semplicità”.
Durante la
pausa decise di parlarne col fratello: “Credo che mi piaccia
sul serio, cosa
faccio, Tom?”.
“Non è che
ti piace… tu ne sei innamorato!! Sai che ti dico?? Dovresti
farti avanti,
secondo me anche lei è interessata a te. Guarda come ti
fissa tutte le volte
che non la guardi in faccia!!”.
Bill
arrossì e decise di seguire il consiglio del fratello.
Al termine
delle lezioni corse dalla rossa e le chiese:”Ciao, che ne
dici di andare a fare
un giro oggi?Per domani non abbiamo niente da fare”.
Era
felicissima, Bill le aveva chiesto di uscire.
Finora si
erano visti solo a scuola o comunque con altre persone oltre a loro.
Ma quella
volta sarebbero stati loro due soli.
“Per me va
benissimo. Alle 3 ti può andare?” chiese.
“Certamente”
passo a prenderti io”.
Al
pomeriggio Bill passò a prenderla puntuale e lei si fece
già trovare pronta
davanti a casa.
Bill si
soffermò a guardarla; era bellissima.
I lunghi
capelli rosso chiaro, che sembravano quasi arancioni, legati in una
mezza coda
e un trucco bronzato sul volto, abbinato a dei jeans e un maglioncino
leggerissimo dorato la facevano sembrare una bambola.
Accessori
vari quali bracciali, collane e orecchini abbellivano il tutto.
Bill era
bellissimo nella sua semplicità: il ciuffo perfettamente
liscio che cadeva
sull’occhio, un paio di jeans e una t-shirt sotto ad una
giacca di pelle bianca
e nera.
Erano
entrambi affascinati l’uno dall’altro.
Amy si
avvicinò a Bill e lo salutò con un bacio sulla
guancia, dopodiché si avviarono
verso il cinema.
“Che film
vorresti vedere?” chiese poi Bill.
“Sinceramente
per me è indifferente, ma devo dire che ho una certa
preferenza per i thriller
e i film di suspence” rispose lei con un sorriso.
“D’accordo.
So che è appena uscito The Eye. Andiamo a vedere
quello?”.
“Va
benissimo!! Era da un po’ che progettavo di andarlo a vedere.
Si vediamo quello”.
I due
ragazzi si avviarono verso il cinema e dopo aver preso i biglietti
entrarono
nella sala.
Il film
piacque molto ad entrambi, anche se di tanto in tanto o Amy o il moro
si
giravano a fissare il profilo dell’altro.
Bill era
incantato dai lineamenti delicati della rossa.
Si soffermò
ad osservare le sue labbra e gli venne un’improvvisa voglia
di baciarla, così
si morse leggermente il labbro, nel tentativo di trattenersi.
Alla fine
del film uscirono dalla sala, discutendo un po’ del film e ad
un certo punto
Amy, per evitare una donna che le stava per andare addosso, si
spostò ma perse
l’equilibrio e finì tra le braccia di Bill,che
prontamente l’aveva sorretta.
Amy scontrò
i suoi occhi castani con quelli dolcissimi di Bill, che sembravano due
profonde
sfere scure piene d’acqua nella quale ci si poteva tuffare e
vivere in un sogno
indimenticabile e romantico.
Bill la
strinse un po’ più a sé e
l’aiutò a rialzarsi sorridendole.
Decisero di
farsi un giro nel centro del paese.
La piazza
era molto affollata, ormai erano alla fine di novembre e la gente si
affrettava
a cercare i regali più belli per il Natale.
Le strade
erano cosparse di luci che illuminavano l’ambiente e
alberelli graziosamente
decorati con fasce e palline dei colori natalizi.
Decisero di
andare in un bar per bersi qualcosa di caldo; quel giorno faceva
piuttosto
freddo, anche se il cielo era piuttosto sereno.
Bevvero
insieme un tè e una bibita, ma poi videro che erano
già le sette.
“Accidenti!!
Non mi ero accorto dell’ora, mi dispiace. Spero che tua madre
non si arrabbierà”.
“Ma no, figurati.
Sa con chi sono e si fida di te, tranquillo” rispose Amy.
Bill la
riaccompagnò a casa. Anche se aveva cercato di mascherarlo
quel pomeriggio non
l’aveva trascorso totalmente tranquillo.
Ancora non
aveva accennato ad Amy i suoi sentimenti.
L’accompagnò
sotto al portone di casa, ma lei lo invitò a salire per
qualche minuto.
Bill
accettò e lei lo condusse nella sua camera.
Rimasero a
parlare ancora, ma poi a Bill squillò il cellulare.
“Hallo?”
“Bill ma
dove sei? Sono le otto meno un quarto, la cena è quasi
pronta!!”
“Sì mamma.
Adesso arrivo. Scusa ho perso di vista l’orario”.
“D’accordo
ti aspetto a casa. Ciao”.
“Ciao…
scusa Amy devo andare. A casa la cena è pronta”.
“Non c’è
problema, ci vediamo domani e grazie per la giornata di oggi. E stata
bellissima”.
“Figurati a
me piace tantissimo stare con te e … Amy
c’è… c’è una cosa
che devo dirti”.
“Parla, ti
ascolto”. La ragazza cominciava ad emozionarsi. Bill era serio.
“Beh, ecco…
non so se si è notato. Ma è un periodo che sento
di provare per te più che la solita
amicizia”.
Il cuore
della ragazza batteva a mille. Sperava tanto che Bill le dicesse quelle
cose. Lo
aspettava da tanto, troppo tempo.
“Tu… tu mi
piaci Amy”. Continuò Bill. “E volevo
chiederti se volevi… diventare la mia
ragazza”.
Amy
inizialmente non sapeva cosa rispondere e questo fece preoccupare Bill,
che già
pensava che sarebbe stato rifiutato dalla ragazza che amava.
Poi il moro
vide le labbra della ragazza allargarsi in un dolce sorriso.
“Sì, Bill!!
Anche tu mi piaci da tantissimo tempo. Questo per me è un
sogno che si
avvera!!!”.
Bill si
avvicinò ad Amy e dopo averla stretta in vita, le sorrise,
accarezzandole i
morbidi capelli. Era bellissima e lei stava pensando di lui la stessa
cosa.
Lei
appoggiò la testa sulla sua spalla, accarezzandogli il
collo, dopodiché lui le accarezzò
una guancia, avvicinando le sue labbra carnose a quelle morbide di Amy.
Si
scambiarono un lungo bacio, morbido e romantico, che racchiudeva tutto
l’amore
che non si erano dichiarati fino a quel giorno.
Entrambi
non potevano essere più felici e ora sapevano di avere al
loro fianco la
persona che avevano sempre desiderato.