Un'ovazione
di gioia partì dagli spalti. Con aria quasi annoiata, Greta
alzò lo sguardo
"Ah, e adesso chi ha segnato? Ma, in fondo, chi se ne importa?"
Si trovava all'ennesima partita di suoi fratello, un maniaco della
pallanuoto.
Scorrendo le dita sulla cover del cellulare, rovinata dalle molte
cadute,
pensò: "La vita... Sempre così noiosa, mai niente
di nuovo!"
Prese in
mano gli occhiali e provò un certo piacere nel toccare quel
freddo metallo in
un ambiente così afoso come una piscina in piena estate. Li
strofinò contro la
maglietta dopo averci alitato contro, cercando di pulirli.
-Hai visto?
Tuo fratello ha parato un rigore, non sei orgogliosa?-
Guardò la
donna negli occhi.
"A
volte mia madre è proprio stupida! Non vede che mi sto
annoiando a morte?"
-Sì, sì,
certo! Il nostro campioncino!-
Gli occhi si
dimenticarono di prender parte al suo sorriso. Premette il tasto
centrale del
suo IPhone e, sbloccato lo schermo, cominciò a chattare con
il suo ragazzo
-Che fai?
-Niente,
cerco la voglia di studiare il latino!
-Io cerco la
voglia di vivere (Sto vedendo la solita partita di mio fratello!)
Le dita
zampettavano da un tasto all'altro del cellulare senza dare segno di
volersi
fermare
-Dai, cerca
di seguire un po' la partita! Sai che tuo fratello ci tiene molto! Fai
uno
sforzo!
Con fare
scocciato rimise il cellulare in tasca
-Sì, scusa,
era importante!-
-Come no?-
Cercò di
guardare la partita, ma dopo cinque minuti ci rinunciò.
"Il
senso di buttare il pallone in una rete quale potrà mai
essere?"
Non sapendo cosa fare, alzò lo sguardo e guardò
attraverso una vetrata al di là
della piscina le onde che si infrangevano sulla spiaggia.
"Il
mare... Così libero, così puro, così
vivo! Quanto vorrei essere un pesce!"
Già sentiva
le branchie al posto dei polmoni, l'adrenalina di sfuggire alla rete di
un
pescatore, la calma del mare!
Così presa
dai suoi pensieri, notò appena il cambio di temperatura in
corso. Fu riportata
alla realtà quando vide una strana fila di alghe nel mare
che si avvicinava
alla riva. Guardò meglio: no, non erano alghe, le alghe non
si alzano dal mare,
le alghe non camminano. Loro stavano avanzando lasciando dietro di
sé un mare
ghiacciato. Scoppiò il caos, ma Greta no, lei non si mosse,
lei vide i loro
occhi, o meglio, quel che avevano al posto degli occhi. Quel bagliore
ceruleo la
colpì in faccia, una lacrima iniziò a scorrerle
sul viso, ma il suo percorso fu
breve; ben presto le si ghiacciò sulla guancia, causandole
un brivido che le
scosse tutta la schiena.
-Mai niente
di nuovo.- Mormorò Greta, ancora seduta sui gradoni della
piscina, mentre loro
ruppero il vetro oramai ghiacciato con un arto blu freddo. No, non era
un arto,
era una spada, una spada di ghiaccio puro, l'impugnatura bianca come le
ossa,
anzi, quelle erano proprio ossa fuse insieme dal ghiaccio.
La mente di
Greta si liberò da ogni pensiero, ogni residuo di
attaccamento al mondo le
sfuggì, così presa da quello scorcio di tutti, di
infinito che il Fato le aveva
donato.
Rimase lì,
mentre gli altri sgomitavano per avvicinarsi alle porte, avvicinarsi
alla
salvezza, ma il ghiaccio aveva ricoperto tutto, bloccando le serrature,
ricoprendo ogni speranza. Intanto loro avanzavano, inesorabilmente.
Le ricordavano
qualcosa, o qualcuno, ma la sua mente non l'aiutò nel
ricordare, forse le si era
ghiacciato anche il cervello!
Giunsero
alla base dei gradoni, ma il cuore di Greta non accelerò il
battito, dentro di
lei si era placata ogni paura, chi lo sa, forse anch'essa era troppo
occupata
ad avere freddo.
Uno di loro
la raggiunse, poi niente, Greta non sentiva più niente.
Lui le
parlò... No, non è il verbo adatto "parlare", ma
le comunicò: "Excipe
mortem", o almeno questo comprese Greta mentre l'arto blu freddo le
affondò nel cuore.
Spirando
mormorò ironicamente: -Mai niente di nuovo!-
-Angolo
Autore-
Salve
a tutti!
Ho cercato di inerpicarmi sulla strada della scrittura per la prima
volta!
Spero
vi piaccia e spero anche di ricevere i vostri pareri per potermi
migliorare!