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Autore: rora02L    08/05/2015    4 recensioni
Post edizione della Memoria di Haymitch.
Dal testo:
" Haymitch passeggia per il Distretto 12 in una notte gelida d’inverno. Nessuno cammina insieme a lui per le strade e tutti sono rintanati nelle loro case a dormire, sognando un futuro migliore vicino ai loro cari. In un amore fatto di calore e speranza."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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My Heart is a Ghost Town.




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Ghost Town ~ Adam Lambert (https://www.youtube.com/watch?v=toDqvHvTN7c )


"And now I know my heart is a ghost town
My heart is a ghost town
My heart is a ghost town
My heart is a ghost town "


Haymitch passeggia per  il Distretto 12 in una notte gelida d’inverno. Nessuno cammina insieme a lui per le strade e tutti sono rintanati nelle loro case a dormire, sognando un futuro migliore vicino ai loro cari. In un amore fatto di calore e speranza.
Ripensa a quando anche lui aveva una famiglia. Ed era così ingenuo da pensare che ci fosse una speranza per scappare dalla povertà e dalla gabbia che Capitol aveva costruito per gli abitanti dei Distretti. Un sorriso amaro fa capolino sul suo volto, coperto da uno strato non troppo folto di barba. Gli anni precedenti se la tagliava sempre. Adesso gli sembra solo uno spreco di tempo.
Mette entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni grigi e si stringe nella giacca di pelle nera per resistere al freddo. Uno sbuffo bianco esce dalle sue labbra rosse, visibile per via della bassa temperatura.Haymitch alza lo sguardo, notando in lontananza una luce blu. Guarda meglio, cercando di non barcollare. Nonostante si sia bevuto almeno una decina di bicchierini di whisky, la sua vista è ancora buona ed il suo istinto vigile. Riconosce uno degli schermi con cui Capitol fa vedere in diretta alla comunità i Giochi oppure manda delle comunicazioni urgenti. Ricorda ancora bene l’intervista che gli fecero per gli Hunger Games. Faceva tanto lo spaccone, era la sua strategia.
Pensava davvero che gli altri concorrenti erano più stupidi ed ingenui di lui. Ma il vero sciocco era proprio Haymitch, che si era illuso che, una volta tornato a casa, tutto sarebbe tornato come prima. Anzi, avrebbe avuto la possibilità di dare alla sua famiglia una vita più agiata. Non pensava alle persone che avrebbe dovuto uccidere, non ci voleva pensare. Sperava che quegli idioti si ammazzassero da soli tra loro, senza che lui muovesse un dito.Voleva estraniarsi dalle battaglie e giocare d’astuzia, come era nella sua indole.
Ma le cose non andarono come aveva pianificato. Una ragazza lo salvò da morte certa. La prima volta che la vide davvero non indossava né i vestiti tipici del Giacimento né un abito in tulle di un qualche color pastello. Eppure gli sembrò la più bella di tutte. Mayslee era intervenuta al momento giusto. Haymitch guardava ammirato i suoi lunghi capelli biondi che, nonostante il tempo passato nella Arena, erano ancora morbidi e luminosi. Alcune ciocche erano legate in piccole treccine, probabilmente li aveva così dall’intervista. Il suo viso era dolce e preoccupato per lui, si avvicinò chiedendogli se stava bene.
Ma ciò che più di tutto lo colpì furono i suoi occhi di un azzurro luminoso davvero disarmante. Lei aveva allungato una mano verso di lui e si era abbassata per aiutarlo a rialzarsi. Quando le loro mani si erano incontrate, quelle della ragazza si erano sporcate subito di sangue.
Haymitch ricorda ancora la sua voce. Spesso la sogna, immersa nel suo stesso sangue, che scorre copioso dal suo corpo. Le loro mani ancora una volta intrecciate, entrambi cercano di aggrapparsi alla vita e alla speranza.
“Alleati ? ” 
Perché aveva acconsentito? Prima di entrare nella Arena, aveva giurato a sé stesso di non stringere alcuna alleanza, per evitare che i sentimenti offuscassero il suo buon senso, ossia la sua arma vincente. Ed invece ci era cascato, non aveva saputo resistere a quegli occhi puri e dolci.
Haymitch si china per raccogliere un sassolino nero da terra e lo getta con poca forza verso lo schermo, con l’intento di colpirlo. Ma avendo bevuto, non dà abbastanza forza al colpo per arrivare fino all’obbiettivo. Il ciottolo quindi cadde a pochi passi da lui, rotolando.
Si ricorda di quel sassolino minuscolo nella Arena che gli aveva salvato la vita. Ride, rendendosi conto che quella non può essere definita “vita”.  Ha perso tutto ciò che gli era caro: la famiglia, gli amici … e l’amore della sua vita, la ragazza dagli occhi da angelo. Anche lei così piccola, eppure lo aveva salvato da morte certa.
Nel suo cuore non è più rimasto nessuno. Tutti morti e sepolti sotto tre metri di terra. Ormai non ha più alcun affetto e la sua casa gli sembra un posto vuoto e senza calore, odia quel posto. Ci si rifugia solo per dormire e bere. L’alcool lo aiuta almeno un po’ a dimenticare e alleggerisce il peso che grava sul suo petto.Ma il suo cuore è vuoto, come una città fantasma. Haymitch lo sa. Non vi abita più nessuno, solo i ricordi riscaldano ancora le sue notti solitarie. Oppure lo tormentano nei suoi incubi. Come fantasmi lontani che ritornano di tanto in tanto a ricordargli chi era stato e com’era la sua vita prima dei Giochi. Mayslee,nei suoi sogni, lo guarda con gli occhi carichi di lacrime, chiedendogli perché non è riuscito a salvarla.
Haymitch sbuffa irritato, scuotendo la testa e scompigliandosi i capelli color biondo cenere. Non dovrebbe pensare a queste cose, bere gli serve a questo. Alza il viso al cielo, trattenendo un urlo stridulo che gli sale per la gola. Chiude gli occhi, cercando di calmarsi. Sente il mondo ruotare troppo velocemente, per via dell’alcool ha perso un po’ del suo solito senso dell’equilibrio.
Una goccia di pioggia gli colpisce la palpebra destra chiusa, come a risvegliarlo da quel momento di pausa da tutto. Per poi scivolare lungo le sue ciglia chiare ed il suo volto pallido, fino a raggiungere la barba incolta. Apre allora gli occhi chiari. Deve tornare a casa, sta per piovere. Persino la pioggia gli fa tornare in mente i momenti passati nell’Arena con Mayslee, mentre cercavano di bere più acqua possibile.
Così decide di aprire la bocca, spalancandola al cielo, in attesa che una goccia cada dentro. Quando accade, gli viene quasi da ridere. Ma è una risata triste e malata, si fa pena da solo.
Abbassa il capo e barcolla, si appoggia con un braccio ad un muro lì vicino. Un gran mal di testa inizia ad infastidirlo, sente le tempie pulsargli ed una gran voglia di vomitare tutto l’alcool che ha in corpo. Si avvia per le strade di quella cittadina deserta, deserta come il suo cuore. E buia come le vie di una città fantasma. 

                         ~

Guarda il letto, ancora disfatto dalla notte precedente. Non vuole andare a dormire. Ha paura. Non lo ammetterebbe mai, ma ne ha. Sogna sempre di morire, sogna l’Arena. E sogna lei.
A volte compaiono anche i componenti della sua famiglia: sua madre, suo padre ed il suo fratellino. Quanto gli mancano, tutti loro.
Ormai è stanco di vivere da solo, ma ha paura di legarsi a qualcuno. Potrebbe perdere anche quest’ultima persona, quest’ultimo abitante del suo cuore. Sospira.
Ripensa a quando sua madre gli diceva di trovarsi per moglie una brava ragazza, lavoratrice e di buona famiglia. E a suo padre ed i suoi consigli, primo fra tutti quello di rimanere lucido in ogni situazione. Sente ancora la risata cristallina del fratellino e vede davanti a sé il volto gentile di Mayslee. Erano entrambi troppo innocenti, troppo buoni e troppo belli per questo mondo così sporco e crudele.
Sa che tutti loro gli direbbero di smetterla di buttare via i suoi soldi e la sua vita, rifugiandosi in una bottiglia di rhum o di whisky. Ma Haymitch ha troppa paura di affrontare la vita da solo.
Sempre che questa possa considerarsi “vita” … sto solo sopravvivendo, anche ora che i Giochi sono finiti.
La sua ragione gli chiede spesso perché si comporta così. Potrebbe escogitare un qualche piano per vendicarsi e per togliere i Distretti dalla tirannia di Capitol. Lui potrebbe, lo sa, è abbastanza intelligente per fregare quegli idioti incipriati. Ma non vuole avere nulla a che fare con loro, tantomeno con i Tributi a cui farà da Mentore. Non vuole più legami, perché teme che si possano spezzare ancora una volta.
Si siede sul bordo del letto e fissa il lampadario di cristalli sul soffitto della sua camera. Stona molto con il resto, soprattutto col disordine che regna nella casa. Preme il pulsante per spegnere la luce, ma rimane ancora un attimo là seduto. Stringe il bordo del materasso, cercando di non tremare di paura.
Nell’Arena non si era mai azzardato a farlo, ma ora il suo intero corpo trema ogni volta che sta per andare a dormire. Brividi freddi percorrono la sua schiena, mentre va incontro ad un altro incubo. Si sdraia, tenendo ancora i vestiti con cui ha vagabondato per il Distretto tutto il giorno, senza una meta precisa. Nessuno gli ha rivolto la parola, sono spaventati da lui. Eppure è lui la vittima, quello che si è sacrificato al posto dei loro figli. Ed è anche il primo che è tornato indietro, a casa.
Casa …
Haymitch riflette su quella parola, così famigliare. La avrà usata un sacco di volte, quando viveva con la sua famiglia. Chiude gli occhi e sospira. Quella in cui vive non è casa sua, ma la sua prigione. Non appartiene più ad alcun posto perché non ha più nessuno da amare.
Ha pensato qualche volta al suicidio, ma lo ritiene un atto troppo sciocco ed inutile per una persona come lui. E poi … Mayslee non lo perdonerebbe mai. Lo prenderebbe a calci nel sedere per l’eternità, se si suicidasse. Ne è certo, la conosce bene, nonostante abbiano passato solo qualche giorno insieme. Sta vivendo per loro, in attesa di un qualche tipo di redenzione che lavi via il sangue dei ragazzi che ha dovuto uccidere e che riporti la vita nella città fantasma del suo cuore. Non sa bene cosa fare per la prima volta nella sua vita. Brancola nel buio, è senza uno scopo. Si limita solo a sopravvivere. A restare vivo, ancora un altro giorno.
Chiude gli occhi, stringendo le lenzuola fino a far diventare rosse le nocche delle sue mani. Spera di non avere un altro incubo, ma sa che succederà lo stesso. Si augura allora che sia breve, il più breve possibile. Quella notte, sogna Mayslee. Sono insieme, in una strana città dagli alti palazzi scuri e dal cielo rosso. Lei gli sorride e allunga la mano verso di lui. Haymitch la afferra con forza, facendo sorridere la giovane. Sta per mettersi a piangere. Ma non lo fa, non è da lui.
“Mayslee …”
La bionda si avvicina ancora a lui, gli accarezza il volto delicatamente e gli bacia con tenerezza le labbra tremanti. I loro occhi si incontrano e la bocca di lei si apre, chiedendogli ancora una volta, con voce dolce: “Alleati ? ”

                                       ~

Haymitch si risveglia alle prime luci dell’alba, che illuminano la stanza dalla finestra. Alza di scatto il busto, ha il fiatone per via dell’incubo e si guarda attorno disorientato, ancora non realizza dove si trova. Il suo cuore batte all’impazzata, appoggia una mano sul petto per calmarne la corsa. Poi lo coglie un conato di vomito e si libera sul pavimento, sporcandolo. Si pulisce la bocca con il dorso della mano ed impreca ad alta voce, tanto nessuno può sentirlo. Prende la bajour azzurra del suo comodino e con violenza la scaraventa contro il muro, frantumandola.
Infila le mani tra i capelli arruffati, quasi li strappa, mentre continua ad urlare il suo dolore. Haymitch si copre poi gli occhi con le mani sudate, trattenendo le lacrime come può. Tanto nessuno verrà ad aiutarlo, vive in una casa vuota, lo sa bene. E la sua vita è popolata dai fantasmi del passato che non riesce ancora ad abbandonare.
“Mayslee … -sussurra, nella solitudine della sua stanza- perdonami. Se puoi, perdonami.” 





Angolo autrice:
Mi sono spesso chiesta come doveva essersi sentito Haymitch, tornando dai Giochi. Senza una famiglia e con il cuore a pezzi.
E perchè beve sempre XD
All'inizio ero un po' combattuta: Haymitch è il mio personaggio preferito di HG e non voglio certo sminuirlo con una mia FF. Spero quindi che sia all'altezza del personaggio.
Ovviamente, l'immagine non è mia ... sarebbe Haymitch da giovane. Anche se io lo immagino un po' più biondo ... ma dettagli.
La canzone di Adam Lambert mi ha fatto pensare subito a lui, non so bene perchè ...  
Mi auguro che la storia vi sia piaciuta :)
In attesa di recensioni, consigli o altro (spero non insulti XD) vi lascio !
Alla prossima !
La vostra Rora-chan

 
  
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