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Autore: Marne    08/05/2015    1 recensioni
| Spoiler Age of Ultron |
Una volta perso tutto, Wanda crede di avere un solo modo per tornare ad esistere.
Ma Pietro non è d'accordo.
Pietro ha bisogno di lei.
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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L’aria della notte era fredda, contro la sua pelle

Tears in Heaven.

Would you help me stand if I saw you in heaven?

I'll find my way through night and day

'Cause I know I just can't stay here in heaven

 

 

L’aria della notte era fredda, contro la sua pelle.

Fredda come le pareti del sotterraneo in cui avevano passato così tanto tempo insieme. Fredda come la sua mano quando aveva paura e toccava a lui riscaldarla.

Dov’era la sua mano, in quel momento?

Lontana, dove lei non avrebbe potuto raggiungerla.

Mi terrai la mano, quando ci incontreremo in Paradiso?.

Quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’aveva visto? Settimane, forse mesi. Il tempo aveva perso tutta la sua importanza quando il mondo si era spezzato in due sotto i suoi piedi, inghiottendola nella sua fredda oscurità.

Il mio cuore si è spezzato, come posso chiedere pietà?

Era così buio, quel mondo. Come potevano chiederle di andare avanti e sopravvivere, quando nulla era come doveva essere? Lei aveva perso se stessa, quell’orribile giorno.  Lo specchio non faceva altro che ricordarglielo. Ogni mattina, ogni sera. Chi era morto, quel giorno?

Oh, fratello mio, ti ricorderai il mio nome, quando ci incontreremo in Paradiso?

Quanto era salita in alto? Era sufficiente? Non era lei l’amante del rischio. C’erano troppe incognite, troppi pensieri non suoi che aveva dovuto sopportare, da quando il suo mondo era cambiato. Ogni passo era un passo di troppo su una strada sbagliata. Ogni attimo di silenzio era un attimo di troppo senza sentir la sua voce. Ogni istante d’indugio era un istante in più in un’esistenza che non le apparteneva. Era insieme che dovevano stare. Insieme, per ritrovare la pace.

Era solo un piccolo passo, una porta da attraversare per raggiungerti.

Piangere non era nei suoi programmi, non lo era mai stato. I deboli piangevano, perché le lacrime erano le loro uniche armi. Lei non era debole, non quando lui era al suo fianco. Non quando la necessità di salvarlo la spingeva a tirar fuori la forza. Ma lui non c’era più, che senso aveva esser forte? Perché combattere e ritardare ciò che sarebbe comunque successo?

Saremo insieme, non ci saranno lacrime in Paradiso.

Un passo, bastava un solo passo e sarebbe finito tutto. Un passo e tutto il dolore sarebbe scomparso. Un passo e l’avrebbe raggiunto, così da stare insieme per sempre. Nessun mostro a separarli, nessuna terra da salvare. Nessun sacrificio da compiere.

Un passo e avrebbe rinunciato all’esistenza per cui suo fratello aveva lottato fino alla fine. Un passo ed il suo sacrificio sarebbe stato vano.

La fine del dolore, la fine del coraggio.

La fine di tutto.

Era questo, ciò che voleva? Era questo ciò che lui desiderava? Insieme, ad ogni costo?

«Tu sai che non è così»

Eccolo, il trucco di quella magia per cui tanto aveva sofferto. Eccolo, il trucco che la notte non la faceva riposare e che il giorno non le causava che dolore.

Lui era , nonostante lui non esistesse più.

«Scendi da quel cornicione, non è per questo che ci siamo fatti torturare»

No, non era per morire che erano cambiati. Erano cambiati per combattere la loro guerra, per vendicare l’orrore che li aveva già strappati alla vita quando erano solo dei bambini. Ma era tutto diverso, lei era diversa. Lei non esisteva, proprio come lui. Per tornare ad essere, aveva bisogno di averlo al suo fianco.

«Non è per questo che sono morto»

Perché, allora? Perché era morto? Perché l’aveva abbandonata in un mondo che non le apparteneva?

«Perché devi combattere e vincere la tua battaglia, come io ho vinto la mia»

Ma lei non aveva una battaglia da vincere. La sua battaglia era persa, perché non aveva più nessuno per cui combatterla.

«La tua battaglia è appena cominciata. Combatti, altrimenti la mia vita sarà stata inutile e la tua sarà stata sprecata»

Era stanca di combattere una causa persa. Niente sarebbe cambiato, perché il mondo le aveva tolto ciò che di più caro le fosse rimasto. Cos’aveva da perdere?

«Sono morto anche per te. Tu potrai aver perso tutto, ma adesso dovrai proteggere ciò che a me era rimasto di prezioso. Ti ho ceduto il mio tesoro, non lasciare che il mondo te lo porti via»

Era difficile, troppo difficile.

«Devi farlo»

Non poteva, non era abbastanza forte.

«Sei forte tanto quanto me»

No, non lo era. Non lo era mai stata.

«Lo diventerai. Il mondo ha bisogno di te»

No, il mondo aveva bisogno di loro due insieme.

«Io sono con te, lo sarò sempre»

Lo sarebbe stato non appena lo avesse raggiunto.

«Non è questo il tuo posto»

Non era il suo posto.

Lei non apparteneva al Paradiso.

Il suo posto qual era, allora, se non con lui? Con cui avrebbe combattuto? Per chi avrebbe combattuto?

«Tu appartieni al Mondo. Per il Mondo dovrai combattere. Salva ciò che mi è costato la vita. Salva la mia memoria»

Salvare la sua memoria.

La sua memoria.

Non potevano dimenticarsi di lui. Non potevano dimenticarsi di ciò che aveva fatto per salvarli, di ciò che le avevano tolto per continuare a sopravvivere. Non potevano farlo.

Non l’avrebbe permesso.

«Grazie, Wanda»

Il Mondo non le aveva tolto tutto. Il Mondo non le avrebbe mai potuto togliere tutto. Non le avrebbe tolto lui, mai.

E lei avrebbe fatto in mondo che lui non fosse mai dimenticato.

Era giunto il momento di asciugarsi le lacrime da sola, perché lui non avrebbe potuto farlo.

Pietro si era guadagnato il Paradiso, ma toccava a lei. Era il momento di combattere per suo fratello.

Era il momento di vendicare la sua memoria.

Adesso lo so, io non appartengo ancora al Paradiso.

 

 

 

» Note

Ho scritto questa shot ascoltando la canzone (da cui è tratto il titolo) “Tears in Heaven”, scritta da Eric Clapton in memoria del figlio scomparso. Non mi sono attenuta totalmente al testo, ma immagino che quelle parole (inserite essenzialmente nei pensieri di Wanda, sulla destra) rendano al meglio il tormento che la perdita di tutto ciò che credeva le fosse rimasto dovesse aver scatenato in lei. Ho amato i gemelli e sono stata terribilmente colpita dalla morte del mio adoratissimo Quicksilver. Vedere Wanda fra i Nuovi Avengers mi ha sorpresa, ad esser sincera, perché temevo che il dolore per la perdita del gemello l’avrebbe resa instabile, col passare del tempo.

Ma la mia Wanda, evidentemente, era molto più forte di quanto avessi immaginato.

Spero sinceramente che apprezzerete questo mio piccolo sforzo!

Damie.

   
 
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