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Autore: Occhi di nebbia    08/05/2015    17 recensioni
[seguito della storia "Star crossed lovers"]
Giulietta tossì e uno spasmo riportò vita nelle le sue membra.
Aprì gli occhi, come destandosi da un naturale sonno.
Si chiese Dov’era?
Mura bianche: la sua stanza.
Pietra dura: il pavimento.
Poi ricordò.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Star crossed lovers'
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Giulietta tossì e uno spasmo riportò vita nelle le sue membra.
Aprì gli occhi, come destandosi da un naturale sonno.
Si chiese Dov’era?
Mura bianche: la sua stanza.
Pietra dura: il pavimento.
Poi ricordò.
Ricordò la morte che era scivolata dolcemente su di lei, ma non del tutto e solo per un po’.
Ricordò l’imminente matrimonio che l’aveva indotta, quasi costretta ad un espediente così estremo.
Una finta morte.
Rise, Giulietta.
Rise di gusto.
La sua risata echeggiava per la stanza.
Era riuscita ad ingannare tutti, persino la morte;
Si era concessa a lei solo per il tempo che le sarebbe servito, e poi l’ormai non più inevitabile morte aveva dovuto restituirla al mondo, più bella di prima.
Rideva Giulietta, ignara del dramma consumatosi nell’anima del suo amato qualche momento prima.
Si sollevò, la schiena inarcata ed indolenzita.
Si alzò quel che bastava per sentire il sangue sulla sua veste e vedere il volto vuoto di Romeo, con la bocca piegata in un innaturale smorfia.
Non rideva più, Giulietta.
Con uno scatto si allontanò dal giovane e la testa di Romeo, ormai impregnata di morte, sbatté con un tonfo sordo e agghiacciante sul pavimento della stanza.
Il pavimento? si domandò Giulietta.
Cosa ci faceva sul pavimento?
Il suo sguardo corse rapidamente al suo amato.
Si gettò su di lui e lo scosse.
Romeo, Romeo!
Rovesciò il corpo del giovane e vide.
Vide il coltello,
vide la ferita,
vide il sangue.
E capì.
Capì che era stata incastrata, il fato contro di lei.
Capì che Romeo era stato ingannato, non aveva compreso e non aveva retto.
Capì la morte non poteva essere presa in giro;
Lei le aveva offerto con tanto entusiasmo la sua vita, ma non aveva saputo mantenere la promessa e ora la morte si era presa lui al suo posto.
Uno dei due doveva appartenerle.
Cadde in ginocchio, Giulietta.
Le lacrime, scalpitando, si facevano strada per uscire dai suoi occhi.
Batté i pugni sul freddo marmo, poi i palmi delle mani quasi volesse essere sentita dalla Signora Morte.
Romeo doveva esserle restituito.
Pianse, Giulietta.
Pianse disperatamente e urlò.
Urlò tutta la sua rabbia al vento, vanamente.
Urlò che non avrebbe dovuto finire così;
Urlò che Romeo avrebbe dovuto essere avvisato, avrebbe dovuto sapere che era solo come morta
Urlò che rivoleva indietro il suo amato.
E se non fosse tornato lui, allora lei lo avrebbe raggiunto.
Rumori, passi frettolosi dietro di lei.
Non c’era tempo.
Sussurò un bacio silenzioso sulla fronte gelida di Romeo e gli accarezzò i capelli eburnei.
Poi prese il pugnale e vi si gettò sopra con tutta la volontà di cui disponeva.
Morì così, Giulietta;
Tra spasmi di vita e desideri di morte.




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Piccola precisazione che già ho scritto nel "prequel" di questa flash "Star crossed lovers" : sono perfettamente consapevole che Romeo si uccide con il veleno ma l'ho fatto morire con un pugnale perché ispirandosi al balletto dove lui non aveva idea che Giulietta fosse morta quando è entrato nella sua stanza (ha qualche differenza rispetto all'originale) mi sembrava strano che girasse con una fiaschetta di veleno così, per ogni eventualità. Il pugnale mi sembrava che lo potesse avere a portata di mano. Detto questo: " Ave atque Vale".
   
 
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