Dedicata con
tutto il mio affetto a shurei, valerya90, Red Robin, Shatzy e antote.
Consideratelo un
regalo... e grazie di tutto care! Vi voglio bene <3
Sorpresa
per Roy:
il
Capodanno più bello!
-31 dicembre
1999
Vigilia di
Capodanno
ore 10 di
mattina-
C'era
quasi!
Un ultimo sforzo e avrebbe ultimato
la sua minuziosa opera.
Non credeva di essere così bravo a
dipingere, fino a quando i suoi occhi ambrati di diciassettenne non si erano
concentrati su quel lavoro.
Era una sensazione bellissima e
appagante.
Specie se il quadro che stava per
portare a termine doveva essere il degno regalo per la padrona di
casa.
Perché, se non fosse stato per la
gentilezza e l'ospitalità di lei, che gli aveva affittato, per una modesta somma
di denaro da versare una volta ogni due mesi, l'appartamento al secondo piano di
quella palazzina, lui e il fratello maggiore sarebbero rimasti in mezzo a una
strada.
Orfani di entrambi i genitori, erano
stati costretti a lasciare la loro casa in campagna per trasferirsi nella città
di Tokyo.
Alphonse si sfregò la fronte sudata
con la mano.
Non voleva più pensare ai due anni
di vagabondaggio che aveva passato col fratello: degli anni davvero
terribili!
Per questo motivo, era felice di
stare lì, al calduccio, con un tetto sopra la testa e un camice bianco macchiato
di colore.
Dopo aver dato l'ultima pennellata
di marrone, si fermò ad ammirare il proprio
capolavoro.
Nell'altra stanza, intanto, Edward
era seduto comodamente sul letto, intento a sfogliare il
quotidiano.
Come al solito, nessuna notizia era
degna della sua attenzione.
Ed ecco che la voce festosa del
fratellino lo chiamò.
" Ehi, Ed! Forza, vieni! Vieni a
vedere che bello!"
" Un attimo, Al! Tra poco arrivo..."
fece lui, annoiato, voltando pagina.
Il fatto che non aveva voglia di
alzarsi era lampante.
" Eddai, fratellone! Tanto il
giornale non scappa..." lo richiamò Alphonse.
Il diciottenne si alzò a malincuore,
abbandonando il quotidiano sul letto.
Era già vestito per uscire: difatti,
appena sveglio, si era ricordato di avere un impegno
importante.
" Allora? Che ne pensi?" domandò
felice Al, vedendolo avvicinarsi con la coda
dell'occhio.
" Uhm... carino!" si limitò a
rispondere.
" Pensi che potrebbe
piacerle?"
" Ma certo!"
Anche se Edward non poteva sapere i
gusti della signora Riza Mustang, gli diede comunque una risposta affermativa,
per non deluderlo.
E dopo avergli stropicciato i
capelli in segno d'affetto, dicendogli che aveva il naso "pittato" di rosso,
prese il suo cappotto marrone e lo indossò.
" Al, io esco! Ci vediamo dopo,
ok?"
" Va bene! Ma cerca di tornare per
il pranzo. Abbiamo promesso alla signora che avremo mangiato da loro, al piano
di sotto!"
" Sì, sì! Lo so..." confermò vago
Ed.
E dopo aver fatto un cenno di saluto
con la mano, uscì dalla porta.
Alphonse ne approfittò per mettere
in ordine il casino che aveva fatto e per darsi una
sistemata.
Riza fischiettava un motivetto
allegro, mentre passava l'aspirapolvere e sbrigava le faccende domestiche con
maniacale precisione.
Tutto doveva essere perfetto quel
giorno, continuava a ripetersi.
Serbava dentro di sé un segreto che
avrebbe rivelato al marito solo al termine della
giornata.
Erano sposati da circa sette mesi, e
per lei quello era stato sicuramente il periodo più bello della sua
vita.
Perché, nonostante lui fosse un
bell'uomo che, se voleva, poteva vantare la compagnia di donne molto più
affascinanti, alla fine Roy Mustang aveva chiesto proprio a lei, Riza Hawkeye,
di sposarlo.
Si era impegnato a conquistarla in
ogni modo possibile e le aveva letteralmente rubato il
cuore.
Per amor suo, aveva rinunciato
persino alla "bella vita" che conduceva per entrare nel mondo a lui sconosciuto
del lavoro.
Un mondo intricato e opprimente con
il quale non sarebbe andato mai d'accordo.
Persino l'ultima mattina di
dicembre, che avrebbe voluto trascorrere in compagnia della sua adorata
mogliettina, si era dovuto alzare dal letto e dirigersi in ufficio, a setacciare
dei seccanti documenti per conto del suo capo.
Dopo aver concluso, Roy si diresse
spedito nello studio di quell'uomo spregevole, che portava l'occhialino e un
sorriso da ebete stampato in faccia.
Che grandissimo
ipocrita!
" Ecco i suoi documenti, signore! Io
ho finito per oggi..." cominciò, lasciando i fogli sulla scrivania, senza
abbassare la testa per paura di perdere la sua dignità, alla quale non avrebbe
mai rinunciato al cospetto di qualcuno, specie se questo qualcuno era suo
superiore.
" D'accordo, signor Mustang. Ci
rivedremo dopodomani! E mi raccomando: passi un bel capodanno!" fece quello, di
ottimo umore, attorcigliando le dita.
" Grazie! Auguro lo stesso anche a
lei. Arrivederci!"
Dopo avergli teso gentilmente la
mano, se la strinsero e lui lasciò più in fretta che poté
l'edificio.
Non vedeva l'ora!
Dentro di sé, c'era un minuscolo se
stesso che faceva i salti di gioia.
Salì nella sua decappottabile blu e
la fece partire: direzione casa.
Dopo aver percorso solo un
chilometro, però, fu costretto a fermarsi.
Gli era sembrato di vedere un viso
familiare che passeggiava imbronciato e con una busta rossa in mano sul
marciapiede opposto.
Suonò il clacson una volta per
richiamare la sua attenzione e abbassò il
finestrino.
" Ehi, piccoletto! Che cosa ci fai
solo soletto per strada? Eh?" si informò ad alta
voce.
Lo disse in tono di scherno,
naturalmente, tanto che il "piccoletto" in questione si irritò, guardandolo
male.
" Che c'è, signor Mustang? Adesso è
vietato andare a far compere?" domandò sarcastico il biondino, alzando la busta
come se l'altro non l'avesse notata.
" Dai, salta su! Fa freddo: qui in
macchina si sta meglio..." gli consigliò Roy, aprendogli la
portiera.
Anche se si divertiva a prenderlo in
giro, in fondo si preoccupava: sentiva come una specie di inspiegabile istinto
paterno, sia per Edward che per Alphonse.
Il ragazzo, dopo aver sbuffato,
ubbidì.
" Allora Edward: che cosa hai
comprato di bello?" chiese Roy, rimettendo in moto, mentre Ed si sistemava la
cintura di sicurezza dopo aver deposto la busta ai suoi
piedi.
" Nulla che la riguardi..." rispose
mesto.
" Come siamo permalosi!" appurò
l'adulto.
" Posso tirarle un pugno? Lo
gradisce?" fece l'altro, ancora irritato per il "piccoletto" di
prima.
" Certo che no! Rovineresti il mio
bel viso!" si vantò Roy.
" Tsk! Narcisista del
cavolo!"
" Se io sono un narcisista, tu sei
un antipatico! Se continui a comportarti così, non troverai mai
Pensò di marcare bene l'ultima
parola, per metterlo in imbarazzo.
E
infatti...
" Eccolo che ricomincia! Neanche
questi sono affari suoi, signor Mustang! Lei non è né mio padre, né mio zio, né
il mio tutore..."
" Lo so, stai calmo! Però è tempo
che anche tu te ne trovi una: alla tua età, il sottoscritto ne aveva avute già
una trentina, se non di più!" si vantò ancora.
" Sì, ma io non sono un casanova
egocentrico come lei!!" sbottò, diventando rosso al pensiero di dover trovare
una ragazza e dichiararsi.
Per lui, così scontroso e testardo,
è sempre stato difficile andare d'accordo con qualcuno che non fosse
Al.
Figuriamoci con una ragazza! Sarebbe
di certo scappata via appena avrebbe avuto prova del suo
carattere.
" Ho deciso! Un giorno ti farò da
maestro... eheh! Vedrai: coi miei insegnamenti, nessuna potrà resisterti!" gli
promise, ghignando, dopo essersi accorto del colorito del ragazzo, che a queste
parole divenne ancora più rosso.
" No! N-non mi interessano i suoi
consigli!" esclamò Edward, indispettito.
Così, presi nella loro discussione
che ricordava quella di un padre col figlio ribelle, arrivarono a
casa.
Edward scese velocemente dalla
macchina e salì le scale, mentre Mustang si occupava di chiudere bene la
sicura.
Poi diede un'occhiata al proprio
orologio da polso: era mezzogiorno e un quarto, segno che mancava ancora un'ora
al pranzo.
Riza stava mettendo a posto
l'aspirapolvere, quando sentì la porta d'ingresso aprirsi e un sonoro sbadiglio
che annunciava l'arrivo di suo marito.
" Bentornato a casa, tesoro!" gli
gridò, mentre trafficava con il filo per arrotolarlo
bene.
Dopo aver finito, si guardò intorno
soddisfatta.
Inutile dire che aveva fatto un
lavoro perfetto: la casa brillava così tanto di pulito che in ogni angolo o
superficie ci si poteva specchiare.
Persino Roy non poté nascondere
un'esclamazione di meraviglia, che la fece
arrossire.
" Sono... sono stata brava, vero?"
Questa domanda le uscì spontanea,
non voleva dirla.
" Non brava... divina! Sembra che in
casa sia appena passata una fata, per quanto questa brilli: una bellissima fata
dai capelli biondi e gli occhi ambrati!"
si congratulò così,
avvicinandosi.
" Oh... grazie amore! Una fata? Ma
non ti sembra di esagerare?" chiese modesta Riza, senza perdere il rossore che
le imporporava le guance.
" Non sono mai stato così
sincero..." rispose lui, galante, attirandola a sé.
" E adesso: posso permettermi di
rubare un bacio a questa graziosa fata?" continuò
lui.
Riza sorrise e annuì, chiudendo gli
occhi.
Non c'era neanche bisogno di
chiederlo: si sarebbe fatta baciare comunque da lui,
sempre.
" Ehi, Ed! Io sono pronto: possiamo
scendere!" fece Alphonse rivolto al fratello, tenendo in mano il suo quadretto
incartato con la carta regalo che aveva comprato il giorno
prima.
" Aspetta... pensi che la signora
Riza abbia già finito di cucinare?" domandò Edward, che portava ancora quella
busta rossa.
" Io dico di sì! In caso, aspettiamo
nel loro salotto! Non credo li disturberemo!" rispose Al, sorridendo e aprendo
la porta di casa.
" Se lo dici tu..." finì il
discorso, seguendolo.
" Non vedo l'ora di mostrarle il mio
regalo!" mormorò Alphonse, scendendo piano le
scale.
Arrivati a destinazione, suonarono
alla porta e aspettarono.
Dopo un minuto, Roy venne ad aprire
loro.
" Ciao ragazzi! Siete stati
puntualissimi!" appurò, fingendosi sorpreso.
" Grazie, signor Mustang! La signora
che fa?" domandò Al, in fermento.
" E' andata a controllare se in
cucina è tutto a posto! Accomodatevi pure!"
Detto questo, si ritrasse per
lasciarli passare.
Poi fece andare avanti Al e afferrò
Ed per un braccio, dicendogli all'orecchio:
" Non potevate aspettare a scendere,
vero? Io speravo di stare un po’ da solo con mia moglie, qualche
minuto!"
" Mi scusi, ma sa com'è! Al era così
felice che ho voluto accontentarlo!" bisbigliò a sua volta Edward, aggiungendo
poi, malizioso:
" Ma avrà stanotte per restare solo
con sua moglie, no?"
" Lasciamo perdere…" terminò Roy,
scuotendo il capo.
In cucina, intanto, Al stava
salutando allegramente Riza, mostrandole il suo
regalo.
" Oh, Alphonse! Grazie! E' un
pensiero bellissimo... davvero! Non dovevi!" si mostrò grata
lei.
" Si, ma... ho visto un disegno che
raffigurava questo vaso di rose e ho voluto provare a dipingerlo!" fece Al,
imbarazzato, grattandosi la testa.
" Bene... io adoro le rose! Poi
vedrò dove appenderlo: per adesso lo lascio qui. Grazie!" disse felice Riza,
poggiandolo su un ripiano e tornando a controllare il tacchino nel
forno.
Non se l'aspettava, doveva
ammetterlo.
Ormai si sentiva come una seconda
madre per quei due ragazzi: le bastava che fossero felici, nulla di
più!
Quando li aveva trovati, morti di
fame, non ci aveva pensato due volte a cedergli l'appartamento di sopra e a dare
un lavoro part-time al maggiore dei due, nel negozio di fiori di suo
padre.
" Allora: che cosa si mangia?"
Edward era entrato così, facendo questa domanda e sedendosi su una sedia,
sfregando impaziente le mani e osservando con interesse le pietanze preparate
con dedizione dalla signora Mustang.
" Tutto quello che vedi, più il
tacchino nel forno! Adesso... da bravi: apparecchiate la tavola, mentre io mi
occupo degli ultimi preparativi!" impose radiosa, rivolgendosi a tutti e tre gli
"uomini" di casa.
Darle una mano non avrebbe certo
fatto loro del male, no?
Pranzarono in serenità, tra le
"frecciatine" che si lanciavano Roy ed Edward, e Alphonse che cercava goffamente
di trattenere il fratello dal lanciare addosso all'uomo il cibo, solo perché lo
chiamava "piccoletto", o "nano", oppure alludeva al fatto che non si era ancora
trovato la ragazza.
Edward sentì che quell'uomo
l'avrebbe perseguitato a vita, o perlomeno per tutto il tempo che lui e Al
sarebbero rimasti lì.
Fosse stato per lui, non avrebbe
accettato l'offerta dell'affitto dalla signora Mustang: non voleva pesare su
nessuno.
Era cresciuto facendo affidamento
sulle proprie forze, e portava con sé il fratellino dovunque
andasse.
Ma vedere Alphonse così felice e
sano, lì, accanto a lui, aveva levato dalla mente al giovane Edward l'idea di
scappare.
Aveva accettato di lavorare per il
padre di Riza.
E, in fondo, Roy Mustang e Riza
Hawkeye erano bravissime persone: difficilmente ne avrebbe trovate come loro, se
avesse mollato tutto.
Anche il pomeriggio trascorse
sereno, in casa Mustang, tra chiacchierate sotto l'albero di Natale, partite a
carte o a monopoli (quest'ultimo era nella busta rossa di Edward), e la visione
di un film in videocassetta.
Arrivò la sera e i quattro, di
comune accordo, decisero di cenare al ristorante più vicino, per poi dirigersi
al parco ad assistere ai giochi pirotecnici di mezzanotte, poiché arrivava
l'anno nuovo, il 2000.
Qui, finalmente, Riza si prese di
coraggio.
" Tesoro, dobbiamo parlare!"
cominciò, guardandolo negli occhi.
" Proprio adesso? Guarda che bello
quel fuoco d'artificio!" fece Roy, cingendole la vita e alzando incantato lo
sguardo verso il cielo.
" Sì, adesso!"
E dopo aver preso un bel respiro,
con gli occhi lucidi, si avvicinò al marito e, in contemporanea all'esplosione
di luce di un altro fuoco d'artificio, gli rivelò quella sorpresa che serbava
gelosamente dentro di sé.
" Cosa? P-puoi... puoi ripetere?"
domandò incerto Roy, sgranando gli occhi.
" Amore... io aspetto un bambino!"
ripeté Riza, a voce un po’ più alta e scandendo bene quelle importanti
parole.
L'uomo non riusciva ancora a
crederci, però i suoi profondi occhi neri brillavano di nuova
speranza.
Come se, nel profondo, avesse
sentito che uno dei suoi desideri nascosti si era appena
avverato.
" Sarò padre..." fece, piano, come
se volesse dar voce al suo pensiero.
" Sì, amore mio! Sì!" lo rassicurò
la sua donna, dandogli una carezza sulla guancia, mentre una lacrima di gioia le
solcava il delicato viso.
Lui non sapeva che cosa fare o cosa
dire: provava una sensazione nuova e
indescrivibile.
Dopo qualche minuto di smarrimento,
si limitò a prenderle il viso tra le mani e a darle un tenero bacio sulle
labbra.
Esternare i propri sentimenti era
davvero difficile!
Eppure, in quel momento, nulla aveva
più importanza della notizia appena ricevuta.
Mentre avveniva questo, Edward e
Alphonse, distanti dalla felice coppia, erano seduti sul prato del parco,
intenti ad ammirare i fuochi d'artificio.
Finché il minore dei due non
distolse un attimo lo sguardo per cercare i signori
Mustang.
E non poté che
sorridere.
Perché osservandoli così,
abbracciati e innamorati, Al si rese conto che non avrebbe mai potuto trovare
una seconda famiglia migliore di quella che aveva.
Una nuova famiglia di quattro
persone che, presto, avrebbe contato un piccolo membro a recare felicità ai loro
cuori.
Anche se Ed e Al, ancora, non
sospettavano nulla.
FINE
.:.Spazio speciale di Rinalamisteriosa.:.
Salve,
gente!
Questa è la terza AU in cui mi
cimento!
Ed è anche la mia ultima fic del 2008!
*festeggiamo XD*
I quattro personaggi che ho utilizzato
non mi appartengono ma, siccome li adoro, ho voluto dar vita a una storia che li
riguardasse!
Vi anticipo con immensa gioia che
potrei farne un seguito in futuro, considerato il bellissimo finale *O* (al
pensiero, divento gelatina)
Non so quando, ma lo
progetterò...
Che ne
pensate?
Adesso, voglio passare ai
ringraziamenti di quest'anno appena trascorso...
RINGRAZIAMENTI (spero di non aver dimenticato
nessuno^^):
- le 5 scrittrici a cui la fic è
dedicata, naturalmente!^^
- strawberry_
- elyxyz
- Sloth
- saku-chan the crazy
dreamers
- beautiful_disaster
- Lely1441
- Bad Girl
- Aki_
-
Liris
-
Chibisimo
-
ZARI
- Angel
Natalie
-
A_DaRk_FeNnEr
- nueblackcowfriend
- Rya
- Riza_Yamanaka
-
-
LallaMatta4e
-
valy88
-
Swwtcicia
- Elly
Chan
- piccola
tammy
-
_BellaBlack_
-
evelyn_cla
-
SpadaccinoDellaNebbia
-
stuck93
Vi ringrazio per i commenti che avete
lasciato alle mie fic su Fullmetal alchemist e per tutto il sostegno che mi date
(chi di più, chi di meno) : qualcuno di voi ne ha lasciato uno solo, ma per me è
stato comunque importante! ^_^
GRAZIE A TUTTI, dal profondo del
cuore!
GRAZIE per avermi detto (anche solo
inconsciamente) che sono brava: vi prometto che col nuovo anno cercherò di
migliorare ancora…
GRAZIE anche a quei lettori ignoti che
mi seguono silenziosamente, senza esporsi!
Rinalamisteriosa è fatta così: lei è
grata a tutti quanti!!! ^O^
Bacioni!
Buon
anno!