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Autore: GaruGaruaww    09/05/2015    0 recensioni
I nostri due giovani rivali, nonchè vicini di casa e compagni di viaggio, Calem e Serena, dopo una lotta in palestra si ritroveranno un pomeriggio un po' movimentato in seguito ad uno strano incontro.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calem, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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-Calem! Aspettami!-. Il ragazzo dai capelli corvini si voltò di colpo
-Serena, cosa ci fai qui?- La bionda gli appoggiò la mano sinistra sulla spalla mentre respirava affannosamente per riprendere fiato.
-Che domande sono? Voglio assistere alla tua lotta in Palestra, tonto- Sorrise.
-Oh, beh, grazie. Forse un sostegno non mi farebbe male essendo la mia prima lotta contro un Capopalestra- I due s’incamminarono insieme percorrendo quei pochi metri che li separavano dalla città. Novartopoli era una cittadina non molto grande, piccoli edifici si ergevano alle estremità delle stradine che si diramavano fino a raggiungere una piccola piazza con una graziosa fontana nel mezzo. Sulla sinistra, un po’ più a Sud della piazza si trovava la scuola per allenatori. La stessa che Serena e Shana avevano frequentato fino al compimento dei dieci anni. Mentre sulla destra, a Nord della piazza, nascosta da un bar, si stanziava la Palestra di Novartopoli, con Capopalestra Violetta, colei che se riesci a battere ti darà come premio la splendida Medaglia Insetto.
 
Calem si sentiva pronto, un po’ nervoso, certo, ma deciso a vincere. Fece per avvicinare la mano alla porta dell’edificio, ma qualcosa gli sfrecciò davanti facendolo cadere all’ indietro.
-Ma…che cos’è stato?-.
-Oh scusami- Una ragazza vestita in modo sportivo con un buffo casco in testa gli porse la mano.
-Sai è che quando indosso i miei pattini inizio a vagare senza meta e spesso finisco addosso alla gente. Per fortuna che c’eri tu altrimenti sarei andata dritta dritta a schiantarmi contro il muro-.
-Sono felice di essere stato il tuo materasso, ma adesso se non ti spiace vorrei…-.
-Vorresti anche tu dei pattini, in effetti ne avrei qualche paio in più nel mio zaino, anche se erano per dei miei amici…ma dato che mi hai salvato la vita, ecco, questi sono per te- Frugò nello zaino e poi ne cacciò fuori due pattini.
-Veramente lui intendeva dire che…- Cercò d’intervenire Serena.
-Oh, no, no, no, no, non devi esserne gelosa. Lo so cosa intendeva dire: non è il solo, anche tu vuoi questi pattini. Bene non ti crucciare, ne ho un paio anche per te!- Urlò mettendole a forza i pattini tra le braccia. Infine fece una piroetta e se ne andò a tutta velocità.
-…Allora, Cal, sai pattinare?- Chiese la biondina all’amico. Lui sbuffò.
-Si, ma vorrei fare questa benedetta lotta in palestra sempre che questa volta non m’investa un lottatore di sumo- Detto questo spinse la porta ed entrò.
 
La palestra non aveva pavimento, gli sfidanti avrebbero lottato contro gli allievi più forti di Violetta su una ragnatela e seguendo un determinato percorso sarebbero riusciti ad arrivare alla Capopalestra. Calem accompagnato dal suo fedele compagno Fennekin, uno dei Pokemon starter di Kalos, riuscì sconfiggere tutti gli avversari e ad arrivare alla famigerata lottatrice esperta nei tipi Coleottero.
-Quell'espressione che trasmette tutta la tua determinazione nella lotta... Meravigliosa! Semplicemente meravigliosa! È la prima volta che affronti una Palestra? Fantastico! Semplicemente fantastico! Le lacrime della sconfitta e la gioia della vittoria per me sono soggetti ugualmente pieni di valore artistico da immortalare con una foto! Fantastici! Semplicemente fantastici! Comunque, per quanto riguarda me... Il mio obbiettivo mette sempre a fuoco la vittoria!- Esclamò la ragazza.
-Lo vedremo- Promise lo sfidante di Borgo Bozzetto.
 
La lotta non fu semplice, Violetta era davvero abile ed i suoi Pokemon non erano da meno, ma Calem, avendo nella sua piccola squadra l’avvantaggiato Pokemon di tipo Fuoco, riuscì ad avere la meglio e a vincere la Medaglia Insetto.
-Tu e la tua squadra siete veramente fenomenali! Fantastici! Magnifici!- si complimentò Violetta al termine della lotta.
-Grazie-.
 
-Quella medaglia non è davvero niente male, anche se dovrebbero migliorarle il nome…insomma, Insetto fa un po’ impressione, non trovi?-.
-Penso che tu sia l’unica persona sulla faccia della Terra a fare questi commenti. Voglio dire, avere la prima medaglia significa che aver iniziato la lunga strada per diventare un grande allenatore di Pokemon, no? Mi basta sapere questo, perché adesso, niente più mi fermerà- osservò il ragazzo, camminando con le braccia incrociate dietro la testa. Serena incrociò le braccia, fermandosi di botto. Calem camminò ancora per qualche metro poi si fermò e si girò a guardarla.
-C’è qualcosa che ti preoccupa?- Le chiese.
-Hai detto di saper pattinare. Giusto?-
-Ehm, si…ma perché?- Negli occhi della ragazza passò un lampo d’euforia.
-Più avanti, durante il percorso 4, ci troveremo davanti ad una grande fontana, c’è uno spazio abbastanza ampio. Ti prego, insegnami a pattinare- Il loro sguardo s’incontro per qualche secondo, a rompere il contatto fu Calem che chiuse gli occhi.
-D’accordo, ma muoviamoci, devo continuare il mio viaggio-.
 
La fontana si trovava nel centro di un ampio spazio circondato da giardini molto curati tra i quali saltavano e volavano varie specie di Pokemon.
-Wow- sussurrò Calem.
-Ehi, allenatore di Pokemon, che ci fai ancora lì impalato, forza indossa i tuoi pattini!- Gli urlò Serena, che appoggiata alla fontana si stava infilando i suoi. Calem la raggiunse imitandola.
-Okay…iniziamo- Il ragazzo si diede una leggera spinta con le mani e si allontanò lentamente dal bordo della fontana.
-Che fai Serena? Ti devi lasciare, altrimenti rimarrai ferma-.
-Secondo te che cosa sto cercando di fare!?-Gli urlò la ragazza.
-A me sembra che tu non stia facendo il minimo sofrzo per allontanarti da lì-. Le rispose spavaldamente Calem.
-Beh, allora aiutami!-. Le si avvicinò porgendole la mano.
-Su, afferra, ma non ti arrabiare. Quando urli sei peggio di un Chingling che usa stridìo-. Serena gli afferrò la mano e tremando lasciò la fontana.
-S..sei fortunato che non ho voglia di reagire, altrimenti staresti già annacquando nella fontana-. Il ragazzò la ignorò ed iniziò a pattinare, mentre lei aggrappata con entrambe le mani alla sua si faceva trascinare.
-Sai che così non imparerai mai, vero?-.
-Io imparo come voglio, tu sta’ zitto-.
-Facciamo così, io ti lascio e tu continui da sola, ti starò vicino. Adesso pigliamo la rincorsa e poi ci dividiamo, okay?-.
-N..no, no, no! Non te ne andare! Cadrò!-.
-Rilassati, non cadrai. Prendi un respiro profondo-. Calem cominciò a pattinare sempre più velocemente, finchè non le lasciò la mano continuando a pattinarle davanti mentre lei cercava di mantenere l’equilibrio dimenando le braccia a destra e a manca, mentre stringeva gli occhi.
-Serena!  Apri gli occhi, potresti cad..- La ragazza inciampò finendo addosso al vicino di casa e caddero entrambi sul terreno polveroso.  
   
 
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