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Autore: Claire Marie Blanchard    09/05/2015    1 recensioni
Draco Malfoy era un uomo, ormai, realizzato.
Ricco, giovane, bello, in carriera. Insomma, tutte caratteristiche che un uomo vorrebbe avere.
Era diventato Auror per dimostrare che, a volte, la mela poteva cadere lontano dall’albero.
Si era avvicinato, anche se non esageratamente, a Harry Potter. E, forse, anche un po’ a Ron Weasley.
Dopotutto, erano i suoi rispettivi capo e collega.
Con le donne procedeva tutto bene. Si divertiva, si sfogava fisicamente con loro senza impegno e le mollava non appena queste iniziavano a chiedere qualcosa di più.
Fino a che, una sera, a una festa organizzata per Potter, non rivide Hermione Granger e non ci finì a letto insieme.
Erano passati circa sei mesi da quella notte e i due continuavano a vedersi di nascosto, di comune accordo.
Insomma, se qualcuno gli avesse chiesto, quel mattino di gennaio, come procedesse la sua vita, lui non avrebbe potuto rispondere se non con un ‘Non posso proprio lamentarmi.’
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Disclaimer: I personaggi della saga di Harry Potter non mi appartengono. Tutti i loro diritti sono riservati a Joanne Kathleen Rowling. Inoltre, questa storia è stata ideata, scritta e pubblicata senza alcun scopo di lucro.



NdA: Questa che sto per pubblicare, è una storia particolare. Vi avverto che la pubblicazione avverrà una volta a settimana (il sabato) e che, in totale, saranno 7 capitoli, tra l’altro molto corti (vanno dalle 3 alle 5 pagine di Word). La storia (almeno questa) è già stata scritta per intero. Ho deciso di renderla corta per un unico motivo: non annoiare il lettore (perché, se le avessi messi tutti insieme, avreste cercato il modo di rintracciarmi e raggiungermi per linciarmi di persona; dunque, ho preferito tenerli divisi, anche se da singoli risultano molto corti).




Note:
* = Non so se la Rowling abbia accennato a una squadra del genere, ma ho pensato che potessero equivalere alla nostra squadra Narcotici. Nel caso avessi inventato il termine, mi pare giusto di detenerne tutti i diritti.


 
Vita, morte e miracolo di un uomo illustre

 
I

Vita
 
Draco Malfoy era un uomo, ormai, realizzato.
Ricco, giovane, bello, in carriera. Insomma, tutte caratteristiche che un uomo vorrebbe avere.
Era diventato Auror per dimostrare che, a volte, la mela poteva cadere lontano dall’albero.
Si era avvicinato, anche se non esageratamente, a Harry Potter. E, forse, anche un po’ a Ron Weasley.
Dopotutto, erano i suoi rispettivi capo e collega.
Con le donne procedeva tutto bene. Si divertiva, si sfogava fisicamente con loro senza impegno e le mollava non appena queste iniziavano a chiedere qualcosa di più.
Fino a che, una sera, a una festa organizzata per Potter, non rivide Hermione Granger e non ci finì a letto insieme.
Erano passati circa sei mesi da quella notte e i due continuavano a vedersi di nascosto, di comune accordo.
Insomma, se qualcuno gli avesse chiesto, quel mattino di gennaio, come procedesse la sua vita, lui non avrebbe potuto rispondere se non con un ‘Non posso proprio lamentarmi.’
 
***

 
Hermione Granger, capo del Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia del Ministero da circa un anno, era diventata una donna a tutti gli effetti.
Era single ufficialmente, anche se – in realtà – si vedeva con qualcuno segretamente.
Dopo la sua breve esperienza con Ron, non aveva voglia di impegnarsi con qualcuno. Non a caso, una sera, mezza brilla e mezza sobria, diede inizio ad uno strano rapporto basato sul sesso con Draco Malfoy.
Esteticamente era nettamente migliorata col tempo – i capelli ora riusciva a domarli, anche se rimanevano parecchio mossi, e il suo corpo aveva acquisito un minimo di forme mantenendo una taglia quaranta per una seconda di reggiseno -, aveva ritrovato i suoi genitori, aveva i suoi migliori amici accanto a sé e il biondino la faceva rilassare nei momenti più tesi.
Non era ricca, ma stava bene. Non era bellissima, ma la sua autostima e la sua sicurezza erano cresciute abbastanza da mettere al proprio posto chiunque osasse fare commenti poco carini sul suo aspetto. Non era ingenua come quando aveva diciassette anni, anzi, la sua intelligenza e la sua astuzia avevano sempre la meglio su tutto.
Se, quel giorno di gennaio, a Hermione fosse stata fatta la domanda ‘Come procede la tua vita?’, lei avrebbe risposto sicuramente ‘A meraviglia, grazie.’
 
***
 
- Malfoy, c’è un caso delicato che vorrei affidarti – esordì Harry Potter entrando nel suo ufficio senza nemmeno bussare. Aveva l’aria di essere un affare urgente.
Draco alzò gli occhi dal rapporto dell’ultimo caso che stava compilando, notando che Potter fosse piuttosto serio; dunque, arricciò le labbra e assentì.
- Di che si tratta, Potter?
Harry chiuse la porta e si sedette di fronte a lui, dall’altra parte della scrivania.
- Trafficanti di pozioni allucinogene – disse schietto.
Malfoy si stupì, tanto da iniziare a pensare che, forse, era il caso di chiamare qualcuno più esperto.
- Sicuro che debba andare io? Non è un lavoro della Narcopozioni*?
Potter sospirò, si tolse gli occhiali con una mano e con un’altra si massaggiò la fronte.
- Fino a un certo punto. Sappiamo già l’identità dei trafficanti. Il punto, ora, è scovarli.
Draco annuì e tornò sul suo rapporto per completarlo.
- D’accordo, allora. Fammi avere tutta la documentazione del caso il prima possibile, così da poter subito organizzare il lavoro e cominciare.
Harry si alzò sorridendo, dirigendosi verso la porta.
- Ti mando Banks, così non sarai da solo. Sapevo che potevo contare su di te.
- Puoi anche non mandarmelo. Posso fare da solo. E, comunque, non sperare che lo faccia per te: è il mio lavoro, Potter.
Harry sorrise.
- Sì, ma se sono io a proporti i casi accetti, se lo fa Ron rifiuti seduta stante – notò il moro.
- Potter, quello voleva affibbiarmi il caso di un furto da Mielandia!
- Beh, poteva essere una buona occasione! – disse Harry ridendo e aprendo la porta.
- Sì, certo, per lui! Per ingozzarsi di dolci gratis! – sbottò Draco.
Potter, di risposta, sogghignò e chiuse la porta alle sue spalle, lasciando l’Auror da solo.
 
***
 
Mentre andava a trovare la loro migliore amica nel suo ufficio, Ron Weasley pensava che, forse, era stato meglio per Hermione non diventare Auror e che, tutto sommato – come sempre, d’altronde -, Hermione avesse fatto la cosa giusta decidendo di intraprendere una carriera all’interno del Ministero senza correre pericoli.
Lui ed Harry le volevano bene come fosse una sorella: se le fosse successo qualcosa, non se lo sarebbero mai perdonato.
E mentre pensava che, forse, era arrivato il momento di dirle che era tornato con Lavanda – per l’ennesima volta -, comprese di essere arrivato davanti alla sua porta.
Bussò, con la speranza che fosse libera.
- Avanti – si sentì dire.
Aprendo, allungò la testa dentro.
- Si può?
Hermione finì di scrivere la frase su un registro e alzò lo sguardo sorridendo.
- E lo chiedi? Vieni!
Ron sorrise a sua volta, entrò e si richiuse la porta alle sue spalle.
- Che ci fai da queste parti?
Il ragazzo sorrise timidamente e si grattò dietro la testa con la mano sinistra.
- Ecco… passavo di qui…
La ragazza aggrottò le sopracciglia.
- Stamani non sei di turno, Ron, e il Dipartimento degli Auror è su un altro piano… - gli fece notare lei sorridendo.
Ron sbuffò, per poi mettersi a ridere e contagiare anche la sua migliore amica.
- Ok, hai vinto. Avevo bisogno di parlarti.
- Spara.
Il rosso iniziò a innervosirsi, chiedendo tacitamente aiuto all’amica.
- Ecco… Hermione… tu sei una ragaz…
Non terminò nemmeno la frase che Hermione scoppiò a ridere. Ma di una risata divertita, spontanea.
- Posso sapere anch’io che cosa c’è di così divertente? – sbottò il ragazzo.
- Scu… scusa, Ron – disse lei tra una risata e l’altra – ma dicesti le stesse parole quando iniziasti il discorso del Ballo del Ceppo al quarto anno! – e riprese a ridere.
- Molto divertente – bofonchiò infastidito Ron.
- Ok. Ok, la smetto – disse lei, cercando di riprendersi e di tornare ad essere posata.
Dopo qualche secondo di silenzio, l’amico riprese il discorso.
- Ok… stavo dicendo… sono sicuro che tu capirai ciò che sto per dirti…
- Dai, Ron. Dì una volta per tutte che sei tornato con Lavanda. Di nuovo – lo interruppe lei sorridendo, come se stessero parlando del meteo.
- Come hai fatto?! – chiese Ron, stupito.
Hermione rise e lo guardò dolcemente.
Ormai si conoscevano così bene…
Le piaceva la sua vita.
 
***
 
Mezz’ora dopo, Potter gli aveva già consegnato tutta la documentazione riguardo al caso dei trafficanti.
Stava già organizzando il piano per beccare i soggetti.
Potter gli aveva dato a disposizione altri due Auror, oltre a Banks, ma si era rifiutato categoricamente.
Il caso lo hai affidato a me, perciò me ne occupo io.
Il capo aveva alzato le mani in segno di resa, appena sentita la sua risposta.
Draco sapeva che correva un grosso rischio, ma con gli anni la sua sicurezza e la sua sfacciataggine erano aumentate, e di parecchio.
Era sicuro che sarebbe tornato a casa entro la fine del suo turno, avrebbe cenato a casa sua, poi sarebbe stato raggiunto dalla Granger e si sarebbe dato alla pazza gioia, fino a che non fossero stati stanchi e la Granger non decidesse di tornarsene a casa.
Come sempre.
Ma non immaginava che cosa lo attendesse.
   
 
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