Sangue.
Era l’unica cosa che vedeva in quel momento.
Sangue sulla sua maglia, ormai non più bianca e sui suoi pantaloni.
Si era portato le mani, anche quelle sporche di sangue, ai capelli, guardando il corpo della sua partner a terra.
Aveva gli occhi sgranati.
-No…- Continuava a sussurrare incredulo –Non posso averlo fatto!-
Aveva ucciso Natasha Romanoff.
Non riusciva nemmeno a capire il perché lo avesse fatto. Più ci pensava e più aumentava il fastidioso mal di testa che aveva.
Si inginocchiò prendendo tra le braccia il corpo, ricoperto di sangue, della sua compagna.
Sentì le guance bagnarsi. Stava piangendo.
-Ottimo lavoro, agente Barton!- Si sentì dire da qualcuno dietro di lui.
Subito posò il corpo di Natasha a terra e si alzo di scatto voltandosi.
Lontano da lui c’era Loki, il Dio dell’inganno, che lo guardava sorridendo, battendo le mani, compiaciuto del lavoro appena svolto dall’ agente-
-Complimenti, davvero, agente Barton- Continuò.
Clint guardò il corpo di Natasha e poi tornò a guardare il Dio.
-Maledetto…- Sussurrò per poi correre verso di lui per poterlo colpire con un pugno.
Era quasi arrivato vicino a Loki, che nel frattempo non si era mosso di millimetro, quando si dovette fermare poiché il Dio era scomparso, come il corpo di Natasha e tutto quello che aveva intorno.
In un attimo si ritrovò da solo immerso nel buio più totale.
Provò a correre ma non vi era via di uscita.
Quando si fermò per riprendere fiato si voltò di scatto trovandosi Loki a pochi centimetri dal suo viso che sorrideva.
-Complimenti agente Barton, hai portato a termine la tua ultima missione: Uccidere l’agente Romanoff.-
-No! Non è possibile, non posso essere stato io.- Disse portandosi le mano alla testa.
-E invece si, Clint.-
 
 
-CLINT!-
L’arciere aprì gli occhi di scatto spaventato e si mise a sedere sul letto.
-Clint…- lo chiamò dolcemente una voce femminile accanto a lui -…Un altro brutto sogno?-
Lui si voltò per guardare la donna e senza dire una parola l’attirò a se abbracciandola.
-Clint ma che…?-
-Natasha…-La chiamò ansimando, ancora spaventato dal sogno –Natasha stai bene, vero?-
-Emm…si, ma, Clint che hai sognato da spaventarti così tanto?-
L’arciere non rispose ma l’attirò ancora più a sé. Rimasero così per almeno dieci minuti finché Clint non le posò le mani sulle spalle per portarla guardare negli occhi.
Lui aveva un’aria stanca, ormai a causa degli incubi non dormiva da settimane, ogni notte si svegliava tutto sudato con il fiatone. Natasha, che ormai si era trasferita a casa sua, gli chiedeva sempre cosa sognasse ma lui non la degnava mai di una risposta.
Senza dire una parola l’ arciere le diede un bacio sulla fronte poi si alzò dirigendosi in bagno.  Una volta chiusa la porta a chiave Clint aprì il rubinetto del lavandino, portò le mani sotto il getto d’acqua fredda prendendone un po’ per poi bagnarsi il volto.
Dopo aver fatto almeno quattro sciacqui chiuse il rubinetto e poggiò le mani sul lavandino guardandosi allo specchio. Aveva i capelli tutti scompigliati e la frangia bagnata dal quale delle goccioline gli scivolavano lungo le guance.
-Va tutto bene Clint…-pensò continuando a specchiarsi.
-Ne sei proprio sicuro, Agente Barton?- Disse una voce nella sua testa.
L’arciere chiuse gli occhi, li aprì e guardandosi allo specchio notò che erano diventati azzurri; Il colore che aveva quando era sotto il controllo mentale di Loki. 
-Smettila, vattene via!- Quasi urlò richiudendo gli occhi.
-Continui a mentire a tutti, i tuoi amici, i tuoi colleghi, la tua ragazza, ma soprattutto a te stesso. Fai finta che io non ci sia ma in realtà sono sempre con te.-
Clint aprì gli occhi ma non trovò più la sua immagine riflessa sullo specchio ma quella di Loki che lo guardava ghignando.
-Vattene!- Affermò l’agente.
-Costringimi.-
-Se solo fossi ad Asgard non sai cosa ti farei…Perché non puoi semplicemente lasciarmi andare e smetterla di tormentarmi?-
-Perché ammetto che mi sto divertendo un sacco.-
Clint lo guardò in cagnesco.
-Basta…ADESSO VATTENE!- Urlò dando un pugno allo specchio, rompendolo e dal quell’ istante sentì solo silenzio e ringraziò il cielo per quel momento senza quella fastidiosa voce nella sua testa che lo chiamava.
-Clint, tesoro, tutto bene?- Gli chiese Natasha da dietro la porta del bagno.
-Emm…si, certo, adesso esco.-
Il ragazzo si guardò la sua mano destra che sanguinava.
In un attiamo si ricordò del sogno che aveva fatto, dove lui uccideva Natasha.
Guardò i pezzi di vetro per terra e s’ inginocchiò prendendone uno in mano e specchiandosi. I suoi occhi erano di nuovo del loro colore naturale.
Gettò il pezzo di vetro a terra e raggiunse la porta, si pulì la mano con un asciugamano che si trovava lì vicino e poi uscì dal bagno raggiungendo Natasha che lo aspettava seduta sul letto.
-Tutto bene?- Gli domandò.
Lui annuì lentamente e si mise a sedere sulla sua parte del letto, si guardò di nuovo la mano per vedere se usciva altro sangue e poi si sdraiò sul letto, di spalle alla spia, coprendosi.
-Sai Clint…- Cominciò Natasha avvicinandosi a lui -…Ti comporti in modo strano da un po di tempo: parli da solo, fai sempre incubi e a volte disobbedisci agli ordini di Fury rifiutandoti di andare in missione. Tu sei davvero sicuro di stare bene? Dimmi la verità.-
-Si…Certo.- Disse sospirando.
Lei gli passò le braccia attorno al petto per abbracciarlo e prese le mani di lui tra le sue.
-Buona notte Clint…- Disse con tono preoccupato.
-Buona notte Nat.-
L’arciere stava quasi per addormentarsi quando sentì nella sua testa una voce.
-Buona notte agente Barton.- Gli augurò loki con tono sarcastico.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Per prima cosa ringrazio chiunque sia riuscito a leggere tutto. xD
Era da tempo che avevo questa storia salvata tra i documenti ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla poi non so, ho cambiato idea ed eccola qui.
Spero vi sia piaciuto e se volete lasciare una recensione mi farebbe molto piacere per sapere i punti dove sbaglio e non ^-^
Mi scuso per eventuali errori ma non ho avuto molto tempo per ricontrollarla (maledetta scuola e maledette interrogazioni -.-)
 
Vabbè vi saluto.
Ciaooo :D