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Autore: _candyeater03    09/05/2015    1 recensioni
{Molly Jr & Lucy Weasley}{OneShot; 997 parole}
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Dal testo:
Molly fece spallucce, noncurante, e aiutò Lucy a rialzarsi.
“Okay, scusami Lucy”, la bambina sorrideva, ipocrita.
La minore corrugò la fronte. Non aveva la più minima intenzione di arrendersi per così poco. Non era certo altalenante e discontinua nelle intenzioni come la sorella. Le piaceva litigare almeno finché non riusciva a convincere gli altri della correttezza oggettiva delle sue ragioni.
Alla fine, si lasciò vincere dalle occhiate penetranti della madre e della sorella. Tese il braccio e restituì la bambola alla proprietaria.
“Scusami tanto, Molly”, mormorò, leggermente pentita di aver pronunciato quelle parole.
Audrey Weasley era davvero brava a ricattare la gente.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucy Weasley, Molly Weasley, Molly Weasley Jr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un bosco colorato d’estate. Il prato che lo precedeva, esteso fin dove l’occhio umano non riusciva più a percepire. Un’altalena consumata dal giallo spento, mossa leggermente dal dolce venticello che portava il refrigerio in quella torrida giornata di metà luglio. Due bambine, una di sette anni a terra, l’altra di otto in piedi, con un ghigno soddisfatto dipinto in volto.

“Molly mi ha spinta giù dall’altalena!” 

“Lucy non ha voluto ridarmi indietro la mia bambola!”

Le urla senza destinatario apparente galleggiavano sotto il cielo fitto di nebbia. Riempivano l’aria e poi scomparivano improvvisamente.
Molly canzonava l’altra perché non riusciva a rialzarsi da sola. Lucy, per ripicca, teneva stretta nel piccolo pugno la bambolina voodoo di Lord Voldemort. Si scambiavano vicendevolmente sguardi omicidi, minacciosi e sardonici allo stesso tempo. Una donna dai lunghi capelli biondi arrivò con passo svelto e agile dall’ignoto limitare del prato.

“Lucreece Heleanor e Molly Audrey Weasley”, le bambine si mostrarono particolarmente contrariate nell’essere chiamate con i loro nomi completi, “smettetela di litigare! Immediatamente!” 
Il tono calmo e pacifico che la donna aveva di natura non aumentava certamente il timore che le due bambine provavano nei suoi confronti. Dopo aver ascoltato il rimprovero con quel minimo di attenzione che la situazione concedeva loro, infatti, avevano ripreso a scambiarsi minacce e occhiate truci a vicenda. 

“Io farò pace con lei solo quando si sarà scusata per avermi spinta dall’altalena, mamma”, esclamò la prima, con un tono vissuto che una bimba di quell’età non avrebbe mai potuto avere.

“Ed io non mi scuserò finché lei non mi darà Voldy!” la seconda incrociava le braccia con disapprovazione.
La madre alzò gli occhi al cielo, con esasperazione.

“Riformulo”, Audrey Weasley era esperta in quel campo. Sapeva ricattare meglio di quanto sapesse usare la bacchetta magica. Ed era uscita dalla classe M.A.G.O. di incantesimi con una media di E. “Chi vuole la crostata di nonna Molly?”

“Io!” risposero le due bambine all’unisono, scordando per un attimo le loro divergenze.
La madre sorrise, contenta di essere riuscita nel suo intento. 

“Allora fate pace”, esclamò Audrey Weasley con semplicità.
Molly fece spallucce, noncurante, e aiutò Lucy a rialzarsi.

“Okay, scusami Lucy”, la bambina sorrideva, ipocrita. 
La minore corrugò la fronte. Non aveva la più minima intenzione di arrendersi per così poco. Non era certo altalenante e discontinua nelle intenzioni come la sorella. Le piaceva litigare almeno finché non riusciva a convincere gli altri della correttezza oggettiva delle sue ragioni.
Alla fine, si lasciò vincere dalle occhiate penetranti della madre e della sorella. Tese il braccio e restituì la bambola alla proprietaria.

“Scusami tanto, Molly” mormorò, leggermente pentita di aver pronunciato quelle parole. 
Audrey Weasley era davvero brava a ricattare la gente.

 
*

 
Erano passati venticinque anni da allora.
L’aula 2 dei tribunali Wizengamot era colma di gente dalla toga color prugna. Al centro dell’enorme stanza c’era una gabbia a dimensione d’uomo, i cui aghi acuminati che penetravano in ogni centimetro quadrato della struttura non permettevano alcun movimento al suo interno.

Dentro c’era una donna pallida e denutrita, i capelli rosso Weasley legati in una coda di cavallo, gli zigomi alti e i lineamenti affilati.
Gli enormi occhi verdi brillavano di paura come quelli di una bambina.

La donna che lei stava guardando con supplica occupava con orgoglio la cattedra del Giudice del Wizengamot. I suoi occhi verdi erano esattamente identici a quelli dell’altra donna, l’unica differenza era che non brillavano. Erano vitrei e inespressivi.
La giudice sbatté con violenza il martelletto.

“Molly Jr Weasley”, chiamò con tono neutro.
La donna al centro della stanza deglutì a fatica, poiché un ago della gabbia le pungeva la gola. Era stata smistata in Serpeverde, ai tempi di Hogwarts. Si era unita ad un gruppo di nuovi Mangiamorte. Aveva avuto grandi progetti, voleva far risorgere il suo Signore.

La sorella era stata anch’essa smistata nella casata dei Serpeverde, ma aveva voluto coronare il suo leggero sadismo e il suo innato senso della giustizia con un impiego adeguato. Così, con tanti sacrifici, era diventata Giudice del Wizengamot.
In quel momento aveva un viso senza espressione, sorrideva ma non sembrava felice.

“Condannata a quattro anni ad Azkaban”, annunciò con voce ferma. Le pene per i seguaci dell’Oscuro Signore, notevolmente aumentate dalla fine della Seconda Guerra Magica, erano costituite dalla permanenza sulla dolce isoletta di Azkaban, oppure dall’immediata condanna a morte.
I prigionieri erano più propensi ad accettare la seconda, in linea generale.

Molly spalancò gli occhi, in preda al terrore. Prima che avesse potuto urlare anche solo di frustrazione, due volontari l’avevano portata via dall’aula.

“Il processo è finito”, comunicò la giudice, fredda, “vi ringrazio per tutta la vostra partecipazione.” 

Dopo aver congedato i membri del Wizengamot, Lucy Weasley si allontanò dall’aula.

 
*

 
Erano passate circa due ore da allora.
Lucy sentiva il gelo venire da dentro di sé, mentre si incamminava tra i remoti vicoletti di Diagon Alley. La sua coscienza si chiedeva il perché, il suo cuore urlava una chiara risposta. Solo che la donna non aveva intenzione di dargli ascolto. Anche se troppe volte, in quei minuti, era stata sconfitta da quella guerra civile.

Hai ucciso tua sorella.

E forse di più. Andare ad Azkaban era peggio che morire. Decisamente.
Ed era stata colpa sua. Lei aveva avuto il potere sulla vita o sulla morte di Molly. Lei era la Giudice del Wizengamot.

Hai ucciso tua sorella e sei sola

E lei non poté che dare ragione a questa affermazione.
Era sempre stata sola in vita sua, eppure allora si sentiva diversa. Si sentiva peggio.

Suonò il campanello di casa sua, inebriata dall’irrazionale illusione che qualcuno potesse aprirle.
E rimase delusa dal non ottenere risposte.

Sei sola.
 
 
*

 
Lucy Weasley è sola, e si bagna di lacrime amare e di dolore. Sgorgano continuamente, come se non finissero mai. E, nel caso del suo rimorso, è vero. E prega perché quella che le bagna le guance possa diventare felicità.

E non è passato nemmeno un minuto da quando Molly l’ha spinta dall’altalena, in quella giornata di metà luglio.






NdA:
Buonsalve gente! Sono _candyeater03 e questa è la mia prima storia in questo fandom. Questa OS parla di Lucy e Molly Jr Weasley, membri della New Generation di maghi che, personalmente, adoro. Perciò spero che vi possa piacere. Ci vediamo!

Candy<4


P.S. non si intitola When you're Gone per un motivo specifico, solo che l'ho scritta ascoltando l'omonima canzone di Avril Lavinge e...boh. Ci stava ^^
P.P.S. qualche minuscolo commentino non dispiace :3
   
 
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