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Autore: Shary_Leonetta    09/05/2015    0 recensioni
Violetta è una ragazza che abita a Buenos Aires con la sua famiglia: German ed Angie. Ha 18 anni e quello che vuole è sempre divertirsi e pensare soprattutto a se stessa, senza però deludere i genitori. Leon invece è un ragazzo che fa spesso a botte, che se ne frega di molte cose..ma un giorno venne sbattuto fuori casa e così conosce la famiglia Castillo. Di mezzo ci sono anche gli amici di Violetta..Cosa succederà quindi? Tra scuola, casa, feste ecc. Le loro vite come proseguiranno?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Driiin driiin..ma che pizza! Non è possibile..scuola! Uffa ma perché? Ero distesa a pancia in giù e mi voltai per spegnere quella maledetta sveglia! Un momento..ho sognato o..ieri sera è successa una cosa meravigliosa? Sto con Leon? Mi ha chiamata amore? Mi ha baciata? Spero non sia stato un sogno! Mi alzai legandomi i capelli in una coda alta ancora con i pantaloncini e la canotta del pigiama. Uscii dalla camera sbadigliando e sentii un profumo buonissimo di uova e bacon! Mmh adoro uova e bacon! Mi fiondai giù ricordandomi che mamma e papà erano usciti presto per lavoro e quando arrivai in cucina un ragazzo muscoloso girato di schiena stava cucinando. Andai da lui abbracciandolo la dietro “buongiorno amore mio” esclamò lui “buongiorno..dimmi che quello che è successo ieri sera non è stato un sogno ma era pura realtà” risposi io. Leon si girò mi abbraccio e mi diede un bacio sul naso “era pura realtà! La era eccome. Dormito bene?” nel frattempo stava mettendo la colazione nei piatti “sìsì..benissimo! Che profumino..sei così dolce! Però manca qualcosina” lo guardai con un sorriso malizioso e lui confuso chiese “cioè? Ah già il succo” si stava avvicinando al frigo ma io lo fermai prendendolo per la maglietta “a parte quello..qualcosa di più importante” indicai le mie labbra con il dito indice e lui sorrise, quel sorriso favoloso. Mi prese il viso e mi baciò teneramente “ora puoi prendere il succo” lo accarezzai io. Finita la colazione dissi che andavo a prepararmi per la scuola e Leon fece lo stesso dopo aver messo a lavare i piatti, le posate e i bicchieri. Misi un pantaloncino rosa a vita alta e una camicetta bianca, le ballerine fucsia, pochissimo trucco (il solito), sistemai i capelli, presi la borsa e andai giù. Fortuna che i libri e i quaderni li tenevamo tutti negli armadietti! Altrimenti ci mancava solo lo zaino..cosa che a dir poco odio! Stavo guardando il telefono vicino alla porta aspettando Leon quando sentii un bacio sul collo e mordendomi il labbro mi voltai, gli diedi un bacio a stampo, esclamai un “andiamo” e ci avviammo a scuola. Eccoci arrivati..ed ora dovevamo metterci le maschere facendo i cari fratelli. Erano tutti sulle scalinate ad aspettarci “ehi finalmente! Buongiorno” il primo a parlare fu Maxi. “mi si sta sciogliendo il trucco a furia di aspettarvi” ovviamente questa era la bionda Ludmilla. “buongiorno a tutti” dicemmo io e Leon insieme. “allora Leon, pronto per il primo giorno? Qui non ti annoierai fidati..è una bella scuola! Poi con noi la è ancora di più” disse di nuovo Maxi. “puoi ben dirlo amico” così dicendo Broadway diede un pugno al pugno rispettivo di Maxi. “a pranzo abbiamo deciso di andare al Resto Band e poi di fare un giro al parco tutti insieme..venite vero?” domandò Francesca “certo..che dici Leon?” lui annuì e Fede chiese “ragazzi che ora è?” Driiin “l’ora di entrare” sbuffò Camilla “già..inizia l’inferno” sbuffò anche Nata “prima ora?” domandò Diego “Matematica! Iniziamo bene” risposi io. Andammo tutti agli armadietti a prendere libri e quaderno e astucci e mi stavo avviando in aula con gli altri quando qualcuno mi prese per un braccio facendomi indietreggiare “Leon sei pazzo?” .. “di te! Sono già stufo di sta farsa” aveva le mani sui miei fianchi “Leon anche io..ma se ci vedono..” mi guardai intorno e lui rispose “ti metti vicino a me?” io sorrisi abbassando la testa “mmh non saprei..vediamo..” lui iniziò a riempirmi di baci il collo facendomi il solletico ed esclamando “ripeti” io cercando di non urlare annuì “va bene va bene” e mi diede un bacio. “Leon? Violetta? Dove siete?” erano Nata e Fran e io e Leon ci staccammo subito facendo finta di vedere l’orario “ehm seconda ora geografia!” stavo dicendo io “ah eccovi! Siete matti? Vilu sai che c’è Gregorio e guai a chi lo fa aspettare e soprattutto a chi arriva in ritardo!” urlò quasi Francesca “sì hai ragione amica mia perdonami! Stavo facendo vedere l’orario al mio fid..a..al mio fratellino!” e diedi una pacca sulla spalla a Leon “sì ma Vilu faglielo vedere dopo altrimenti al prof chi lo sente!” esclamò Nati “hanno ragione! Andiamo dai” annuì Leon. Arrivammo in classe e come pensato il prof Gregorio era mooolto su di giri “non tollero che qualcuno entri in ritardo nella mia ora! È il primo giorno e iniziamo molto male. Volete andare dal preside per caso?” io scossi la testa incapace di parlare mentre Leon lo fece “ci scusi professore, non capiterà più. È che sono nuovo e abito con Violetta e difatti mi stava facendo vedere gli armadietti e l’orario” Gregorio fece un sorriso amaro “ah certo..capisco..come no..il nuovo arrivato..” disse tranquillamente per poi sbraitare “sai che mi importa?!” .. “ouu allora! Ma cos’è sto casino? Quelli delle altre classi non riescono a fare lezione! Gregorio urli già alle 8.20 del mattino il primo giorno di scuola?” questo a parlare fu Pablo! Il preside più buono del mondo..un bell’uomo, bel fisico, capelli sul corto quasi neri, occhi scuri e una voce sempre molto dolce. Sì, lo stesso Pablo che fa come da padre a Francesca. Gregorio invece è molto palestrato, pochi capelli sul castano chiaro, occhi verdi e il carattere è come avrete percepito. Quest’ultimo esclamò “ma insomma direttore! Questi due arrivano già in ritardo al primo giorno di scuola! Non è possibile” .. “Gregorio urla ancora una volta che ti mando fuori a calci! È chiaro? Sono sicuro che ci sia una spiegazione di questo ritardo. Innanzitutto chi?” domandò il preside “oh beh il nuovo alunno e la sua sorellina cara” rispose il professore e Pablo continuò “Leon è nuovo e abita con Violetta Castillo per vari motivi personali che solo io so. Non prendertela con loro..dunque Violetta, spiegami” così io presi a parlare “Pablo eravamo dagli armadietti, stavo facendo vedere a Leon l’orario, i libri e il resto. Scusaci” che strano dare del tu al preside e non darlo al professore! Cioè agli altri potevamo..ma a lui guai! Per nulla al mondo! “molto bene, capisco. Ora per cortesia fate lezione. Ci vediamo” il direttore stava per uscire quando si sentì una voce squillante “Pablooo tesoro! Ho portato la merenda a Francesca! Se l’è dimenticata” ecco Jade. Una donna bellissima! Due occhi da cerbiatto chiari, capelli sul mosso quasi neri, un fisico bellissimo e sempre alla moda. L’unica cosa è che è un po’ svampita..ma è molto dolce e ama suo marito e la loro quasi figlia. “ecco amore mio” porse la focaccia e Fran e quest’ultima la ringraziò “no dico..siamo in un bar qui?” di nuovo il professore di matematica! “Gregorio!” urlò il preside ed uscì dall’aula con la moglie. Dopo mezz’ora l’ora finì “bene, esercizi 18-19-20 pagina 22” .. “ma prof è il primo giorno! Già compiti?” sbuffò Diego “se non state zitti ve ne do altri 50! Decidete voi” tutti sbuffammo..sono già stufa!! Fatto sta che la giornata finì e io e le ragazze andammo un attimo in bagno mentre i ragazzi ci aspettavano fuori “bene ora ci metteranno 3 anni minimo” roteò gli occhi Maxi. “allora Ludmilla ce ne metterà 10” disse Fede. “Camilla non è tanto da meno..più che altro per i capelli” borbottò Broadway. “E Vilu? È Leon? Leon?” Maxi stava sventolando una mano davanti alla faccia di Leon e infine rispose “che?” .. “già pensi a una ragazza amico?” domandò il brasiliano “ragazza? No ma va..pensavo..a Gregorio! Che roba che è” per fortuna non si accorsero di niente “ah sì lascia perdere..è allucinante quell’uomo!” disse furioso Maxi. “provo a chiamare Violetta..sarà passata mezz’ora ed io ho fame! Che dite?” chiese il messicano “sìsì chiamala ti prego” rispose lo spagnolo. Intanto che eravamo in bagno mi squillò il telefono ma io mi stavo mettendo il mascara e Ludmilla vide la scritta sul cellulare “amore mio? E chi è? Sei fidanzata Vilu?” quasi non mi accecavo! Cavolo che scema! Leon era salvato così al telefono! “ehm no ma che..c’è scritto fratellino mio! Pronto?” risposi di fretta “Vilu dove siete? Stiamo morendo di fame noi qua!” .. “sìsì arriviamo” misi giù e ci fiondammo dai ragazzi “scusate” disse la riccia. Al Resto Band mangiammo divinamente e poi c’è chi prese il caffè, il frullato, il dolce ecc. Ognuno pagò alle rispettive ragazze e Leon a me. Andammo al parco e ci sedemmo per terra chiacchierando infine si fecero le 18 “Vilu i tuoi saranno a casa tra poco, non è meglio andare?” domandò Leon “sì è vero! Ci vediamo domani ragazzi!” .. “ciao a domani” salutò Leon e tutti ricambiarono. Una volta a casa posai i libri di matematica sul tavolo (portati a casa per gli esercizi assegnatici da Gregorio) e mi buttai sul divano “statevene pure lì che state benissimo” Leon mi portò un succo e si sedette accanto a me “no signorina..ora prendiamo l’occorrente e facciamo gli esercizi” io quasi soffocai “che? Scordatelo Leon..non ci penso nemmeno! Non ho mai fatto gli esercizi di matematica..cioè non ho mai fatto i compiti in generale” finimmo il succo e Leon mi mise un braccio intorno al collo e con l’altra mano mi accarezzò “certo che sei testarda eh amore” io lo fissai negli occhi poi lo abbracciai forte poggiandomi sul suo petto “mi sei mancato da morire! Tu e le tue parole dolcissime” lui mi strinse poi mi fece alzare baciandomi dolcemente “anche tu mi sei mancata. Forza però ora al lavoro” .. “uffa ma per forza?” domandai io sbuffando “certo! Non voglio che la mia ragazza sia un asinella” e ci spostammo in cucina sul tavolo “cosa hai detto?” spalancai occhi e bocca “che sarai un asinella se continui così” disse Leon facendo un finto sorriso “ma senti questo!” lo rincorsi intorno al tavolo fino a quando non mi prese in vita facendomi girare e mentre ci stavamo dando un piccolo bacio entrarono mamma e papà “Vilu? Leon?” ci staccammo immediatamente mettendoci al tavolo a fare i compiti “siamo qui” .. “Violetta? Sei proprio tu?” chiese papà con occhi sbarrati “già..” .. “vostra figlia imparerà a studiare ora che viviamo sotto lo stesso tetto” papà gli strinse la mano “bravissimo ragazzo! Perfetto! Spero che un giorno mia figlia trovi un ragazzo come te” io e Leon ci guardammo quasi scoppiando a ridere “vado a farmi una doccia” e papà sparì di sopra. “com’è andato il primo giorno ragazzi? Leon?” domandò mamma mentre sistemava alcune cose di lavoro “oh bene grazie Angie! Mi trovo bene e ho fatto molta amicizia con gli altri che mi ha fatto conoscere Violetta” mamma contenta rispose “bene ne sono felice! Vado a vedere se German ha finito di farsi la doccia così la faccio pure io. Brava Vilu continua così” mi diede un bacio sulla guancia sinistra e andò di sopra. “grazie Leon. Grazie di tutto” mi diede un bacio sulla fronte “per te questo e altro. Grazie a te di stare con me principessa” continuammo i compiti finchè non li finimmo.
   
 
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